Recensione

Mario vs Donkey Kong 2

Avatar

a cura di Star Platinum

Nintendo è una di quelle software house che ritornano sui propri personaggi, li riprendono nel contenuto e modificano nella forma sicché molto tempo trascorre, a volte, tra la prima apparizione, il gioco prodotto e un capitolo successivo. Molto spesso però capita che alcune produzioni risentano di quel che intanto è avvenuto nella vita e nell’anima di un concept originale, nel complesso delle esperienze che erano riuscite a trasmettere. Tale continuo movimento esteriore ed interiore, d’idee e gameplay, azione e riflessione fanno sì che lo sviluppo proceda e che un’esperienza particolare, come quell’attuale nel caso di Mario vs. Donkey Kong 2, possa diventare determinante, rappresentare l’inizio di una svolta nel modo di considerare un titolo, seppur non sempre in maniera positiva.

Scontro fra titani La gelosia è da sempre argomento privilegiato in molte forme artistiche. Da più parti si è cercato di descriverla, di definirla, ma soprattutto di stabilire quali fatti la producano e quali comportamenti provochino. Curioso come, in Mario vs. Donkey Kong 2: La Marcia dei Minimario, si riesca a dare una manifestazione videoludica a questo stato emotivo-affettivo complesso e si descrivano –sia pure involontariamente- alcuni aspetti di due tipi di gelosia: la gelosia romantica e la gelosia da competizione sociale. Definire la gelosia che può nascere tra due personaggi storici dei videogames, come Donkey Kong e Mario è difficile soprattutto perché non si sa bene se è un’emozione, uno stato d’animo o un sentimento. Potrebbe essere considerata un’emozione, poiché si presenta in modo brusco e accompagnato da tipiche modificazioni psico-fisiologiche; tuttavia è anche un sentimento nel momento in cui permane nel tempo, è evocata da eventi esterni o rappresentazioni mentali e produce una serie d’azioni assolutamente non razionali. Nel nostro caso specifico, l’elemento scatenante attorno al quale si svilupperà tutta la vicenda è la gelosia di Donkey Kong nei confronti del socio in affari Mario, che susciterà un insieme di sentimenti ed emozioni tuttaltro che razionali. Il gioco si apre con la cerimonia d’inaugurazione che presenta la collana di giocattoli prodotti da Mario e Donkey Kong. Tutto sembra procedere nel migliore dei modi, ma improvvisamente un’infelice frase della giornalista ospite (a qualcuno di voi il nome Pauline ricorda qualcosa?) -che esprime la propria preferenza verso le miniature del baffuto idraulico- scatena la collera dell’irascibile scimmione. Accecato da un violento attacco di gelosia decide di rapirla, portandola con se in cima al palazzo in cui si trovano. Ancora una volta, al nostro eroico Mario toccherà il compito di salvare la giovane indifesa, seppur non potendo agire direttamente ma solo attraverso i propri giocattoli, i Minimario stessi.

Le dimensioni non contano!Durante il primo Mario vs. Donkey Kong (pubblicato per GBA), Mario aveva il compito di ritrovare tutti i suoi “figlioletti” a molla. In questo secondo episodio saranno proprio loro i protagonisti assoluti. Non vi ritroverete di fronte ad un semplice miglioramento del concept originale, ma grazie alle possibilità offerte dal DS il numero di novità presenti risulta incrementato e arricchisce ulteriormente delle idee già valide.La meccanica di gioco è molto immediata e semplice, almeno inizialmente. All’interno d’ogni livello avrete una certa quantità di Minimario, che dovrete guidare fino all’uscita evitando gli ostacoli presenti e raccogliendo le monete e i bonus che troveranno lungo il cammino. Tutto ciò sarà possibile farlo grazie all’uso dello stylus, che vi permetterà di controllare i movimenti dei giocattoli e d’attivare eventuali pulsanti presenti. I comandi risultano molto precisi e in base a come toccherete i Minimario li farete camminare verso una direzione, fermare o saltare, con estrema semplicità. Una volta che avrete superato i primi livelli, sarà necessario studiare con attenzione come procedere ancor prima di gettarvi nell’azione vera e propria. Per fortuna potrete visualizzare ogni ambiente per tutto il tempo che vi sarà necessario, prima di scegliere il percorso adatto. Di fatto, è vero che far giungere alla porta un solo Minimario non sarà poi così arduo, ma controllare più di un giocattolo si rivelerà impresa da non sottovalutare perché una volta che li avrete attivati, essi inizieranno a muoversi autonomamente, senza aver cura degli ostacoli presenti sul proprio percorso (come accadeva nello storico Lemmings). Sarà quindi essenziale ripulire ogni livello, attivando tutto ciò che sarà utile a consentire un percorso tranquillo, come ad esempio piattaforme, trampolini e molto atro ancora. Ad intervalli di nove missioni, avrete modo di confrontarvi contro Donkey Kong, in versione boss di fine livello. Sarà fondamentale aver accumulato un certo numero di Minimario in quanto costituiranno le vostre “munizioni” e dovrete utilizzarli come fossero palle di cannone da lanciare verso l’astuto scimmione.

