Mercensaries 2 è il seguito di quel titolo dei Pandemic che qualche anno fa su PS2 rilesse in una diversa chiave il free roaming, proponendo alcune interessanti varianti a livello di meccanica di gioco. Oltre alla possibilità di esplorazione, svariati compiti da eseguire ed una libera distruzione di qualsiasi elemento presente, anche questo secondo episodio si propone, partendo dai rapporti interpersonali, di espandere il concetto di libero arbitrio ad ogni cosa che circondanda.In fondo la vita di un mercenario è così: una volta si prestano i propri servizi ad un soggetto, quella successiva ad un’altro, con il solo fine di lucro che spinge all’azione. Se il primo titolo riuscì a divertire e crearsi una personalità tutta propria, riuscirà questo secondo episodio a riaffermare tutto il suo spirito bellicoso? Continuate a leggere per scoprirlo.
Ricomincio da tre Avviato il gioco, potrete scegliere tra tre differenti personaggi (due uomini ed una donna), e verrete subito catapultati nell’azione.Fin dai primi momenti di gioco si comprende una caratteristica portante del titolo, composta di fatti e non parole. Nemmeno il tempo d’impratichirvi con i controlli che già vi troverete a destreggiarvi tra cadaveri e proiettili, augurandovi che la buona sorte sia dalla vostra parte.In tal maniera si potrebbe riassumere Mercenaries 2, tralasciando il classico (e forzato) pretesto narrativo che vi vede alla ricerca di un vostro ex-committente traditore su e giù per il Venezuela. All’interno di un contesto narrativo piuttosto superficiale quindi, tutti gli altri elementi fanno un po’ da cornice, più o meno imponente.Tra gli aspetti più positivi, ritornano le fazioni con le quali poter stringere accordi. Essere di uno schieramento vuol dire poter beneficiare di particolari supporti, soldi, ed aiuti bellici, ma ovviamente al prezzo di inimicarsi i diretti rivali.Ogni buon mercenario deve perciò saper trovare il giusto equilibrio tra i vari gruppi, non fosse per altro per il semplice motivo che solo in questa maniera avrete la possibilità di accesso a tutte le missioni.Quest’ultime a dire il vero, si distinguono solo per quantità, dimostrandosi abbastanza ripetitive sulla lunga distanza di gioco: alla fin fine qualunque sia l’incarico vi troverete sempre a dover distruggere ogni cosa che manifesti un’aria sospetta.Un gameplay po’ troppo in stile Rambo dunque per le nostre abilità che, per quanto elevate, devono far fede ad una natura comunque umana. Appare quasi lesivo dover entrare in territorio nemico armati di un paio di fucili e qualche bomba e trovarsi di fronte carri armati, elicotteri e nemici da produzione industriale, che, per quanto non governati da una spiccata intelligenza artificiale (anzi, semmai tutto il contrario…), nel loro elevato numero risultano essere ugualmente nocivi e pericolosi.E’ pur vero che gli strumenti di distruzione non mancano, ma in quanto mercenari non sperate certo in interi eserciti al vostro fianco. Tutti questi elementi, uniti ad un livello d’esplorazione molto ampio, gettano quindi le basi per un titolo divertente e decisamente votato all’azione pura.
