Lost in Blue: Shipwrecked
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a cura di Melkor
Dopo aver divertito molti utenti su Nintendo DS la serie Lost in Blue approda per la prima volta su Wii cercando di mantenere intatte tutte le sue caratteristiche ed ovviamente sfruttando un sistema di controllo unico nel suo genere. Vedremo se il passaggio dallo stylus al Wii Remote sarà andato a buon fine, ma nel frattempo meglio prepararsi un bel kit di sopravvivenza.
L’arrivo sul’isolaLa storia che caratterizza l’avventura vi vede impersonare il giovane Aidan Sanders il quale, grazie ad una serie di eventi, riuscirà a salvarsi dal naufragio della nave dove si trova e raggiungere insieme alla sua scimmietta Hobo una piccola isola. Dopo una perlustrazione iniziale il giovane si renderà conto di essere l’unico abitante di quella piccola fetta di terra e che per sopravvivere dovrà pensare a reperire cibo ed acqua. E’ proprio a questo punto che subentrerà la vostra bravura. Ogni elemento dell’isola, infatti, fungerà da mezzo di sostentamento, dagli alberi di cocco fino ai piccoli corsi d’acqua, passando per ramoscelli di legno o crostacei nascosti nella sabbia. Il vostro obiettivo primario sarà infatti quello di sopravvivere e per fare questo dovrete risolvere una serie interminabile di piccoli problemi. Fortunatamente ben presto riuscirete a raggiungere mediante un mezzo di fortuna un’isola vicina dove incontrerete un’altra sopravvissuta dal nome di Lucy, anch’essa accompagnata dal suo fedele animale, ossia il cane Max. L’avventura quindi si trasformerà in una doppia sopravvivenza e, oltre a pensare al vostro sostentamento, dovrete aiutare anche la vostra nuova amica per quanto riguarda il reperimento di cibo e acqua.
La sopravvivenzaCome descritto in precedenza lo scopo principale di Lost in Blue Shipwrecked é sopravvivere. Per fare ciò avrete a disposizione un’interfaccia di gioco che pone l’attenzione sulla percentuale di fame, di sete e di stanchezza dei vostri naufraghi. Per ottemperare alle varie richieste del vostro organismo dovrete essere abili nel cercare ogni fonte possibile di sostentamento oltre che riposarvi di tanto in tanto. Ogni azione avrà una precisa conseguenza e, se ad esempio, camminare molto porterà ad una maggiore stanchezza, il riposare incrementerà la sensazione di fame e sete. Tutto ciò renderà l’azione totalmente dipendente dalla vostra situazione fisica e questo rappresenta uno degli aspetti che potrebbe non piacere ad una determinata fetta di utenza. Chi si aspetta una maggiore azione ed una trama più scandita non apprezzerà sicuramente un andamento lento e ripetitivo fatto di azioni atte solamente a resistere fino all’arrivo dei soccorsi. Ovviamente la trama è presente, ma prima di poter avanzare nlle fasi cruciali potreste impiegare molti giorni a vagare per reperire i materiali necessari ai vostri obiettivi. Caratteristica fondamentale di questo titolo è, inoltre, la presenza di numerosissimi minigiochi che vi permetteranno, ad esempio, di scovare tesori nella sabbia, oppure di accendere un fuoco. In ognuna di queste sfide dovrete utilizzare il Wii Remote ed il Nunchuk e tra le implementazioni migliori vi è quella che vi permetterà di cucinare simulando dinamiche in stile Cooking Mama. La qualità del cibo, infatti, dipenderà dalla bravura con la quale completerete il minigame e la conseguenza sarà un maggiore o minore incremento della percentuale di sazietà. Vi troverete, inoltre, a dover costruire dei piccoli oggetti di uso comune come una canna da pesca o un accendino fai da te e per tutto ciò dovrete reperire determinati materiali in giro per l’isola, ovviamente dopo aver scoperto il progetto corrispondente.
