Recensione

MegaMan Anniversary Collection

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a cura di Makinit

Sembra essere diventata una moda, quella di riproporre giochi vecchi come il cucco in collezioni a dir poco scadenti… Se escludiamo casi rari, davvero pochi di questi prodotti hanno mai sfondato, forse perché la meccanica era troppo antica e improponibile, forse perché non vi erano incentivi o novità sufficienti, forse perché le avventure proposte mancavano di mordente, o forse altro ancora. Ma questo MegaMan Anniversary Collection non sembra soffrire nessuno (o quasi) di questi problemi.

Sin dal 1987…Da quando, nel lontano 1987, MegaMan sbarco nei negozi per la gloriosa piattaforma del NES, il genere degli sparatutto 2D a scorrimento seguì una nuova strada evolutiva. Tante erano le novità di quel semplice videogioco (che non constava nemmeno un sistema di password), fra cui la possibilità di poter scegliere i livelli, quella di poter utilizzare le armi del nemico e altre ancora. Per celebrare l’anniversario di MegaMan, ecco quindi sbucare praticamente dal nulla e solo per il mercato americano, MMAC, che dovrebbe/potrebbe far felici sia i veterani della serie, sia i novizi.

Dall’1 all’8 + 2La collezione riprende tutta la serie regolare (escludendo gli innumerevoli spin-off), quindi seguirà le avventure di MegaMan partendo dal primo episodio fino all’ottavo. I primi sei capitoli appartengono all’era NES, e quindi hanno una grafica abbastanza datata e molto simile fra loro. Il settimo episodio invece uscì nel 1995 su SNES, quindi la grafica subisce un netto miglioramento. MegaMan 8 (1997) infine, non sfrutta di certo le potenzialità delle console PlayStation/Saturn, e l’atmosfera troppo giocosa contraddice la vena “dark” che traspariva leggermente dal precedente episodio (probabilmente nata dall’influenza degli episodi della serie X che uscivano in quello stesso periodo). Chi decide di acquistare questo gioco, però, non deve guardare alla grafica, ma alla meccanica di gioco. Il fulcro del divertimento che si può ricavare da MMAC sta proprio nella giocabilità, che passa da momenti frenetici (sparatorie a raffica) ad altri di pura tensione (un salto critico). Tali meccaniche si ripetono quasi egualmente in tutti e otto gli episodi; ma è facile comunque notare le tappe evolutive della serie. In MegaMan 2 è stato instaurato il primo sistema di password, nel 3° era per la prima volta possibile eseguire la scivolata, nel 4° era possibile caricare il colpo MegaBuster, nel 6° erano disponibili le prime armature, nel 7° era possibile scoprire una quantità enorme di segreti, nel 8° sono state introdotte le scene anime, e così via. È ovvio che non tutti gli episodi sono dei capolavori, ma giochi come MM2, MM3, MM7 spiccano per varietà, cura grafica e longevità (in MM3 vi sono almeno 18 livelli, e in MM7 vi sono segreti innumerevoli). Il resto dei capitoli, invece, dimostra come si sia spesso abusato di questo marchio, sfornando operazioni commerciali mirate ad arricchire la casa madre; proprio tenendo conto di ciò, non è fonte di sorpresa constatare l’inserimento di due titoli di combattimento usciti in sala giochi molti anni fa, The Power Battle e The Power Fighter, che si possono rivelare divertenti solo per i primi due minuti di gioco, il tempo di capire che le azioni sono molto limitate, così come la varietà di gioco che è praticamente nulla, a causa della formula 1 contro 1 delle battaglie (MegaMan/ProtoMan/Bass Vs. RobotMasters); entrambi sono bloccati e considerati come giochi segreti.

Collezione per (quasi) tuttiIl motivo per cui questa collezione è praticamente adatta a chiunque è facilmente comprensibile se si viene a conoscenza delle novità presenti in ciascun gioco. Le musiche 8-bit degli episodi NES sono state sostituite (in gran parte) da remix musicali davvero gradevoli (presi di straforo dalla serie Rockman Complete Works, serie di porting su PSone dei primi 6 episodi, usciti solo in Giappone), e danno quasi un nuovo sapore a tutte le avventure; se quindi vi ricordavate delle vecchie partite giocate a MegaMan 5, rigiocarle in questa collezione vi offrirà sensazioni nuove. Il pratico Navi Mode, consentirà (oltre l’attivazione dei remix) anche a chi non ha mai preso un singolo MegaMan in mano, di non farsi trovare impreparato, grazie ad una serie di suggerimenti in-game spesso azzeccati. Verranno anche utilizzati in maniera opportuna i tasti dorsali dei joypad, che assumeranno la funzione di scorrimento delle numerose armi disponibili (nel NES, il cui joypad non aveva tasti dorsali, si poteva cambiare arma solo accedendo al menù di pausa); per eseguire la scivolata si dovrebbe premer il tasto direzionale basso e il salto, ma fortunatamente è stata inserita una scorciatoia ed è quindi possibile eseguire la mossa anche premendo un singolo tasto (ad esempio su PS2 è il tasto Cerchio), purtroppo questo vale solo per gli episodi del NES. Relativamente notevole è anche il versante degli extra. La versione GC presenta una intervista a Keiji Inafune e una storia-reportage su MegaMan, la versione PS2 contiene il primo episodio della serie animata americana, la verione X-box contiene l’intervista, il reportage, e un episodio dell’anime MegaMan NT Warriors. Tutte le versioni sono comunque accomunate da una serie di artwork e remix musicali (diversi da quelli in-game).

