Recensione

Lost Planet 2

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a cura di Folken

Dopo il grande successo riscosso dal primo capitolo, Lost Planet 2 è finalmente pronto per approdare sugli scaffali di tutto il mondo. Quello che vi attenderà sarà gioco d’azione sensibilmente cambiato rispetto a quanto visto qualche anno fa, non più pensato per i giocatori solitari ma tutto da affrontare cooperando con tre fedeli compagni di squadra. Il risultato è un action di sicuro spessore, graziato da un ottimo design e che si caratterizza per un sistema di controllo molto personale.

“L’unico insetto buono è un insetto morto”Lost Planet 2 vi porterà ancora una volta sul pianeta E.D.N. III una decina di anni dopo gli eventi narrati nel precedente capitolo e non si presenterà più come una landa sterminata coperta di ghiaccio e neve, ma vi inviterà ad esplorare foreste, villaggi nel deserto, complessi altamente tecnologici costruiti dall’uomo e molto altro. La storia non è più incentrata su di un solo protagonista, ma ogni episodio vi presenterà quattro soldati di diverse fazioni impegnati in differenti missioni con sullo sfondo la consueta guerra contro gli Akrid per il possesso dell’Energia Termica. Come la storia ci ha insegnato, però, l’essere umano anche in situazioni di crisi non perde occasione per mettersi l’uno contro l’altro con la conseguenza di dover combattere soldati di varia natura. Sebbene godibile, il plot raccontato nella campagna principale risulta piuttosto frazionato a causa dell’eccessivo distacco tra le fasi giocate e quelle narrative, distacco causato dall’impostazione spiccatamente multiplayer del titolo che presenta una successione di livelli apparentemente legati fra loro solo dalle cut-scene piuttosto che da un preciso filo logico. Le scene di intermezzo, di contro, sono realizzate davvero in maniera eccellente e grazie alla regia esplosiva e molto orientale centrano in pieno l’obiettivo di alzare la concentrazione di adrenalina nel sangue del giocatore, preparandolo all’azione.

Sparatorie in compagniaLa modalità più corposa proposta dal titolo è ovviamente la campagna principale, la cui massima attrattiva è rappresentata dalla possibilità di giocare in compagnia di tre amici. In mancanza di essi, potrete comunque farvi assistere dall’intelligenza artificiale che guiderà con discreta capacità il resto della vostra squadra. L’avventura è suddivisa in sei episodi a loro volta frazionati in tre lunghe missioni i cui livelli si fanno notare per l’ampiezza e l’ottimo design. Gli obiettivi saranno sempre principalmente due: uccidere tutti i nemici e attivare le Stazioni Dati, le torrette già viste nel primo Lost Planet. Queste una volta azionate faranno apparire sulla vostra mappa la planimetria del livello, oltre che eventuali nemici o altri punti sensibili. Inoltre, in caso di morte saranno i vostri punti di respawn, aumenteranno il punteggio della battaglia, da tenere elevato per evitare di arrivare ad un prematuro game over, e vi garantiranno una ricarica immediata di Energia Termica. Quest’ultima si è rivelata una preziosa alleata in quanto, consumando parte della scorta, permette di recuperare la propria energia vitale. Potrete anche donarne una certa quantità ai vostri compagni in difficoltà. Nonostante manchi una certa varietà negli obiettivi da portare a termine, a mantenere alta l’attenzione del giocatore ci pensa la grande eterogeneità delle ambientazioni e l’ampia possibilità di approcci concessa dall’ottimo level design. Inoltre Lost Planet 2 può contare su di un arsenale davvero ricco e variegato corredato da un’ampia scelta di mezzi, elementi che espandono ulteriormente le possibilità tattiche. Un esempio potrebbe essere lo scudo, che potrete sfruttare in situazioni particolarmente delicate per difendere voi e i vostri compagni da attacchi troppo potenti, in attesa del momento giusto per tornare all’attacco. Uno dei punti forti della produzione Capcom sono sicuramente le boss fight che tornano in questo seguito più impressionanti che mai grazie alle dimensioni spropositate degli Akrid che vi ritroverete a fronteggiare, ad oggi tra le creature più grosse mai viste in uno sparatutto. Nei duelli con questi mostri vi ritroverete a gestire tattiche diverse rispetto alla norma, al fine di costringere la creatura a mostrare i punti sensibili, limitati a certe zone luminose. Purtroppo in questi casi l’intelligenza artificiale amica si mostrerà in tutti i suoi limiti, vista la sua incapacità nel gestire le situazioni più complesse, creando ad esempio diversivi o svolgendo compiti diversi dallo schivare proiettili e sparare al bersaglio. I soldati nemici si sono invece comportati quasi sempre nel modo migliore possibile, sebbene non manchino alcune cadute di tono, ma i nemici più divertenti da abbattere restano gli Akrid, grazie alla loro notevole varietà, numero e imprevedibilità. Il livello di sfida proposto è in generale piuttosto alto, a tratti anche troppo sfiorando picchi di frustrazione, accentuata dalle particolari scelte effettuate nell’implementazione del sistema di controllo.

