Il Verdetto di SpazioGames
Forti di un spiccato senso dell’umorismo, uno stile unico e delle dinamiche di gioco solide e divertenti, i prodotti videoludici della serie LEGO sono riusciti, nel corso degli anni, a ritagliarsi una discreta fetta di estimatori provenienti da qualsiasi fascia di età. Perché nonostante il target di riferimento non sia certamente un pubblico adulto, la saga LEGO, grazie alla sua qualità, ha dimostrato di essere perfettamente adatta a tutti i palati. Il recente LEGO City: Undercover apparso su Nintendo Wii U ne ha dato la conferma. Un solo gioco, però, non era sufficiente per raccontare la storia del simpatico poliziotto Chase McCain. A colmare questa “lacuna” ci pensa l’opera di TT Fusion, LEGO City Undercover: The Chase Begins, atteso per il 26 aprile su Nintendo 3DS. Noi abbiamo già avuto modo di accompagnare McCain nella sua nuova avventura e siamo pronti a raccontarvi come è andata!
Poliziotto alle prime armiThe Chase Begins è un prequel del capitolo originale. La vicenda, infatti, ci mette nei panni (o mattoncini) di un McCain ancora novellino e desideroso di fare carriera. La storia, nuovamente ambientata a LEGO City, procede in modo assolutamente semplice e lineare, denotando una certa banalità di fondo: alcune bande criminali seminano il panico in città, a noi l’onere di fermarle e arrestarne i membri. Se quindi il plot non può fare affidamento su un intreccio appassionante, perlomeno può contare sulla solita efficace comicità al limite del non-sense e su dei buoni personaggi. Tra siparietti più o meno divertenti, citazioni e filmati di pregevole fattura, la trama scorre in modo piacevole, ma vista la sua natura decisamente poco pretenziosa risulta incapace di coinvolgere ad alti livelli. In sintesi, la narrazione rimane un orpello marginale dell’esperienza, quasi interamente focalizzata sul gameplay. LEGO City: The Chase Begins, esattamente come il suo fratello maggiore, è un free-roaming in pieno stile GTA. Dovrebbe essere intuibile da tutti, ma è bene chiarire sin da subito che il titolo targato TT Fusion non può nemmeno sfiorare la varietà e la complessità delle produzioni Rockstar, e nemmeno vuole farlo. The Chase Begins punta su immediatezza e divertimento spensierato, riuscendo a convincere per le buone idee implementate dal team, ma apparendo un po’ troppo superficiale sotto alcuni aspetti.
Da consegnare ciambelle ad arrestare criminaliBenché il gioco offra una sufficiente libertà d’azione, consentendo di girovagare in tranquillità nelle zone accessibili della città, la campagna si mostra piuttosto lineare, essendo costituita da una continua sequela di missioni affrontabili in un rigido ordine. Non esistono, infatti, più incarichi principali a cui dedicarsi, completando magari prima quello, poi questo, o viceversa, tutto procede su precisi binari. Anche le quest secondarie non accentuano più di tanto l’anima free-roaming, riducendosi alla raccolta di collezionabili e poco altro. Le prime missioni del gioco servono a far prendere confidenza con il semplicissimo sistema di controllo, assimilabile in pochi minuti. Visto che non siamo ancora dei veri poliziotti, il nostro primo compito sarà quello di rifornire di ciambelle la stazione di polizia. Toccherà poi partire alla ricerca di un cane smarrito e così via, in piccole mansioni perfette per far apprendere le funzioni base del titolo. Non passerà comunque molto tempo prima che McCain debba vedersela con dei brutti ceffi. Nel corso delle nostre indagini, infatti, sarà spesso e volentieri necessario acciuffare delinquenti, fino ad arrivare, un incarico dopo l’altro, ad arrestare il boss della loro banda. Il sistema di combattimento pensato dagli sviluppatori è interessante, soprattutto dal punto di vista visivo, con mosse scenografiche e un abuso di bullet-time, in una rivistazione in chiave comica e ridicola degli spettacolari duelli tipici dei Matrix. Purtroppo, però, tale aspetto scenografico non è sorretto da altrettanta profondità ludica. Le azioni concesse sono minime e il tutto può ridursi alla semplice pressione di un tasto. Benché si possano lanciare gli avversari o afferrarli, aspettare i loro attacchi per esibirsi in una potente contromossa è quasi sempre sufficiente per mettere al tappeto ogni nemico. Volendo è possibile sperimentare le diverse tecniche, nel tentativo di variare un po’ di più l’azione, ma l’estrema facilità e la troppa semplicità del combat system non gli permettono di raggiungere standard elevati. Arrestare anche un intero gruppo di criminali è davvero troppo facile: l’impegno richiesto è pressoché nullo. Inoltre, le tipologie nemiche e le tecniche rimangono praticamente identiche dall’inizio alla fine. Ciò, alla lunga, porta i combattimenti a divenire estremamente ripetitivi, monotoni e poco divertenti. Certo, l’intento dei programmatori è quello di rendere il gioco accessibile a un maggior numero di utenti possibili, ma la mancanza di livelli di difficoltà e la poca profondità fanno sì che i giocatori più grandicelli possano trovare fin troppo noiose le fasi di arresto, tra l’altro presenti in una quantità alle volte eccedente. Più appaganti le rare boss-fight, almeno interessanti dal punto di vista strutturale.
