Sono tanti i motivi che ci spingono ad amare Nintendo. L’azienda giapponese ha rivoluzionato più volte il mondo dei videogiochi, ha introdotto alcuni dei personaggi più importanti di questo medium, ha salvato l’industria dopo la crisi del 1982. Insomma, se oggi esistono i videogiochi, lo dobbiamo in primis ai padri di Super Mario, Yoshi e Peach.
Ma, probabilmente, il vero motivo che ci spinge ad amare Nintendo è che da oltre trent’anni ci fanno divertire. Alcuni dei momenti più belli della nostra gioventù li abbiamo passati davanti ai titoli della grande N, ed ogni volta che rispolveriamo un vecchio classico ritroviamo le emozioni di un tempo, rimaste inalterate per tutti questi anni. Alle volte, però, l’amore per questa azienda scaturisce dal fatto che anche i giochi contemporanei riescono a farci provare le stesse sensazioni di una volta. Non sappiamo quale sia la loro formula segreta, ma Nintendo con i suoi franchise sa fare delle vere magie. E Mario Kart 8 è soltanto l’ultimo dei suoi incantesimi.
Gioia senza rivoluzione
Prima di entrare nel vivo della questione e descrivere tutto quello che Mario Kart 8 fa alla perfezione, è meglio chiarire un fatto: questo gioco non è in nessun modo un titolo innovativo. Non aspettatevi grandi rivoluzioni alla formula o novità tali da lasciarci parlare di evoluzione in senso stretto: la serie Mario Kart è come uno splendido palazzo costruito un’ala alla volta, e questo ottavo episodio non è altro che l’ennesimo blocco che si aggiunge in maniera armonica a quanto creato in precedenza. Nintendo, in breve, ha mantenuto inalterata la formula dei precedenti capitoli, correggendo laddove c’era qualcosa da correggere e aggiungendo quel poco che basta per mantenere fresco il prodotto. Questa scelta, come vedremo, ha permesso di mantenere la serie salda sui binari del successo, ma al contempo ha creato un certo immobilismo in alcuni aspetti che iniziano a mostrare il peso dei propri anni. Ma procediamo per ordine.
L’impianto tipico della serie Mario Kart è rimasto sostanzialmente immutato, fatta eccezione per alcune novità introdotte in questo ultimo capitolo. Ritroviamo la consueta modalità Gran Premio suddivisa in otto coppe, per un totale di trentadue tracciati. Come avviene ad ogni iterazione, sedici tracciati sono completamente inediti, mentre i restanti sedici sono tratti dai precedenti capitoli della saga. La varietà dei tracciati storici si spinge fino dai fasti della Pianura Ciambella del capitolo per Super Nintendo fino ad alcuni dei tracciati più tecnici del settimo episodio per Nintendo 3DS. La selezione è bilanciata in maniera quasi perfetta, e la difficoltà cresce in maniera costante fino alle ultime coppe, che come al solito si concludono nel delirio della Pista Arcobaleno. Tra le piste inedite, la sensazione è che Nintendo abbia puntato a tracciati più brevi e più intensi rispetto a quanto visto in Mario Kart Wii, e vi è una bassissima percentuale di corse basate sui checkpoint, anziché sui giri. In altre parole, sembra che Nintendo nella progettazione di Mario Kart 8 abbia guardato anche al passato, mettendoci in mano un gioco che ci permette di concludere una coppa in meno di venti minuti, ed aggiungendo un po’ di pepe all’esito finale della corsa, in quanto si evitano quasi sempre i distacchi eccessivi tra gli sfidanti.
Curiosamente, il numero di scorciatoie sembra ridotto rispetto a tanti altri capitoli della serie. Vi sono circuiti che presentano buone porzioni di percorso alternativo, e in generale si trae grande beneficio nel fuoristrada coadiuvato da un uso sapiente dei funghi. Al contempo, soltanto alcune scorciatoie sono effettivamente fondamentali per la riuscita di una gara: nella maggior parte dei casi è solo una questione di abilità del pilota.
