Come vi sarete sicuramente accorti, dalla fine di maggio è arrivato sui grandi schermi di tutta Italia l’ultimo episodio dell’archeologo più famoso del mondo: Indiana Jones. Dopo 19 anni di assenza nelle vesti dell’avventuriero, Harrison Ford, invecchiato ma sempre in forma, si cimenta ancora nelle mirabolanti imprese che lo hanno reso famoso negli anni 80 ma, stavolta, i nemici che dovrà affrontare non sono più i nazisti, bensì i russi nel periodo della ‘Guerra Fredda’ tra USA e URSS. Torniamo a parlare di videogiochi e in particolar modo del titolo in questione che vede l’adattamento del fortunato esperimento di fusione (già avvenuto con Star Wars) tra una famosa saga come quella di Indiana Jones e il mondo dei mattoncini Lego.
Tre storieAppena vissuta una breve introduzione giocata, dove Indiana Jones deve recuperare il famoso idolo scambiato con un sacchetto per poi essere inseguito da una sfera gigante fino all’uscita dal tempio, verrete catapultati all’interno dell’università di Barrett, dove lo stesso archeologo insegna. Qui verrà data al giocatore l’opportunità di affrontare le tre avventure vissute negli anni della Seconda Guerra Mondiale: I predatori dell’Arca Perduta, Indiana Jones e il Tempio Maledetto e Indiana Jones e l’ultima Crociata. Manca, come avrete notato, l’ultimo episodio, Indiana Jones e il Regno del teschio di cristallo. Nel primo Indiana è chiamato al recupero della famosa Arca dell’alleanza ricercata dai nazisti, il secondo lo vedrà impegnato nel liberare dei ragazzi di un villaggio indiano da un tempio dove si effettuano sacrifici umani e il terzo nel recupero, con l’aiuto del padre e sempre contro i nazisti, del Sacro Grall, il calice dell’Ultima Cena capace di dare poteri incredibili. Il tutto condito con la solita ironia presente nei titoli affiancati dal suffisso Lego così come già visto negli episodi di Star Wars, comparsi anche per PSP. Ironia in grado di sdrammatizzare anche su scene come sacrifici umani o morti varie. Parliamoci chiaro, Lego Indiana Jones è un titolo per tutti, non violento ma molto divertente e viene da sé che sia dedicato a un’utenza ben vasta che spazia dall’adulto appassionato della serie ai bambini. Il meccanismo è il medesimo visto nelle altre conversioni: un mix di avventura e puzzle. L’avventura è data dalle numerose ambientazioni che ricalcano al meglio, con l’aggiunta di mattoncini, quelle viste nei film mentre l’aspetto di puzzle game è dato dalla enorme quantità di enigmi risolvibili tramite l’attivazione di leve, la costruzione tramite i famosi mattoncini di strumenti come scale o piattaforme in grado di farvi raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili e recuperare oggetti lontani. I personaggi impiegabili sono moltissimi e variano in base anche solo all’abito: avrete a disposizione un Indy vestito da avventuriero oppure da professore, nonché i numerosi personaggi secondari che lo accompagneranno e aiuteranno nella risoluzione degli enigmi. Sì, perché, come in Lego Star Wars, il vostro gruppo di eroi potrà essere composto da un massimo di tre elementi, ognuno dei quali avrà qualche peculiarità, positiva o negativa: Indiana Jones possiede la frusta e sfrutta gli appigli presenti nelle ambientazioni però ha uno scarso slancio verso l’alto e ha paura dei serpenti (di conseguenza, quando incontrerà rettili, si metterà le mani sugli occhi e diverrà quasi incontrollabile); le donne possono saltare molto in alto, ma hanno paura dei ragni e non hanno la libertà di accesso come l’eroe; i personaggi piccoli, come i bambini, possono entrare nei passaggi più stretti e arrivare in zone non esplorabili dagli adulti e via dicendo. Problemi mentre si affronta la modalità storia non ce ne sono, perché automaticamente avrete a disposizione i personaggi più adatti mentre in quella gioco libero, nel caso doveste sbagliare formazione, rischiereste di non raggiungere alcuni oggetti interessanti. Durante il gioco, infatti, sarete chiamati a raccogliere manufatti di vario genere, in modo da avere extra presenti nella vasta università di Berret, perché in Lego Indiana Jones