Lego Dimensions
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a cura di Gottlieb
Lego Dimensions è finalmente arrivato in Italia: un ritardo pesante, che vede ricompensata adeguatamente l’attesa con un prezzo di lancio più contenuto rispetto alla versione americana e che vede anche la release accompagnata da cinque pack fino a ora pubblicati a scaglioni in Occidente. Una scelta coraggiosa, quella di Warner Bros., nel pubblicare con così tanto ritardo un titolo di tale portata nel nostro Paese, ma che ben si sposa anche con la fine dello strascico lasciato da Disney Infinity sul mercato, che con Finding Dory ha visto terminare la propria iterazione del brand toy-to-life. Scelte di mercato che riescono a intrecciarsi quasi in maniera voluta, con una porta che si chiude e un’altra che si apre, per la gioia dei collezionisti, ma soprattutto per soddisfare quei tantissimi appassionati di costruzioni Lego che adesso avranno, dalla loro, la possibilità di lanciarsi in quel collezionismo e consumismo sfrenato che li porterà ad annoverare sulle proprie mensole e vetrine copiose miniature in mattoncini da costruire e poi da utilizzare in un hub tanto grande quanto divertente.
Everything is awesomeCosa sta accadendo all’universo Lego? Una malvagia creatura, mossa dall’indistruttibile desiderio di dominare il mondo e servitosi di supporti robotici pronti ad accontentarlo e soddisfare qualsivoglia sua richiesta, si sta muovendo di mondo in mondo per recuperare degli importanti elementi utili alla conquista definitiva dell’universo. La creatura risponde al nome di Lord Vortech e quei pezzi fondamentali rappresentano degli elementi più che utili per i vari ambienti, quasi come delle colonne portanti: a Gotham viene sottratto Robin, che sparirà in un vortice sotto gli occhi di un inerme Batman, poi toccherà all’Unico Anello, risucchiato insieme con Frodo dalle miniere di Moira, dopo che lo hobbit aveva assistito alla sopravvivenza di Gandalf nello scontro contro il Balrog, per mano di un inaspettato Batman; poi toccherà inevitabilmente anche a Doroty e tutti i suoi amici del Mago di Oz. Insomma, pare che qualcuno abbia trovato un modo losco e meschino per trionfare su tutte le battaglie del mondo: sottrarre le colonne portanti delle vicende narrative. Sarà quindi Batman a mettere in piedi il trio magico per recuperare ciò che è stato tolto all’universo Lego, partendo per una missione che farà della BatCaverna l’hub di base, con direzione fissata al resto del mondo, per riconquistare ciò che è stato tolto. Che sia Robin o che sia qualcos’altro. La forza della storia, che è completamente originale e creata ad hoc per tale vicenda, risiede non tanto nello scenario, che non racconta assolutamente una storia innovativa, bensì nella capacità di caratterizzazione di tutti i personaggi e dall’umorismo vincente dei prodotti TT Games, che ancora una volta si confermano più che vincenti dal punto di vista del divertimento. Le gag messe in piedi con Gandalf e Batman, con quest’ultimo spesso deriso perché vestito da pipistrello o comunque sempre sul chi va là quando si parla dello Spaventapasseri, che sia quello del Mago di Oz o di Gotham, riescono indubbiamente a farla da padrona: l’unione dei vari mondi, non sempre omogenei tra di loro, è incredibilmente riuscita e vedere il Mithrandir riparare gli errori di Homer Simpson nella centrale nucleare e non storcere il naso è sintomo di una transmedialità decisamente riuscita. Inoltre, come ricorda il padre famiglia di Springfield, “è solo co-marketing” e nessuno si è venduto a nessuno.
