Recensione

Mario Party 8

Avatar

a cura di Star Platinum

Ancora una volta, Nintendo e Hudson Soft proseguono la tradizione dei coloratissimi party game, presentando per l’ammiraglia Wii un nuovo episodio di una serie che ormai ha raggiunto cifre ragguardevoli non tanto dal punto di vista qualitativo, ma sicuramente da quello commerciale, risultando come uno dei brand più seguiti degli ultimi anni. Anche questa volta, nonostante alcune interessanti novità, si è preferito puntare sulla tradizione, giusto per andare sul sicuro. Ma ne sarà valsa davvero la pena?

Quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocareSfruttando l’importante componente “family” introdotta in questi primi mesi di vita del Wii, il concept dietro cui si cela questo ottavo capitolo di Mario Party è solidamente ancorato al concetto di multiplayer, requisito fondamentale per poter apprezzare pienamente un titolo che onestamente avrebbe molto meno da trasmettere se affrontato senza alcun concorrente umano. Nonostante la meccanica principale sia stata studiata ai fini di divertirsi in compagnia, per controbilanciare il tutto sono state introdotte interessanti varianti che non mancheranno di esaltare ancora di più lo spirito colorato e allegro di cui tutto il gioco si compone e che non mancherà di affascinare chiunque abbia una minima conoscenza ed interesse verso i personaggi Nintendo. Pare molto difficile pensare che ci sia qualcuno che non abbia mai avuto modo di giocare ad uno dei passati episodi, tuttavia, per quei pochi che non sapessero di che si tratta, sarà sufficiente dire che ci si ritroverà ad affrontare una versione digitale di una sorta di gioco da tavolo, con tutti i pro e i contro del caso. Dopo aver scelto il vostro alter ego virtuale ed aver settato alcune importanti opzioni relative alle regole e alla durata di ogni partita, sarete trasferiti nel tabellone cui avrete dato preferenza, dove vi sarà chiesto di confrontarvi con altri tre agguerriti avversari in una sfida all’ultima moneta guadagnata, ma soprattutto cercando di uscire vincitori dai numerosi minigiochi che affronterete durante il percorso e che vi permetteranno di ottenere le stelle utili al raggiungimento della vittoria finale. Inutile aggiungere che, proprio come accade nella realtà, in questo genere di attività ludiche non conterà una vera e propria abilità specifica, ma toccherà far fronte anche alla pura e semplice fortuna, che non di rado decreterà le sorti di una partita in modo tanto sorprendente quanto a volte crudele e spietato.

Chi lascia la via vecchia per la nuova…I minigiochi cui vi capiterà di partecipare possono essere suddivisi in otto tipologie fondamentali, ossia 2 VS 2, 1 VS 3, tutti contro tutti, Duel, Challenge, Battle, Extra e Last. A prescindere dal tipo di prove è interessante notare come ne siano stati introdotti davvero moltissimi, alcuni dei quali anche discretamente originali e di non immediato approccio. L’elemento che rende differente questa versione rispetto al passato è appunto conferito dal Wii Remote, che, nonostante sia stato sfruttato in modo superficiale, risulta fondamentale per l’esecuzione di particolari azioni, garantendo una risposta ai comandi sempre perfetta ed un grado di divertimento sostanzialmente elevato durante l’azione vera e propria. Sicuramente dopo tanta attesa ci si sarebbe aspettato ben altro, ma una saga così lunga ha forse ancora bisogno di qualche ritocco per potersi dire veramente rivoluzionata, se mai ci fosse bisogno di un ulteriore sequel. I veri difetti di questo titolo non risiedono però nell’originalità generale, quanto piuttosto nel gameplay che risulta ancora una volta appesantito da una struttura a tratti davvero insostenibile e che continua a trascinarsi da anni presentando un ritmo spesso al di sotto dell’umana sopportazione, in particolar modo quando non si è attivamente impegnati nel proprio turno, ma si è costretti ad assistere alle mosse degli avversari gestiti dalla cpu. La situazione migliora notevolmente giocando assieme a degli amici e beneficiando dei vari bonus presenti sul tabellone, che potranno anche ostacolare in parte il lavoro dei concorrenti, tuttavia non sempre una condotta di gara costante e senza grandi passi falsi riuscirà a regalare le meritate soddisfazioni. Non è raro infatti che, proprio nel momento cruciale, un imprevisto evento bonus possa mutare l’esito di una partita avvantaggiando un avversario su cui fino a quel momento non avreste scommesso un centesimo per la vittoria finale. Se da un certo punto di vista l’elemento casualità risulta apprezzabile e divertente, il rovescio della medaglia è caratterizzato della quasi impossibilità di poter avere la sicurezza della vittoria se non alla fine o quasi, restando sempre in bilico tra un destino di gloria e una frustrante sconfitta dell’ultimo turno.

