Recensione

Mario Golf World Tour

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Dopo l’anteprima di una decina di giorni fa, ho continuato a consumarmi i polpastrelli su Mario Golf World Tour con estremo piacere, curioso di scoprire se e quanto la decade di attesa cui i ragazzi di Camelot hanno costretto la loro schiera di fan fosse davvero servita a dare alla luce uno dei migliori titoli sportivi dedicati all’idraulico italiano.Raggiunto un monte ora paragonabile a quello di un gioco di ruolo, ho tirato le mie conclusioni, ed è finalmente giunto il momento di condividerle con tutti i lettori di Spaziogames.

Un Castello per domarli tuttiCome già accennato in sede di preview, Mario Golf World Tour propone subito al giocatore due modalità diverse, in onore alla dualità del suo gameplay e all’accessibilità che permea l’intera produzione: la Partita Veloce getterà il giocatore più impaziente nel bel mezzo dell’azione, insegnandogli giusto i fondamentali e mettendogli a disposizione un nutrito roster di personaggi dell’immaginario mariesco, da scimmioni a principesse, passando per l’immancabile Luigi (in formissima nonostante l’anno dedicato a lui sia ufficialmente terminato), mentre accedendo al Club Castello si potrà selezionare il Mii di riferimento e dare inizio ad una lunga ed entusiasmante carriera.Se la prima modalità si rivela perfetta per partite on the go, con un lasso di tempo limitato a disposizione, la seconda costituisce il nucleo del gioco in singolo, e tende a premiare un atteggiamento paziente e metodico, esattamente come farebbe un gioco di ruolo.Da subito chiamato ad un torneo di prova per stabilire il proprio handicap, il giocatore è poi lasciato libero di far crescere il proprio personaggio come meglio crede, guadagnando monete sia portando a termine tornei dedicati, sia dedicandosi a sfide apposite delle più disparate, che spesso abbassano ancora il livello di realismo generale, già di per sé non esaltante.Maggiori guadagni corrisponderanno ad una maggiore scelta all’interno del negozio virtuale del gioco, con decine di outfit diversi, set di mazze personalizzate, accessori dei più stravaganti: accedere a questi bonus non servirà solo a dare al proprio Mii un aspetto buffo, ma ne aumenterà le capacità di base, come il numero di colpi potenti o la precisione.Dato l’elevato numero di tornei a disposizione, che porteranno il giocatore a giocarsi un birdie tra fiumi di lava piuttosto che un eagle sott’acqua, le possibilità di personalizzazione sono virtualmente infinite, a tutto beneficio della longevità generale, davvero generosa.

Per tutti i palatiIl pregio migliore di Mario Golf World Tour è probabilmente rappresentato dalla sua duplice natura di titolo sbarazzino adatto a tutti (non solo ai più giovani ma anche a chi non ha mai impugnato una mazza da golf virtuale) e, nel contempo, di titolo sportivo arcade nel quale investire anche una trentina di ore senza rimpianti: questo è dovuto soprattutto al doppio sistema di controllo sviluppato da Camelot.I giocatori meno esperti possono fare affidamento sul sistema di tiro automatico, opzione di default quando si inizia a giocare, che consente di concentrarsi quasi esclusivamente sulla forza da imprimere alla pallina, lasciando che l’intelligenza artificiale gestisca tutti gli altri parametri, dalla mazza da usare fino all’effetto.Certo, così facendo si perde molto della profondità del titolo, ma dopo qualche ora di apprendistato, in qualunque momento è possibile passare al sistema di controllo manuale (tramite touch screen), quadruplicando così le variabili di cui tenere conto: l’ormai collaudato schema a tre tocchi dei titoli golfistici si arricchisce qui di elementi di contorno di una certa finezza, come la possibilità di colpire la pallina in un punto preciso, tramite pennino, così da imprimerle un dato effetto, oppure di utilizzare un back o top spin alla pressione combinata dei tasti B e A.Le vette simulative raggiunte da altre serie sul mercato sono lontane, sia ben chiaro: Mario Golf World Tour è un arcade in tutto e per tutto, proprio come i suoi precedessori, eppure il ventaglio di possibilità offerto al giocatore è decisamente ampio, e non sono poche le buche che beneficiano di scelte tattiche diverse da quelle di routine.La formula generale è quella, collaudatissima, delle precedenti iterazioni del brand e di tutti i primi episodi della serie concorrente Everybody’s Golf, non a caso anch’essa originariamente firmata Camelot, ma le aggiunte, che ad una prima occhiata potrebbero sembrare marginali, giovano enormemente al gameplay e sfruttano a pieno le caratteristiche hardware di 3DS.Non mi riferisco solo ad una veste grafica eccellente, su cui torneremo in seguito, ma anche ad un uso intelligente dello schermo tattile e del sensore di movimento della console, utile a guardarsi in torno prima di un colpo per valutare l’eventuale presenza e la distanza di ostacoli sulla propria linea di tiro. Finanche il bistrattato effetto 3D aggiunge qualcosa al gameplay.Nonostante l’alea sia presente, come nello sport reale, la sensazione di controllo del giocatore su quanto sta avvenendo sull’erba è sempre massima, anche, e questo è un plus notevole rispetto alla concorrenza, sul green: laddove Everybody’s Golf lasciava, nelle ultime uscite, la spiacevole sensazione che, una volta giunti in prossimità della buca, la fortuna contasse più della pianificazione, Mario Golf World Tour riesce a far sentire il giocatore fautore del proprio destino, pur utilizzando lo stesso sistema a griglia visto altrove.Avendo giocato quasi tutti i titoli passati della serie, non ho remore nell’ammettere che il bilanciamento raggiunto in questa edizione per 3DS sia probabilmente uno dei migliori (se non il migliore in assoluto) fin qui.

