Recensione

Megaman X4

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a cura di Ryoku

Megaman, conosciuto in Giappone col nome di Rockman, è il mitico cyborg blu della Capcom che vide la luce nel 1987 sulla prima console casalinga della Nintendo, il Nes, approdato poi successivamente su Playstation. Come tutti i fans sapranno, esistono varie serie dedicate al medesimo robottino tra cui la ” X ” saga, a cui appartiene questo capitolo ” Megaman X4″, che va a riprendere le vicende inizializzate in ” Megaman X “, l’ episodio esordito su Super Nintendo.

L’ennesimo e non ultimo ritorno di SigmaSigma, ex comandante della squadra degli Hunter di cui X (Megaman) fa parte, ritorna più minaccioso che mai col tentativo di sottoporre la Terra al suo volere, grazie soprattutto all’ immancabile appoggio dei Maverick, robot malvagi e ribelli che in un ipotetico 21XX si sottrassero al bisogno degli umani (quest’ultimi furono infatti creati con lo scopo di facilitare il lavoro degli uomini). Megaman si ritrova dunque nuovamente in discussione, visto che ancora una volta dovrà fermare i perversi piani del cattivo principale. Sarà nuovamente presente Zero, il braccio destro di X, che con la sua sciabola laser saprà aprirsi molteplici varchi nei confronti dello schieramento nemico, che a sua volta cercherà in tutti modi di frenare l’ azione dei protagonisti.

L’ introDando una rapida occhiata al design dei characters, è senza dubbio evidente lo stile tipico degli anime giapponesi, che accompagnerà con un video musicale la presentazione di questo ulteriore titolo della Capcom, esponendo con un cartone animato le fasi più importanti del gioco. Sembra scontato a questo punto, dirvi che la colonna sonora utilizzata per l’occasione presenta il testo e la voce di una cantante del sol levante. Inoltre non è davvero niente male il modo con cui viene presentata questa combinazione tra un platform ed un action, facendoci all’istante ben sperare su quello che ci aspetterà una volta impugnato il nostro Gamepad.

Press start !!!Giunti al menù principale, come tradizione vuole, premiamo il tasto di avvio per accedere all’ inizio dell’avventura proposta, ritrovandoci di conseguenza una delle novità base che in precedenza era venuta a mancare, ovvero la possibilità di selezionare il protagonista con cui portare a termine il medesimo videogioco, potendo scegliere tra X e Zero. La nostra scelta andrà ad influenzare quella che sarà la trama e la giocabilità del titolo, ad esempio, scegliendo Megaman, comparirà la figura di Double, un cyborg che accompagnerà il protagonista nella prima parte del gioco, viceversa, sarà Iris a mostrarsi dinanzi ai nostri occhi, se andremo a confermare la volontà di voler utilizzare lo spadaccino biondo dall’armatura rossa.

Due modi differenti per giocareCome accennato in precedenza, Megaman X4 è una via di mezzo tra un platform ed un videogioco d’azione, dove spesso e volentieri saremo costretti a saltare tra una piattaforma e l’altra, sparare o tagliuzzare robot, e scansare minacce di ogni genere tra proiettili e attacchi fisici dovuti ad una moltitudine di nemici, dalle piccole alle ingenti dimensioni. Importante sarà ora, esporre le piccole differenze che caratterizzeranno l’uso dei rispettivi protagonisti:

La giocabilità secondo Megaman: come nelle edizioni passate, X potrà contare sul fedele X-buster, cannone installato al braccio, tramite cui avrà la facoltà di sparare a ripetizione semplici proiettili energetici, o caricare un unico grande colpo in grado di spazzare gli automi più minuti o danneggiare gravemente i sistemi più complessi. Con il proseguire dell’avventura, rimarrà invariata anche la possibilità di cercare i pezzi di una potente armatura, in questo caso denominata Fourth Armor, dove ogni parte di essa potenzierà le abilità già acquisite in precedenza o ne aggiungerà delle nuove. I gambali ad esempio, ci permetteranno di rimanere in sospensione al di sopra del suolo per un piccolo intervallo di tempo , mentre i bracciali provvederanno ad incrementare la potenza del nostro fuoco. Infine, da non dimenticare l’ acquisizione dei poteri dei vari boss, che potremo sfruttare per battere sia quest’ultimi o per aprire varchi inizialmente impenetrabili, che magari sbarravano la via per il recupero di un pezzo d’armatura.

