Il binomio “Jrpg – Microsoft” non è mai stato particolarmente idilliaco. A testimoniarlo vi sono le avvilenti vendite in suolo giapponese della prima Xbox, quasi del tutto priva di prodotti tipicamente orientali, e della nuova X360, ancora oggi vista con diffidenza da gran parte dei videogiocatori del Sol Levante. Al fine di conquistare questa importante fetta di mercato, Microsoft ha investito molto, cercando di accaparrarsi alcuni tra i giochi di ruolo più interessanti della next-gen, quali Blue Dragon ed il soggetto della nostra recensione, ovvero Lost Odyssey. Realizzato dal celebre Hironobu Sakaguchi, padre di Final Fantasy, nonché fondatore di Mistwalker, questo titolo rappresenta uno dei progetti più ambiziosi ed importanti della software house nipponica, tanto da essere definito come l’anti-Final Fantasy della console di casa Microsoft. Un paragone avventato? Scopriamolo insieme.
Un fardello insostenibileLa storia di Lost Odyssey ha luogo in un imprecisato futuro, dove il mondo, sconvolto dalla Rivoluzione Industriale Magica, si trova sull’orlo del baratro; la scoperta di una fonte d’energia inesauribile quale l’energia magica, ha infatti cambiato la vita delle civiltà, alternandone ogni aspetto, dalla semplice vita quotidiana, al terribile fardello della guerra. In questa drammatica realtà vive Kaim Argonar, un misterioso guerriero immortale, tormentato dagli sbiaditi ricordi degli eventi intercorsi negli ultimi mille anni. Vestendo i panni di questo “highlander” futuristico, il vostro obiettivo sarà quindi quello di evitare il tracollo bellico e politico della civiltà, cercando nel frattempo di recuperare i ricordi perduti. Inoltre, nel corso del suo viaggio, Kaim entrerà in contatto con altri immortali che, avendo vissuto il suo stesso terribile destino, decideranno di unirsi alla sua causa. Un manipolo di guerrieri immortali saranno sufficienti per scongiurare il pericolo che grava sull’umanità? Il destino del mondo è nelle vostre mani.
Mortali e ImmortaliGli immortali non saranno gli unici personaggi ad accompagnare Kaim nel corso del suo viaggio; avanzando nell’avventura, alcuni guerrieri “normali” entreranno a far parte del vostro team, e viste le loro naturali debolezze, sarà assolutamente necessario proteggerli. Questi combattenti, apparentemente inutili se paragonati agli immortali, avranno però una valenza fondamentale nel potenziamento del gruppo. I guerrieri immortali, non avranno infatti la possibilità di imparare alcuna abilità supplementare, ma potranno solo impararle collegandosi ad uno dei propri alleati “umani”. Se ad esempio, un vostro compagno dovesse acquisire una specifica skill avanzando di livello, potrete “passarla” ad un immortale mediante un semplice sistema di collegamento. Purtroppo, tali abilità non saranno utilizzabili immediatamente, ma richiederanno un breve processo di apprendimento; una volta collegata l’abilità desiderata, ogni battaglia permetterà di acquisire un determinato quantitativo di punti esperienza che, raggiunto un limite prestabilito, determineranno l’immediato apprendimento della tecnica selezionata inizialmente. Tutto questo, oltre ad aggiungere profondità al sistema di evoluzione dei personaggi, rappresenterà uno stimolo in più per i videogiocatori più accaniti.