Complimenti ai truccatoriTante volte accusato di essere un sistema dalle limitate capacità computazionali e grafiche, 3DS si prende una decisa rivincita con l’ultimo lavoro di Camelot: il livello di dettaglio, i modelli poligonali, il comparto animazioni sono tutti virtualmente esenti da difetti, grazie anche alla solita, irresistibile direzione artistica.Il design dei diversi percorsi varia dall’”assolutamente nella norma” dei primi circuiti al “completamente fuori di testa” di quelli più avanzati, ma sempre salvaguardando un motore che non mostra mai segni di incertezza e una pulizia grafica invidiabile: se la console portatile Nintendo si assestasse su questi standard zittirebbe anche l’ultimo dei suoi detrattori.Non vi strapperete i capelli per il comparto sonoro, ma i motivetti di sottofondo e il parlato (in italiano) sono comunque elementi di contorno che, pur ben realizzati, non aggiungono più di tanto ad un titolo del genere.Detto dell’ottima longevità, non posso che chiudere questa recensione con un altro punto di forza della produzione: il multiplayer.Sebbene manchi la possibilità, in locale, di appoggiarsi al download play per coinvolgere amici che non possiedono la cartuccia di gioco, Nintendo ha già annunciato in pompa magna tornei regionali e mondiali, sul cui inizio e svolgimento i giocatori saranno informati tramite notifiche Spot Pass: se questi metteranno in palio la moneta del gioco, quelli organizzati dal famoso marchio golfistico Callaway (a partire dal 22 maggio) premieranno i vincitori con oggetti esclusivi per abbigliare il proprio Mii.Visto che il gioco non è ancora disponibile nei negozi al momento in cui scrivo questa recensione, ho faticato non poco a trovare avversari online per qualche partita veloce, ma durante le prove effettuate non ho riscontrato particolari problemi di connessione o lag, vista anche la natura asincrona dell sport simulato: c’è comunque da essere fiduciosi, dopo l’ottimo lavoro svolto da Nintendo con le modalità online di Mario Kart 7.

– Giocabilità sfaccettata, davvero per tutti

– Longevità alle stelle

– Comparto tecnico di prim’ordine

– Maniacale cura per i dettagli

– Multiplayer che promette faville…

– …ma senza download play in locale

9.0

Un gameplay accessibile e al tempo stesso profondo, una longevità fuori parametro per uno sportivo arcade, un comparto tecnico di pregevole fattura e un multiplayer che promette di creare una community solida e affezionata: per questi motivi (e per la cura che pervade ogni dettaglio), Mario Golf World Tour può fregiarsi del titolo di migliore esponente della serie a oggi, due passi avanti rispetto all’incarnazione GameCube e uno rispetto al pur ottimo episodio portatile visto su Game Boy Advance.

Un acquisto caldamente consigliato ad ogni possessore della console stereoscopica Nintendo, senza eccezioni: l’ultimo prodotto Camelot saprà divertire grandi e piccini, neofiti del putter e maghi del hole in one.

Voto Recensione di Mario Golf World Tour - Recensione


9

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