Loki
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a cura di Raiden
Con Loki, Cyanide ci propone un interessante Hack’n’Slash, con una trama e delle ambientazioni che hanno un sapore “di già visto altrove”, ma anche un fascino intramontabile. Il gioco ci mette nei panni di un essere mortale – ad ogni partita potremo scegliere il nostro guerriero che ci accompagnerà nel corso dell’avventura – selezionabile tra un mago egizio, il classico guerriero normanno con tanto di ascia o martello, una combattente ellenica e una sorta di sciamana azteca. Ognuno dei personaggi selezionabili ha proprie caratteristiche con i pro e i contro del caso. Per esempio, il mago sarà, come appare scontato, abilissimo nell’utilizzo delle magie, ma poco esperto nei combattimenti corpo a corpo nei quali la fa da padrone, invece, il guerriero nordico, fortissimo fisicamente e dotato di armi da utilizzare a distanza ravvicinata. La combattente greca è particolarmente agile ed esperta nell’utilizzo delle armi leggere a distanza, come l’arco, infine, la sciamana, con i suoi poteri sovrannaturali riuscirà ad impensierire non poco ogni sorta di nemico, a scapito di una forza fisica sicuramente non esaltante. A seconda del personaggio selezionato, potremo iniziare la nostra avventura dal mondo mitologico ad esso relativo: se sceglieremo il guerriero nordico inizieremo il nostro peregrinare a partire dalle desolate lande ghiacciate dell’Europa del nord, mentre la combattente greca comincerà ad affrontare i nemici dal Partenone, e così, il mago egizio, dalle Piramidi, quindi dalla zona del centroamerica nel caso della sciamana azteca.
Il classico cattivone di turno…Ogni gioco che si rispetti deve avere una trama che, per quanto scontata e non particolarmente innovativa o originale possa essere, deve comunque riuscire a tenere incollato allo schermo il giocatore fino alla fine, anche se solo come semplice pretesto per “andare avanti” o per “vedere cosa succede dopo”. E così, Loki, sfruttando l’intramontabile fascino della mitologia – e questo titolo le tira in ballo tutte: greca, azteca, egizia e nordica, accontentando ogni appassionato – ci propone una storyline non particolarmente brillante (personalmente l’ho trovata simile a quella di altri giochi, anche di genere diverso) il cui filo conduttore principale prevede di far affrontare una serie di missioni e combattimenti al nostro eroe al fine di innalzarlo allo status di immortale, alla maniera degli dei.Tanti anni fa, Seth, il dio egizio del deserto e dei morti aveva intenzione di prendere possesso della Terra e di farla sprofondare in un universo di deprimente oscurità. Seth voleva spodestare gli dei e diventare il dominatore del mondo, promettendo sogni di ricchezza e gloria a chi fosse disposto a seguirlo nella sua opera malefica. Come ogni storia con un lieto fine, Seth fu sconfitto non senza fatica dagli dei e, dopo aspre lotte, fu esiliato su un altro pianeta da Osiride, assicurando così all’umanità la pace per i millenni a venire. Dopo migliaia di anni, come ci si sarebbe aspettato (non ditemi che ne siete sorpresi) un servitore di Seth riesce a liberare questi dalla sua prigionia. Il dio del deserto, più infuriato che mai, medita vendetta contro Osiride e contro tutti gli dei, riprendendo i suoi antichi piani per dominare sull’umanità contando adesso su un nuovo potere che consiste nel passare da un’era mitologica all’altra, al fine di sconfiggere i suoi avversari, ovvero i quattro eroi sopra descritti, provenienti da parti del mondo differenti e con caratteristiche del tutto diverse l’uno dall’altro. E’ facile immaginare che salvare il mondo toccherà a noi, con i nostri quattro beniamini (in verità uno solo per volta) e con la possibilità di conquistare il dono della vita eterna e, soprattutto, con il sogno di riportare la Terra in un universo di pace e prosperità. Come già accennato, ogni personaggio comincerà il suo viaggio dalla sua madrepatria e sarà obbligatorio affrontare una serie di missioni, piuttosto piacevoli per la verità e anche istruttive, prima di accedere alle Soglie del Tempo e conquistare una particolare pietra dalle magiche proprietà, che permette di spostarsi da un luogo all’altro tempestivamente.Come descrive la stessa confezione del gioco, potremo decidere se far partecipare il nostro eroe a cruciali avvenimenti narrati nella mitologia che noi conosciamo (o che dovremmo conoscere) quali la guerra di Troia o il Ragnarok.
