Recensione

Medal of Honor Infiltrator

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a cura di Chomog

La seconda guerra mondiale è stata sicuramente qualcosa che ha lasciato un segno, soprattutto negativo. Così cruda ma allo stesso tempo affascinante con le sue armi, ormai obsolete ma dotate di una potenza devastante e con i suoi mezzi di trasporto, come aerei, navi e cingolati… quanti di noi si sono chiesti cosa si provava ad esser rinchiusi in essi con la triste possibilità di esser distrutti dall’avversario e con la speranza di partecipare alla vittoria del nostro esercito?Ed infine vi erano i soldati, uomini al serivzio della patria, che credevano in chi li comandava e costretti a vivere in condizioni bestiali pur di raggiungere l’agognato obiettivo. Ed è proprio uno di loro che in questo titolo dell’Eletronic Arts (uscito in concomitanza con l’avvento di Medal of Honor Rising Sun su Nintendo GameCube) dovremo impersonare.

Giochiamo la storiaLa serie di Medal of Honor si è sempre distinta per aver riproposto in chiave videoludica avvenimenti realmente accaduti e narrati nei libri di storia e questo episodio per GameBoy Advance ovviamente non si discosta dai precedenti.Nel titolo della famosa etichetta americana vestiremo i panni del caporale Jake Murphy, solitario guerriero che aprirà la strada per il resto dell’esercito che arriverà però soltanto dopo.Da questa prima descrizione il gioco da noi testato potrebbe sembrare un semplice arcade con ambientazione bellica, quel che stupisce è che invece abbiamo fra le mani un titolo ottimamente diversificato che strizza l’occhio ad un passato ancora vivo nel cuore dei videogiocatori.Le missioni che dovremo portare a compimento presentano sezioni di blastaggio (che riportano alla mente Mercs di Sega), infiltrazioni nelle installazioni o campi nemici alla Metal Gear Solid (disponibile anche per GameBoy Color) ed infine la piacevole sorpresa dell’implementazione di sessioni sparatutto old-style alla Operation Wolf (titolo che in sala giochi veniva giocato con tanto di mitra montato davanti al cabinato).Sembra quasi insomma che, fatto tesoro del precedente errore, tale Medal of Honor Underground (sempre per GameBoy Advance), Electronic Arts abbia rinunciato a forzare la piccola console Nintendo a ricreare prodotti disponibili sulle console più potenti.Vi è quindi l’abbandono della grafica in prima persona, in stile Castle of Wolfestein o dello stesso Medal of Honor, per una caratterizzazione che fin dall’inizio della prima partita ricorda uno storico e divertentissimo titolo dei Sensible, denominato Cannon Fodder (prima apparizione su Commodore Amiga).La visualizzazione sarà a “volo d’uccello”: potremo tenere d’occhio il nostro alter ego e guidarlo per i campi di battaglia o all’interno di strutture e veicoli con tutta la comodità a cui questa particolarità visiva ci ha abituato.Pur cambiando impostazione della telecamera, questo ultimo episodio di MoH non riesce a raggiungere i livelli eccelsi di altre produzioni del genere in struttura bidimensionale sul 32bit Nintendo, sebbene presenti accorgimenti grafici piacevoli come la realizzazione dei mezzi e delle strutture presenti sullo schermo e la differenziazione dei nemici, che in base al loro grado di competenza saranno dotati di uniformi di diverso colore facilmente identificabili; meno carismatiche le animazioni, che potevano esser curate meglio.Nelle sezioni in soggettiva, pur presentando un impatto grafico di minor rilevanza, il risultato appare più pulito e meno confuso, con piacevoli sfondi colorati egregiamente.Coinvolgente poi l’idea, come da tradizione della saga, di inserire anche su GameBoy Advance filmati d’epoca in bianco e nero, per calare completamente il videogiocatore nell’ambientazione e far comprendere al meglio la missione da affrontare, dettagliatamente descritta anche da un esauriente briefing (purtroppo in inglese).Nota positiva per quanto concerne il sonoro, EA ha implementato in Infiltrator gli stessi effetti presenti nelle versioni “home” del filone bellico che, uniti alle coinvolgenti musiche che riprendono i temi già ascoltati negli altri episodi, rendono le nostre partite più entusiasmanti anche per la correlazione con i precedenti MoH.