Pack e costruzioniLego Dimensions, come d’altronde anche Skylanders e Disney Infinity avevano indicato nella strada da intraprendere ai toy-for-life, si appoggia e si fa spalleggiare da una serie di pack aggiuntivi che vanno acquistati nei negozi specializzati o negli store online. L’acquisto, specifichiamo subito, non è necessario o essenziale, perché l’intera avventura può essere completata senza alcun problema con i tre personaggi di base, ossia Gandalf, Batman e Wyldstyle, o anche Supergirl nel caso in cui abbiate acquistato il titolo per PlayStation 4 approfittando del bonus del pack di base: tale aspetto gioca indubbiamente a vostro favore, perché l’acquisto dei pack è abbastanza proibitivo rispetto a quanto richiedevano, in termini di esborso, Skylanders e Disney Infinity. Il Fun Pack contiene un solo personaggio affiancato da un veicolo, il Team Pack ha invece due personaggi e un veicolo, mentre il Level Pack vi metterà a disposizione un personaggio, un veicolo e anche un livello extra da sbloccare all’interno dell’hub di gioco, che avrà già alcuni mondi sbloccati, come il Signore degli Anelli. I prezzi vanno dai 14 euro per il pacco base fino ai 30 del più corposo, che è l’ultimo: cifre che, come potete ben immaginare, vanno ben oltre le previsioni e che cozzano moltissimo col fatto che in Italia Lego Dimensions sia arrivato con una cifra più contenuta rispetto al lancio americano. Sicuramente sul prodotto grava il peso delle licenze, della necessità di acquistare i diritti di ogni personaggio e trasformarlo in versione Lego, aspetti che indubbiamente vanno a inficiare il costo finale del titolo e degli accessori annessi. Da sottolineare c’è anche la possibilità di noleggiare alcuni personaggi all’interno del gioco, spendendo la valuta in-game, ossia i mattoncini recuperati in ogni livello: tale espediente ci permette non solo di avere dalla nostra qualche personaggio aggiuntivo che rientra comunque nel roster finale, ma anche di farci guidare in quello che è l’utilizzo della giusta miniatura Lego, senza essere costretti a uno sperpero di denaro aggiuntivo.Dal punto di vista dell’offerta dei personaggi, che sono chiamati all’arduo compito di rispondere al fan service necessario per essere acquistati, dobbiamo sottolineare come gran parte del pubblico anni ’80 possa essere ampiamente soddisfatto del roster proposto: con Ritorno al Futuro, Ghostbusters, Jurassic Park, E.T. o anche Doctor Who, i trentenni di oggi potranno risentirsi a casa, con la nostalgia pronta a prendere il sopravvento. La varietà, però, di Lego Dimensions risiede anche nel saper strizzare l’occhio a un pubblico più giovane, proponendo le versioni miniaturizzate de I Simpson, oltre che di Scooby Doo, che per quanto sia un po’ datato come cartone animato rappresenta uno dei capisaldi degli anni ’90 e anche dei 2000, in versione più moderna. Grazie a Gandalf e Wyldstyle, accanto a Batman, poi il trio della pellicola dedicata a Lego, si riesce ad arricchire un comparto fatto di mattoncini pronti da essere costruiti e montati sul portale: perché ogni personaggio, oltre che veicolo iconico delle varie saghe, dovrà essere adeguatamente costruito seguendo le istruzioni, o cartacee o a video, con la possibilità annessa anche di upgradare le vostre macchine, come la Batmobile, con dei pezzi aggiuntivi. Un ottimo modo per creare un connubio tra il divertimento della costruzione e la passione per alcune delle più iconiche realtà televisive e cinematografiche, senza dimenticare anche quelle videoludiche, con Dimensions che proporrà anche Portal 2 o alcuni titoli di Midway.
Un portale di coloreDal punto di vista del gameplay Lego Dimensions è prettamente collegato a quelli che sono i titoli precedenti del franchise: le attività sono principalmente collegate alle meccaniche di un adventure game, che procede con una ambientazione tridimensionale, raramente bidimensionale, mirata alla risoluzione degli enigmi ambientali. Spesso questi si sono rivelati essere una vera e propria spina nel fianco a causa della loro difficoltà in alcuni dei recentissimi episodi, come per esempio quelli degli Avengers, ma in Dimensions tutto sembra decisamente più contenuto, così da aprirsi a una pletora di videogiocatori anche più giovani, pronti a lanciarsi in questo nuovo capitolo di Lego, magari perché sospinti dalla possibilità di costruire ciò con cui giocheranno. La costruzione, d’altronde, corrisponde all’opera primaria del titolo, perché sarà essenziale partire da lì per avere il portale a propria disposizione in tutta la sua interezza: seguendo quindi le istruzioni fornite nel pack di partenza del titolo dovrete impiegare un’oretta del vostro tempo (o magari anche meno) per creare la base sulla quale inserire i vostri personaggi, che finalmente avranno dalla loro, diversamente da quanto accadeva ai precedenti titoli toy-to-life, un portale interattivo. Se, infatti, Disney Infinity e Skylanders si posavano su una base che aveva come