Another brick in the WallLost Odyssey propone un sistema di combattimento molto tradizionale, basato su una struttura a turni dove i personaggi dotati di maggior velocità di esecuzione, saranno, ovviamente, i primi a poter sferrare i propri attacchi. Inoltre, come già visto in Blue Dragon, gli sviluppatori di Mistwalker hanno re-introdotto la possibilità di disporre i personaggi in formazione su due linee. In questo modo, sarà possibile “nascondere” i guerrieri più deboli dietro a quelli più resistenti, al fine di preservarli dagli attacchi avversari più pericolosi. Per enfatizzare l’importanza della disposizione del gruppo, è stato inoltre implementato un sistema di difesa denominato Sistema Muro, che determina una netta riduzione dei danni inferti agli individui in seconda linea, mediante l’utilizzo dei ”Punti Condizione di Guardia”; tali punti, che corrispondono al totale dei punti ferita dei membri posti in prima linea, saranno imprescindibili ai fini del vostro successo, perciò dovrete assicurarvi di esporre i membri più resistenti in prima linea, mantenendo sempre i più deboli lontano dal cuore dell’azione. Ogni attacco nemico, oltre a ridurre l’energia dei personaggi in prima linea, abbasserà infatti anche l’indicatore Condizione di Guardia che, una volta esauritosi, non permetterà più di difendere i guerrieri in seconda linea dagli attacchi avversari. Per trarre il massimo da questo particolare sistema di difesa, dovrete quindi cercare di sfruttare al meglio tutti gli uomini a vostra disposizione.
Il signore degli anelliPur rispettando i canoni tipici degli RPG “Made in Japan”, Lost Odyssey si avvale di alcuni elementi innovativi, utili per accrescere il coinvolgimento dell’esperienza di gioco. Tra questi spicca sicuramente il Sistema Anello Rivelatore, che permette di incrementare esponenzialmente la potenza di un normale attacco frontale. Nel corso del gioco verrete infatti in possesso di un gran numero di anelli che, una volta equipaggiati, vi permetteranno di acquisire un notevole numero di abilità speciali, più o meno utili in base alle specifiche situazioni di gioco. Dopo aver scelto l’anello più affine alle caratteristiche di un determinato personaggio, arriverà il momento di utilizzarlo in battaglia. Ogni volta che sferrerete un attacco contro un nemico, un anello di puntamento lo circonderà completamente. A questo punto, tenendo premuto il trigger destro, apparirà un secondo anello rivelatore che si restringerà progressivamente verso quello fisso sul bersaglio; per attivare il vostro potenziamento, dovrete rilasciare RT nel momento esatto in cui i due anelli si sovrapporranno alla perfezione. In base al vostro tempismo, apparirà una valutazione corrispondente, che andrà da Cattivo (nessun effetto), Buono (leggero potenziamento) a Perfetto (massimizzazione dell’attacco). Padroneggiare la tecnica dell’anello rivelatore sarà fondamentale per superare alcuni dei combattimenti più impegnativi, quindi assicuratevi di fare pratica finché eventuali errori non potranno compromettere il vostro successo.
Potevamo farne a meno…Lost Odyssey è indubbiamente un titolo di grande spessore e lo sarebbe stato ancor di più se gli sviluppatori non avessero deciso di implentare una serie di situazioni “inusuali” per quanto riguarda il mondo degli RPG. Nel corso del gioco, oltre a combattere contro un’infinità di nemici, dovrete infatti mettere alla prova le vostre abilità in “missioni” molto particolari, quali l’evasione stealth, o la navigazione a bordo di una nave. Queste variazioni sul tema, apparentemente utili a “staccare” dalla tipica ripetitività che contraddistingue questo genere videoludico, non risultano, purtroppo, particolarmente interessanti, poiché spezzano in maniera tutt’altro che marginale il ritmo di gioco. Una realizzazione più curata avrebbe, forse, garantito maggior divertimento, specialmente per tutti coloro che si stancano facilmente dopo ore ed ore di scontri casuali.