Un gioco di ruolo a tutti gli effettiIl nostro eroe disporrà degli attributi tipici dei giochi di ruolo – forza, agilità, intelligenza, energia, resistenza – che gli consentiranno di salire di livello e che potranno essere modificati continuando a lottare e ad accumulare punti esperienza.Importante sarà il ruolo delle divinità nello sviluppo del nostro personaggio. Quest’ultimo si troverà spesso a venerare le divinità a cui è legato tramite un altare (si trova in determinati punti del livello) e a convertire dunque i suoi punti esperienza in “punti fede” (visibili sotto forma di barra di riempimento), necessari per accumulare punti abilità. Nel gioco sono presenti oltre 200 abilità in tutto e il nostro eroe potrà aumentare il proprio livello fino al duecentesimo (!). Non è obbligatorio venerare la divinità: potremo decidere se venerare un solo dio o più dei contemporaneamente, oppure potremmo anche non adorare nessun dio, rimanendo così ad uno stato molto più “terreno”, cercando di trovare una via alternativa per conquistare le nostre abilità. Ad ogni divinità corrisponde una diversa abilità da apprendere e in qualsiasi momento potremo cambiare la nostra divinità preferita, tramutando così anche la nostra abilità. Nel corso del gioco sarà possibile trovare alcuni oggetti, generati in maniera casuale. Le nostre divinità si lasceranno corteggiare da noi con gli oggetti, che non disdegneranno di ricevere in dono. Più particolare, magico e raro sarà l’oggetto offerto, migliori saranno gli effetti che la divinità avrà sulle abilità del nostro personaggio. Gli altri oggetti potranno essere venduti o messi da parte. In Loki sono presenti tutti gli elementi tipici dei giochi di ruolo, fra cui anche la possibilità di creare nuovi oggetti forgiando i materiali grazie al fabbro, figura a cui fare spesso riferimento se saremo alla ricerca di nuove corazze e armi da potenziare.
Pregi e difettiLoki ci propone vaste aree esplorabili inserite in un mondo piuttosto grande e difficile da perlustrare tutto in breve tempo. Il mondo del gioco è costituito dagli scenari già descritti, quello nordico, quello egizio, la zona azteca e quella greca, oltre alle Soglie del Tempo, una sorta di “città di mezzo”, ed altre aree generate casualmente. Queste ultime sarebbero particolarmente interessanti, poiché interessante sarebbe la possibilità di avere a che fare con un mondo generato diversamente di volta in volta. Sarebbe ma non è, purtroppo, poiché si tratta solo di banali aree non molto vaste e dal percorso troppo lineare. Un altro evidente difetto, consiste nei tempi di caricamento tra una zona del mondo e l’altra, spesso lunghi, a volte eterni. Considerato il computer su cui abbiamo fatto girare questo gioco, un autentico “mostro” che possiede già i requisiti per godere appieno di Bioshock e, forse, anche di Crysis (incrociando le dita), diamo per scontato che il problema dei caricamenti non dipenda da noi ma dal gioco, e dunque è d’uopo riportare la cattiva notizia onde evitare che chi odia i cosiddetti “tempi morti” (chi non li detesta?) possa rimanere deluso.Non si può non riconoscere il merito agli sviluppatori di Cyanide, di aver offerto al pubblico un mondo vasto e composto da zone così differenti tra loro, ma si devono mettere in evidenza, purtroppo, i difetti del caso, e allora non possiamo non citare la pochezza degli scenari, forse un po’ troppo spogli e poco accattivanti, privi di quegli elementi che possano rendere piacevolmente vario e gustosamente affascinante l’ambiente circostante. Si potrebbe pensare che, a furia di concentrarsi troppo sulla vastità del mondo, si sia prestata poca attenzione alla varietà dello stesso e, in fin dei conti, avremmo preferito un mondo meno vasto ma più vario e completo.Ottima invece la varietà dei nemici presenti in Loki, tutti con particolari