Senza gravità
La novità più grande nel gameplay di Mario Kart 8 è data dall’introduzione di alcune sezioni di pista che sfidano la gravità. Quando si fa il proprio ingresso in una di queste sezioni, il nostro kart si trasforma in un veicolo che ricorda l’hoverboard di Ritorno al Futuro, cambiando in maniera radicale la propria guidabilità. In modalità antigravitazionale il kart scivola diversamente nelle curve, e il contatto con un avversario non comporta il consueto “rimbalzo” ma un testacoda seguito da una breve accelerazione. In altre parole, il giocatore nelle sezioni antigravitazionali della corsa deve comportarsi in maniera radicalmente diversa dalle sezioni su asfalto, un aspetto che aggiunge una componente tattica davvero interessante e che ci dimostra la straordinaria capacità di Nintendo di cambiare le carte in tavola con una modifica concettualmente molto semplice.
Talvolta i tratti antigravitazionali delle piste sono inseriti in sezioni alternative della pista. In questi casi è possibile vedere i nostri avversari sfrecciare abbarbicati su di un muro o a testa in giù, mentre noi ci troviamo a correre sull’asfalto, o viceversa. Nintendo, ancora una volta, ha dato una lezione magistrale di level design a tutti gli sviluppatori del mondo con il suo Mario Kart: alcune piste sono semplicemente perfette, ed è incredibile scorgere gli avversari in lontananza mentre viaggiano sottosopra o su quella che dovrebbe essere la parete rocciosa della galleria in cui stiamo viaggiando.
Maledetto Guscio Blu!
La collezione di power up include i classici gusci verdi e rossi, la banana, il fungo, la stella dell’invincibilità, il fulmine e il famigerato guscio blu. La seppia spara-inchiostro fa un gradito ritorno: questa volta è in grado di oscurare lo schermo in maniera molto più efficace e può rappresentare un serio pericolo nelle corse più complesse. Ritroviamo il vecchio Bullet Bill, il proiettilone che ci permette di ottenere un boost per una buona porzione di gara, e il fungo dorato che ci offre una buona accelerazione per svariati secondi. Abbiamo inoltre a disposizione il fiore, con le sue palle di fuoco, e il boomerang di Super Mario 3D Land, efficace sia al momento del lancio che al momento del ritorno. Una significativa new entry è rappresentata dalla Piranha Plant, che mangia nemici, gusci e banane lungo la strada. Infine, tra i power up più rari si segnala uno strumento in grado di respingere qualunque avversario o pericolo – inclusi i gusci blu – e l’Ottomatto, un power up che ci fornisce ben otto power up, che ci consentono per qualche istante di scatenare un vero inferno sulla pista. Interessante una piccola modifica all’interfaccia utente, che ci consente di sapere quanto manca all’esaurimento dei power up nel caso dei consumabili, quali il fiore, il boomerang, il fungo dorato e così via.
Infine, in Mario Kart 8 hanno assunto un ruolo estremamente importante le monete che si trovano lungo la strada: raccogliendone dieci il nostro kart ottiene un bonus alla velocità, ma ogni volta che si viene colpiti o si cade in un precipizio si viene privati di tre monete e si è dunque costretti a ricominciare. Questo ci spinge ad inseguire qualche traiettoria non proprio consona per ottenere tutte le monete necessarie, e consente una certa varietà .
L’uso sapiente dei power up è fondamentale per la riuscita nella gara, ed è inevitabile il fattore-fortuna che da sempre contraddistingue questa serie. Qualcuno, scherzando, sostiene che il miglior giocatore di Mario Kart è quello che arriva secondo. Questo non è certamente vero in Mario Kart 8, in cui gli aspetti tecnici dei percorsi premiano inevitabilmente i giocatori più bravi. Al contempo, però, capita di arrivare secondi per pura sfortuna o per una pessima collezione di power up accumulati nei tre giri di pista.
Kart o moto?
