Recensione

Lost Kingdoms 2

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a cura di Fabfab

Un anno fa, il Game Cube aveva disperatamente bisogno di un gioco di ruolo, e “Lost Kingdoms” (“Rune” in oriente), sviluppato dalla giapponese From Software, fu la prima, significativa risposta a questa necessità. Non è cambiato molto da allora e, a parte il bellissimo “Skies of Arcadia Legends”, il popolo dei possessori di GCN reclama a gran voce giochi di ruolo giapponesi (jrpg) di qualità e il seguito di questo gioco fantasy sbarca qui da noi in risposta alle nostre richieste.Come il suo predecessore, Lost Kingdoms II è un gioco insolito ed originale, nel quale non si combatte con le spade e le frecce, ma con carte magiche che richiamano creature potenti che ci sostengono nella lotta. “Lost Kingdoms II”, come ogni sequel che si rispetti, segue la falsariga dell’originale, puntando a migliorarne i punti di forza e a correggerne le mancanze: in generale si può definire un prodotto superiore al primo, che piacerà sia ai fan dell’originale che a chiunque stia cercando un gioco pieno di azione, in stile jrpg, per il sistema della Nintendo.

Long time ago…La storia di “Lost Kingdoms II” si svolge molte generazioni dopo quella dell’originale, in un’epoca in cui Katia, l’eroina del primo gioco, viene ricordata come una regina leggendaria: al suo posto giocheremo con Tara Grimstone, una giovane, attraente ma riservata donna che si trova in viaggio con una banda di ladri e cerca di fronteggiare una intricata situazione in un mondo pericoloso e ostile. Tara è una reietta persino tra i suoi alleati, i quali tuttavia accettano di malavoglia la sua compagnia perché la ragazza, al pari della Katia di “Lost Kingdoms”, ha il potere derivatole della pietra runica: il magico gioiello le fluttua sulla schiena e le dona la capacità di usare le potenti carte magiche durante la battaglia. La trama del gioco spinge Tara e i suoi alleati contro un re pomposo e la sua armata di servitori meccanizzati, in un mix di pseudo tecnologia e magia: nulla di particolarmente complesso o innovativo, ma il tutto risulta coinvolgente al punto giusto.

La struttura di giocoAncora una volta il gioco si presenta molto simile ad un action/adventure in terza persona, in cui guidare Tara attraverso una serie di ambienti fantasy pieni di nemici, il tutto arricchito da tutta una serie di elementi propri dei giochi di ruolo e di quelli in cui bisogna raccogliere e collezionare delle cards tipo Magic. Tara, infatti, aumenta il proprio livello di esperienza man mano che sconfigge i nemici utilizzando le sue carte e persino le carte stesse guadagnano esperienza, cosicché in seguito è possibile evolverle in forme più potenti. Ci sono circa duecento tipi diversi di carte da trovare (metà delle quali sono nuove e l’altra metà sono quelle che i fan di “Lost Kingdoms” ricorderanno), ognuna di esse rappresenta una fantasiosa creatura, molte delle quali sono modellate direttamente sull’esempio del bestiario di Dungeons & Dragons oppure del Signore degli Anelli.Il gioco è un susseguirsi di varie locazioni da visitare uno dopo l’altro e non è possibile salvare prima di aver completato il livello che stiamo affrontando: tutto proprio come nel prequel, insomma.La più significativa novità di “Lost Kingdoms II” rispetto all’originale è che in questo sequel non sono più presenti battaglie casuali: il primo gioco era strutturato come un tipico gioco di ruolo per console e la fase di esplorazione veniva spesso interrotta da una battaglia casuale, in nessun modo evitabile, che costringeva a passare alla schermata di combattimento. Ora questo non accade più perché i nemici sono ben visibili e, studiando i loro movimenti, evitabili (salvo le rare volte in cui ci tendono un’imboscata). Potrebbe sembrare un’innovazione di poco conto, ma in realtà contribuisce molto a non far calare mai il ritmo di gioco e ci evita quella sensazione di noia che spesso assale il giocatore costretto a continue ed estenuanti battaglie per poter compiere anche solo pochi passi.La tipologia di gioco è quindi mutuata direttamente dal primo titolo, arricchita però da alcune interessanti novità.Molte nuove carte portano maggiore varietà nei combattimenti ed aumentano gli incentivi alla loro ricerca e collezione; Tara, inoltre, possiede la capacità di potenziare ogni carta prima di utilizzarla in battaglia, semplicemente spendendo il doppio dei punti magia necessari per utilizzare la carta stessa.I comandi sono molto funzionali: il comando analogico sinistro controlla il movimento, quello destro la telecamera che, talvolta, presenta qualche problema di corretto posizionamento. Tara non è una guerriera, quindi occorrerà tenerla il più possibile alla larga dai guai e, durante i combattimenti, agire con prudenza ed usare saggiamente i poteri delle carte, evitando ogni deleterio contatto fisico col nemico, procedimento di certo non troppo facilitato da un sistema rilevazione delle collisioni non proprio impeccabile. Ai quattro pulsanti frontali del pad (A, B, X, Y) sono assegnate quattro carte del nostro mazzo da battaglia, che non potrà essere composta da più di 30 e che dovremo costruire con le carte a disposizione; premendo un pulsante, la protagonista utilizza la carta ad esso assegnata. L’assegnazione delle carte avviene in maniera del tutto casuale, tuttavia è possibile spostare quelle che non ci servono in fondo al mazzo e pescarne una nuova: il processo è ripetibile all’infinito, quindi, con un pizzico di fortuna, è possibile avere sempre a disposizione le carte giuste per ogni situazione.

