Recensione

Melty Blood: Act Cadenza

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a cura di rspecial1

Non riuscirò mai a capire come sia possibile che oggi, nel 2006, ci siano società che non siano in grado di realizzare un videogioco di 10 anni fa; è strano dirlo, ma dopo aver assistito a tanti picchiaduro in 2d constatare che le cose più belle per chi ama il genere siano sempre le stesse, quelle della vecchia scuola insomma, non fa molto piacere. Perché se prendiamo un prodotto della SNK o della Capcom targato 1994 riusciamo a vedere l’attenzione al dettaglio e la maniacale cura dei programmatori in ogni pixel visibile su schermo? Come mai oggi la qualità è cosi scarsa e si riassume in prodotti che non fanno altro che affondare il genere? Quasi un volersi fare del mare da soli…però come si fa a non pensare certe cose quando ci si ritrova di fronte ad un gioco come Melty Blood: Act Cadenza che sfigurerebbe su uno SNES per la realizzazione dei fondali di gioco e non solo. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di analizzare più nel dettaglio questa ultima fatica della Ecole distribuita in Giappone da Sega.

Darkstalkers, ma non solo!Il titolo dei ragazzi della Ecole si presenta subito con un gran numero di personaggi selezionabili e la modalità Arcade come principale mezzo per sfogare la nostra voglia di lotta; tralasciando la scelta del gruppo di dementi che andranno a darsele di santa ragione in questa occasione, parliamo maggiormente del gameplay che non è proprio originale come ci si attenderebbe, ma strizza l’occhio ai classici di mamma Capcom con in particolare i suoi terribili mostri apparsi nella serie Vampire. I tasti da utilizzare saranno sempre 6, con la classica distinzione tra pugni e calci di diversa potenza e velocità, da utilizzare in combinazione con la croce direzionale per dar vita alle super mosse di ogni lottatore; immancabile come sempre anche la barra delle super, qui immessa sotto forma di percentuale, che ci donerà (una volta abbastanza capiente) la possibilità di sferrare i nostri attacchi più dannosi e spettacolari da vedere. Nel corso degli scontri potrete effettuare diverse combo sia aeree che tramite delle counters, mentre se riuscirete a raggiungere il massimo della barra delle super ed entrare nella modalità “aggressiva”, potrete effettuare l’attacco definitivo, ovvero il Final Act (che provocherà anche un bell’effetto finale nel caso metterete ko l’avversario con questo colpo). Insomma, nulla di nuovo sotto il sole. L’unica cosa che si noterà è l’elevata azione di gioco che renderà i vari scontri un semplice pigiare a casaccio sullo stick senza una vera e propria tecnica…un titolo per smanettoni insomma. Anche il numero di personaggi non è certo di ottima qualità, sebbene alcuni siano di stampo classico la sensazione di “già visto” che si avrà durante le partite è troppo grande per avere interesse nel finire il titolo con tutti quelli a disposizione; altro difetto della ros è la varietà, che in definitiva è molto ridotta purtroppo, per colpa di numerosi cloni che si somigliano troppo in tutto. Anche il numero di modalità di gioco non è il massimo, perché se da un lato l’Arcade sarà indispensabile per sbloccare i finali ed artworks di ognuno, quella survival è la solita maratona di resistenza, ed il resto…manca. Niente modalità online, niente che ci spinga a spendere i soldi necessari a portarsi il titolo a casa.

Il disegno di un bambinoL’aspetto tecnico di Melty Blood è molto altalenante, ma nel complesso deludente. Partiamo dagli aspetti migliori e più interessanti, ovvero i personaggi: ogni lottatore è ben caratterizzato ed animato con un numero adeguato di frames, con effetti speciali che ne accompagnano le varie super mosse che rendono il tutto ottimo. Lo stile dei disegni poi è molto “mangoso”, quindi piacevole agli appassionati di anime, e con animazioni che fanno ricordare molto titoli come Guilty Gear o Vampire, peccato che si perda tutto il fascino con spixellamenti troppo evidenti dei personaggi, che richiamano più i titoli che giravano su vecchie schede come la CPS-2 o l’MVS che i recenti prodotti in alta risoluzione della Sammy. Ma passiamo a ciò che è scandaloso, i fondali. Mi sto ancora chiedendo chi sia quel mentecatto che ha concepito quegli obbrobbri…non solo sono pessimi nella scelta dei paesaggi, ma risultano piatti, spogli e privi di animazioni. Come si fa a creare queste cose? Poi se uno ha appena finito di giocare ad una compilation della SNK e rivede dei fondali del ’94 pieni di dettagli, animazioni, coloratissimi, pulsanti vita ad ogni pixel non può che rimanere deluso e perplesso. Il sonoro non aiuta neppure viste le colonne sonore poco ispirate e che non rimarranno nelle nostre menti, per fortuna, per molto tempo, mentre gli effetti sono discreti e nella norma.

– Divertente…

– …per un po’

– Fondali pessimi

6.2

Un nuovo picchiaduro giunge sulle nostre Playstation 2, mai troppo lodata per la quantità di picchiaduro che mette a disposizione, e come sempre è più una mezza delusione che un gradito passatempo tra una partita a Street Fighter e una Fatal Fury. Il titolo della Ecole non riesce a brillare per originalità e contenuti, ponendosi come un gioco molto da smanettoni ed in cui la tecnica si riduce all’eseguire le combo premendo i pulsanti un po’ troppo a casaccio; un gameplay molto debole quindi che non è aiutato da particolari mosse difensive o d’attacco che ne rendano le partite un minimo interessanti. A tutto ciò si aggiunge la scarsa intelligenza di molti avversari usati dalla CPU ed una generale facilità degli incontri ad un livello di difficoltà medio, che non rende di certo il tutto molto longevo poiché oltre la modalità arcade le altre, semplicemente, non ci sono. La realizzazione tecnica infine risulta pessima per i fondali, mentre discreta per i personaggi, ed in generale su una Playstation 2 inadeguata, proprio come le musiche; proprio per questi motivi Melty Blood non è consigliato agli amanti dei picchiaduro, se non proprio a quelli che devono averli tutti, visto che non v’invoglierà a giocarci neppure con gli amici.

Voto Recensione di Melty Blood: Act Cadenza - Recensione


6.2

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