Recensione

Manhunt

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a cura di Alukard

Cari malavitosi del mondo videoludico, siete disperati perché quest’anno non potrete né investire vecchiette né prendere parte a sparatorie all’ultimo sangue? State invidiando i possessori dell’Xbox che si sono beccati i due GTA in un colpo? Niente paura, poiché la Rockstar ha pensato anche a voi lanciando sul mercato la sua ultima fatica: Manhunt, titolo che ha promesso faville e violenza a volontà. Ma sarà all’altezza delle aspettative? Solo questa recensione potrà darvi la risposta!

“Io sono la tua unica via d’uscita…”Le vicende si svolgono a Carcer City, dove James Earl Cash, il protagonista del gioco, è stato condannato a morte dallo Stato per i suoi crimini. Il giorno dell’esecuzione arriva molto presto per il nostro uomo: una volta legato alla sedia, gli viene iniettata una sostanza letale che porterà lentamente alla morte il detenuto. James sente le sue forze venire sempre meno, fino a quando non cade in un sonno profondo da cui non si sveglierà mai più. Ed invece non è così: ad un certo punto James apre gli occhi e si ritrova in una stanza buia, totalmente deserta…..e completamente libero! D’improvviso irrompe nella camera una voce umana, maschile, totalmente anonima e proveniente da chissà dove. L’uomo misterioso invita James ad indossare l’auricolare adiacente, poi dà belle notizie al carcerato: l’esecuzione era tutta una farsa e l’iniezione fatta era solamente un potente sedativo ideato per farlo dormire un po’ (un inizio che lascia un po’ dei dubbi come scelta narrativa). Una lieta novella per Cash, ma sfortunatamente il nostro amico non sa che quella voce appartiene a Lionel Starkweather, un personaggio poco affidabile amante di film clandestini, in cui gli attori muoiono sul serio. Il simpaticone in questione, che ama farsi chiamare il Regista, ha deciso di donare a Cash un ruolo da protagonista nella sua prossima “opera”, dove James verrà braccato da alcuni pericolosi malviventi (chiamati cacciatori) intenzionati a ridurlo in brandelli. La peculiarità perversa di tale show è rappresentata dalla presenza delle telecamere, che inquadrano e registrano tutto ciò che accade nello scenario, che sarebbe nient’altro che Carcer City.Durante il suo tragitto il protagonista manterrà i contatti con il Regista, il quale darà delle informazioni concernenti i nemici e gli obiettivi delle missioni, ed in più alcuni consigli su come far fuori i malviventi. Starkweather deterrà il totale controllo sul “set” di Carcer City, quindi sarà bene soddisfare tutte le sue richieste se vorremo sopravvivere a quest’incubo. Ma cosa vuole da noi questo tizio? Semplice: dovremo far fuori più cacciatori possibile, in modo da rendere lo spettacolo cruento e sanguinoso e di conseguenza far eccitare il Regista.

