Recensione

Leisure Suit Larry: Magna Cum Laude

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a cura di Fabfab

Un anno dopo “Broken Sword: The Sleeping Dragon”, ecco un altro esponente dell’epoca d’oro delle avventure grafiche su Pc sbarcare sulla nostra PS2, naturalmente dopo un opportuno restyling che lo attualizzi: se per il drago dormiente l’esperimento, tutto sommato, si é potuto dire pienamente riuscito, meno convincente appare la scelta operata da Vivendi e Sierra per le avventure del playboy Larry…

Il nipote di LarryIn realtà il protagonista di questo titolo non é lo storico Larry Laffer, bensì suo nipote, che porta lo stesso nome. Larry jr. é appena sbarcato al college Walnut Lag, un compendio dei luoghi comuni sulle istituzioni universitarie americane, pieno di pollastrelle, cheerleader, confraternite, alcool, sesso, droga e vicepresidi ambiziosi. Il ragazzo è ancora vergine, basso, non esattamente atletico, tutt’altro che piacevole di aspetto, dai modi grezzi e nemmeno molto intelligente: tuttavia, spronato dai consigli del celebre zio, decide di diventare il playboy numero uno al mondo e se la bellezza non è tra le sue doti, la caparbietà certo non gli fa difetto. Ecco allora che il nostro Larry parte alla conquista delle più belle manze del college, in modo da guadagnarsi l’unico diploma che gli interessi veramente: quello di Playboy numero 1!

100 minigiochi per me, posson bastare…Stuzzicati dall’idea di dover sedurre e portare a letto alcune belle (e stereotipate, si passa dalla ragazza/oca del sud tipo cugina Daisy di Hazzard all’italoamericana, alla cheerleader, all’immigrata russa…) topone americane? Bé, se pensate a qualcosa di simile ad un Tokimeki Memorial o, ancora meglio, ad un bel giocone hentai giapponese siete fuori strada: fedele alla tradizionale ironia che permea la serie, anche questo nuovo capitolo é infarcito di humor di bassa lega dall’inizio alla fine. Le ragazze sono puri oggetti di desiderio, quindi non si conquistano con lunghi corteggiamenti e frasi d’amore, ma con biechi stratagemmi tendenti, per lo più, a farle ubriacare e tutta l’operazione non richiede mai troppo tempo; i protagonisti, maschili o femminili che siano, sono tutti piuttosto disinibiti e le nudità si sprecano (anche se quelle femminili vanno solitamente sbloccate come extra), anche se il nostro buon Larry, in ossequio alla tradizione di famiglia, non riesce mai a “concludere” come vorrebbe…Tutto questo potrebbe a prima vista apparire molto interessante, ma é nella realizzazione del tutto che le pecche cominciano a venire a galla. Il titolo Vivendi é sostanzialmente un’avventura: Larry può aggirarsi liberamente nel college esplorando ed interagendo con oggetti e personaggi.Le pulzelle da conquistare sono però quelle rigidamente stabilite dal gioco che determina non solo quali potrete sedurre, ma anche l’ordine con il quale avvicinarle: conquistare le ragazze disponibili ne sblocca di nuove e fa salire il personaggio nella graduatoria dei playboy, fino a raggiungerne la vetta. Tuttavia le operazioni di corteggiamento (ed in generale tutte le attività eseguibili nel campus) si risolvono in tutta una serie di minigiochi inizialmente piuttosto divertente, ma alla lunga decisamente ripetitivi e frustranti. Ecco dunque che durante i dialoghi dovremo guidare uno spermatozoo perchè colpisca i bersagli giusti (vale a dire le frasi adatte per conquistare la sventola di turno) ed eviti quelli errati (che significano, invece, gaffe a non finire), per far ubriacare le nostre prede dovremo centrare un bicchiere con la monetina, mentre per ballare, saltare sul trampolino, preparare drink o sculacciare occorre premere i tasti indicati al momento giusto e così via: la varietà delle sfide a disposizione é discreta, anche se tutt’altro che copiosa e ben presto il senso di ripetitività e di noia comincerà a regnare sovrano. I minigiochi non variano con l’avanzare del gioco, diventando semplicemente molto più difficili, spesso al limite della frustrazione: devono essersene resi conto anche gli stessi programmatori, visto che hanno introdotto la possibilità di superare automaticamente le sfide più complesse “comprando” la vittoria con gli appositi gettoni segreti, da trovare e conservare gelosamente per queste eventualità; certo, sarebbe stato meglio se piuttosto che ricorre ad un simile espediente avessero meglio bilanciato il livello di difficoltà.Oltre che per tacchinare ragazze, ci sono altri 2 modi per spendere il proprio tempo al college: setacciare l’area di gioco alla ricerca di soldi e gettoni! Dei gettoni si è già detto, i soldi servono essenzialmente per comprare oggetti e conquistare le pupe, ma anche per sbloccare i vari extra del gioco, compresi quelli che ci permettono di denudare le ragazze già sedotte…

