Recensione

Lethis - Path of Progress

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a cura di Francesco Ursino

Se si pensa a titoli come Caesar III, Pharaoh e Cleopatra, tornano alla mente scenari storici all’interno dei quali si ergevano fiere la città costruite dai giocatori. Lo schema di questi titoli era semplice, e prevedeva la visuale isometrica, la pianificazione urbanistica dei vari edifici, la gestione dei vari conflitti, e in generale campagne lunghe e appassionanti in cui cercare di soddisfare le esigenze dei cittadini. Se il ricordo di queste esperienze videoludiche stuzzica la vostra fantasia, allora Lethis – Path of Progress, sviluppato da Triksell Interactive, potrebbe essere un titolo da prendere in considerazione. Vediamo perché.

La vecchia scuola non tramonta maiLo studio sviluppatore da una corretta definizione di Lethis – Path of Progress: si tratta, coerentemente con quanto detto nell’introduzione, di un “city builder 2D old school” ambientato nell’universo vittoriano e steampunk di Lethis. L’obiettivo è dunque quello di costruire città, tenendo bene in considerazione le esigenze dei cittadini in termini di risorse necessarie allo sviluppo, così come il commercio con le altre città, e il rapporto con l’imperatore di Lethis, che esigerà tributi e tasse.Il titolo, a questo proposito, propone anche una linea narrativa che ha il compito di tenere legate tra di loro le 26 missioni che compongono la campagna principale; il punto di partenza è la scoperta del vapore come risorsa energetica, fattore fondamentale della rivoluzione industriale di Lethis. Questa innovazione tecnologica spinge i contadini nelle città, che di conseguenza crescono e offrono nuovi servizi.In questo quadro al confine tra la finzione e la realtà, dunque, le modalità di gioco offerte al giocatore sono tutto sommato classiche: è presente una breve campagna tutorial da composta cinque missioni, indispensabile per comprendere al meglio i vari meccanismi del gioco, si prosegue con la già citata campagna principale, per concludere poi con la modalità sandbox, in cui sviluppare la propria città senza l’assillo di obiettivi specifici.

Tradizione e innovazione?L’impostazione data al gameplay di Lethis – Path of Progress è tradizionale e per certi versi semplificata rispetto ai titoli citati a inizio articolo. Il punto di partenza per costruire la propria città è la presenza di abitazioni e, soprattutto, di collegamenti stradali: una volta distribuite le prime case sulla mappa, infatti, i coloni arriveranno automaticamente. A quel punto, evidentemente, bisognerà espandere la propria città con tutti i servizi necessari allo sviluppo. La qualità, oltre che la grandezza delle abitazioni, seguirà un’evoluzione attraverso vari livelli: per poter progredire, in altre parole, ogni casa deve poter contare su alcuni servizi essenziali, ovvero la presenza di acqua (garantita dai pozzi), di cibo, oltre che di alcol. Una volta soddisfatti questi bisogni primari, per evolvere ancora le case avranno bisogno di avere vicino teatri, edicole, lavanderie, e alla bisogna anche esorcisti, utili per scacciare i fantasmi che imperversano in alcune mappe della campagna. Se questo discorso vale per le case, diciamo così, destinate alle classi medio-basse della popolazione, c’è da dire che le abitazioni più grandi e costose necessiteranno di altri edifici vicini per aumentare di livello. Stiamo parlando, in questo caso, di caffè, gioiellerie e così via.

Sarà molto importante, dunque, riuscire a creare un reticolo di strade efficienti e che soprattutto colleghino in modo efficace i vari edifici: se una determinata casa non è raggiunta da un pozzo, ad esempio, il suo sviluppo si fermerà, gli abitanti inizieranno ad andarsene, e la città si ritroverà senza forza lavoro.Per quanto riguarda la gestione delle industrie, c’è da dire che in alcuni casi le fabbriche dovranno trovarsi direttamente sul luogo dove viene estratta la materia prima necessaria: è questo il caso delle miniere, ma anche dei campi coltivabili, che potranno essere distribuiti solo sulla terra fertile. Questo ci porta al primo problema di Lethis – Path of Progress: considerato che le mappe di gioco non saranno mai così grandi, è molto probabile che l’attenta pianificazione urbana del giocatore vada a rotoli perché, ad esempio, una miniera di minerali si trova proprio vicino al centro città. Non essendoci vincoli urbanistici di sorta, intendiamoci, è possibile anche costruire nel modo più disordinato possibile, ma bisognerà sempre ricordare di lasciare dello spazio intorno alle abitazioni, di modo da poter costruire tutti i servizi elencati in precedenza, oltre abbellimenti vari come alberi, panchine e lampioni. Senza questi elementi di contorno, infatti, le case non potranno salire di livello.Vale la pena soffermarsi brevemente, poi, sulla gestione del vapore, la vera leva del progresso di Lethis. Anche in questo caso, le costruzioni necessarie allo sfruttamento di questa risorsa dovranno trovarsi nelle vicinanze della stessa; una volta installato un estrattore, infatti, si dovrà procedere poi a creare un collegamento con il condensatore tramite quelli che in qualche modo potremmo chiamare gasdotti. Una volta fatto ciò, l’energia verrà incapsulata, e potrà essere distribuita come ogni altro materiale.