Gioiello imperfettoLa versione GC risulta essere la più penalizzata, in quanto non ha nessuno dei remix musicali in-game della versione PS2/X-box, e la configurazione dei tasti è impostata in maniera blanda. Il tasto per sparare e quello per saltare risultano invertiti, e purtroppo non esiste una opzione per personalizzarli; nemmeno la versione PS2 ha questa possibilità, però non vi è il suddetto problema. La versione X-box, la più recente di tutte, è la migliore delle tre in quanto contiene tutti gli extra GC e PS2 (anche se il cartone animato è diverso), remix musicali, e l’opzione per configurare i tasti.Ma vi sono altri difetti di fondo, non legati necessariamente alle differenze di versione. Tutti i remix sono stati riciclati dalla serie Rockman Complete Works, lo stesso vale per i suggerimenti (il cui unico lavoro è stato quello di traduzione, dal momento che RCW è uscito solo in Giappone). Dal momento che non vi erano remix per i primi tre episodi, vi sono delle lacune anche in MMAC, in parte colmate prendendo delle musiche dai due giochi arcade; il risultato è che in MM1, MM2 e MM3 vi sono alcune tracce remixate e altre rimaste in 8-bit, il quale non mette in mostra di certo la massima serietà degli sviluppatori. Inoltre, i menù di MM4, 5 e 6 sono rimasti identici agli originali anche in modalità Navi; in RCW questi avevano subito un notevole restyling. La versione di MM8 è quella uscita precedentemente per PlayStation, e non del Saturn, la quale è decisamente più completa e ricca di contenuti extra esclusivi. Anche questo è un atto incomprensibile: perchè mettere la versione peggiore di un gioco (PSone), quando si può optare per una migliore (Saturn), abbellita da boss extra, artworks e test sonori e filmici? Inspiegabile anche l’inesistenza di giochi come MegaMan & Bass (il quale potrebbe anche essere considerato come una prosecuzione di MM8), o MegaMan The Wily Wars o anche il blando MegaMan Soccer; di certo nessuno di loro è così “pesante” da non potere entrare nei dischi PS2 o X-box o GC. Invece di inserire giochi tremendamente banali come i due arcade, avrebbero potuto optare per i giochi sopra citati; è comprensibile forse il motivo dell’esclusione di MM&Bass, vista la “recente” uscita sul GameBoy Advance nel 2001, ma inserire due assurdi giochi di combattimento, usando come scusa la mancata uscita sul suolo americano si è rivelata una mossa decisamente controproducente. Infine, è del tutto insensata la mancanza delle modalità di missioni e di bestiario presenti in RCW, che avrebbero certamente innalzato il parametro di longevità e reso più apprezzabili i primi sei episodi, che possono essere considerati dai novizi come i più ostici in assoluto.

– Classici intramontabili

– 10 giochi in un disco

– Tutto il fascino del retrò

– Tanti extra

– Musiche remixate (PS2/X-box)…

– … ma non per tutti i giochi

– Tasti non configurabili (PS2/GC)

– Manca MegaMan & Bass

– Alcuni extra banali

7.0

Chi non ha mai avuto modo di giocare la serie originale può cominciare con MMAC. Chi è un veterano della serie può tranquillamente considerare l’acquisto per via dei numerosi extra e remix musicali, che offriranno sensazioni nuove. L’inspiegabile assenza di certe opzioni non pregiudica più di tanto la notevole fattura di questa collezione, e molti dei difetti sono notabili unicamente dai fan. Sicuramente MMAC si va a posizionare un gradino sopra le altre collezioni, che spesso offrono semplicemente una serie di porting, principalmente a causa della evidente volontà di riportare in auge una serie leggendaria dimenticata da troppo tempo, puntando più sulle novità e su extra concreti e palpabili, che sulla nostalgia dei fan irriducibili.

Voto Recensione di MegaMan Anniversary Collection - Recensione


7

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