La collezione di kart e di moto di Mario Kart 8 è la più grande mai vista nella serie. Allo stesso modo, è gigantesca la collezione di componenti sbloccabili attraverso le monete raccolte, che ci consentono di personalizzare il kart variandone le caratteristiche di velocità, accelerazione, peso, maneggevolezza e fuori pista. Le combinazioni possibili si moltiplicano per i tanti personaggi disponibili, raggiungendo le migliaia di possibilità. In altre parole, sarà difficile trovare un avversario con le nostre stesse caratteristiche.
Il modello di guida dei vari kart cambia in maniera radicale, un aspetto che si amplifica nel momento in cui si passa alle moto. La derapata – necessaria per ottenere il turbo in uscita dalle curve – si effettua in maniera completamente diversa sui due mezzi. Il kart, infatti, tende a derapare proseguendo la porpria corsa con una traiettoria diritta, che può essere corretta con qualche leggero colpo di controsterzo. La moto, al contrario, trasforma la derapata in una curva più stretta e in una traiettoria migliore. In questo modo, il kart si presta alla pratica dello snaking, che ci consente di sgusciare tra derapata e derapata anche nei rettilinei, mentre la moto permette di mantenere una velocità sostenuta anche in curva e di sfruttare meglio la conformazione della pista. A controbilanciare il tutto, il kart richiede una conoscenza perfetta delle piste, mentre la moto – dotata di una grande accelerazione – è più permissiva, ma più difficile da tenere a bada.
Proprio in questi aspetti si nota la grande profondità di un gioco come Mario Kart 8: anche se il titolo è nato e cresciuto come gioco per rallegrare una combriccola di amici, può essere fruito a diversi livelli fino a giungere a quello semi-professionista. Parliamoci chiaro: Mario Kart non sarà mai un eSport, ma al contempo possiamo dire che una buona conoscenza del gioco sa davvero fare la differenza, ed è questo uno dei tanti aspetti che rendono magico questo titolo.
Le modalità
Oltre alla già citata modalità Gran Premio, il gioco ci offre le prove a tempo, le sfide e la battaglia. La prova a tempo è un time trial con la possibilità di visualizzare i propri fantasmi, quelli dei propri amici e quelli della community online. Qui potete scoprire le tecniche messe in atto dai campioni di Mario Kart, e scoprire quanto un uso sapiente di derapata e dei tre funghi in dotazione sappiano davvero fare la differenza.
La modalità Sfida è una semplice corsa singola, nella quale possiamo modificare alcuni parametri tra cui la presenza dei power up e la difficoltà dell’intelligenza artificiale. Questa volta i personaggi controllati dalla CPU ci sono apparsi ben più ostici dei capitoli precedenti della saga, e siamo davvero contenti che Nintendo si sia dedicata a sviluppare un’ intelligenza artificiale più aggressiva e, talvolta, in grado di svelarci qualche trucchetto.
La Battaglia, infine, è la vecchia battaglia coi palloncini che, tuttavia, ci ha lasciato un po’ di amaro in bocca. Le vecchie arene sono state abbandonate a favore di versioni rimaneggiate dei percorsi. La varietà delle piste è esigua, e la dimensione del campo di battaglia è tale che si prova un profondo senso di dispersione, anche quando si gioca con undici avversari. Questo, probabilmente, è l’unico vero passo falso compiuto da questo ottavo episodio.
La componente multiplayer presenta vette di eccellenza e qualche conferma. In multiplayer locale, il gioco è semplicemente straordinario da un punto di vista tecnico, e riesce a raggiungere i 60fps stabili in full-HD in modalità a due giocatori, mentre scende a 30fps con tre o quattro giocatori in locale. Non ci vuole molto a capire che il fulcro dell’esperienza di Mario Kart è, come sempre, la condivisione del gioco con i propri amici: la competizione si accende già alle prime curve, e oltre ai gusci in pista ben presto iniziano a scivolare sul divano anche le frecciatine e gli sfottò. Fa parte del bagaglio emozionale di Mario Kart, ed è sempre bellissimo.