caratteristiche da comprendere al fine di eliminarli. Potremo incontrare draghi giganteschi, colossi, centauri, mummie, arpie, eserciti di soldati, lupi e chi più ne ha più ne metta, oltre a mostri leggendari come Fenrir il Grande Lupo, il Minotauro, la Sfinge e Medusa. Ogni nemico è dotato di una discreta intelligenza artificiale, in virtù della quale solo sporadicamente capiterà che gli avversari attaccheranno tutti in una volta o a casaccio. A minare le buone intenzioni riposte nella realizzazione dell’IA compare la scarsa cura con cui sono state realizzate le telecamere, imprecise, a volte frustranti. Non di rado capiterà di spostare manualmente la visuale al fine di trovare un buon punto da cui attaccare i nemici e, non raramente, la telecamera si sposterà arbitrariamente rendendo vano il nostro certosino lavoro. Se a questo aggiungiamo i vari bug disseminati nel corso dell’avventura (che la Cyanide sta tentando di risolvere con le patch) ed errori di vario tipo, abbiamo un gioco che non è altro che un’opera potenzialmente buona, anzi ottima, ma, di fatto, approssimativa e poco ispirata.
Si poteva fare di più…Graficamente parlando Loki si attesta ad un livello medio, considerando ciò a cui ci ha abituato la tecnologia attuale. Bene le creature nemiche, molto ben definite e spesso colossali ed enormi, quasi a riempire tutto lo schermo per la gioia dei nostri occhi. Un po’ meno bene, come già accennato, gli scenari, troppo spogli, privi di sostanziali differenze l’uno dall’altro e, a lungo andare, monotoni e poco affascinanti. Il sonoro è discreto: le musiche non rimarranno nella memoria dei videogiocatori per sempre ma riescono ad essere incalzanti al punto giusto nelle varie situazioni, e fanno il loro dovere anche gli effetti sonori, ben curati anche se non moltissimi e mai particolarmente notevoli. La giocabilità, come già descritto, è purtroppo compromessa da certi difetti, quali le telecamere imprecise e gli scenari mai intesi come un “pezzo unico” da esplorare ma suddivisi in comparti differenziati da attraversare a patto di sorbire i lunghi caricamenti tra una zona e l’altra. Le numerose quest a disposizione consentiranno di giocare per svariate ore, salvo annoiarsi per la scarsa varietà delle missioni da affrontare e, ancora una volta, delle ambientazioni.
HARDWARE
Sistema operativo: Windows XP/ Vista 32/64 bitsProcessore:MULTIPLAYER
E’ possibile giocare in quattro diverse modalità multigiocatore con amici in LAN oppure con altri giocatori in banda larga nelle arene PVP.
– Tantissime quest
– Nemici ben caratterizzati
– Quattro grandi mitologie
– Telecamere imprecise
– Tanti bugs
– Scarsa varietà delle ambientazioni
7.2
Nel mondo degli Hack’n’Slash, Loki si presenta sicuramente come un titolo da consigliare agli appassionati che non vogliono perdersene uno, ma non a chi si sta avvicinando al genere per la prima volta.
Personalmente ritengo Loki un gioco pieno di caratteristiche peculiari e di idee accattivanti (interessante la possibilità di attraversare quattro reami e la capacità del personaggio di accumulare punti fede per poi imparare le abilità) ma tutte realizzate in maniera approssimativa, non approfondita e con troppi bugs ancora da risolvere, sperando in future patch (siamo già giunti all’aggiornamento v1.0.5.0 e troppi difetti persistono).
In conclusione, il prezzo budget, l’idea di base, comunque apprezzabile, e la confezione cartonata (per modo di dire considerando che si tratta di una copertina di cartone sopra il semplice case del DVD) potrebbero rendere Loki appetibile a tutti ma, personalmente, mi permetto di consigliarlo solo ai giocatori più navigati, lasciando ai neofiti la possibilità di cominciare con qualcosa di più facilmente gestibile e di qualità superiore.
Voto Recensione di Loki - Recensione
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