Animal HouseTecnicamente non siamo certo su livelli eccelsi, ma tutto sommato la resa finale è piuttosto convincente. Il tratto adottato é estremamente semplice e colorato e i personaggi sono tutti realizzati con uno stile caricaturale (specie lo sproporzionato Larry); il livello di dettaglio non è esattamente elevato, ma le espressioni e le animazioni dei vari protagonisti sono buffe e convincenti. Un look sbarazzino e divertente, dunque, perfettamente in tema con l’argomento trattato.La vera, grossa seccatura del gioco è rappresentata dai continui e lunghi caricamenti: il campus, di per sé, non é molto vasto, ma é diviso in tante piccole aree e per passare da una all’altra occorre affrontare un lungo caricamento. Lo stesso dicasi per praticamente qualsiasi azione si esegua: ci sono caricamenti prima e dopo i dialoghi, i minigiochi, l’apertura di porte, praticamente per ogni cosa, veramente estenuante! Provocatoriamente potrei dire che metà del tempo di gioco la si perde in caricamenti e probabilmente mi avvicinerei di molto ai dati reali.L’audio merita un capitolo a parte: fortunatamente il titolo é stato interamente localizzato in italiano, sia per quanto riguarda i menù che per i vari dialoghi. Il bello è che il doppiaggio é stato eseguito piuttosto bene, specie per quanto riguarda la controparte femminile; grazie a questo potremo comprendere senza problemi quello che Larry e la sua interlocutrice si dicono mentre noi siamo impegnati a guidare uno spermatozoo attraverso un percorso ricco di insidie. I dialoghi, inoltre, contribuiscono in maniera decisiva all’interesse che questo Larry é in grado di suscitare: doppisensi, battutacce spinte, sesso…nulla viene risparmiato dagli sproloqui del nostro eroe! Insomma, buona parte del divertimento del gioco risiede proprio nei dialoghi, piuttosto volgari ma spassosi proprio per questo: naturalmente non é il caso di regalare il gioco ai bambini over 14…La longevità, infine, è soggettiva: vista la difficoltà di completare le sfide previste, per finire il gioco col massimo punteggio occorre passarci sopra molto tempo. Non va però sottovalutata l’eventualità che dopo poche ore la ripetitività e la noia vi spingano ad abbandonare il tutto a favore di qualche altro prodotto videoludicamente più appagante.

– Tantissimi dialoghi surreali

– Esplicito e volgare

– Perfetta localizzazione in italiano

– Troppi, troppi, troppi caricamenti

– Gameplay estremamente limitato

– Talvolta inutilmente volgare

6.5

L’idea alla base di questo Leisure Suite Larry: Magna Cum Laude non é male: sedurre tutta una serie di più o meno stereotipate manze da college americano è molto divertente e persino stuzzicante e il fatto che per farlo occorra superare alcuni piacevoli minigiochi può anche sembrare una buona idea. Peccato, però, che le sfide siano sempre uguali, la difficoltà delle stesse si impenni a livelli irritanti e ben presto ci si stanchi di fare sempre le stesse cose solo per spogliare qualche barbie digitale. I dialoghi, surreali e sboccatissimi (ed interamente doppiati in italiano), rimangono la cosa migliore del gioco, ma i continui caricamenti metterebbero a dura prova la pazienza di un santo. In definitiva un’idea carina, ma mal sviluppata: confidiamo in un secondo episodio che corregga questi difetti…

Voto Recensione di Leisure Suit Larry: Magna Cum Laude - Recensione


6.5

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