Recensione

Madagascar

Avatar

a cura di Yurixxx86-Zico

Un egocentrico leone, una zebra anoressica, una giraffa ipocondriaca ed un’ippopotama alquanto testarda sono gli ingredienti principali dell’ultimo lavoro Dreamworks in ambito cinematografico, quel Madagascar tanto osannato dal pubblico quanto dalla critica (anche se talvolta si sono destate – giustamente – riserve sulla generale spassosità delle gag e sul tema finale a far da morale – l’amicizia – trattato sì con intelligenza e sobrietà, ma ormai abusato nell’immaginario collettivo in troppe altre produzioni).Ambientato all’interno dello zoo di Central Park, Madagascar porta alla luce i buoni sentimenti legati al perdono ed alla vera amicizia, oltrepassando conflitti interiori (ed esteriori) legati alla diversa natura delle razze d’appartenenza, attraverso la ricerca della libertà.

Copione già scritto?No, poiché il gioco non segue letteralmente gli avvenimenti ammirati al cinema, concedendosi alcune scene inventate per meglio adattare il gameplay ai fatti principali narrati nella pellicola.Il gameplay si presenta come un vario mix di sequenze action e platform, dove dovremo dar prova delle nostre capacità attraverso fughe, salti e combattimenti, nel perpetrare degli 11 livelli di gioco proposti, ai quali faranno seguito inoltre diversi – divertenti – minigiochi atti a spezzare il ritmo (comunque mai troppo frenetico) degli stage principali.Le ambientazioni in mezzo alle quali dovremo interagire rispecchiano abbastanza fedelmente nel concept quanto visto nella pellicola dalla quale prendono spunto: lo zoo, Manhattan (seppur con l’assenza di sezioni in metro o nella stazione centrale, ma come già detto è per ottimizzare il gameplay), la nave-cargo, la giungla dei lemuri e tutte le altre locazioni sono realizzate piuttosto bene, non tanto per il mero dettaglio quanto per l’atmosfera resa.Per farsi largo lungo le “difficoltà” che incontreremo, i programmatori hanno introdotto un progressivo aumento delle capacità di ciascun protagonista, tramite delle carte abilità atte a donare nuovi movimenti, indispensabili per proseguire.Marty perfezionerà le proprie doti nel saltare, scalciare e strisciare, Alex imparerà ad utilizzare sempre meglio i propri artigli ed il ruggito imperioso del quale dispone, Gloria sarà in grado di dare testate e rotolare correndo abbattendo gli avversari come birilli, per giungere infine alla rotazione ad elicottero ed al movimento del collo di Melman, necessario per lanciare noci di cocco e lemuri come munizioni nelle sezioni più avanzate del gioco.Seguono infine le canoniche monete d’oro ed i classici bonus dei quali proprio non si piò fare a meno in ogni titolo di questo genere che si rispetti.La longevità si attesta sulle 3-4 ore, decisamente poche in virtù degli 11 livelli principali progettati (più i vari minigiochi acquistabili), unitamente ad una difficoltà generale piuttosto bassa anche per ragazzini e ragazzine in età non ancora adolescenziale, i quali non avranno particolari problemi a portare a termine l’avventura principale.

RealizzazioneIl comparto tecnico del gioco si attesta su livelli mediocri e nulla più, presentando un dettaglio grafico generale certo non all’altezza delle più famose produzioni.Il numero di poligoni mossi a schermo è perlopiù sufficiente, così come la definizione delle texture non rappresenta lo stato dell’arte, ma di tutto ciò faremo tranquillamente a meno considerando il target d’età al quale questo titolo è rivolto, ed alla natura stessa di tie-in del prodotto. Questa generale modestia nel comparto grafico non inficia complessivamente però la resa finale od il divertimento, trattandosi di un elemento ad ogni modo gradevole grazie ad uno stile caratterizzato da tratti morbidi e locazioni coloratissime, come logico aspettarsi, che sopperiscono ai difetti sopra citati.Sul versante audio c’è purtroppo una nota dolente che salta subito all’orecchio: i doppiatori non sono gli stessi del film.Salutiamo quindi Fabio De Luigi, Michelle Hunziker, Ale&Franz, Oreste Baldinisfx udibili non brillano per evocatività o suggestione, limitandosi a canonici campionamenti dei rumori tipici delle locazioni che andremo a visitare. Anche qui, una generale sufficienza che non alza il livello del titolo.

– Coloratissimo

– Adatto per i più piccoli

– Segue alcuni avvenimenti del film…

– …Non fedelmente però

– Corto

– Lineare e ripetitivo

6.0

Alla luce dei fatti Madagascar si presenta esattamente come pronosticato: un discreto tie-in che non si fà carico di ambizioni particolari, svolgendo il classico compitino da 6, cosciente del suo esser relegato per natura ad un pubblico di età piuttosto bassa; al quale comunque piacerà, grazie al suo dosaggio di elementi e per la coloratissima veste grafica della quale fà sfoggio.

Un titolo semplicistico insomma, che mi sento di consigliare quale regalo per figli piccoli e nipotini che apprezzeranno lo spirito di questo prodotto.

Voto Recensione di Madagascar - Recensione


6

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