Il Verdetto di SpazioGames
Un vecchio detto diceva: “Non c’è due senza tre”. BioWare ed Electronic Arts sembrano abbracciare questo proverbio e decidono di rilasciare nell’AppStore la terza applicazione riguardante l’universo di Mass Effect. Dopo il buco nell’acqua di Mass Effect Galaxy e la sicuramente meglio riuscita graphic novel Mass Effect Redemption, da qualche giorno è possibile scaricare direttamente dall’AppStore uno spin-off inedit del tanto atteso Mass Effect 3, denominato per l’occasione Mass Effect Infiltrator.
Shepard? No grazie.Trattandosi di una storia parallela ai fatti di Mass Effect 3, il giocatore non vestirà i panni del carismatico Shepard ma deve accontentarsi di un nuovo personaggio, tale Randal Ezno, agente speciale dell’organizzazione speciale pro-umani Cerberus. Dopo il rientro da una missione il protagonista si trova invischiato in una situazione che mai avrebbe sospettato e si trova nella situazione di tradire i propri superiori, con l’aiuto di un alieno di razza Volus, per salvare la vita della propria compagna Inari. Anche se ci troviamo di fronte ad una trama effettivamente abusata nei vari titoli action, la narrazione dei fatti funziona perfettamente da collante tra le varie sezioni di gioco. Soluzioni create ad hoc in grado di tenere alta la curiosità del giocatore così da tenerlo incollato allo schermo. Mass Effect Infiltrator abbandona il genere Action/Rpg visto sulle console casalinghe e abbraccia lo sparatutto in terza persona, adatto effettivamente a una fetta di giocatori più ampia. Se inizialmente ci saremmo aspettati una mappatura dei tasti virtuali in stile Dead Space, questa volta EA decide elaborare un sistema di controllo leggermente più complesso ma effettivamente funzionale.
Una scelta coraggiosa Se durante le fasi esplorative i movimenti del protagonista si basano prettamente sul classico joypad virtuale, durante gli scontri a fuoco saranno effettivamente le armi a fare la differenza. Ogni sputafuoco possiede un determinato raggio d’azione indicato da un particolare reticolo in grado di lockare ogni nemico sullo schermo. Una volta selezionato l’antagonista l’eroe di turno comincerà a fare fuoco, lasciando al giocatore totale libertà di mira, utile nella ricerca del punto debole su cui puntare i propri proiettili. Ovviamente non possono mancare i poteri Biotici e differenti skill da sfruttare, ad esempio è possibile agganciare un nemico e farlo svolazzare per lo schermo oppure diventare invisibili per un periodo limitato di tempo. Di conseguenza è necessario nascondersi tra i vari punti di copertura sparsi per lo scenario e massacrare a uno a uno i soldati nemici, cercando di inanellare quante più combo possibili. Eseguire uccisioni in sequenza è l’unico modo utile all’incameramento di speciali Punti Stile. Al termine di ogni conflitto uno speciale menu sancisce una valutazione sul comportamento del nostro eroe, elargendo speciali crediti. Cambiare arma durante una sparatoria o alternare abilità speciali per portare a termine una kill garantiscono una valutazione particolarmente alta e di conseguenza più conio spendibile nello Store interno al gioco, in cui acquistare nuove armi e poteri. Come si suol dire “la pratica val più della grammatica” ed effettivamente il sistema sviluppato da Bioware presenta numerose lacune a causa di una estrema imprecisione e di una IA dei nemici davvero troppo scarsa che comunque viene in parte nascosta dal buon numero di nemici presenti sullo schermo. Proprio per questo motivo è necessario nascondersi tra i vari ripari presenti nel corridoio e massacrare a uno a uno i vari nemici in perfetto stile Gears of War ma in molti casi la telecamera di gioco non sarà d’aiuto e il giocatore si troverà a dover litigare con l’inquadratura per capire se in quel momento il proprio alter ego virtuale decide di nascondersi dietro al riparo scelto, rischiando di venire massacrati dai proiettili avversari. La struttura di gioco non convince affatto: ci troviamo di fronte infatti a un alternarsi di minime sezioni esplorative scandite da scontri a fuoco in maniera troppo ripetitiva. Il nostro Randall Ezno si troverà a raggiungere una locazione, ripulire lo stage dai nemici e recarsi in un nuovo scenario per ripetere l’ennesimo combattimento. Formula che purtroppo scade velocemente nel turbine della ripetitività d’azione.
Da che parte stai?Uno dei marchi di fabbrica della serie Mass Effect è senza dubbio legato alle scelte morali durante lo svolgimento della storia principale. Decidere se eliminare un nemico risparmiargli la vita porta giustamente un determinato impatto sui fatti narrati, peculiarità che Mass Effect Infiltrator non propone in maniera convincente. Durante l’avventura infatti capiterà di trovarsi di fronte al bivio di salvare o terminare la vita di un particolare nemico, scelta che effettivamente non porterà a nulla, se non solamente a una differente scena animata durante l’opzione desiderata. L’unico vero collegamento con Mass Effect 3 si riduce nella sezione Galassia in Guerra, in cui,una volta collegati con il proprio account usato sulla console casalinga, è possibile mandare i Punti Inter guadagnati in Mass Effect Infiltrator, incrementando così la Reattività Galattica.
Lost in SpaceTecnicamente Mass Effect Infiltrator possiede ottime qualità. Il motion engine è senza dubbio di pregiata fattura e i modelli poligonali proposti risultano davvero ispirati. Il character design pensato per i nemici non presenta nulla di particolarmente eccezionale ma la buona varietà di nemici regala agli scontri quel pizzico di strategia in più, necessaria per portare a casa la pelle. Essendo ambientato su una nave spaziale per quasi la totalità del tempo, i fondali di Mass Effect Infiltrator non propongono agli occhi del giocatore location differenti, lasciando purtroppo quella sensazione di già visto corridoio dopo corridoio. Inoltre durante le fasi più concitate del gioco capita di subire notevoli cali di frame rate, addirittura facendo scattare il gioco. Come prevedibile la tracklist proposta è forse uno degli aspetti meglio riusciti dell’intero titolo. Le sinfonie di sottofondo e i rumori ambientali risultano davvero spettacolari e in grado di coinvolgere l’utente in ogni fase del gioco.
– Trama coinvolgente
– Motore grafico da urlo
– Sistema di controllo innovativo
– Scontato e ripetitivo
– Prezzo elevato
– Controlli imprecisi
6.0
Mass Effect Infiltrator non convince e soprattutto delude i fan della serie possessori di iPhone e iPad a causa (nuovamente) di un episodio poco curato e probabilmente programmato in fretta e furia per pubblicarlo nello stesso periodo di Mass Effect 3. L’innovativo sistema di controllo è senza dubbio un ottimo spunto per affinare la nuova tecnica proposta ma la perfezione è ancora lontana.
Il vero punto di forza risiede nel plot narrativo, tanto semplice quanto coinvolgente, in grado di incuriosire il giocatore grazie a una serie di intrecci e colpi di scena che invogliano il giocatore a terminare l’intera avventura.
Purtroppo l’ottimo motore grafico e la trama non giustificano il prezzo di acquisto, 5,49€, davvero troppo elevato rispetto al tipo di prodotto proposto.