Recensione

Mach Rider

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a cura di Mauro.Cat

La Storia di MachL’attesa di Mario Kart Wii ha risvegliato in me il desiderio di rigiocare alcuni vecchi titoli di corse. Per questo motivo, dopo aver scaricato il mediocre Cruis ‘n USA, ho deciso di optare per il classico Mach Rider, gioco di guida futuristica tra motociclette pubblicato originariamente per NES in Nord America il diciotto ottobre del 1985. Questa data, che per molti potrebbe non rappresentare nulla, dovrebbe ricordare qualcosa ai lettori più interessati alla storia del videogiochi. Mach Rider è stato infatti uno dei diciotto titoli ad accompagnare il lancio americano della fortunata console a 8-bit. Questo gioco fu inoltre uno dei primi ad essere lanciato in anticipo sul territorio statunitense rispetto a quello giapponese. Il titolo, che come Excitebike faceva parte dei giochi programmabili, giunse un paio di anni più tardi anche nel vecchio continente riscuotendo un discreto successo (erano gli anni dello straordinario simulatore di corse di moto Hang-On di Sega che spopolava in sala giochi, quanti ricordi!).Il gioco, disponibile su Virtual Console alla cifra di 500 Wii Points, è giocabile comodamente con il telecomando Wii posizionato orizzontalmente ed anche con il Classic Controller e con il Game Cube Controller.

I marziani su ruoteCorre l’anno duemilacentododici e la terra è stata invasa da una popolazione terribile che percorre il pianeta su moto a quattro ruote allo scopo di sterminare i terrestri. Il nostro obiettivo è quello di guidare una moto dotata di armi distruggendo i terribili invasori e sgominando questa terribile minaccia. Anche Mach Rider quindi ripropone il cliché dell’eroe solitario che salva il mondo combattendo contro un intero popolo. Il titolo offre alcune differenti modalità di gioco: Fighting Course, Endurance Corse, Solo Corse e Design (la sezione programmabile).La fase di combattimento, che sviluppa la narrazione dell’esile storia principale, può essere affrontata in due differenti percorsi denominati A e B (infatti nel titolo originale premendo il tasto A o B sul joypad del NES si decideva il percorso). I due tragitti variano nel livello di difficoltà ed in parte anche nella strutturazione delle piste. Questa fase di gioco, nella quale avrete un’energia che si consumerà in seguito ai vostri incidenti, è quella che risente maggiormente del passare del tempo. La difficoltà è esasperante ed il continuo presentarsi di nemici alle vostre spalle, che sparano e vi tamponano, unito alle mille insidie ed ai percorsi zeppi di curve a gomito renderà questa fase di gioco indigesta ai più. Il tutto è suddiviso in dieci percorsi che variano nella colorazione dell’ambientazione e nella distribuzione degli ostacoli (rocce, macchie d’olio, acqua etc.) .La fase Endurance, pur non variando di molto nella struttura di guida, è leggermente più abbordabile. Qui, come in molti giochi di guida, dovrete affrontare un percorso di alcuni chilometri in un tempo determinato.La fase Solo, ideale per i meno esperti, riprende l’impostazione precedente, non inserendo gli invadenti nemici, e vi impone di percorrere entro il tempo limite percorsi più brevi.La caotica fase di programmazione permette infine di creare piste a piacimento. In questa conversione per Virtual Console sarà possibile salvare le piste create (come avveniva in Giappone con i Famicom Disk).

I tentacoli del videogiocatoreL’aspetto meno riuscito di questo gioco è legato alla faticosa implementazione dei comandi. Il NES, pur possedendo pochissimi tasti, era stato sfruttato in maniera eccessiva. Con una porzione della croce direzionale ci si sposta a destra e a sinistra, con l’altra si cambiano le marce. Con il tasto 2 si accelera e con il tasto 1 si spara. Se a questo aggiungiamo una velocità di punta del titolo impressionante ed una costante presenza di insidie si può comprendere il livello di difficoltà del gioco. Gli ostacoli su strada sono davvero troppi ed i nemici, nonostante la presenza di uno specchietto retrovisore, giungono a velocità talvolta esagerate e non controllabili. Per sparare spesso finirete con lo schiantarvi contro un bidone posto a bordo strada.La grafica, che come già detto garantisce una buona sensazione di velocità, risulta un po’ confusionaria e la scelta dei colori lascia a desiderare. Spesso non riusciremo a seguire le evoluzioni della pista a causa di un fastidioso impasto di colori. La colonna sonora, che vanta un remix in Super Smash Bros Melee, risulta abbastanza piacevole. Gli effetti sono davvero ai minimi storici.Mach Rider è un titolo che all’epoca doveva risultare senz’altro coraggioso, Le varie opzioni di gioco ed i molti input proposti al giocatore dovevano essere sinonimo di indiscussa qualità. Ai giorni nostri questo simulatore futuristico appare invecchiato proprio male e pieno di gravi difetti strutturali legati alla difficoltà ed alla pessima impostazione dei comandi. Con una certa perseveranza riuscirete a domare questo titolo che forse dovrebbe essere preso in considerazione solo dagli storici dei videogiochi.

– Un importante pezzo di storia

– Buona sensazione di velocità

– I percorsi creati sono memorizzabili

– Confusionario

– Difficile

– Richiede una lunga fase di apprendimento

6.0

Mach Rider vi mette nei panni di un eroe che, a bordo di una motocicletta, deve scongiurare un’invasione extraterrestre. Il gioco è ricco di idee e di modalità interessanti, minate però da un livello di difficoltà eccessivo e da alcune imprecisioni legate al controllo del mezzo ed al design dei tracciati. La sensazione di velocità offerta da MR è degna di nota, ma la frustrazione avrà presto il sopravvento. La fase programmabile, arricchita in questa conversione per Virtual Console dalla possibilità di salvare le proprie creazioni, appare di difficile gestione e poco incisiva. Questo titolo cerca di offrire molto, ma sente davvero troppo il peso degli anni. Insistendo vi troverete tra le mani un prodotto dignitoso che forse però dovrebbe essere scaricato solo dai veri appassionati.

Voto Recensione di Mach Rider - Recensione


6

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