Da soli contro tuttCome lo stesso titolo tende a sottolineare, pur equipaggiati con un arsenale di tutto rispetto (ben otto armi disponibili, con la possibilità di portarne solo due però), dovremo attraversare i quindici livelli presenti nel gioco in modo furtivo, cercando di non affrontare tutti insieme i tanti nemici che ci ostacoleranno, ma isolandoli o evitandoli, come da tradizione stealth-game.I soldati avversari sono poi dotati di un intelligenza artificiale degna di nota: si organizzeranno per attaccarci in gruppo, lanceranno l’allarme, utilizzeranno in base alle nostre mosse le armi in loro possesso più appropriate.Questo oltre che a garantire una maggiore sfida (leggermente inferiore nelle sezioni di blastaggio con mirino) tende anche a farci adottare tattiche di attacco differenti e molta cura nello scegliere l’arsenale da portarci dietro (che come già detto è limitato a sole 2 armi). L’uso appropriato delle armi giocherà poi un ruolo chiave: scegliere di portare con sé un bazooka o delle granate sarà fondamentale per il successo delle nostre operazioni.Tra le numerose tecniche attuabili, sia proprie del videogiocatore che offerte dallo stesso titolo, è da sottolineare il nascondersi in casse, barili, mezzi corazzati ed infine strutture architettoniche.

Il controllo di un soldatoIl sistema di controllo merita particolare menzione: la croce verrà utilizzata per muoverci sullo schermo e direzionare in modo analogo allo spostamento, il fuoco sui nemici o sugli elementi scenografici.Il tasto A servirà per sparare con l’arma selezionata tramite il tasto B, mentre con il tasto R potremmo “lockare” la direzione di sparo e continuare a muoverci, seppur con meno velocità, ma con la possibilità di spostarci come avveniva nello storico Ikari Warriors.Le nostre armi a caricatore poi si caricheranno in modo automatico (ma abbiamo il tasto L se vogliamo farlo quando i colpi in un caricatore non sono ancora finiti ma stanno per esaurirsi); bisognerà stare attenti ogni qual volta finiscano le carutccie, perchè l’interruzione della raffica di proiettili da noi generata ci porterà ad essere scoperti per una attimo al fuoco del nemico.Il controllo del mirino nelle sezioni in soggettiva appare meno preciso, vista la forma digitale del sistema di controllo montato sul GameBoy Advance; si sente in questo caso (e nelle sezioni stealth) la mancanza di uno stick analogico per esser più precisi nello spostamento.Il titolo è fruibile infine anche in multiplayer (due giocatori, dotati ognuno di una copia della cartuccia) in modalità coperativa (per sole 3 mappe di gioco) e sfruttando la connessione al GameCube per la visualizzazione delle mappe di Medal of Honor: Rising Sun.

– Titolo con ambientazione storico-bellica

– Approccio Stealth a meccanica “old-school”

– Filmati d’epoca

– Animazioni deludenti

– Solo due armi trasportabili

6.0

Quando venne proposto quel piccolo capolavoro per GameBoy Color che porta il nome di Metal Gear Solid, in tanti si aspettavano un suo arrivo anche sul coloratissimo nuovo portatile Nintendo.

Questo per il momento non è ancora avvenuto ed il titolo Electronic Arts potrebbe rivelarsi un ottimo contentino intanto che Snake & Co. si decidano ad usufruire del 32bit portatile.

La cartuccia è sicuramente godibile al meglio da un appassionato di videogiochi bellici e realistici, nonché della stessa saga di Medal of Honor; gli altri ci vadano con piedi di piombo: potrebbero ritrovarsi a contatto con una mina poco piacevole

Voto Recensione di Medal of Honor Infiltrator - Recensione


6

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