Soldati poco addestratiSebbene Lost Planet 2 potrebbe all’apparenza accostarsi a qualsiasi sparatutto in terza persona alla Gears of War, la mancanza di un sistema di coperture ma soprattutto la legnosità del personaggio donano una personalità propria al titolo. Capcom ha compiuto una precisa scelta di design che porterà il giocatore a controllore un alter ego non molto agile e legato da numerose costrizioni. In particolar modo, quando vi ritroverete sotto attacco, non potrete compiere praticamente alcuna azione, se non correre per cercare un riparo. Sarà quindi impossibile, ad esempio, ricaricare la propria arma o anche semplicemente disimpegnarsi dal nemico indirizzandogli una granata. Addirittura cambiare arma sarà un compito tanto complesso da portare a termine che il vostro personaggio dovrà fermarsi per poterlo eseguire. Tutto ciò crea una certa frustrazione, in particolar modo nelle situazioni più concitate, durante le quali anche la telecamera si impegnerà a mettervi i bastoni fra le ruote non riuscendo sempre ad inquadrare al meglio la situazione incastrandosi negli elementi di sfondo. Sarà in realtà più una questione di abitudine, in quanto una volta compresi i limiti imposti dalla goffaggine del vostro alter ego, e imparato a padroneggiare anche il rampino, la situazione migliorerà parecchio. La frustrazione comunque deriverà soprattutto dalla scellerata decisione di non implementare un sistema di checkpoint. Sebbene una volta morti potrete infatti effettuare il respawn dalle torrette già attivate, esauriti i punti battaglia, vi ritroverete costretti a ricominciare l’intero capitolo che potrebbe anche corrispondere a decine di minuti di gioco completamente perse. Quest’ultimo elemento allunga notevolmente una longevità della campagna principale che si potrebbe assestare intorno alle sei/otto ore nel caso riusciste a non morire mai e quindi a non ripetere lunghe sessioni di gioco. L’offerta proposta dal titolo Capcom è comunque decisamente corposa e comprende una componente online anche competitiva ed una modalità allenamento, davvero utile viste le peculiarità del sistema di controllo. Il gioco possiede anche una completa sezione in cui dedicarsi alla personalizzazione del proprio alter ego, utilizzabile solo online e modificabile sia esteticamente che variandone abilità ed equipaggiamento, sbloccabili guadagnando soldi ed esperienza accumulabili in una qualsiasi delle modalità proposte.

Estetica actionLost Planet 2 è il primo titolo di Capcom a sfruttare la nuova versione del motore grafico proprietario MT Framework. Come per tutti gli altri titoli della casa di Osaka basati sulla precedente versione di questo engine, l’aspetto estetico è risultato decisamente buono, seppur non eccellente come ci saremmo aspettati. A dispetto di una solidità generale davvero ottima, a peccare è il livello di dettaglio di alcuni shader utilizzati, che a volte appaiono come spalmati sui modelli, mentre personaggi ed ambientazioni si mostrano in certi frangenti poveri di poligoni. Nell’insieme il risultato è comunque decisamente godibile, impreziosito da un comparto animazioni davvero notevole, da ottimi effetti grafici, quali esplosioni e polveri varie, e dall’eccellente sistema di illuminazione. Si fa notare inoltre il buon lavoro di design, soprattutto delle creature, così come il frame rate che si mantiene costante anche nelle situazioni più concitate. Molto buono il sonoro, mentre le musiche di stampo hollywoodiano si limitano a fare il proprio mestiere.

– Campagna co-op riuscita

– Boss fight esaltanti

– Buoni level design e varietà delle mappe

– Tecnicamente solido…

– Bot poco efficienti

– Sistema di controllo a tratti frustrante

– Mancano i chekpoint!

– …ma non impressionante

8.3

Nonostante la buona accoglienza ricevuta dal primo capitolo, Capcom ha scelto di proporre un seguito molto diverso, principalmente dedicato agli utenti che amano divertirsi in compagnia. Giocando in cooperativa con tre compagni umani, il titolo è infatti capace di regalare grandi soddisfazioni, con elevatissimi picchi raggiunti dalle boss fight. A limare verso il basso il voto ci pensa il livello d’intelligenza dei bot che vi accompagneranno nel caso decideste di giocare in solitaria, non sempre all’altezza ma soprattutto non gestibili con comandi di alcun tipo, e la frustrazione che a tratti è in grado di generare la scarsa responsività del sistema di controllo e la legnosità del personaggio. Senza dimenticare la mancanza dei checkpoint, scelta, a nostro modo di vedere, davvero poco comprensibile e difficile da digerire soprattutto se giocherete da soli.

Un comparto tecnico solido, seppure esteticamente non eccelso, e la presenza di modalità online competitive completano la ricca offerta proposta da Lost Planet 2. Un titolo sicuramente da tenere in considerazione se avete tre amici con cui condividere sparatorie online.

Voto Recensione di Lost Planet 2 - Recensione


8.3

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