Un bel gioco dura pocoIl gameplay risulta semplice e facilmente assimilabile, riuscendo a coinvolgere fin dai primi livelli. Purtroppo però l’eccessivo ripetersi delle azioni da compiere limita fortemente la longevità di questo titolo, poiché il tutto si sviluppa senza alcuna novità nel corso delle missioni e presto la padronanza con il sistema di controllo potrebbe rendere i livelli avanzati noiosi.La realizzazione tecnica è di ottimo livello. La grafica è molto colorata e possiede un character design che abbina allo stesso tempo funzionalità e stile. Le musiche sono molto belle e assieme ad un buon numero d’effetti sonori e voci molto simpatiche trasmettono allegria non risultando mai fastidiose o poco adatte alle singole situazioni. L’assenza di un’opzione multiplayer è forse l’elemento che più incide sulla valutazione globale di questo prodotto. Vi sarà possibile entrare alla modalità wi-fi, ma esclusivamente per scambiare le mappe create. Attraverso un completo editor avrete infatti modo di realizzare fino a dieci mappe, ognuna contenente tutta una serie di elementi personalizzabili a piacere. Questi extra si renderanno però disponibili solo dopo averli sbloccati ottenendo risultati particolarmente positivi o collezionando determinate carte bonus lungo i livelli. Per il resto, non è possibile condividere l’esperienza di gioco con altri giocatori e questo è un difetto non da sottovalutare. Rispetto al primo Mario vs. DK, nonostante siano state introdotte alcune idee interessanti non si può non considerare come ci sia stato anche un peggioramento del livello qualitativo a livello di struttura generale. Di fatto, se prima proseguire lungo i livelli dava accesso ad un incremento delle azioni che si potevano realizzare e delle opzioni offerte dal gioco, in questo secondo episodio il livello di sfida risulta essere molto piatto e davvero poco sviluppato, mantenendosi sempre costante dall’inizio alla fine, ma senza mai raggiungere quei picchi di eccellenza che gli avrebbero consentito di superare il suo predecessore.

– Rompicapo divertenti

– Editor dei livelli

– Bella grafica

– Troppo lineare

– Multiplayer inesistente

– Longevità limitata

7.3

Mario vs. DK 2: La marcia dei Minimario è un divertente rompicapo. La realizzazione tecnica è sicuramente di elevata fattura, con una grafica molto colorata e motivetti orecchiabili che richiamano a vecchi classici Nintendo. Il livello di difficoltà è ben calibrato, tuttavia non tutti potrebbero apprezzare la linearità delle partite, che a livelli avanzati a volte risultano noiose e frustranti. L’editor delle mappe rappresenta un’interessante novità, ma è davvero troppo poco per garantire una longevità adeguata, soprattutto in mancanza di un’opzione multiplayer. Non ci troviamo di fronte al miglior gioco per DS, ma si tratta sicuramente di un titolo in grado di divertire e dotato di una buona giocabilità, quindi gli appassionati del genere non rimarranno delusi.

Voto Recensione di Mario vs Donkey Kong 2 - Recensione


7.3

Leggi altri articoli