Recensione

Magna Carta: Tears of Blood

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a cura di Onilink

Dopo la recente uscita del classicissimo Dragon Quest: L’Odissea del Re Maledetto in Europa, l’attenzione di tutti i fan del genere si è spostata sull’attesissimo Final Fantasy XII, sul disneyano Kingdom Hearts 2 e sul promettente Rogue Galaxy dei Level 5, per non parlare di Valkyrie Profile 2.Tutti questi titoli però usciranno, nel migliore dei casi, nei mesi autunnali, concedendo quindi spazio e vetrina a nuovi lavori che rischiano di diventare poco più di un passatempo in attesa dei mostri sacri.Magna Carta è uno di questi giochi, riuscirà a ritagliarsi un posto nel cuore degli appassionati?

Il mondo è in pericolo (ma va?)Teatro delle avventure narrate in Magna Carta è il mondo di Efferia, luogo di scontro tra umani e Yason per il controllo del pianeta. Entrambe le razze sono simili, tuttavia gli Yason sono un qualcosa di assimilabile agli elfi (vuoi per le orecchie strane, vuoi per la sintonia con la natura).Nel gioco vestiremo i panni di Calintz, capo di un gruppo di mercenari, i Tears of Blood. La storia inizia quando gli umani stanno per mettere fine alla guerra, sferrando un attacco in massa contro gli Yason, attacco vanificato però dalla loro regina, Amilia. Nella ritirata, Calintz incontra una ragazza, dotata di speciali poteri in grado di guarire le persone, che ha perso la memoria, Reith. Il racconto continuerà, dipanando le origini di Reith e narrando l’evolversi del conflitto.

Aspetta un momento che te menoOgni jrpg che si rispetti consta di vari ingredienti, quali la storia (il cuore del gioco), la caratterizzazione dei personaggi, ambienti evocativi e dulcis in fundo (purtroppo per i fan dei giochi di ruolo può diventare una caratteristica secondaria) il battle system. Molto simile alla Ruota del Giudizio già vista in Shadow Hearts: Covenant, il sistema di combattimento di Magna Carta si basa sulla pressione dei tasti indicati su schermo al momento giusto.Quando si incontra un nemico, appare su schermo un grafico con tre nodi, ciascuno dei quali indica un pulsante. Premendo al momento giusto ciascuno dei tre pulsanti, con risultati che possono andare dal buono all’ottimo, si guadagna la possibilità di attaccare i nemici; ovviamente con tre “ottimo” si riempie la barra trinity, che porta il personaggio in una fase di overlimit, scatenando rappresaglie più dannose. Realizzando punteggi alti con il trinity circle si possono inoltre guadagnare nuove mosse.Restando in tema, ogni personaggio può imparare diversi stili di lotta, ognuno dei quali include la conoscenza di quattro diversi attacchi, attivabili con diverse combinazioni sul trinity circle. In funzione del numero di nemici e della fiducia dei propri alleati, la barra si riempirà in maniera più o meno repentina, consentendo così la possibilità d’offesa al personaggio.Abbiamo parlato di fiducia del party non a caso: nel corso del gioco, infatti, è possibile stringere legami sempre più profondi con i propri alleati donando loro oggetti, oppure scambiando quattro chiacchiere. Tale atteggiamento verrà poi ricambiato con stima nei confronti del proprio avatar, necessaria per vincere la maggior parte delle battaglie. Altra variabile da tenere in conto durante le battaglie è il chi, una sorta di energia elementale. Il chi viene usato durante un attacco, ciascuna azione d’offesa richiede l’utilizzo di uno specifico chi, equipaggiabile tramite un talismano. Il chi si esaurisce durante gli scontri, ed ogni campo di battaglia ha delle particolari affinità con una certa energia elementale; rimanendo a secco di questa, è preclusa la possibilità di attaccare. Si possono imparare diversi stili di attacco combinando tra loro diversi tipi di chi, e se la riserva di un personaggio si esaurisce si può, a scelta, cambiare combattente per concludere la battaglia, oppure mutare stile.Il party è composto da tre personaggi, tuttavia nelle battaglie due di loro non faranno assolutamente nulla.Altra nota dolente del gioco, riguardante il battle system, è la ripetitività di fondo degli scontri; questo è comunque un problema che accomuna un po’ tutti i jrpg, volendo anche un Tales of (Jrpg con combattimento in tempo reale) alla lunga diventa un pò ripetitivo. Continuando con le magagne, abbiamo una trama molto, troppo lineare, intervallata qua e là da qualche sottoquest ma che non spezza il filo al quale il gioco ci lega. In effetti Magna Carta si può riassumere come un lungo peregrinare da città in città, alla ricerca di informazioni necessarie per il proseguimento dell’avventura. Ultimo appunto, i nemici sono visibili su schermo.

MammaquantosobbelloGraficamente il titolo si difende abbastanza bene: il primo impatto visivo può portare la mente agli sfarzi grafici delle più rinomate produzioni Square-Enix.I personaggi sono assai dettagliati e con animazioni convincenti, e lo stile adottato sui vestiti, se fan delle stravaganti vesti dei personaggi di Nomura, può anche piacere.L’ambiente, come già fatto notare, riporta alla mente i posti esotici già esplorati nei vari Final Fantasy (e nella stragrande maggioranza degli altri jrpg) e, sebbene non originali, sono ben fatti, anche se c’è da segnalare una leggera discrepanza visiva tra i collegamenti delle diverse aree.Una moneta ha due facce, una alla luce del sole, e l’altra buia, rivolta verso il tavolo… bene, parliamo del sonoro. Come avrete potuto intuire, il sonoro non è dei migliori: tralasciando le varie musiche del gioco, ci troviamo di fronte a un doppiaggio degno delle peggiori fiction trasmesse in televisione, con un’espressività che solo una Monica Bellucci nella peggior forma può dare… ed il main theme è orribile.

– Metodo di combattimento originale

– Buona realizzazione grafica

– Eccessivamente lineare

– Sonoro da dimenticare

6.7

Magna carta si presenta come un onesto jrpg, con un sistema di combattimento originale. Peccato per l’eccessiva linearità e per un comparto sonoro non all’altezza del resto del titolo: poche pecche che lo rendono l’ennesimo titolo di ripiego in attesa delle mega-produzioni del colosso Square Enix. Mi riferisco ovviamente a Final Fantasy XII e Kingdom Hearts 2.

Voto Recensione di Magna Carta: Tears of Blood - Recensione


6.7

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