Molti modi per combattereDopo le prime missioni appare chiaro che ci si trova in un gioco incentrato sulla distruzione libera ed incondizionata e si finisce paradossalmente per affrontare gli avversari con l’astuzia, attaccandoli di sorpresa o aiutandosi con tutto ciò che è stato lasciato di proposito lungo i livelli.Il divertimento in fondo non manca, ma ripetere continuamente missioni che potrebbero essere risolte con qualche aiuto militare può essere snervante. Fortunatamente in vostro aiuto non solo non mancano armi di ogni genere e sorta, ma davvero numerosi sono i mezzi che potrete usare. Soprassedendo sui già citati carri armati, potrete fare affidamento su jeep, mezzi corazzati e nei casi più estremi anche sulle auto dei civili. Queste ultime, che popolano gli sporadici centri urbani sparsi un po’ dappertutto, non sembrano granché né per dettaglio né per numero e anche a livello di utilità si dimostrano ben poca cosa. Così come è assolutamente irrealistico il sistema di controllo scelto dagli sviluppatori, che sfida i limiti non solo fisici (utilizzando un veicolo si possono effettuare sterzate e derapate che definire Arcade sarebbe poco) ma anche della vostra umana sopportazione.Frustrante ed imprecisa si rivela inoltre la telecamera virtuale che inquadra l’azione, a tratti soporifera e che non solo non segue prontamente i vostri spostamenti, ma talvolta non riesce nemmeno ad inquadrare i diversi nemici che vi spareranno da distanze discretamente lunghe.Nonostante questi difetti è da riconoscere un’insana gioia nello svolgere buona parte delle missioni nella maniera più congeniale. Ad esempio in una di queste dovrete rubare un carro cingolato nemico (mentre questo è in funzione) per riuscire a spianare la strada successiva in maniera più rilassata. Se per caso tale compito dovesse sembrarvi noioso, vi basti sapere che invece di perdere tempo per rubare il mezzo, potrete piazzare un bomba sotto di esso per farlo saltare in aria insieme ad un plotone di soldati nemici appena giunti nelle immediate vicinanze. Se anche voi porterete a compiemento questa semplice azione guerrafondaia come accaduto nella nostra prova, probabilmente il resto degli avversari potrebbe condividere il fuoco delle vostre bocche fumanti senza che alcuna complicazione di sorta. Questo solo per citare una delle tante situazioni gratificanti, in cui lo stato d’animo finale è inspiegabile ed al contempo impagabile.
Alla ricerca dei bug perdutiPer quanto riguarda la realizzazione tecnica, purtroppo si riscontrano gli altri principali difetti di questo gioco. Graficamente il lavoro svolto è stato assolutamente svogliato e superficiale. Non solo la resa generale non brilla come dovrebbe (con solo le esplosioni a salvarsi), ma in particolare il titolo è pieno zeppo di bug di ogni tipo: le compenetrazioni poligonali sono all’ordine del giorno e spesso e volentieri assistiamo a siparietti che vedono soldati dimenarsi nell’aria senza alcuna motivazione fisica. A volerla prendere sul divertente, eleggiamo come uno dei più bei bug grafici di sempre quello che abbiamo riscontrato salendo su una nave nemica. Sparando ad ognuno dei soldati presenti, questi invece di cadere al suolo o di perdere sangue, magicamente scomparivano ed al loro posto spuntavano bolle d’acqua. Assolutamente assurdo e privo di ogni logica. Gli ambienti inoltre sono si vasti ma privi di dettagli, anche se il contesto venezuelano è stato ripreso discretamente, mentre la vegetazione abbastanza lussureggiante che vi circonda appare scialba e poco convincente. L’audio, invece, risulta decisamente più positivo . Gli effetti sonori sono ben riprodotti, il doppiaggio è nella media, ed in generale le musiche (seppur anonime) sottolineano in maniera precisa i vari momenti dell’azione. L’unica nota stonata è rappresentata dalle frasi recitate dagli avversari che si ripetono in maniera nauseante.Peccato per l’occasione sprecata, ma a fronte dei numerosi difetti presenti, tuttavia gli appassionati di titoli action potrebbero comunque trovare più di un motivo per lasciarsi coinvolgere da questo prodotto, senza però aspettarsi un titolo eccellente.
– Sparando ci si sfoga
– Mappa esplorabile con numerosi mezzi
– Tante cose da fare…
– I.A dei nemici qualitativamente mediocre
– Bug grafici da premio Oscar
– …ma tutte troppo simili tra loro
7.0
Mercenaries 2 non cambia la rotta intrapresa a partire dal primo episodio, proponendo la stessa mattanza a cervello spento in un calderone di poche sostanziali novità.
A livello tecnico il gioco delude dimostrando una programmazione superficiale laddove avrebbe dovuto invece spremere al massimo l’hardware di una PS2 che ogni sviluppatore dovrebbe ormai conoscere a memoria.
Soddisfacente, elettrizzante, ma a volte (fin troppo) crudele, il titolo risulta comunque in grado di divertire per svariate ore tutti coloro che considerano varietà di gameplay e trama solida delle semplici formalità di contorno alla distruzione nuda e cruda. Tutti gli altri possono invece rivolgersi verso altri lidi.
Voto Recensione di Mercenaries 2: Inferno di fuoco - Recensione