Welcome to Carcer City!Ci troviamo di fronte ad uno stealth game, dove il nostro principale scopo sarà di uscire vivi dai vari livelli uccidendo furtivamente le sentinelle. Nello schermo sarà presente un radar dove verrà segnalata la nostra posizione e quella dei cacciatori, rappresentata da delle freccette. Quest’ultime cambieranno colore secondo lo stato di allerta dei nemici: se il colore è giallo la guardia è ignara della nostra presenza, l’arancione indica che essa è insospettita, mentre diventerà rossa in caso di avvistamento. Per non essere scoperti non sarà sufficiente evitare il campo visivo dei nemici, ma dovremo prestare attenzione anche al fattore rumore, elemento fondamentale per la sopravvivenza. Alcune nostre azioni e movimenti, come calciare un secchione dell’immondizia, correre sulla ghiaia o battere su un muro, produrranno dei rumori varianti d’intensità. A sottolineare l’entità di essi, ci sarà un cerchio rosso che si propagherà nel radar, la cui ampiezza indica la potenza del rumore, e se all’interno di tale circonferenza si dovesse trovare una o più frecce, allora i gangster si allarmeranno. Comunque sia potremo sfruttare i rumori ambientali a nostro vantaggio per tendere imboscate ai cacciatori: tanto per fare un esempio, se vogliamo attirare una guardia nei nostri paraggi, potremo prendere a pugni un cassonetto o lanciare una bottiglia di vetro contro un muro, nasconderci in qualche meandro del livello e aspettare che la guardia, avendo udito il frastuono, cominci a perlustrare nei nostri paraggi. Quando essa smetterà di indagare e ci darà le spalle, verremo fuori dal nostro rifugio per eliminarla! Un ruolo di notevole importanza sarà rivestito dalle zone ombreggiate, indispensabili per non essere scoperti essendo le uniche locazioni dove i cacciatori non potranno vederci. Attenzione però, perché fare rumore in continuazione porterà le sentinelle a scovarci nonostante la nostra permanenza nell’oscurità, poiché sono in grado di percepire la provenienza del rumore. Comunque sia, se verremo scoperti avremo la possibilità di seminare i nemici correndo a tutta birra ed andare a nasconderci da qualche parte dove attendere il momento buono per assalire i malcapitati. Per nostra fortuna gli ambienti che visiteremo saranno strutturati in maniera tale da poterci celare al sicuro in molte zone: in ogni stage avrò contato una quindicina di nascondigli! Questo comunque non significa che avremo vita facile contro i cacciatori, poiché molte locazioni saranno pattugliate da un buon numero di guardie e gestire situazioni simili non sarà una passeggiata. Inoltre l’IA dei cattivi si attesta su buoni livelli: essi reagiscono in maniera coerente alle varie circostanze e sarà sufficiente commettere delle piccole ingenuità per essere scovati. Quando ci avvisteranno poi ci correranno dietro in lungo e in largo fino a quando non riusciremo a seminarli del tutto! Altra cosa utile da fare è nascondere i cadaveri dei gangster uccisi, poiché i nemici ovviamente si allarmano se trovano un compagno morto.In certi frangenti i ruoli si invertiranno e saranno i cattivi a tenderci delle imboscate sbucando all’improvviso dagli angoli più impensati (facendoci venire qualche capello bianco). In questi casi saremo obbligati ad affrontare a viso aperto i gangster, cimentandoci in scazzottate stile Far West, o peggio ancora in violente sparatorie. Inutile dire che scorreranno parecchi litri di sangue. Quando l’avversario cadrà a terra alla fine di un incontro corpo a corpo, potremo infierire ulteriormente continuando a pestarlo fino a spappolargli letteralmente la testa.Normalmente il principale scopo delle missioni sarà di eliminare tutte le guardie presenti e raggiungere la zona di uscita designata dal Regista, ma in alcuni livelli sarà presente qualche piccolo diversivo: ad esempio in uno stage dovremo salvare i familiari di Cash, mentre in un’altra occasione Starkweather ci chiederà di proteggere un vagabondo dagli attacchi dei cacciatori. Inoltre in certi frangenti il titolo perderà momentaneamente l’impronta stealth a scapito dell’action, dove affronteremo i malviventi in sanguinosi scontri a fuoco. Sicuramente ci troviamo di fronte ad un ottimo gameplay, ricco e coinvolgente, ma devo comunque annotare una certa monotonia che si avverte dopo qualche tempo, poiché fondamentalmente ci troveremo a fare le solite cose. In ogni caso il livello di divertimento resta sempre alto, grazie ai diversi metodi con cui potremo uccidere le sentinelle ed ad una difficoltà ben calibrata che mantiene la giusta tensione. Sarà possibile salvare soltanto tre volte per ogni livello, e potremo farlo raccogliendo delle cassette.

Le armiMa come potremo difenderci dagli spietati assassini? Beh, anche gli oggetti di uso comune ed innocui potranno diventare dei mezzi letali: volendo quindi potremo soffocare un avversario con una semplice busta di plastica, sgozzarlo con una scheggia di vetro e strangolarlo con un cavo. Se però vogliamo essere ancora più cattivi, avremo anche la possibilità di spaccare i crani con una bella mazza da baseball, tagliare la carotide o bucare lo stomaco con un coltello, e addirittura mozzare la testa con il machete. Quando aggrediremo un cacciatore alle spalle, partirà un filmato prerenderizzato che mostrerà l’assassinio del malcapitato di turno, con tanto di scritta REC e macchie di sangue sullo schermo! Inoltre per ogni arma posseduta sarà possibile avviare ben 3 differenti sequenze: infatti secondo il tempo con cui terremo premuto il tasto d’attacco, cambierà il metodo di uccisione utilizzato da Cash. Insomma, ci sarà da sbizzarirsi non poco. Andando avanti nel gioco troveremo le immancabili armi da fuoco, come pistole, fucili a canne mozze, Magnum e tant’altro, le quali torneranno utili per gli scontri diretti. Altra cosa da dire riguarda il colore delle armi assunto nell’inventario: se è giallo, vorrà dire che tale oggetto potrà essere utilizzato una sola volta, mentre i colori blu e rosso indicano la possibilità di usufruire dell’arma a tempo indeterminato, con l’unica differenza che le rosse sono più rumorose rispetto alle blu. Altri tipi di oggetti che troveremo saranno bottiglie di birra e mattoni, utili per distrarre i nemici… ma anche una testa tagliata precedentemente potrebbe essere un’ottima idea.

Le squadre anti CashManhunt annovera varie bande di criminali, le quali comunque non si distinguono tanto a livello comportamentale quanto a livello estetico: incontreremo gli Hoods, ragazzi incappucciati completamente disarmati, gli Skinz, un feroce gruppo razzista munito di mazze di ferro e sparachiodi, i brutali Wardogs, corpo paramilitare armati di machete e fucili di precisione narcotizzanti, i perfidi Innocents, dei tipi imbottiti di armi da fuoco che indossano maschere d’infanti, e gli Smileys, gangster mascherati da clown sorridenti.In realtà saranno presenti anche altri tipi di nemici durante il gioco, ma non vi svelo la loro identità per non rovinarvi la sorpresa!