And the winner is…La realizzazione tecnica di Mario Party 8 non lascia molto spazio ad analisi sulle potenzialità del Wii, risultando poco più di un leggero miglioramento delle precedenti versioni Gamecube seppur mostrando uno stile grafico colorato e degno d’interesse, che riporta alle classiche ambientazioni Nintendo. Il fatto che non sia stata supportata una modalità 16:9, ma, anzi, sia stato furbescamente adattata una partizione dello schermo in 4:3 tramite delle bande laterali, non lascia molti dubbi circa lo sviluppo iniziale del gioco ed è un peccato perchè è probabile che se ci fosse stata una maggior cura generale il risultato avrebbe potuto essere sensibilmente migliore non solo a livello grafico, ma nel gameplay. Il sonoro si comporta in modo dignitoso, con musiche praticamente inesistenti e i soliti effetti sonori sentiti svariate volte. I numerosi minigiochi presenti rappresentano sicuramente il punto forte di questo titolo, considerandone il discreto divertimento che sono in grado di produrre, ma dopo alcune sessioni potreste avvertire un certo calo per quel che riguarda la longevità, a causa del fatto che prima o poi riuscirete a padroneggiare con sufficiente maestria ogni prova e quindi per alimentare l’interesse non vi resterà che coinvolgere qualche amico o armarvi di pazienza e sbloccare tutto ciò che il gioco mette a disposizione. In sostanza questo ennesimo episodio di una delle serie più prolifiche dell’industria videoludica appare come un prodotto incompleto e atipico, che avrebbe potuto elevarsi sopra ad un livello qualitativo medio, ma che, rimanendo confinato ad una struttura semplice e a tratti troppo poco dinamica, risulta poco adatto a chi cerca qualcosa di complesso ed è più che mai indirizzato verso un target di utenza che non deve attendersi nulla di particolarmente complesso, ma che potrà trarre massimo beneficio sfruttando le possibilità offerte dalle modalità multiplayer. L’originalità che ci si aspettava è quasi totalmente assente, ma nel complesso il gioco riesce comunque a divertire nonostante presenti un ritmo poco elevato. In attesa di un seguito che sia davvero concepito per Wii ci si può accontentare, ma senza adagiarsi sugli allori.

– Solo per veri appassionati

– Minigiochi divertenti

– Discreta longevità

– Tecnicamente datato

– Fortuna molto determinante

– Serie da rinnovare

6.0

Il concetto di party game è forse definitivamente giunto ad una svolta. Se questa saga dovrà proseguire ci vorranno nuove idee, lo svecchiamento di una meccanica troppo lineare e l’introduzione di reali innovazioni in grado di sfruttare le caratteristiche del Wii. Mario Party 8 rappresenta l’ago della bilancia e nonostante per numerosi aspetti risulti assolutamente non in grado di elevarsi a titolo qualitativamente elevato, va precisato che il gioco risulta comunque godibile e in grado di regalare numerose ore di divertimento, specialmente se affrontato in compagnia di amici o (perché no?) della propria famiglia. In fondo non è detto che per qualcuno una visione così semplicistica e user friendly rappresenti un problema, per cui ad ognuno il suo giudizio fermo restando che non ci si debba aspettare un capolavoro ma solo un discreto prodotto.

Voto Recensione di Mario Party 8 - Recensione


6

Leggi altri articoli