non sarete chiamati per portare solo a termine le tre avventure, ma anche per collezionare il maggior numero di mattoncini. Proprio perché, molto probabilmente, non riuscirete a fare tutto durante la prima volta che affronterete un livello, vi sarà concesso di rigiocarlo. Il titolo, per il suo grado di difficoltà, risulta accessibile a tutti, dato che anche la risoluzione degli enigmi è intuitiva e non esiste un numero limite di vite impiegabili, considerato il fatto che l’unica penalità che pagherete in caso di dipartita, è la perdita di mattoncini. Purtroppo sono presenti alcuni difetti come l’I.A. dei vostri compagni che a volte si suicideranno buttandosi nei burroni nel vano tentativo di raggiungervi e la sostanziale debolezza dei nemici. La giocabilità risulta oggettivamente buona con comandi intuitivi e reattivi ed è permesso di scegliere se impiegare la croce direzionale o l’analogico per gli spostamenti. Quest’ultimo a volte può apparire impreciso perché può causare, unito a una telecamera fissa non proprio azzeccata, accidentali cadute. Pessimo, invece, il sistema di controllo dei mezzi di trasporto, che, in breve tempo, non potrete che abbandonare. Noterete come il titolo, nella modalità principale, sia facilmente completabile in qualche ora, ma, per finirlo sbloccando tutti i segreti, dovrete rigiocarlo più volte. Tutto sta al gusto personale del giocatore: se si appassionerà non sarà un peso ritornare sui passi di Indy, ma se il titolo in questione non sarà del suo genere preferito, lo abbandonerà poco dopo i titoli finali.
Tatatatta tattataIl comparto estetico di Lego Indiana Jones è in grado di regalare chicche divertenti: basti pensare alle espressioni dei personaggi, alle gestualità e alle spiritose parodie dei film. Andiamo con ordine: i personaggi sono ben caratterizzati e composti dal giusto numero di poligoni, mentre i movimenti sono fluidi e realistici, tant’è che vi sembrerà di avere a che fare con dei veri personaggi Lego. Le ambientazioni sono quasi completamente interagibili, con oggetti sfasciabili a vostro piacimento. La cosa più apprezzabile è il momento della costruzione di un oggetto in cui ne vedrete la sua composizione con i relativi mattoncini di varie forme, così come avviene con quelli veri (anche se con una velocità mirabolante). La telecamera fissa non è in grado di far apprezzare il dettaglio delle ambientazioni che si palesano evocative e fedeli alle originali, mentre gli impatti provocati sugli oggetti e sui nemici sono ben congeniati. Purtroppo sono presenti alcuni bug evidenti come lo sprofondamento dei personaggi in alcuni punti dei livelli.La colonna sonora è epica, riproponendo tutte le musiche presenti nei tre episodi e, sottolineando i momenti salienti, vi farà immergere ancora di più nell’atmosfera d’avventura di Lego Indiana Jones. Senza dimenticare il famoso motivetto di Indy, rielaborato con diverse tonalità. Gli effetti non sono da meno, accompagnati dal suono di mattoncini che rapidamente si incastrano.
– Indy su PSP !
– Tre episodi
– Divertente
– Giocabile
– Qualche errore di troppo
– I.A. dei compagni un pò limitata
– Telecamera mal gestita
– Nessuna modalità multigiocatore
7.8
Siamo di fronte alla dimostrazione che un tie – in, pur non seguendo la linea realistica di altri titoli del genere, può essere divertente e appassionante. Le trovate geniali dei programmatori, unite a un personaggio carismatico anche nelle vesti di uomo – Lego, fanno di Lego Indiana Jones un titolo degno di essere giocato e, se lo apprezzerete, rigiocato. Alcuni difetti sono lampanti, come l’I.A. deficitaria dei nostri compagni di avventura, la telecamera imprecisa o l’assenza di una modalità multiplayer, però vi consiglio lo stesso di dare una possibilità a questo titolo. Personalmente avevo mille dubbi sulla riuscita di questa ennesima commistione tra i famosi mattoncini e un famoso personaggio del cinema, però subito mi sono smentito e il gioco mi ha catturato. La frusta di Indy ha fatto centro anche sul portatile Sony.
Voto Recensione di Lego Indiana Jones - Le avventure originali - Recensione