Le carteCome detto, ogni carta evoca una creatura che può aiutarci in battaglia, oppure conferirci determinati poteri o altro ancora…Tutte le creature raffigurate nel nostro mazzo sono strettamente legate ad un elemento naturale o meno (fuoco, acqua, terra, legno, neutrale e meccanico) e lo stesso vale per i nemici, sicché ci si trova di fronte ad un combattimento strutturato in una maniera che ricorda molto da vicino quello della morra cinese (il famosissimo dan-ken-poh, carta-forbici-sasso): a seconda del loro elemento, alcune carte si rivelano particolarmente efficaci contro certi tipi di nemici e inefficaci contro altri. Utilizzare la carta giusta contro il nemico giusto ci consentirà di fargli molto più male del solito…E’ stata inoltre aggiunta una nuova categoria di creature meccanizzate, che finiscono col complicare un pò le cose rispetto alle carte terra/acqua/legno/fuoco.Come nel primo “Lost Kingdoms”, varie sono le categorie di carte a cui potremo fare ricorso: le carte-arma fanno sì che una creatura si materializzi momentaneamente sopra la testa di Tara e sferri un unico attacco, le carte indipendenti evocano la creatura rappresentata su di esse, che si schierano al fianco di Tara e dei suoi compagni sul campo di battaglia, ed infine carte di adunata, che richiamano attacchi particolarmente potenti e spettacolari. Esistono anche carte-aiuto, che sono simili a quelle indipendenti ma hanno una natura più difensiva; infine rimane da segnalare una nuova categoria di carte, dette di trasformazione, che fanno sì che Tara assuma le sembianze di un mostro potente che può essere controllato direttamente.