Il travestimento perfettoLEGO City Undercover: The Chase Begins permette al giocatore di assumere, in missioni sotto copertura, anche altri ruoli oltre a quelli del poliziotto. Ci si potrà quindi ritrovare a scassinare porte grazie al travestimento da ladro o a riparare generatori una volta prese le vesti di un operaio edile. Nel corso della storia, insomma, è necessario cambiarsi spesso d’abito, letteralmente. Ogni travestimento, infatti, permette di interagire con elementi specifici. Sorvolando sull’assurdità della cosa (pienamente in linea con lo spirito del gioco) o sul fatto che infiltrandosi tra i membri di una banda, quest’ultimi non capiscano di avere a che fare con un poliziotto nemmeno tirando fuori l’uniforme, tali travestimenti rappresentano uno degli aspetti più importanti del titolo. La varietà degli incarichi principali è abbastanza soddisfacente ed è tale anche grazie alle diverse abilità garantite da questi vestiti, che danno vita a soluzioni ludiche stimolanti e interessanti. Peccato che nelle battute finali si tendi ad abusare fin troppo di questa condizione, costringendo a cambiare abito un sacco di volte nel giro di pochi minuti.In ogni caso, divertenti si rivelano anche le basilari sezioni platform: McCain sfoggia un’agilità che potrebbe far invidia al Principe di Persia! Saltellare, oscillare su aste, scalare edifici o scavalcare recinzioni è davvero spassoso. Da non sottovalutare neanche i gadget, utili per superare alcuni ostacoli o per raggiungere determinati obiettivi.La dura vita del poliziotto, inoltre, prevede di essere dei buoni guidatori, una caratteristica indispensabile se si vuole fermare un fuggiasco alla guida di una macchina sportiva lanciata a folli velocità nel traffico cittadino. Gli spostamenti in auto in The Chase Begins sono piuttosto frequenti e i mezzi guidabili sono tanti, ma la differenza in termini di gameplay è minima e la sensibilità del sistema di controllo non rende questi viaggi particolarmente entusiasmanti, anzi.
Oltre a quanto detto sinora, il titolo si compone anche di qualche trascurabile obiettivo secondario, più che altro riguardante oggetti collezionabili nascosti nella mappa di gioco. LEGO City, suddivisa in più aree, non è enorme, ma garantisce comunque una buona varietà di location. Esplorarla in lungo e in largo potrebbe rivelarsi un’attività piacevole per molti giocatori.
Tecnica altalenanteGraficamente LEGO City Undercover: The Chase Begins sfoggia uno stile grazioso. Molti degli elementi di cui è costituito il mondo di gioco sono fatti interamente di LEGO. Soprattutto i personaggi, nella loro semplicità, sprizzano carisma ed espressività solamente per il loro peculiare aspetto. Complessivamente possiamo dire che TT Fusion ha svolto un buon lavoro, riuscendo a regalare un impatto visivo piacevole e funzionale. Negli interni e nelle zone più piccole il titolo si difende bene, le magagne sorgono quando ci si sposta in ambientazioni di dimensioni generose, soprattutto alla guida. Il classico effetto nebbia e un pop-up troppo marcato, con automobili e oggetti che compaiono a pochi metri da noi, sono “fenomeni” che in certi momenti vanno a influire negativamente sull’esperienza. In alcuni frangenti, poi, abbiamo anche notato qualche singhiozzo nel frame-rate, con alcuni cali di fluidità. Vanno poi segnalati dei caricamenti piuttosto lunghi. Come per gli aspetti relativi alla giocabilità, quindi, pure tecnicamente il titolo non si mostra pienamente rifinito e ciò si nota anche a causa di piccoli particolari, quali la totale assenza di un’animazione per entrare nei mezzi (il personaggio salta letteralmente dentro l’auto), fra l’altro “rubabili” in tutta tranquillità (visto che dei conducenti non vi è traccia) o del mancato doppiaggio nelle fasi in-game. Un peccato, visto che durante i simpatici filmati è presente un doppiaggio in italiano di buonissima qualità. Buoni gli effetti sonori, mentre abbiamo trovato abbastanza deludente il 3D, davvero poco incisivo.Non del tutto convincente la longevità. Le missioni sono tante, ma brevi: completare la storia porta via sei orette scarse. L’esplorazione e il raggiungimento del 100%, però, richiede una permanenza a LEGO City decisamente maggiore.
– Divertente e accessibile a tutti
– Gameplay vario
– Stile e atmosfera ironica deliziosi
– Meccaniche di gioco troppo semplicistiche
– Combattimenti troppo facili e ripetitivi
– Comparto tecnico altalenante
7.5
LEGO City Undercover: The Chase Begins è un titolo divertente e, se si sorvola su alcuni aspetti che beneficerebbero di una rifinitura, si dimostra anche appassionante. Il gameplay è fondamentalmente solido, ma poco profondo. La sua natura immediata e accessibile lo rende un prodotto adatto a tutti, nonostante l’estrema semplicità di gioco possa scontentare alcuni utenti. La varietà, lo stile e le idee non mancano di certo e sarebbe davvero bello vedere cosa il team riuscirebbe a tirar fuori se sfruttasse a pieno questo potenziale ludico. Così come è ora, il gioco sembra avere la voglia, ma non la possibilità, a causa di una semplificazione delle meccaniche necessaria per andare incontro all’utenza più giovane. Come i prodotti LEGO ci hanno dimostrato più volte, però, anche questo prequel dimostra di avere le carte in regola per far innamorare qualunque tipo di giocatore che voglia solamente divertirsi con un’avventura ironica e spensierata. Da provare!