Comparto TecnicoDal punto di vista tecnico il titolo si attesta su dei buoni standard, pur non eccellendo sotto alcun aspetto. Il comparto grafico, forte di una realizzazione minuziosa e dettagliata, si dimostra di pregevole fattura specialmente per quanto riguarda i modelli poligonali dei personaggi; le animazioni, comprese quelle facciali, sono infatti di buon livello e si dimostrano curate e sostanzialmente valide in qualsiasi occasione. Le emozioni provate dai protagonisti in ogni frangente della storia saranno quindi chiare anche all’occhio del videogiocatore più disattento. Le ambientazioni, pur essendo alquanto lineari e prive di grande interattività, si rivelano valide e in grado di garantire un impatto visivo di primo piano; ogni scenario, anche quello apparentemente più semplice, risulta infatti affascinante e nel complesso del tutto adeguato al contesto proposto. Lo stesso dicesi per le splendide sequenze d’intermezzo che vi accompagneranno nel corso del gioco che, oltre ad accrescere il coinvolgimento di gioco in maniera esponenziale, vi lasceranno davvero a bocca a aperta per la spettacolarità degli eventi narrati. Il tutto è purtroppo rovinato, anche se solo in parte, da irritanti cali di frame-rate durante alcune fasi di combattimento che, talvolta, potrebbero dare origine ad alcuni sporadici rallentamenti ed da numerosi fenomeni di aliasing, che minano in maniera significativa, la bellezza dell’esplorazione. Un vero peccato; alla luce di un hardware tutt’altro che limitato, questi piccoli difetti non passano certo inosservati.
Il comparto audio è anch’esso di pregevole fattura; la colonna sonora del gioco, composta dal celebre Nobuo Uematsu, risulta infatti splendida dall’inizio alla fine dell’avventura, grazie a brani che, pur essendo molto diversi fra loro, non falliscono nel tentativo di enfatizzare ogni singolo evento che comporrà il mosaico narrativo del prodotto. In questo senso, il doppiaggio non si rivela assolutamente all’altezza della situazione; nonostante una completa localizzazione in Italiano, le voci si dimostrano apatiche e incapaci di trasmettere a pieno le sensazioni provate dai protagonisti dell’avventura. Fortunatamente, chiunque avesse una discreta conoscenza della lingua inglese, potrà cambiare liberamente il doppiaggio, mantenendo comunque i sottotitoli nella nostra lingua.
La longevità è sicuramente uno dei punti forti di questo titolo; i quattro dvd che compongono la storia di Lost Odyssey vi terranno occupati per almeno quaranta ore, e se tutto ciò non dovesse bastare non preoccupatevi, perché Mistwalker ha assicurato che nei prossimi mesi verranno rilasciati nuovi contenuti scaricabili per estendere la durante della vostra esperienza videoludica. Inoltre, chiunque nutra interesse verso il mondo di LO, potrà estendere la propria conoscenza mediante l’opzione Mille Anni di Sogni, un’interessante raccolta di 34 testi basati sui flashback di Kaim. Queste brevi storie, scritte dall’autore giapponese Kiyoshi Shigematsu, vi permetteranno di conoscere il protagonista dell’avventura in maniera molto più approfondita, accrescendo in maniera esponenziale il coinvolgimento di gioco.
– Il miglior Jrpg su X360
– Buon comparto tecnico
– Divertente ed assuefante
– Gameplay interessante…
– Flashback emozionanti
– …ma non particolarmente innovativo
– Frame-rate altalenante
– Intro ai combattimenti lunghe e ripetitive
– Doppiaggio discutibile
Lost Odyssey si dimostra un ottimo titolo, ma purtroppo non il capolavoro assoluto che tutti ci aspettavamo. Nonostante le interessanti novità legate alle fasi di combattimento, come ad esempio l’anello rivelatore, il gameplay non propone, infatti, nulla di realmente innovativo che possa portare una ventata di freschezza alla categoria. Le numerose battaglie casuali, penalizzate anche da caricamenti troppo prolungati, spezzano inoltre il ritmo di gioco in maniera marcata, e questo, per tutti coloro che non fossero davvero appassionati di RPG, potrebbe rappresentare un problema tutt’altro che trascurabile. Nonostante tutto, la buona realizzazione tecnica, impreziosita da sequenze d’intermezzo spettacolari, garantirà un’esperienza di gioco coinvolgente ed emozionante per tutto l’arco dell’avventura. Ci saremmo aspettati qualcosa di più, specialmente da un team di sviluppo così blasonato come Mistwalker, ma nonostante tutto, Lost Odyssey si rivela il miglior gioco di ruolo di stampo orientale attualmente disponibile su Xbox360.