Compagna d’avventureCome accennato, la trama vi porterà ben presto ad incontrare la giovane Lucy ed il suo cane Max, i quali vi aiuteranno a compiere determinate azioni ed a risolvere più di un minigioco. Tuttavia la presenza di Lucy non porterà ad una maggiore interazione, ma più che altro creerà qualche piccolo impedimento dal momento che avrete il bisogno di portarvela sempre appresso mediante la pressione del tasto C del Nunchuk. Più utile sarà la scimmietta Hobo, che potrete anche comandare a distanza mediante la combinazione del tasto Z con il puntatore del Wii Remote utilizzandola, ad esempio per cogliere dagli alberi le noci di cocco o raccogliere vari oggetti. Per incrementare ulteriormente il fattore sfida gli sviluppatori hanno dato la possibilità di giocare i vari minigiochi in due mediante l’utilizzo di due controller, ma tutto questo non può dirsi un vero e proprio multiplayer in quanto l’azione in cooperativa è limitata a pochi minuti di gioco. Fortunatamente, ben presto, tali minigiochi saranno sbloccati nel menu principale e potrete allenarvi e sfidare i vostri amici senza dover attendere la giusta fase di gioco.
L’isolaL’aspetto grafico di Lost in Blue sfortunatamente rappresenta uno dei lati peggiori del titolo. Vi troverete infatti davanti a delle texture ed a delle strutture poligonali più vicine ad una PS2 che a una console di nuova generazione. Anche il sistema di telecamere non è sempre preciso e purtroppo non avrete la possibilità di gestire le stesse tranne che per posizionarle dietro le spalle mediante la pressione del tasto Z. Potrete passare, tuttavia, ad una visuale in prima persona grazie alla quale potersi guardare intorno oltre che impartire i comandi ai simpatici animaletti. Questi limiti, tuttavia, a volte creano problemi nelle fasi di esplorazione e molte volte avrete difficoltà a visualizzare determinati elementi come scale ed altro ancora.Il sistema di controllo vi consente di muovervi mediante l’analogico del Nunchuk, mentre al tasto A del Wii Remote corrisponderà l’azione generica. Ogni qual volta accederete ad un preciso minigioco dovrete muovere i controller nel modo e nei tempi giusti anche se il più delle volte basterà agitarli freneticamente fino al raggiungimento dell’obiettivo. Il sonoro, infine, è formato da ben precisi effetti che vi accompagneranno nel corso della vostra avventura e che saranno più un sottofondo che una vera e propria colonna sonora. Fortunatamente la localizzazione è completamente in italiano e questo aiuterà notevolmente nella riuscita delle missioni. Nel complesso quindi l’aspetto tecnico non è di grande effetto e questo penalizza non poco un titolo che già dal punto di vista del gameplay potrebbe non attrarre molta utenza. Peccato perché, con un maggiore impegno, il gameplay sarebbe potuto risultare più interessante e ricco di stimoli. A conti fatti il gioco è solo sufficiente e potrebbe interessare solo chi cerca avventure non troppo impegnative.
– Sopravvivere può essere divertente….
– Numerosi minigiochi
– Trama interessante
-….ma a volte noioso
– Comparto tecnico migliorabile
– Longevità limitata
5.7
Lost in Blue Shipwrecked è un titolo interessante, ma allo stesso tempo alquanto insolito per molti aspetti. L’azione altalenante e le conseguenti fasi morte potrebbero non essere apprezzate da molti utenti, ma gli aspetti esplorativi e i numerosi minigiochi rendono il susseguirsi della trama coinvolgente. Purtroppo lo sviluppo tecnico presenta più bassi che alti e questo difetto rende il voto complessivo minore rispetto al potenziale presente. Su Wii esistono produzioni simili per tipologia, ma decisamente migliori in termini di divertimento. Pertanto il consiglio è quello di risparmiare i vostri sudati risparmi in vista di una primavera videoludica che si preannuncia davvero interessante per l’ammiraglia Nintendo.
Voto Recensione di Lost in Blue: Shipwrecked - Recensione
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