Recensione

Medabots Infinity

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a cura di Fabfab

Da sempre ai bambini giapponesi (e non solo) piacciono da pazzi prodotti che offrono loro la possibilità di allevare una qualche creatura, possibilmente il più irrealistica possibile, per poi impegnarla in incruenti combattimenti con quelle di altri amici; l’esponente più noto di questo genere di giochi è, naturalmente, la serie dei Pokémon, ma ne esistono anche una serie infinita di cloni e varianti. Medabots è tra questi e sostituisce i mostriciattoli con robottini di varia fattura…

Dal cartone animato al videogiocoLa serie a cartoni animati dei Medabots, in effetti, è giunta anche in Italia ma con scarsa fortuna e risulta quindi difficile capire le ragioni della distribuzione di un titolo simile, specie considerando che non è stato nemmeno localizzato.La trama è semplice: Ikki (il protagonista della serie animata) decide di partecipare al torneo Medafighter del parco giochi Toru-Toru Land con l’obiettivo, naturalmente, di vincerlo, con la prospettiva di abbuffarsi al buffet finale che spetta al trionfatore (non sto scherzando, decide di gareggiare proprio perchè ha fame!).

Le regole del torneo sono basilari: il parco Toru-Toru è diviso in diverse aree a tema (parti verdi, aree innevate, antiche rovine…), il protagonista dovrà usare il suo robottino per esplorare i vari ambienti, superare le numerose trappole e raggiungere l’obiettivo finale. Talvolta per completare l’area basta raggiungere il traguardo, altre volte occorrerà anche affrontare una sfida contro un altro Medabot: in caso di sconfitta si ripartirà dall’inizio del livello.I vari ostacoli disseminati sul terreno sono di due tipi, naturali (corsi d’acqua, rocce, alberi, crepacci…) ed artificiali (porte sigillate, robot nemici, cannoni, laser…): per superarli dovremo utilizzare al meglio il nostro Medabot. La cosa più seccante di queste fasi di esplorazione sono l’assenza di una mappa e i problemi di telecamera: infatti l’ostacolo maggiore al raggiungimento dell’obiettivo è rappresentato dalle…porte chiuse, che occorre aprire premendo l’apposito interruttore! Talvolta tale interruttore è proprio davanti alla porta, ma spesso è situato in tutt’altra locazione, così capita di frequente, davanti ad una porta sigillata, di dover tornare indietro per cercare il dannato interruttore, magari celato dietro un muro, impossibile da vedere a causa del mediocre lavoro della regia virtuale.

CombattimentiI combattimenti tra Medabots, le cosiddette Robattling, riescono a risultare persino peggiori delle fasi di esplorazione: dovrebbero essere il fulcro del gioco, ma la demenza artificiale dei nemici (in genere basta frapporre un ostacolo fra se e l’avversario per non essere nemmeno sfiorati da quest’ultimo), la scarsità di mosse a disposizione (movimento, salto, rotolamento, attacco in mischia o a distanza, colpo speciale) e le ridotte dimensioni dell’arena rendono gli scontri pure formalità, da sbrigare in tutta fretta.Il vostro robot acquisisce esperienza con ogni vittoria e diventa via via sempre più potente (ed equipaggiabile con nuovi accessori, tipo i cingoli al posto delle gambe), ma questo non si risolve in nuove possibilità tattiche, anzi: all’aumento della potenza si accompagna un inspiegabile crollo della difficoltà degli scontri, che talvolta potrete concludere con un solo colpo!

Realizzazione tecnicaTecnicamente il titolo può definirsi sufficiente: pur non spiccando in nulla, il cel-shading con cui sono stati realizzati i personaggi li rende molto simili a quanto visto nella serie animata, mentre in generale la grafica colorata e cartoonosa risulta molto piacevole da vedere. Pessimo invece il level design, una volta che avremo esplorato un livello sarà come averli visitati tutti (nonostante cambi il “fondale”)!Impalpabile l’audio, con musichette che cambiano a seconda dell’area in cui ci si trova e un doppiaggio (inglese) piuttosto bambinesco ma adeguato al tipo di prodotto.

LongevitàLa longevità è inevitabilmente minata dalla semplicità e ripetitività del tutto e dalla mancanza di reali stimoli a proseguire un’avventura dai presupposti davvero ridicoli. E’ possibile creare le proprie arene e sfidare un amico, ma non è che la cosa risollevi di molto il giudizio finale, così come inutile appare la connettività con gli omonimi titoli per GBA, dai quali è possibile scaricare nuove componenti per i robottini.

– Visivamente piuttosto carino

– Gameplay elementare

– Ripetitivo e troppo semplice

– Mancata localizzazione

5.0

Un gioco fiacco, semplice e privo di reali spunti di interesse: potrebbe interessare agli appassionati della serie, considerato anche il prezzo ridotto a cui viene venduto (29€), ma per il resto si tratta di un titolo assolutamente anonimo che non merita considerazione…

Voto Recensione di Medabots Infinity - Recensione


5

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