Lumines: Puzzle X Music
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a cura di Okami
Rez è (insieme ad Ico) uno dei giochi più citati da chi a torto o a ragione si ritiene un intenditore di videogiochi.Pur non avendo avuto successo di vendita nelle due versioni pubblicate (Dreamcast e PS2 – disponibile fra l’altro in abbinamento ad un Vibration Pack che completava l’esperienza) è rimasto nell’immaginario collettivo per aver fuso la grafica e l’audio come nessun altro fino ad allora. Il creatore di Rez, Tetsuya Mizuguchi, ha recentemente creato una società, chiamata (qb), il cui intento è fornire esperienze nuove ai giocatori utilizzando i punti di forza delle console disponibili.Il primo gioco pubblicato da (qb) è Lumines. Si tratta di un puzzle game che affianca ad una struttura classica (ordinare blocchi che cadono) l’elemento che rese Rez un prodotto a sè: la musica. Ogni gioco ha una propria colonna sonora, ma nei due titoli di Mizuguchi la musica diventa un elemento non separabile dalla giocabilità.
Light ShowNel dettaglio, la dinamica di Lumines è così articolata: il giocatore deve ordinare dei blocchi composti da 4 elementi. Gli elementi possono essere di due colori (inizialmente grigio e arancione) per un totale di 6 combinazioni possibili. Compito del giocatore è comporre dei blocchi (di almeno 2 elementi per 2) dello stesso colore. Una volta composti, i blocchi non scompaiono, almeno non immediatamente. E qui sta la novità: una linea “timeline” percorre lo schermo a velocità variabile (la velocità è legata al ritmo della musica di sottofondo, diversa per ogni stage) e cancella i blocchi creati dal giocatore. Ovviamente è possibile creare delle combo: i blocchi creati nella combo verranno eliminati al successivo passaggio della timeline.In Lumines quindi il fattore tempo è doppiamente determinante: non solo bisogna disporre i blocchi velocemente, ma è necessario precedere la timeline (specialmente negli schemi più lenti) per evitare di affollare troppo lo schermo.Lumines non è un titolo facile da spiegare e la prima esperienza può essere frustrante: le prime partite, quando non si è ancora assimilata la struttura del gioco, tendono a durare ben poco creando un certo disappunto nel giocatore.Dopo una decina di minuti (e magari una pausa per “macinare” le informazioni acquisite durante la pratica) si riscontra un veloce e sensibile miglioramento.
I’ve got you under my skinLa progressione nel gioco è sottolineata dal passaggio delle “skin”. Ogni livello è fortemente caratterizzato: lo schema dei colori, lo sfondo e la musica si sostituiscono ai precedenti. Il cambio di skin comporta anche un veloce cambio di ritmo: se dopo una musica lenta ci si trova di colpo in uno schema veloce il risultato è spesso un altrettanto rapido innalzamento della struttura (e del panico del giocatore). L’equilibrio nell’alternanza delle skin e la presenza di elementi “magici” che distruggono tutti i blocchi dello stesso colore (purchè a contatto uno con l’altro) aggiunge l’ultima pennellata ad un quadro già roseo.
Altre ModalitàOltre al gioco principale (Challenge Mode – descritto sopra) Lumines propone alcune altre modalità: puzzle mode, time attack, versus mode e single skin mode.In puzzle mode si mette alla prova la propria capacità di impostare combo dovendo creare delle forme (inizialmente semplici ma via via più complicate) senza cancellare blocchi.Time attack si spiega da solo, mentre versus mode è la modalità a due giocatori. Si sceglie se affrontare un avversario umano o il computer. Nel primo caso è necessaria un’altra PSP con una copia di Lumines (inspiegabile visto che fra uno schema e l’altro i caricamenti sono nulli), nel secondo si affrontano in sequenza diversi personaggi gestiti dal computer; per ogni schema superato si guadagna l’avatar (faccina) dell’avversario. Nell’angolo in basso a sinistra infatti è presente l’avatar del giocatore. la “faccina” cambia espressione in relazione alla situazione di gioco: sorride per le combo e si “preoccupa” quando il giocatore sta per perdere.Ultima modalià è lo skin mode. Ogni volta che si supera un livello (nel gioco principale o in versus cpu mode) la skin di quel livello diventa disponibile in skin attack. In questa modalità si riesce a fare pratica con una skin particolarmente ostica senza la necessità di arrivarci e senza il rischio che cambi.
Problemi “di comprensione”I menu di Lumines sono completamente in inglese, quindi il gioco non pone grossi problemi a chi lo acquisti d’importazione. L’unico dubbio è dato dalle finestre di conferma. Alla fine di ogni partita il gioco mostra il riepilogo delle skin sbloccate e chiede se si vuole salvare. Ovviamente si, ma non sempre ci si riesce complice un sistema di navigazione nelle opzioni un pò complicato. Pur avendo un sistema di controllo curato in ogni aspetto, Lumines sarebbe stato migliorabile proprio nell’interfaccia (cioè i menu). Se non si schiaccia l’unico tasto di conferma si viene rimandati indietro inesorabilmente, e questo fatto può lasciare perplessi. Ovviamente ci si fa l’abitudine ed altrettanto ovviamente questo particolare non inficia minimamente l’esperienza di gioco.La versione USA sicuramente risolverà il problema di comprensione delle finestre di dialogo rendendo quasi perfetto il gioco.
Un gioco portabileCome accennato, i caricamenti sono minimi. ogni skin viene caricata in RAM e il disco non viene utilizzato fino al caricamento della skin successiva. Lumines quindi si dimostra un gioco doppiamente portabile (riduce il consumo della batteria e di riflesso aumenta l’autonomia della PSP).
– Meccanica di gioco “ipnotica” degna di tetris
– Ottime musiche
– Varietà delle skin
– Livello di difficoltà un filo elevato
– Si parte sempre dal livello 0
8.5
I puzzle sono sempre stati il terreno di battagli delle console portatili. PSP ha mostrato capacità superiori con altri titoli, ma Lumines è un gioco che ogni possessore della nuova piattaforma Sony dovrebbe avere nella propria softeca ed è il puzzle game più riuscito fra quelli attualmente disponibili (Kollon, Puzzle Bobble e Puyo Puyo) e di certo il più innovativo.
Da vedere, provare e comprare senza riserve.
Voto Recensione di Lumines: Puzzle X Music - Recensione
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