I punti magiaProgredendo nel gioco raccoglierete diverse carte, custodite in appositi scrigni: la varietà di poteri che avrete a disposizione fa si che il gioco, dopo i primi facili combattimenti, divenga molto più strategico. Dovrete ponderare parecchio su come costruire un mazzo ben equilibrato con cui affrontare il prossimo livello.Qualcuno potrebbe pensare che, per costruire un mazzo invincibile, basti inserire, ogni volta, tutte le carte più potenti in nostro possesso: la cosa però non è fattibile in quanto l’utilizzo di ogni carta richiede un certo numero di punti magia e le carte più sono potenti, più punti consumano! Una delle sfide maggiori di “Lost Kingdoms II” consiste proprio nell’amministrare al meglio i punti magici del personaggio che non sono mai abbastanza: quando sono finiti, Tara potrà continuare ad utilizzare le carte solo sacrificando i suoi punti ferita, con ovvie e deleterie conseguenze.Nel corso della missione è possibile ripristinare parte dei punti magici unicamente raccogliendo alcune gemme rilasciate dai nemici sconfitti: d’altronde la gestione della propria energia magica non è affatto semplice ed una scorta più consistente di punti avrebbe reso il gioco un poco più abbordabile.La sconfitta, in questo gioco, significa la necessità di dover ricominciare il livello daccapo, senza però perdere le carte già recuperate o l’esperienza acquisita fino ad allora; in tal modo il gioco non diventa mai frustrante perché, comunque, non si ha mai la sensazione di aver perso del tempo giocando un livello che non riusciamo a completare perché tutto quanto fatto fino al momento della morte rimane.Nel mondo di “Lost Kingdoms II” ci sono numerose aree segrete da trovare e moltissime carte rare da scoprire: in più è disponibile anche una versione approfondita e maggiormente curata del Versus Mode, il duello tra due giocatori ed i loro mazzi, già vista anche nel gioco originale. In questa modalità potrete settare il livello di ciascun giocatore, in modo da rendere la gara più equilibrata, e addirittura scommettere delle carte sul risultato dell’incontro: in più, il gioco possiede diversi personaggi sbloccabili da utilizzare nella modalità “uno contro l’altro.”

L’aspetto tecnico“Lost Kingdoms II” è un gioco con un aspetto abbastanza gradevole, con una grafica considerevolmente migliorata rispetto al primo episodio, anche se non ancora all’altezza degli elevatissimi standard settati da capolavori del calibro di “Zelda” e “Metroid”.Il modello poligonale della protagonista è dettagliato e ben animato, meno curati gli altri personaggi, siano essi avversari o alleati, che, in mischia, tendono un pò a confondersi gli uni con gli altri: molto curato anche l’aspetto dei vostri tarocchi magici e delle creature ivi raffigurate.Il comparto sonoro appare assai più curato di quello grafico: le scene di intermezzo sono state ottimamente doppiate (in inglese) ed anche le campionature dei versi delle varie creature sono molto suggestivi, anche se alcuni di loro paiono provenire direttamente dal vecchio episodio.La colonna sonora appare molto particolare e curata senza, tuttavia, risultare mai eccessiva o caotica e l’utilizzo di violoncelli ed altri strumenti a corda riesce a rendere in maniera molto efficace l’atmosfera mistica del gioco; lo stile è simile a quello della colonna sonora di Lost Kingdoms, ma possiede una maggiore varietà di temi e quindi appare meno ripetitiva.

– Meccanica di gioco migliorata rispetto al prequel

– Uno dei migliori gdr per GCN

– Molto simile al predecessore

– Impegnativo

7.5

E’ bello vedere come Lost Kingdoms II sia un sequel che non riposa sugli allori ma espande e migliora quanto di buono già era emerso dall’originale: il titolo rimane un jrpg con forti elementi action/adventure e con la particolarità di dover combattere utilizzando i poteri insiti nelle carte che dovremo cercare, collezionare e selezionare con cura.

“Lost Kingdoms II” e il suo predecessore sono prodotti in cui il concetto di videogioco basato sulla raccolta di carte è stato portato fino alla sua più logica conclusione, quella cioè che porta i poteri insiti nelle carte a manifestarsi nella “realtà fisica” del gioco: le carte si differenziano per potere, potenza ed elemento di appartenenza ed opporre le carte giuste ad un avversario con determinate caratteristiche rappresenta una delle chiavi di volta del gioco.

Nei panni di una coraggiosa eroina, Tara, dovrete affrontare combattimenti pieni di azione e strategia e che si fanno via via sempre più impegnativi e dove riflessi e colpo d’occhio sono molto importanti: chi ha apprezzato il primo episodio ritroverà gli stessi elementi più alcune significative migliorie sia a livello di gameplay (nuove carte e niente più combattimenti casuali) che di grafica, senza contare un livello di sfida maggiore rispetto al prequel.

Voto Recensione di Lost Kingdoms 2 - Recensione


7.5

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