Una patch provvidenzialeDicevamo che l’impianto di gioco di Lethis – Path of Progress è abbastanza semplificato: non è presente una qualsivoglia gestione militare, e in generale tutto quello che bisognerà fare sarà riuscire a soddisfare gli abitanti fornendo loro i servizi di cui hanno bisogno. Per avere maggiori informazioni sui bisogni della popolazione, poi, si potrà cliccare direttamente sui piccoli omini che gironzoleranno per le vie della nostra città; non ci si dovrà aspettare, in questo caso, una cura dei piccoli dettagli, considerato che gli abitanti verranno divisi per mansione effettuata, più che per caratteristiche individuali. In altre parole, le frasi che leggeremo una volta cliccato sugli esattori delle tasse saranno sempre uguali tra di loro, così come nel caso dei venditori, delle lavandaie e così via. Non si tratta di un difetto particolarmente grave, soprattutto se si comprende come il titolo voglia proporre un’esperienza che volutamente non vuol spingersi troppo nei dettagli. Al di là di questo appiattimento di fondo, che comunque non impedisce al titolo di intrattenere per qualche ora, dobbiamo ammettere come questa recensione avrebbe assunto toni diversi se non fosse arrivata nelle scorse ore una patch a dir poco risolutiva. Uno dei punti deboli del titolo, infatti, è la manutenzione degli edifici: ogni casa ed esercizio commerciale, dunque, deve essere collegata a un centro di riparazione. Prima della patch suddetta, anche selezionando i primi due dei tre livelli di difficoltà proposti, occorreva tappezzare la città con edifici addetti alla manutenzione, a meno di non voler assistere a una serie di costruzioni che collassavano su loro stesse. Una volta tolte le macerie, peraltro, bisognava ricostruire il tutto, e bisognava anche farlo presto, altrimenti le case di alto livello, venendo a mancare ad esempio un pozzo, tornavano immediatamente al livello iniziale.Ora, con la patch di cui abbiamo parlato la frequenza con la quale i palazzi crollano miseramente su sé stessi è diminuita, ma resta il fatto che si tratta di una meccanica ancora presente e che va a infastidire il più delle volte, anche perché tappezzando la città con centri di riparazione si torna al problema visto con la localizzazione delle fabbriche, e dunque legato al piano urbanistico della propria città. Anche il path finding degli abitanti ci ha fatto alzare un sopracciglio, considerato che anche con strade ordinate e sgombre da ostacoli spesso i nostri abitanti virtuali non sempre sono riusciti a trovare la via per arrivare a destinazione. Va da sé che se un carro di viveri non arriva al negozio della città i cittadini non avranno a disposizione cibo. Senza cibo, il livello delle case scenderà, gli abitanti abbandoneranno la città, i nostri fondi caleranno, e in sostanza avremo perso la partita.

Adorabili omini steampunkL’aspetto tecnico è al tempo stesso croce e delizia di Lethis – Path of Progress. L’estetica del titolo, in effetti, è deliziosa, con una realizzazione 2D dai colori delicati e dallo stile vicino al fumetto. Riuscire a creare un centro città circondato da alberi, fontane e panchine sarà un piacevole spettacolo da ammirare, sebbene il livello di zoom non consenta ingrandimenti così ravvicinati. Anche la realizzazione degli abitanti della città è di riguardo, e possiamo dire senza particolari timori che la grafica è uno dei punti di forza dell’intera produzione.Dal punto di vista audio il titolo propone dei sottofondi musicali discreti, che non risulteranno eccessivamente ripetitivi: poco da dire sul versante degli effetti sonori, poco sfruttati anche per quanto riguarda le fabbriche o le varie industrie.Tecnicamente, invece, il titolo ha sofferto e soffre di numerose magagne: c’è da dire, però, che la patch miracolosa di cui abbiamo diffusamente parlato ha in effetti eliminato il problema che ci ha fatto perdere la pazienza più volte, consistente cioè in crash improvvisi e ripetuti dovuti a un errore di runtime. Il supporto degli sviluppatori, con quattro patch in poco meno di due settimane, se non altro è presente, e c’è da dire che molti dei problemi iniziali sono stati risolti con successo.

HARDWARE

OS: Windows 7/8/8.1 Processore: Intel core 2 duo, 2.0GHz Memoria RAM: 2 GB Scheda grafica: GPU con almeno 512 Mb di memoria dedicata (le schede grafiche Intel integrate non sono supportate) Spazio su HDD: 1500 MB

– Stile grafico veramente piacevole

– Offre una sfida gradevole…

– …ma forse troppo semplificata in alcuni aspetti

– Il sistema di manutenzione e sviluppo degli edifici è da rivedere

– Le mappe troppo piccole impediscono a volte una corretta pianificazione

6.5

Lethis – Path of Progress è un titolo che riesce a offrire soddisfazioni, a patto di soprassedere su alcune semplificazioni del gameplay, che in ogni caso è vicino a titoli come Caesar III e Pharaoh. Una volta compreso come riuscire a disporre le strade, e soprattutto come incastrare i vari edifici necessari allo sviluppo delle abitazioni (soprattutto i centri di manutenzione), il titolo offrirà una esperienza anche piacevole e visivamente accattivante. A tutto ciò, però, si affianca una scarsa possibilità di pianificazione urbanistica a causa delle ridotte dimensioni delle mappe; completano il quadro il comportamento non sempre coerente dei cittadini e un sistema di progresso delle abitazioni forse troppo legato alla manutenzione delle costruzioni vicine.

In conclusione, pur non considerando le numerose magagne tecniche, che con l’ultima patch sembrano essere risolte per la maggioranza dei casi, il giudizio che ne consegue non va oltre una larga sufficienza.

Voto Recensione di Lethis - Path of Progress - Recensione


6.5

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