Recensione

Mario Superstar Baseball

Avatar

a cura di rspecial1

Tra tutti i personaggi che hanno fatto capolino nel mondo dei videogiochi non c’è dubbio che Mario sia tra quelli più carismatici ed amati, proprio per questo i suoi fan sono numerosi ed ormai da decenni non fanno che adorarlo. Chi segue le sue gesta però saprà sicuramente che la Nintendo non è una di quelle società che ama rilasciare ogni anno un nuovo episodio dei suoi titoli con un numero diverso alla fine e ben poco di nuovo nel gameplay, ma ogni vero sequel è sempre degno di portare questo nome. Su Gamecube però sembra essere scoppiata un’altra moda tra le fila della società di Kyoto, sebbene infatti non sia mai uscito un sequel di Super Mario Sunshine, tra i migliori platform di questa generazione a 128-bit, il nostro caro idraulico è stato sfruttato in una serie di spin-off che copre tutti i generi possibili ed immaginabili. Ecco quindi che dopo aver menato le mani e sparato fireball, dopo aver ballato e giocato ad ogni sport possibile forse il nostro baffuto Mario ha un po’ stancato…o forse, vista l’alta qualità dei suoi titoli, no. Di sicuro il baseball non è uno degli sport più amati e seguiti qui in Italia e di conseguenza si potrebbe rimanere perplessi di fronte ad un simile titolo, se non fosse che come sempre la Nintendo ha pensato a tutto…

Strike one…Personalmente non amo il baseball, l’ho sempre visto come uno sport molto lento nel suo svolgimento e di conseguenza per i miei gusti troppo noioso. Ma le regole non sono tantissime e abbastanza semplici e di conseguenza poter giocare ad un videogioco che s’ispira ad esso non è difficile. Diciamo che Mario Superstar Baseball è, come ogni titolo Nintendo, un arcade puro, quindi niente simulazione o regole vere ma solo tanta giocabilità immediata e divertimento a suon di super colpi e mini-giochi. Come in ogni titolo sportivo anche qui troviamo le nostre belle squadre, 5 gruppi tutti appartenenti al mondo magico e mieloso della Principessa Peach, Donkey Kong, Browser ed amici o fratelli vari, ognuna con un proprio stadio e con caratteristiche diverse per accontentare i gusti di tutti e partecipare alle varie modalità di gioco presenti. Tralasciando la modalità esibizione, che solo dal nome ci fa capire a cosa serve, possiamo andare subito su quello che è il cuore del prodotto della Namco, la Challenge; qui ci ritroveremo come sempre con una mini-storia che vedrà il solito cattivissimo Browser come “boss” finale e voi neo capitani di una squadra di baseball gironzolare per il Mushroom Kingdom alla ricerca di nuove partite da vincere e di nuovi compagni da affiancare al vostro gruppo. Da segnalare anche la presenza dei mini-giochi che, se vinti, vi permetteranno di accumulare le solite monetine da spendere nel negozio per compare i numerevoli update che vi potranno essere utili nel corso delle partite. E poi come sempre ci sarà la modalità multigiocatore per sfidare i vostri amici con il vostro personalissimo team, visto che potrete scegliere tutto dei vostri giocatori, dalla posizione all’importanza che hanno….come sempre giocare con gli altri è la cosa più bella e divertente, oltre che quella che aumenta la longevità di un titolo. La Namco però si vede che ama Mario Party ed infatti ha ideato dei mini-giochi che sembrano uscire direttamente dall’altro spin-off di Mario. Nella modalità apposita, infatti, ci ritroveremo a dover cercare di buttar giù barili, muri o lanciare palle veloci oltre che ribattere bombe a go-go, il tutto poi è giocabile anche in quattro. Ma scendiamo in campo e vediamo come Namco ha concepito il baseball “Made in Nintendo”…