La giocabilità secondo Zero: prendere la padronanza dei poteri di questo hunter, significa riuscire nel compimento di combo ultra potenti e dall’ aspetto affascinante, grazie agli effetti grafici che emetterete dopo ogni fendente. A differenza di X, Zero non potrà fare affidamento ai pezzi di una corazza, tuttavia, avrà il pregio di assorbire i poteri dei Boss sconfitti incrementando successivamente il numero ed il tipo di combo accessibili. Nient’altro da dire se non “provatelo almeno una volta e ve ne innamorerete” (anche se continuo a preferire Megaman, forse per il feeling che ho con codesto personaggio sin dai tempi del Nes in cui ero bambino).

8 boss per 8 location selezionabiliConcluso il breve livello introduttivo ambientato in una città tipica del 20XX in stato di degradazione, compariranno dinanzi ai nostri occhi i volti degli 8 boss che dovremo affrontare, e che una volta sconfitti ci daranno modo di accedere alla base di Sigma. Come nei capitoli precedenti, potremo scegliere quale degli otto cattivoni voler incontrare per prima, ognuno dei quali in funzione di una specifica ambientazione. Le location sono varie, ci ritroveremo ad esempio all’interno di un vulcano incandescente o nel futuristico cyberspazio, per poi finire di seguito in una giungla artificiale ove perfino gli alberi presentano dei sensori incorporati. Eliminati i boss, accederemo quindi alle fasi finali del suddetto titolo.

Giocabilità, longevità, sonoro e graficaLa giocabilità seppur antiquata si dimostra immediata e posta su ottimi livelli, la difficoltà è ben calibrata e per nostra fortuna saranno rari se non del tutto inesistenti i momenti puramente ostici. Il tutto diventa ancor più piacevole se l’azione viene accompagnata da orecchiabili colonne sonore tendenti al genere techno, e da un doppiaggio di tutto rispetto che darà voce ad alcuni personaggi, come Double o il colonnello. Difetto tipico della serie è la longevità estremamente limitata, che senza badare ad espansioni energetiche come appositi recipienti di energia ed a dispositivi che incrementano il numero di vite a disposizione, porterà a concludere l’ opera in meno di 2 o 3 ore, mentre incrementerete lievemente la durata se con pazienza vi dedicherete alla ricerca dei pezzi d’armatura e di ulteriori oggetti di potenziamento. C’è però da riconoscere il fattore rigiocabilità estremamente ottimale, che vi farà ripercorrere più volte l’intera avventura. Infine, per quel che riguarda la grafica, il 2D continua tutt’ora a non sfigurare dinanzi agli attuali mostri in 3D, visto che il suddetto videogioco è il classico titolo che nasce con il prospetto bidimensionale e che come tale va giocato senza particolari pretese, basta infatti vedere i fallimentari sequel ” Megaman X7 e X8 ” con un 3D che va a danneggiare ciò che di buono si era visto in passato. La presenza degli innumerevoli e vivaci colori mette in richiamo i particolari dei nemici e dei vari scenari, donando a questo X4 un aspetto accattivante.

– Giocabilità stellare

– Ottimo comparto audio

– Grafica colorata ed accattivante

– Veramente molto corto

8.0

Megaman X4 è un ottimo gioco, sicuramente tra i migliori della ” X saga ” e che ritengo leggermente inferiore all’ X5. Saprà catturarvi grazie alla sua immediata giocabilità e di conseguenza difficilmente stancherà i videogiocatori visto il grande divertimento offerto. Questa gemma ludica sarà ripresa più volte in considerazione dai nostalgici, nonostante la next gen alle calcagna, dato che i fan del robottino blu già sanno cosa si perdono coloro i quali snobbano inconsciamente giochi di tale spessore. In definitiva, chi ama il genere non commetta lo sbaglio di scartarlo a prima vista solo perchè considerato datato, vi posso garantire che sa dare soddisfazioni a non finire, Megaman è pur sempre Megaman.

Voto Recensione di Megaman X4 - Recensione


8

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