Recensione

Marvel: La Grande Alleanza

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a cura di Fabfab

Dopo aver divertito i fan degli uomini X con due ottimi titoli dedicati al gruppo di mutanti più famosi del mondo dei fumetti (ed ora anche del cinema), i ragazzi di Raven Software hanno deciso di pensare ancora più in grande, puntando questa volta a tutti gli appassionati dell’universo Marvel. Cosa c’è di meglio, infatti, per invogliare le migliaia di lettori di fumetti di superereoi che prendere 25 tra i principali uomini e donne in calzamaglia e riunirli per combattere una compilation dei migliori supercattivi di tutti i tempi? Peccato che a tanta magnificenza dal punto di vista del cast non corrisponda un’equivalente sforzo dal punto di vista del gameplay.

L’idea di una lega di supereroi non è certo originale, nell’universo cartaceo l’abbiamo vista applicata più volte, come nel caso dei Vendicatori o della Justice League. Tuttavia è raro riscontrare in tali gruppi una così alta percentuale di primedonne: dall’Uomo Ragno a Thor, passando per Capitan America, Iron Man, i Fantastici Quattro, Wolverine, Tempesta… insomma, tutti i principali protagonisti dell’universo Marvel (con qualche importante eccezione tipo Hulk) sono qui riuniti per affrontare avversari del calibro del dottor Destino, Loki, Ultron, il Mandarino, Galactus.Ogni supereroe risulta splendidamente caratterizzato, sia nell’aspetto che nelle movenze, nel tipo di attacchi e nei superpoteri utilizzati: così se Thor avanza a forza di martellati e fulmini, l’UOmo Ragno preferisce saltellare in giro ed imprigionare i nemici nella sua ragnatela. Bisogna anche dire che le differenze sono tali per lo più a livello estetico, in quanto concretamente la maggior parte degli attacchi si equivalgono. Ogni personaggio dispone in sostanza di un attacco normale, un più potente ma lento, la presa (con la quale è anche possibile disarmare gli avversari o utilizzare oggetti del fondale) ed un potere speciale, il cui numero andrà incrementandosi nel corso dell’avventura con l’accumulo di esperienza oltre che delle monete rilasciate dagli avversari. Inoltre per ogni supereroe è possibile sbloccare due costumi alternativi (sempre ispirati alla storia del rispettivo eroe: uno dei costumi alternativi dell’Uomo Ragno, ad esempio, è quello tutto nero, il simbionte alieno da cui nascerà Venom) che donano capacità differenti, il tutto a favore della varietà di gioco.

Il gameplay deriva direttamente da quello ormai storico di Diablo. La Grande Alleanza è in sostanza un hack’n slash a scorrimento con una spruzzatina di elementi da gioco di ruolo.L’idea alla base è molto semplice: riuniti in un quartier generale, i membri della Grande Alleanza partono per le varie missioni in squadre da 4 membri, scelti liberamente dal giocatore. Dato che ogni eroe ha caratteristiche uniche, in genere si richiede un minimo di strategia nella composizione delle stesse, è consigliabile non riunirle basandosi unicamente sui propri gusti per non rischiare di trovarsi con un team squilibrato. In ogni caso il gioco premia la fedeltà con cui si utilizzano certi personaggi piuttosto che altri, omaggiando i più utilizzati con poteri speciali. Per evitare problemi, comunque, è previsto che anche i membri “parcheggiati” alla base aumentino automaticamente di livello, anche se con progressione leggermente inferiore.

Come nella maggior parte dei giochi di questo genere la visuale è isometrica dall’alto, per fornirci una quadro il più ampio possibile dell’area di gioco. Il giocatore guida un party composta da quattro supereroi scelti in precedenza, anche se concretamente ne controlla soltanto uno, mentre gli altri sono deputati all’I.A. Di gioco (ma è possibile fornire loro delle direttive di comportamento). In ogni caso è possibile passare facilmente da un personaggio all’altro, così come cambiare i membri del team presso i punti di salvataggio.

I livelli sono piuttosto lineari, poco interattivi ed inframezzati da saltuari, semplici enigmi e da orde di anonimi nemici da pestare per bene (con tanto di monetina rilasciata da ogni avversario sconfitto). Eh si, perché sebbene siano presenti un gran numero di supercattivi – più o meno famosi – questi rivestono la parte di bosso di metà o fine livello, mentre per la maggior parte del tempo ci troveremo ad affrontare i classici tirapiedi, tutti cloni l’uno dell’altro e con poca varietà di tipologia. L’I.A. degli sgherri è ovviamente elementare, si limitano ad attaccare il personaggio controllato dal giocatore appena lo vedono, ma anche quella dei boss non brilla particolarmente ed in genere per sconfiggerli basta memorizzare il loro comportamento. Non mancano quick time events alla God of War, ma nel complesso la loro implementazione non arricchisce di molto l’esperienza di gioco. In sostanza si punta su un approccio molto immediato e divertente, ma poco approfondito ed alla lunga ripetitivo.

Le ambientazioni si adattano al nemico principale che ci si trova ad affrontare e si ispirano ad alcune delle locazioni più famose dell’universo Marvel: il regno subacqueo di Atlantide, la base dello SHIELD, il mondo dei Krull e così via. Il problema è che i livelli di ogni singola ambientazione sono davvero troppo uguali tra di loro, ed a causa del ripetersi di elementi d’arredamento sempre identici sembra sempre di trovarsi nello stesso posto.

Tecnicamente ci troviamo di fronte ad un prodotto non pensato per 360 e Ps3 e che quindi si presenta come un semplice adattamento dalle versioni per console old-gen: dunque si parla di textures più definite, migliori effetti luce, abbondanza di poligoni, ma l’impressione generale è comunque di un titolo che non sfrutti per nulla le potenzialità della macchina.Il comparto audio è ambivalente: la colonna sonora è piuttosto belle ed epica al punto giusto, ma le voci dei personaggi sono poco carismatiche e ripetitive.La longevità ed il divertimento variano in base all’utilizzo. In modalità singola rischia di stancare presto, a meno di non essere veri fan dei supereroi in questione. Ma se giocato con degli amici, sia off-line che via Live, allora il tutto assume una dimensione molto più coinvolgente e la longevità raggiunge picchi notevoli.

– Decine di eroi Marvel tra cui scegliere

– Fedele alle ambientazioni viste mille volte nei fumetti

– Immediato e divertente

– Tecnicamente old-gen

– Poco profondo e ripetitivo a lungo andare

7.8

Forti dell’esperienza maturata con i primi due X-Men Legends, i programmatori di Raven Software hanno alzato il tiro coinvolgendo nel gioco un numero maggiore di supereroi Marvel, in modo da venire incontro al maggio numero di utenti possibile. Purtroppo però le migliorie a livello di giocabilità sono minime e la cosa risulta particolarmente evidente in questa versione per 360 e Ps3, che appare fin da subito come una modesta conversione da console old-gen.

Naturalmente questo non comporta particolari controindicazioni, se non quella – ovvia – di trovarsi di fronte ad un gioco già visto mille volte, che diverte e coinvolge nell’immediato, ma presenta un sistema di gioco poco profondo ed alla lunga ripetitivo. Il vero valore aggiunto di questa produzione risulta dunque essere proprio la presenza di decine di personaggi Marvel, eroi e villains, che agli occhi dell’appassionato bastano a far passare in secondo piano i limiti del prodotto, specie se si ha la possibilità di giocare insieme agli amici avvalendosi del multiplayer off-line o via Live.

Voto Recensione di Marvel: La Grande Alleanza - Recensione


7.8

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