Megaman ZX Advent
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a cura di Mauro.Cat
Dove eravamo rimasti?L’atteso Megaman ZX Advent giunge in Europa con pochi mesi di ritardo rispetto al primo capitolo della serie. L’episodio precedente, pur essendo un titolo di qualità, curato nelle opzioni di gioco e con una buona traduzione in italiano, ha goduto di una discutibile distribuzione nei negozi ed è risultato difficilmente reperibile anche dagli appassionati (io stesso l’ho acquistato con mesi di ritardo in un negozio online). Anche MZX Advent non è comune sugli scaffali dei grandi centri commerciali, ma è comunque di più facile reperibilità.Questi problemi di distribuzione sono incomprensibili considerando soprattutto la buona qualità globale di entrambi gli episodi.Megaman ZX Advent riprende le meccaniche di gioco del titolo precedente ricalcando anche le medesime premesse narrative.Il giocatore deve decidere se utilizzare Grey, un misterioso ragazzo trovato in stato di ibernazione in un laboratorio, o Ashe, una cacciatrice di taglie. L’ambientazione futuristica riprende le trame, abbastanza confuse in realtà, già viste in passato. Le rovine della guerra, abitate dai pericolosi Maverick, celano grandi ricchezze. Per questo motivo i Cacciatori ed i Predoni, in costante competizione, lottano per ottenere queste tecnologie dimenticate. Le varie parti in causa non sono sempre chiaramente schierate e la trama stupirà con più di un colpo di scena.
La nuova mappaAnche strutturalmente il titolo riprende le meccaniche di gioco del precedente episodio della serie ZX, pur con alcune gradite novità. L’avventura, che ricorda in parte gli ultimi episodi di Castlevania e i capitoli bidimensionali di Metroid, mantiene al tempo stesso un legame con i primissimi episodi di Megaman. Il giocatore può apparentemente esplorare liberamente un’area piuttosto grande allo scopo di svolgere determinate missioni. In realtà l’esplorazione risulta guidata da alcuni ostacoli piazzati appositamente per indirizzare e per non far prendere la direzione sbagliata. In molti casi si ha la sensazione di affrontare molti brevi livelli in maniera simile al passato. Se per proseguire in una direzione dovremo salire su di una colonna, questo non sarà possibile senza prima avere sbloccato il personaggio adatto. Il giocatore deve per questo motivo tenere a mente le ambientazioni, in modo da sfruttare in maniera saggia ogni nuovo potere ottenuto, recandosi nel posto adatto senza perdersi girovagando a vuoto per ore.A differenza del capitolo precedente l’esplorazione è resa più agevole da un’ottima implementazione della mappa di gioco. In questo episodio sono sparite le aree denominate con delle lettere, ma la mappa risulta comunque più fruibile. Con il pennino si può muovere la mappa, che mostra una comoda immagine presa dal gioco per richiamare alla mente l’ambientazione, ed anche ingrandire i particolari mostrando l’area nella maniera dettagliata tipica di Castlevania.Questo è un passo in avanti deciso ed aiuta in maniera gradita il giocatore che nell’episodio precedente finiva troppo spesso col perdersi anche all’interno di una stessa area. Grazie a questa opportunità la fase di teletrasporto, gestibile interamente col touch screen, risulta ben più immediata.
