Recensione

Lego Rock Band

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a cura di Iori Yagami

La battaglia per il miglior rhythm game, dopo aver mietuto schiere di fan con una serie decisamente corposa di titoli su home console, si sposta ufficialmente su hand held: dopo aver tastato il polso con i due Guitar Hero, scende in campo il colosso Harmonix con il suo gioiellino Rock Band. Datoci un assaggio con la versione Unplugged per Playstation Portable, il brand s entra anche nell’universo del portatile Nintendo con Lego Rock Band, spin off dell’appena citata e celeberrima serie di videogiochi con protagonisti gli intramontabili mattoncini di plastica danesi. Riuscirà il titolo sviluppato dal binomio Backbone Entertainment / TT Games e distribuito dalla Warner Bros. Interactive a garantire lo stesso successo dei suoi illustri parenti?

Rock around the blockL’idea alla base di Lego Rock Band è la stessa vista ed analizzata per la versione Unplugged uscita mesi addietro su PSP: quasi a voler diversificare totalmente il suo prodotto dal più acerrimo concorrente, il team di sviluppo ha deciso di staccarsi dall’idea di gioco basato su una periferica per intraprendere una strada diversa, accostandosi più verso quel Frequency visto anni ed anni fa su Playstation 2 che verso Guitar Hero On Tour. In Lego Rock Band infatti dovremo gestire non uno, bensì tutti e quattro i componenti del nostro strampalato gruppo, alternandoci con criterio fra chitarra, basso, batteria e voce per accumulare punti e tenere costantemente alto il livello di felicità dei plasticosi membri della band. Tali cambi di strumento non avverranno però casualmente, ma saranno dettati, ovviamente, dalla nostra bravura nel premere a ritmo i tasti che scenderanno sulla fretboard. Suonando senza errori una serie più o meno lunga di note potremo riempire un’apposita barra viola (visibile ai lati dello schermo) la quale, una volta colma, rilascerà una speciale nota viola che, se premuta, sortirà il triplice effetto di aumentare il moltiplicatore del punteggio, far salire il morale del membro della band ed, infine, concederci qualche secondo di invulnerabilità grazie al quale potremo spostarci su di un altro strumento per iniziare una nuova sequenza. Più facile da giocare che da spiegare, il gameplay di Lego Rock Band pur con le già menzionate variazioni, riesce comunque ad attirare l’attenzione del giocatore con una certa dose di frenesia proveniente appunto dal continuo alternarsi fra gli strumenti. Un vero peccato che, sotto l’aspetto dei controlli, gli sviluppatori non abbiano adattato la loro creatura alle peculiarità del DS, ripresentando lo stesso schema di tasti già visto nel citato Rock Band Unplugged: quattro tasti (sinistra e su sul d-pad, X ed A) ciascuno adibito ad un preciso colore/pulsante sulla fretboard più i due dorsali per cambiare strumento. Stupisce dunque in negativo la cattiva implementazione del touch screen (è infatti possibile tentare di azionare le note col pennino, ma abbiamo trovato la cosa decisamente scomoda e mal realizzata), lasciando al solo microfono il marginale vantaggio dato dalla versatilità ed unicità del portatile Nintendo (soffiando infatti sarà possibile utilizzare l’overdrive, attivabile però anche tramite il tasto B o la pressione in giù sulla croce direzionale).

Tour in scatola di montaggioDal punto di vista delle modalità di gioco, Lego Rock Band si presenta con le classiche opzioni già ammirate nei suoi fratelli maggiori: partita veloce, tour e multiplayer (solo in modalità locale ma con la possibilità di giocare fino in quattro contemporaneamente) saranno le opzioni messe a disposizione. Un piccolo appunto per la modalità tour in cui, a differenza della versione home console, non dovremo aggirarci nei locali di alcune delle più famose città del mondo, ma acquistare dei mezzi (otto per l’esattezza, tutti ovviamente fatti di mattoncini) grazie ai quali poi esibirci in una serie di livelli/parchi a tema, per una cifra totale di poco inferiore alla ventina. A fronte di una quantità più che discreta dobbiamo sottolineare però un livello di sfida che, complice la generale impostazione del brand, ha subito un certo livellamento verso il basso. A partire dall’introduzione di un quinto livello di difficoltà (facilissimo), passando per l’impossibilità di fallire un brano (perdendo tutta la fiducia del pubblico il gioco ci decurterà di un quantitativo di mattoncini-denaro, che potremo riconquistare suonando bene il pezzo sbagliato in precedenza), Lego Rock Band non regala un sfida degna di questo nome nemmeno al livello più elevato di difficoltà. A venire in aiuto del titolo resta sempre un fattore rigiocabilità piuttosto alto: i 25 brani presenti (tutti dal sentore pop-rock) propongono una scaletta sicuramente appetibile fra cui spiccano diversi classici (We are the champions dei Queen, il tema di Ghostbusters e Song 2 dei Blur, giusto per citarne alcune), si sente tuttavia la pesante assenza del music store da cui poter acquistare nuove canzoni da suonare.

Plastica, non vinileSotto l’aspetto cosmetico il titolo si presenta ai nostri occhi con un comparto grafico funzionale e gradevole: colori sgargianti sottolineano un’atmosfera sempre allegra e giocosa enfatizzata anche dall’ironia infusa dagli intramontabili mattoncini danesi. Menzione speciale va fatta alle buffe e simpaticissime caricature di alcuni artisti che potremo incontrare (e successivamente inserire nella nostra band): da Freddie Mercury a Damon Albarn, passando per David Bowie e Brian May, tutti ben caratterizzati e decisamente somiglianti alle controparti reali.Ottimo, ovviamente, il comparto sonoro in cui, più che sottolineare l’eccellente soundtrack, dobbiamo rilevare come il portatile di casa Nintendo riesca in maniera decisamente buona a riprodurre le varie canzoni con un buon bilanciamento di volume, bassi ed acuti.

– Gameplay divertente e frenetico

– Ottima tracklist

– Possibilità di giocare in quattro contemporaneamente in multiplayer locale

– Difficoltà decisamente più bassa rispetto all’originale Rock Band

– Manca il Music Store

– Funzionalità del Ds implementate male

7.0

Con una struttura di gioco originale e divertente, unita ad un’ottima tracklist e al sempre vivo appeal dei mattoncini colorati provenienti dal Nord Europa, Lego Rock Band si è rivelato un titolo simpatico e piuttosto godibile. Il gameplay diverso ed una difficoltà decisamente più bassa rispetto al fratello maggiore Rock Band non ne faranno un titolo adatto a chi vive di pane e strumenti virtuali, tuttavia il gioco del binomio Backbone Entertainment TT Games costituisce una valida alternativa ai vari rhythm game presenti su DS. La mancanza di contenuto scaricabile e una cattiva implementazione delle funzionalità della console Nintendo sono forse i problemi più gravi di un prodotto che, con un minimo di cura in più, avrebbe potuto aspirare a giudizi ben più lusinghieri.

Voto Recensione di Lego Rock Band - Recensione


7

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