Recensione

Medievil

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a cura di Duca dei Vandali

I libri di storia di Gallowmere narrano di un eroe, Sir Daniel Fortesque, che da solo riuscì a fermare l’invasione delle orde degli zombie dello stregone Zarok…ma spesso i libri di storia mentono.

Come infatti veniamo subito a sapere dalla spettacolare sequenza iniziale, il nostro Fortesque, lungi dall’essere l’eroe che la tradizione tramanda, morì colpito ad un occhio dalla prima freccia scoccata in battaglia, senza aver potuto quindi impegnarsi minimamente nella mischia che seguì. Cento anni dopo questi eventi, Zarok esce dal nascondiglio ove aveva trovato rifugio, deciso a vendicarsi dell’atroce sconfitta. Grazie ad un potente incantesimo, egli resuscita i morti e annebbia la mente degli abitanti di Gallowmere, condannandoli ad una triste esistenza. Ma un piccolo imprevisto rischia di rovinare i suoi piani: il sortilegio riporta in vita anche Sir Daniel, che avrà quindi l’occasione di riscattarsi sconfiggendo il suo acerrimo nemico.

Più in forma che maiVeniamo catapultati in un mondo magico e bizzarro, dove il nostro scheletrico eroe dovrà farsi largo tra zucche che camminano, folletti, streghe, demoni alati, spaventapasseri assassini e molte altre folli creature. Medievil infatti si presenta come una riuscitissima opera di “collage”, dove le molte citazioni a celebri videogiochi e lungometraggi (da Nightmare Before Christmas di Tim Burton a Ghost’n’Goblins di Capcom) si amalgamano alla perfezione tra loro, andando a formare un mix d’effetto che è la vera forza del gioco. L’atmosfera che si respira è pregna di uno spiccato gusto per il grottesco e un’irresistibile humour nero, ben reso anche dall’eccezionale doppiaggio italiano di cui godono personaggi e voce narrante: impossibile resistere a folletti che parlano in romanesco o a sproloquianti gargoyle di pietra!

Tecnicamente parlando…Sebbene oggi, a nove anni dall’uscita, la grafica sembri un po’ spoglia, all’epoca non sfigurava per niente di fronte ai vari Tomb Raider o Metal Gear Solid, mostrando anzi alcuni effetti speciali tra i più impressionanti che si fossero mai visti fino ad allora. Un’altra cosa di cui ci si accorge giocando è la grande cura per i particolari, come il collo del protagonista che si allunga nelle cadute, o il rumore che fa la zucca vuota di Fortesque quando va a cozzare contro un ostacolo. Il gioco è strutturato in una serie di livelli da superare, ambientati nei luoghi più disparati, ad esempio il cimitero cittadino, il manicomio, la foresta incantata e così via. Ad ostacolare il nostro cammino troveremo una gran quantità di mostri e di semplici rompicapo, nonché gli immancabili boss di fine livello. Le aree sono selezionabili attraverso una mappa, senza dover seguire per forza un percorso prestabilito e questo dona una certa libertà d’azione al giocatore. Una menzione a parte è da fare per il Salone degli Eroi: in questo luogo, dove i più grandi eroi di Gallowmere festeggiano e banchettano per l’eternità, Sir “Dan” rende loro omaggio ricevendo in cambio nuove armi e gadgets, che vanno dal martellone alle saette; per potervi accedere però deve raccogliere i vari Calici delle Anime, nascosti uno per livello in posti sempre più impensabili. Raccogliere i Calici non è inizialmente necessario per progredire nell’avventura, ma presto ci si accorge che non si farà tanta strada senza armi più potenti del misero spadino iniziale. Per quanto riguarda la giocabilità, gli sviluppatori hanno fatto proprio un buon lavoro: i controlli sono semplici e intuitivi, permettendo comunque allo scheletrico protagonista di eseguire diverse mosse speciali. Medievil è uno dei primissimi giochi a supportare i comandi analogici e la funzione del Dual Shock: le vibrazioni che ci avvertono dell’arrivo dei nemici o di situazioni di pericolo sono un ulteriore tocco di classe e contribuiscono notevolmente al coinvolgimento del giocatore. La longevità del titolo infine è garantita dalla ventina di livelli presenti, che sarete spinti a rigiocare più volte per raccogliere tutti i Calici delle Anime, o più semplicemente per ammirare di nuovo la bellezza delle ambientazioni.Gli unici veri e propri difetti di Medievil sono rappresentati dalle inquadrature, che tendono ad “incastrarsi” negli spazi più angusti, e dall’imprecisione dei comandi nei salti più delicati, che rendono leggermente frustranti alcuni (per fortuna pochi) passaggi; si tratta comunque di imperfezioni che non inficiano minimamente la valutazione complessiva del gioco.

– Ottima grafica

– Dialoghi esilaranti

– Venti livelli di puro divertimento

– Telecamere a volte poco precise

8.5

Medievil, nonostante i suoi nove anni d’età, è invecchiato bene, risultando tuttora piacevole. Il tono scanzonato, l’atmosfera magica e il simpaticissimo protagonista rendono questo titolo consigliatissimo a tutti, amanti del genere e non. Medievil è una piccola perla, uno dei tanti capolavori che hanno reso grande la Playstation. Sarebbe un vero peccato perderselo.

Voto Recensione di Medievil - Recensione


8.5

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