unico compito quello di inviare un segnale di riconoscimento dalla base del personaggio al videogioco in sé, con Lego Dimensions avremo bisogno di renderci interattivi con il mondo che ci circonda e soprattutto tenere il portale sempre accanto a noi per rispondere alle richieste che arriveranno. Diviso in tre sezioni, con tre rispettivi colori, potremo usufruire di due momenti specifici di interattività: il primo riguarda l’esplorazione, il secondo invece farà riferimento al battle system. Quest’ultimo è, come accade in tutti i titoli Lego di recente produzione, completamente scriptato e legato a classici enigmi ambientali: se pensate, quindi, di poter adoperare Supergirl, capace di svolazzare immediatamente addosso a un nemico e colpirlo con la vista laser, sappiate che non sarà possibile, perché dovrete soddisfare le richieste del binario narrativo. Va da sé che, però, criticare oggi tale aspetto significherebbe lamentarsi di una formula vincente, che ha permesso a Lego di essere un franchise che ha saputo conquistare sempre i giovani e offrire loro una finestra sulle licenze non sempre raggiungibili in età puerile. Tornando al portale in sé, invece, dicevamo per l’appunto che spesso i nostri avversari potranno appoggiarsi alla telecinesi o poteri che dalla distanza riescono a danneggiarci e immobilizzarci: usufruendo delle varie sezioni del portale potremo spostare fisicamente il nostro personaggio in un’altra zona, così da liberarlo dalla morsa del nemico e approfittare della sua sorpresa. Un po’ come quando con Psycho Mantis in Metal Gear Solid bisognava cambiare l’ingresso del controller PlayStation, con la differenza che qui lo spostamento è essenziale e richiesto. L’aspetto esplorativo, invece, si basa prettamente sul teletrasporto, tramite il quale si attiveranno dei portali che vi trasferiranno da una zona all’altra dello scenario da voi in quel momento abitato: un modo in più per incentivare la risoluzione degli enigmi ambientali, che sfrutteranno anche i colori collegati a poteri elementali, come quello del fuoco e del ghiaccio oltre che dell’elettricità. Un aspetto che ci sentiamo di premiare, perché avere un accessorio che può servire da vera e propria prolunga del videogioco in sé è sì un aspetto scontato e facilmente ricreabile, ma un qualcosa che nessuno ancora aveva pensato di realizzare e di integrare nella propria esperienza.
Immenso, colorato, ispiratoDal punto di vista tecnico abbiamo già esaltato la grande capacità di rendere variegato il roster di Lego Dimensions, ma è da sottolineare anche il grande livello di dettaglio che è stato utilizzato dagli sviluppatori per ricreare tutti i personaggi iconici delle varie saghe utilizzate in formato Lego. Lo stile della direzione artistica è pregevole e più che piacevole, perché ricreare tutta Springfield non è assolutamente facile, soprattutto per l’aspetto molto iconico che ha la serie animata americana, così come d’altronde l’intero sandbox de Il Signore degli Anelli, che risponde perfettamente alle necessità narrative del titolo finale, pur essendo già un ambiente noto in sede Lego. Tutto è perfettamente amalgamato ed è figlio di una sempre ispirata riproduzione degli ambienti. Dal punto di vista della longevità, Lego Dimensions si esalta in ogni sua forma, perché dai 14 livelli di base da affrontare si arriva ad averne molti altri grazie ai vari pack aggiuntivi, che arrivano a un totale di 41, con tanto di ambienti sandbox da esplorare, come il già citato Signore degli Anelli. Un aspetto che va ad amplificare ulteriormente la già grande potenza offerta in passato dal franchise Lego, con missioni secondarie, sfide a bordo delle vostre vetture, che dovranno e potranno essere anche potenziate, e inseguimenti di NPC che vi richiederanno di portare a termine le trame principali delle storie alle quali sono stati sottratti gli elementi essenziali da Lord Vortech.
– Finalmente un portale interattivo
– L’ironia dei dialoghi Lego
– Una formula per nostalgici e giovanissimi
– I pack aggiuntivi sono troppo costosi
– In Italia arriva con un ritardo ingiustificato
8.5
Lego Dimensions è sicuramente la declinazione più completa del franchise Lego: pur arrivando con grande ritardo in Italia, si riesce ad apprezzare il lavoro compiuto da TT Games, ancora una volta ispiratissima nel riproporci una pletora di avventure terze parti in un contesto Lego. C’è da domandarsi, a questo punto, se avrà senso in futuro continuare a impreziosire il mercato con dei tie-in dallo stile Lego o se bisognerà necessariamente rimpinguare il già vasto, e costoso, roster di Dimensions, che diventerà così una base applicata essenziale per godere dell’esperienza futura. Un quesito che quasi sicuramente riusciremo a risolvere a breve. Intanto ci godiamo l’irriverenza, l’ironia, l’umorismo e la forza di un toy-to-life che può conquistare tutti, nessuno escluso.
Voto Recensione di Lego Dimensions - Recensione
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