Il trasformistaNei titoli di azione di Megaman, una volta sconfitto un nemico, il protagonista assume un nuovo potere da utilizzare durante la partita. Capcom ha deciso di introdurre un’allettante novità, specie per i fan storici della serie. Il nostro protagonista, una volta sconfitto il boss di turno, non otterrà solo il potere del nemico, ma ne assumerà le sembianze. Questa scelta, che ha un riscontro immediato nell’esplorazione, garantisce una notevole varietà di gioco. Dovrete imparare moltissimi attacchi secondari e comprendere perfettamente le varie abilità dei personaggi. Ai boss finali si aggiungono i modelli ripresi in buona parte da Megaman ZX. I vari boss sono molto utili anche se personalmente ho trovato un po’ fastidioso il colpo guidato di Atlas (uno dei primi personaggi sbloccabili), che, come nel capitolo precedente, ha una meccanica piuttosto complessa da apprendere.Alcuni boss presentano delle caratteristiche troppo specifiche e risultano per questo assolutamente inutilizzabili se si tralasciano alcuni momenti precisi. La grande varietà e l’ampia rosa di personaggi sbloccabili rendono presto trascurabile questo piccolo difetto.Capcom ha migliorato notevolmente anche la fase di trasformazione gestita tramite touch screen. Le buone dimensioni delle icone sullo schermo inferiore del DS permettono al giocatore di utilizzare le dita per trasformare in maniera rapida i personaggi o per passare dalla mappa alla schermata di trasformazione. Tutta questa fase è molto veloce ed assai immediata.
Il lato tecnicoMegaman ZX Advent graficamente non si discosta molto dal precedente episodio, ma questo non è da considerarsi un difetto. Gli sprite sono di buone dimensioni e le animazioni convincenti. Molto curati sono gli anche effetti grafici legati alle esplosioni ed alle armi dei boss di fine sezione. I fondali sono molto vari e colorati con tonalità splendide. Questo titolo pur essendo ancorato ad una grafica bidimensionale è una vera e propria gioia per gli occhi. La sezione delle isole fluttuanti, ad esempio, mostra dei fondali davvero evocativi.Il sonoro propone effetti già visti abbondantemente nella serie, ed una colonna sonora orecchiabile ma alla lunga priva di grandi picchi.La giocabilità è davvero ottima e finirete per affrontare questo titolo tutto d’un fiato. Tutta la costruzione dei livelli è ben strutturata e molti particolari vi costringeranno a ritornare sui vostri passi per raccogliere questo o quel bonus lasciato indietro. La risposta ai comandi è eccellente e l’implementazione del touch screen davvero ben congeniata. A volte si incontrano nemici già visti nell’episodio precedente che non hanno variato schema d’attacco e che potrebbero risultare un po’ ripetitivi.La longevità del titolo non è altissima specie a livello facile (tra le cinque e le sei ore di gioco). In generale va sottolineata una certa disparità tra i due livelli di difficoltà. Se a livello facile finire ZX Advent sarà una passeggiata, a livello normale tutto sarà ben più complicato e più di una volta finirete sconfitti dai boss di fine livello. Credo che la scelta del livello di difficoltà vada gestita in base alla vostra esperienza di gioco. Gi appassionati della serie farebbero meglio a optare per il ben più tosto livello di difficoltà normale. Conclusa la modalità normale è possibile cimentarsi con la terribile modalità esperto. L’avventura appare globalmente meno complessa della precedente grazie al maggior numero di check point presenti. In definitiva Megaman ZX Advent risulta un titolo davvero curato e divertente che è consigliabile anche a chi non ama particolarmente la serie del mitico robottino blu.
– Buon utilizzo del touch screen per mappe e trasformazioni
– Vi potrete trasformare nei boss di fine livello
– Ottima scelta dei colori
– Difficile staccarsi
– Un po’ corto
– Strutturalmente identico all’episodio precedente
8.0
Megaman ZX Advent riprende e migliora in maniera decisa quanto di buono si era già visto con l’episodio precedente. L’ottima implementazione di mappa e touch screen rendono l’esperienza di gioco meno confusa rispetto al passato. La trasformazione nei boss finali garantisce poi quella novità che i fan di Megaman attendevano da qualche anno. A queste gradite novità si aggiungono la struttura esplorativa ricca di sorprese e di difficoltà e la solita riuscita caratterizzazione grafica. Advent globalmente risulta essere un ottimo prodotto che consiglio agli appassionati della serie e a chi ama il genere, sperando che la distribuzione nei negozi sia questa volta un po’ più curata.
Voto Recensione di Megaman ZX Advent - Recensione
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