Le stelle sono tutto!Come in molti titoli di questo genere, da anni ormai l’impostazione dell’azione è divisa in due fasi ben distinte che sono la battuta ed il lancio; con la prima dovrete cercare di conquistare più punti possibili facendo arrivare i vostri giocatori alla casabase mentre quando lancerete dovrete evitare che gli avversari facciano punti…insomma un po’ si attacca ed un po’ si difende. Essendo impostato come gioco arcade alla Namco non hanno implementato mille pulsanti per giocare ma solo quelli indispensabili per eseguire le varie azione (quindi bastava solo A visto che tutto si fa con questo) ed un numerevole numero di battute o lanci. Quando andrete alla battuta grazie al pulsante A o allo stick analogico potrete decidere che tipo di colpo eseguire, quindi se cercare la precisione, la smorzata, il tiro corto o quello lungo…senza contare il fuori campo. Per variare la battuta basterà inclinare lo stick o tenere premuto il pulsante A per dare più forza al proprio colpo. Quando lancerete effettuerete le stesse azioni della battuta ma all’inverso, quindi potrete effettuare lanci corti, lunghi ecc. ecc. Dove sta quindi la novità visto che, se paragonato a produzione più simulative, le azioni di gioco che è possibile effettuare non sono poi cosi poche? Ebbene il tutto è racchiuso nella barra di stelle che vedrete in basso a sinistra e con la quale potrete effettuare i “super colpi” dei vostri capitani. In poche parole questa barra si riempirà o svuoterà a seconda del risultato che otterrete nelle mini-missioni che dovrete portare a termine durante la partita stessa (nulla di che, non temete, il semplice eliminare un battitore vi farà guadagnare una stella e via dicendo), una volta piena avrete la capacità di fare ciò che rappresenta il vero divertimento del titolo: i colpi speciali. Vedrete quindi Mario lanciare palle infuocate e così via. Per il resto invece avremo un pulsante per far muovere i nostri compagni nelle varie basi, per cercare di rubarle durante i turni di battuta, ed un altro per farli tornare indietro nel caso la nostra furbata fosse “vista” dal lanciatore avversario. Tutto molto semplice, immediato o semplicemente Nintendo.

Stile inconfondibile…Mario Style!Come tutti i titoli di Mario la parte tecnica è sempre quella meno indicativa della qualità finale del prodotto, infatti come sempre anche in Mario Superstar Baseball ci ritroveremo con una grafica costituita da pochi poligoni, texture semplici ed in generale un aspetto molto fumettoso ma povero di dettaglio. Ottime le animazioni dei personaggi, molto buffi alcuni di essi quando corrono, ed anche tutti gli effetti speciali che caratterizzano i vari colpi speciali che potrete effettuare. Le musiche sono molto carine, ovviamente in tema con lo spirito del gioco e la sua ambientazione, mentre sono ben campionate anche le voci dei personaggi, come sempre, e dell’annunciatore. Resta però un piccolo problema che riguarda la povertà degli stadi, solo 5. Un numero molto basso che bilancia quello dei team tra cui potrete scegliere e che fa leva sul maggior difetto del prodotto Namco: la longevità. Il gioco non dura molto, la challenge è molto corta e neanche i mini-giochi aiutano, anzi spesso diventano noiosi troppo in fretta e non aiuta il fatto di poterli giocare con altri amici. Un titolo quindi che diverte e piace ma per troppo poco tempo, sia in single player che in multiplayer.

– Immediato

– Divertente

– Pochi Team

– Pochi Stadi

– Mini-giochi alla lunga noiosi

– Dura Poco

7.8

Questo ennesimo spin-off di Mario si presenta come un buon prodotto per chi vuole avvicinarsi ai titoli del genere per la prima volta, grazie alla sua giocabilità immediata e che, puntando molto sull’arcade, risulta accessibile da subito a tutti.

La realizzazione tecnica è come sempre nella media, anche se graficamente il tutto è realizzato con troppa semplicità, mentre le musiche sono quelle di sempre, o le si ama o le si ama… Purtroppo però, come detto, il problema è la longevità del titolo Namco, che si presenta come un’esperienza di gioco poco duratura, sia per la troppa semplicità della modalità challenge che per la poco attrattiva delle modalità secondarie. Considerate che anche con un amico il divertimento sarà sì elevato, ma alla lunga il tutto può stancare. Non ci resta che attendere che Mario emuli Totti per fare felici noi italiani…

Voto Recensione di Mario Superstar Baseball - Recensione


7.8

Leggi altri articoli