Recensione

Lunar Silver Star Story Touch

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a cura di Specialized

Il Verdetto di SpazioGames

7.5

Lunar Silver Star Story Touch è disponibile su App Store a 5,49 euro in versione per iPhone e per iPad. Richiede circa 550 MB di spazio libero in memoria e la versione di iOS 4.2 o superiore. 
Di JRPG vecchio stile che andavano così di moda negli anni ’90 ne abbiamo già visti parecchi su App Store, equamente divisi tra serie nuove (Zenonia su tutte) e remake di vecchi classici riadattati ai controlli touch. Non solo i porting riveduti e corretti dei primi Final Fantasy, ma anche vecchie glorie troppo presto dimenticate tra cui questo Lunar Silver Star Story Touch. Uscito originariamente nel 1992 su SEGA CD con il titolo di Lunar: The Silver Star, il gioco è approdato in seguito anche su Saturn e su PlayStation nella versione ampliata Lunar Silver Star Story Complete. E’ proprio a questa edizione che il team di SoMoGa si è ispirato per il remake su iOS, disponibile su App Store già da alcuni giorni con gli stessi identici contenuti della versione per PS One.
Richiami di un lontano passato
Nomi e titoli a parte, immaginatevi di giocare a un GdR di quegli anni che più classico (e forse prevedibile) non si potrebbe. La stessa trama, che vede il giovane eroe Alex e un gruppo di amici alle prese con la solita missione contro il male, è poca cosa se raffrontata a quanto vediamo oggi nei Giochi di Ruolo odierni, ma la scrittura di allora ha mantenuto una certa freschezza dei dialoghi e certe trovate, come il look dei personaggi non giocanti e la leggera simpatia dei membri del party, fanno piacere ancora oggi a vent’anni di distanza. Segno che già allora il gioco poteva vantare parecchia personalità e, sebbene oggi il tutto ne esca molto più ridimensionato, Lunar Silver Star Story Touch ha il grande pregio di risultare piacevole e mai troppo derivativo dall’inizio alla fine, ovvero per circa 20-25 ore a seconda di quanto grinding sarete disposti a fare. Il gameplay non integra infatti particolari spunti originali; si accettano quest nei villaggi, si fanno scorte nei negozi, si parte all’avventura e si uccidono mostri a non finire. Se non altro, rispetto a molti concorrenti di quegli anni, i nemici sono sempre visibili sulla mappa e quindi gli scontri non avvengono mai a casaccio, ma è possibile evitarli o comunque prepararsi al combattimento con un minimo di preavviso. Il combat-system è un altro piacevole retaggio del passato, essendo rimasto fedele a un modello a turni con anche la possibilità di impostare automaticamente le azioni dei nostri compagni delegandole all’IA del gioco, oppure di mantenerle tutte manuali. 
Un GdR con un cuore Anime
Come già accennato in precedenza, il grinding la fa da padrone e per fortuna si può salvare in qualsiasi momento (ma non durante i combattimenti), cosa che farà piacere a chi ama sessioni di gioco molto brevi senza per questo rinunciare a una longevità più elevata della media. La grafica è stata leggermente rivista, ma su questo versante non aspettatevi granché se non una squillante fiera di pixel-art che manderà in brodo di giuggiole i più nostalgici. La presenza di numerose sequenze animate in stile Anime è però una caratteristica da non sottovalutare, che soprattutto ai suoi tempi aveva colpito non poco gli appassionati. Il doppiaggio in inglese è senza infamia e senza lode e spiace non trovare le voci giapponesi originali, anche se nemmeno nelle precedenti versioni sulle altre console c’era la possibilità di impostare la lingua giapponese con i sottotitoli in inglese. Fin qui abbiamo elencato i molti pregi del gioco, non ultimo un prezzo più che onesto se pensiamo ad esempio al costo esagerato dei porting dei primi Final Fantasy
Quando il touch si sente 
Purtroppo Lunar Silver Star Story Touch ha due difetti che ne abbassano non poco la valutazione finale. Il primo è da ricercare nei controlli touch, che nonostante le tre diverse modalità (tra cui una verticale con mezzo display occupato da un D-pad), non convincono appieno, anche se per fortuna il gioco non richiede chissà quale precisione nei movimenti. L’altro difetto è legato all’interfaccia di gioco, talmente macchinosa e scomoda da renderne la navigazione una vera scocciatura, almeno fino a quando non ci si abitua alle varie icone e a tutti i sottomenu. Difficilmente tra l’altro vedremo futuri miglioramenti in questi due elementi con eventuali patch, ma anche con queste pecche SoMoGa ha fatto centro e se siete nostalgici di quell’epoca Lunar Silver Star Story Touch è un acquisto caldamente consigliato.

– Gioco longevo e divertente

– Personaggi simpatici e combat-system equilibrato

– Un classico minore che vale la pena riscoprire

– Doppiaggio inglese poco ispirato

– Sistema di controllo touch impreciso

– Interfaccia di gioco scomoda e macchinosa

7.5

Pur non essendo in assoluto uno dei migliori esponenti del genere, Lunar: The Silver Star si reincarna su iOS con un porting che ci permette di scoprire una piccola gemma nascosta nel panorama dei JRPG anni ’90. I nostalgici gradiranno non poco e in effetti i personaggi, le ambientazioni e la grafica curata con tanto di cut-scene animate in stile Anime restano ancora oggi elementi validi e interessanti. Controlli touch e interfaccia fanno invece scendere la valutazione, ma anche con questi limiti Lunar Silver Star Story Touch merita di essere riscoperto.

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