Silent Hill ha un fratello?!Il maggior punto di forza del titolo Rockstar è l’atmosfera in cui ci catapulta. Già l’idea di essere completamenti soli sapendo che un branco di feroci assassini ci sta alle calcagna ha un forte impatto emotivo e, se a ciò si aggiungono delle tetre ambientazioni, spesso decorate da muri imbrattati di sangue e cadaveri penzolanti dal soffitto, allora viene fuori un cocktail davvero micidiale. Inoltre i programmatori hanno deciso di adottare l’effetto sporco utilizzato nella serie Silent Hill, il che costituisce la ciliegina sulla torta per un atmosfera pressoché perfetta. Insomma, nonostante Manhunt sia uno stealth game, l’aggettivo Horror non stona affatto, e l’ansia sarà molta!Di certo non sarebbe stato possibile creare un videogioco d’atmosfera senza avergli affiancato un comparto grafico di primissimo ordine: tanto per cominciare, gli ambienti circostanti sono curati benissimo in molti particolari, dando così la netta impressione di trovarsi in luoghi reali. Vogliamo parlare delle texture? A mio parere tra le migliori mai viste sulla PS2: esse sono dettagliate al tal punto che sarà possibile notare cose come la peluria sulle braccia di James e le tasche di giacche e pantaloni, per non parlare dei tatuaggi incisi nei corpi dei criminali e delle macchie di sangue che rimangono nei vestiti di Cash dopo un combattimento. L’unica cosa a mio avviso non del tutto convincente sono gli effetti ombra, che non danno la netta impressione di celarci nell’oscurità, e quindi di poco realismo. Nulla di grave in ogni caso, poiché il lavoro svolto dai ragazzi della Rockstar è valido.A coadiuvare l’atmosfera horror c’è anche il favoloso sonoro. Le musiche sono di grandissima qualità e rispecchiano alla perfezione il tema trattato dal prodotto soprattutto enfatizzando determinate situazioni: ad esempio, quando un nemico sospetterà di qualcosa, partirà una traccia audio a dir poco da brividi! A completare il tutto c’è un buon parlato, caratterizzato dalle azzeccate voci psicotiche dei criminali, dal loro linguaggio scurrile e dagli incitamenti del Regista nel fare fuori gli avversari. Sfortunatamente il doppiaggio, seppur ottimo, è in inglese (mentre i sottotitoli sono localizzati nel nostro idioma).

Giocabilità & LongevitàIl sistema di controllo appare piuttosto ben collaudato e nello stesso tempo accessibile, in modo da rendere il periodo di apprendistato breve. Tra le mosse effettuabili si annoverano il camminare furtivamente, correre, accucciarsi , strisciare lungo le mura e sbirciare negli angoli. Ottimo il sistema di mira automatico, che ci permetterà di sbucare all’aperto puntando automaticamente un nemico.Manhunt trova nella longevità il suo punto debole: non tanto perché sia corto (ci vorranno almeno 12-13 ore di gioco per portarlo a termine), quanto forse non gode di una grande rigiocabilità. In ogni caso i più fanatici potranno provare un livello di difficoltà più alto con diverse strategie.

Chi è il bambino più cattivo?Un paragrafo a parte lo merita sicuramente la violenza presente in Manhunt. Ancora una volta Rockstar non si è risparmiata affatto in quanto a contenuti espliciti, ma soprattutto dimostra di avere una certa predilezione per lo stile sanguinolento: le scene che vedremo saranno disgustose ma nello stesso tempo affascinanti, e saranno padroneggiate da fiumi di sangue, teste mozzate, crani fracassati, fegati spappolati e tant’altro. A questo punto è lecito chiedersi: quante polemiche riceverà Manhunt? Sicuramente un oceano, ma non indurranno di certo la softco americana a cambiare la propria politica, la quale ha garantito ai produttori statunitensi un successo mondiale enorme.Che poi sia giusto fare ciò non è un argomento da trattare qui, tuttavia la violenza in Manhunt sembra un po’ troppo gratuita.

– Viuleeenzaaaaa!

– Grandissima atmosfera

– Realizzazione tecnica valida

– Coinvolgimento ad alti livelli…

– … sempre che la violenza gratuita non vi stufi alla fine

– Effetto ombra poco realistico

– Monotono, può stancare in fretta

– Non lunghissimo

8

Anche questa volta Rockstar Games non delude le aspettative e dà un ulteriore prova di essere sinonimo di qualità. Manhunt è un titolo davvero accattivante ed offre un alto livello di coinvolgimento, un’atmosfera favolosa, un’ottima realizzazione tecnica. Peccato che non possa esser propriamente un capolavoro, a causa di una certa fastidiosa ripetitività che si fa sentire dopo un po’ e quindi pure una longevità non stratosferica.

In definitiva: un prodotto che i patiti del genere non devono lasciarsi sfuggire assolutamente, che farà felici sia gli amanti dei contenuti crudi stile GTA, sia, forse, i fan degli action e stealth, pur consci che non vi durerà a lungo.

Se invece non vi intriga il genere, statene alla larga: infatti anche se siete amanti di titoli simili, la violenza di questo gioco pare un po’ troppo gratuita, anche a causa di una trama creata con poca fantasia.

Voto Recensione di Manhunt - Recensione


8

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