Forse è anche per questo motivo che l’esperienza online sembra essere rimasta legata al vecchio (e defunto) servizio Nintendo WiFi Connection lanciato qualche anno fa su Nintendo Wii. In altre parole, Nintendo ha deciso di consentire l’organizzazione di tornei e la presenza di un matchmaking piuttosto rapido ed efficace, ma ha completamente tagliato qualunque forma di interazione tra i giocatori. Al di là di alcune frasi standard selezionabili da un menù, non vi è modo per i giocatori di comunicare tra loro. C’è una funzione di chat vocale nel gioco, ma è attivabile solo nel momento in cui si gioca in una partita che vede come host un nostro amico. In tutti gli altri casi, resta disattivata e non vi è nemmeno la possibilità di attivare una chat tra un gruppo di giocatori. Nel 2014 e nell’era dei social network, questa scelta fin troppo cauta di Nintendo ci fa storcere il naso. Salvo qualche piccolo singhiozzo e qualche sporadicissimo bug che sembra essere riemerso dalla tomba della WiFi Connection (vedi alla voce “ho vinto la gara ma la classifica sengala che ha vinto il mio amico), il net code del gioco è comunque solido ed è un vero piacere giocare online. Notevole, infine, il ritorno della possibilità di giocare in split screen fino a due giocatori mentre si compete online, il tutto mantenendo i solidi 60fps di cui parlavamo in precedenza.
Il gamepad viene sfruttato senza infamia e senza lode: può funzionare come sostituto dello schermo televisivo o, in alternativa come classifica istantanea, mappa di gioco e clacson. Carino, ma si poteva fare qualcosa in più.
Infine, da segnalare la Mario Kart TV, uno strumento che ci permette di rivedere e rimontare gli splendidi replay delle nostre partite e – per la prima volta in un gioco Nintendo – di condividerli su Youtube attraverso una funzione che, purtroppo, non abbiamo ancora potuto provare a causa di alcune restrizioni imposte da Nintendo in fase di recensione.
Splendido
A Nintendo hanno ammesso che Mario Kart 8 spinge a fondo l’hardware di Nintendo Wii U, e ci crediamo. Anche se il gioco non è certo il miglior esempio in quanto a numero di poligoni e qualità delle texture, tutto procede senza mai uno screzio e nell’armonia generale. Come di consueto, Mario Kart è una vera festa di colori, resa ancora più appariscente dalla presenza di splendidi effetti di luce, ombre e riflessi che rendono tutte le corse estremamnte gradevoli alla vista. Perfetta la fisica dei veicoli: come abbiamo detto, questo è il Mario Kart in cui si nota maggiormente la differenza tra i vari mezzi e personaggi selezionabili.
La collezione di musiche è meravigliosa, e alcuni dei temi di Mario Kart 8 vi resteranno impressi nella mente per svariati giorni. Anche in questo campo Nintendo non ci ha delusi, e siamo davvero felici nel constatare che, ancora una volta, questa serie è stata infarcita dell’amore e della dedizione dei suoi sviluppatori.
– Divertente come pochi altri giochi al mondo
– Profondissimo ma adatto a tutti
– Tecnicamente ineccepibile
– Nuove meccaniche molto interessanti
– Servizio online decisamente poco moderno
– Modalità secondarie migliorabili
Ci voleva proprio un gioco come Mario Kart 8. Sebbene non faccia assolutamente nulla per stravolgere o migliorare la formula storica, questo titolo è una delle esperienze più divertenti e qualitativamente curate che abbiamo avuto l’opportunità di giocare quest’anno. Il gioco sarebbe potuto facilmente arrivare alla perfezione con l’introduzione di un servizio online più moderno e una maggiore cura nelle modalità secondarie. Ma, nonostante questi piccoli ma significativi difetti, il titolo è una delle esperienze più piacevoli dell’attuale generazione. Se vi state chiedendo quale sia il gioco più divertente della next gen, la risposta è presto detta: Mario Kart 8.