I Traveller’s Tales sono ormai così connessi ai Lego che non ci stupirebbe scoprirli lavorare in uno studio composto interamente da mattoncini. Anni fa questa iperattiva software house ha beccato la formula perfetta per conquistare bambini e genitori: creare titoli accessibili proprio sui succitati mattoncini e applicarvi licenze ancor più note, il tutto puntando sull’umorismo e su un gameplay semplice ma in grado di divertire grandi e piccini senza intoppi. Un’impresa più facile a dirsi che a farsi, ve lo assicuriamo, ed è quindi giusto che la casa abbia deciso di sfruttare la sua brillante idea iniziale fino in fondo, migliorandola e ampliandola di anno in anno senza mai fermarsi. Dal primo titolo della serie è però passato moltissimo tempo e, nonostante le tante migliorie, il balzo verso l’open world, e una capacità di strappare qualche risata che va costantemente aumentando, inizia ad apparire concreta la possibilità di aver tirato troppo la corda.
Abbiamo dunque recensito Lego Batman 3: Beyond Gotham con la paura di trovarci di fronte a un prodotto ormai privo di sorprese e incapace di catturarci come i suoi predecessori. Fortunatamente ci siamo preoccupati per nulla, e i Traveller sembrano avere ancora un po’ di frecce al loro arco.
Batman in space
Il sottotitolo del nuovo Lego Batman non è “Beyond Gotham” a casaccio, la storia del titolo porta davvero il buon cavaliere oscuro a lasciare le buie strade della sua città natia per esplorare altri lidi… solo che non immaginate nemmeno quanto questi lidi siano lontani. Tutto parte da Brainiac, un malvagissimo e poderoso androide alieno con il pallino del collezionismo, che all’inizio dell’avventura entra in possesso di quasi tutti gli anelli del potere e decide che rimpicciolire città e infilarle in delle luccicanti bottiglie non gli basta più. La Terra, in quanto sfigatissimo pianeta che da sempre viene bersagliato da ogni genere di minaccia nei fumetti, diventa il suo nuovo bersaglio, e ciò porta l’intera Justice League ad attivarsi, con Batman al centro delle vicende (perché resta pur sempre il personaggio più figo della DC). Lo scontro con Brainiac vi porterà quindi nello spazio, su pianeti alieni, e in giro per la Terra alla ricerca di un modo per porre definitivamente fine ai piani dell’androide, con tanto di super cattivi a darvi manforte per difendere il loro personale parco giochi.
La premessa è come al solito poco più di un punto di partenza per giustificare una serie di eventi gradualmente sempre più spettacolari e offre in questo caso innumerevoli spunti, ma al contempo limita paradossalmente le possibilità del team, contenendo Lego Batman 3 in una struttura fortemente correlata alla narrativa e lineare, più vicina a The Lego Movie Videogame piuttosto che al mondo aperto di Lego City. Non è un lato particolarmente negativo, ad ogni modo: i Traveller’s Tales sono riusciti ancora una volta a inventarsi mappe enormi e artisticamente notevoli, ricchissime di collezionabili e cose da fare, che a tratti sono abbastanza grandi da permettere di utilizzare veicoli di vario tipo e presentano spesso boss fight ispirate. Voi vedete di non farvi ingannare dalle prime ore della campagna, banalotte e ambientate in mappe un po’ troppo metalliche e spente. Ben presto la situazione migliora esponenzialmente.
Puzzles and costumes
Così come la struttura non ha subito grossi cambiamenti, il gameplay è rimasto più o meno invariato, anche se gli sviluppatori hanno pensato bene di gonfiare a dismisura la formula con un numero mostruoso di eroi utilizzabili e di costumi alternativi per i protagonisti principali. Ogni costume offre un’abilità extra a un eroe, e queste, unite ai poteri base dei comprimari dotati di singola uniforme, danno vita a un gran numero di combinazioni da utilizzare per risolvere gli enigmi sparsi per le mappe.
Precisiamo, i puzzle sono ben lontani dall’essere anche solo minimamente difficili. Il nucleo di Lego Batman 3 è ancora quello di un gioco per bambini e genitori, perfetto per essere giocato in coppia ed estremamente permissivo. Nessun rompicapo vi porterà a fondere preziosi neuroni, e quasi tutte le soluzioni verranno addirittura consigliate direttamente dal gioco tramite scenette evidenti o mattoncini distruttibili che dispensano consigli. L’aumento di costumi e personaggi ha portato però anche a una diminuzione dell’accessibilità, e potrebbe capitarvi di rimanere bloccati alcuni minuti, probabilmente perché vi siete persi un qualche oggetto da distruggere per ottenere dei blocchi attivi con cui costruire lo strumento necessario ad avanzare, o non vi è venuto in mente di usare uno dei costumi in quel momento. In parole povere, il titolo si è fatto un po’ troppo complesso per un bimbo non accompagnato e ha abbracciato completamente la sua natura “per famiglie”.
Gli enigmi sono inoltre intervallati da alcuni momenti action, durante i quali vi ritroverete a fare a pezzi scagnozzi nemici a forza di pugni e super poteri. Proprio gli scontri sono l’elemento meno mutato nella produzione, un peccato perché, con l’impossibilità di morire e manovre troppo limitate in combattimento, sono la parte più debole del castello di mattoncini. Non chiediamo chiaramente un combat system di quelli seri, ma uno svecchiamento generale delle meccaniche aggiunto a uno sfruttamento più interessante dei poteri in battaglia migliorerebbero di parecchio tali fasi. Perlomeno alcuni momenti a bordo di navicelle, che ricordano una versione molto semplificata di Resogun, e altre trovate discretamente intelligenti mantengono fresca l’avventura fino al suo finale. Non dimenticatevi poi che i Lego Games sono vere e proprie Collect-athon, titoli strapieni appunto di collezionabili, segreti ed extra da scoprire, che permettono di rigiocare interi livelli con combinazioni di eroi diverse che spesso sbloccano chicche inaspettate. Qui in particolare brilla l’inserimento del mitico Adam West nelle varie zone, praticamente sempre in situazioni di pericolo estremo.
Nulla da dire sul comparto tecnico. Il motore è solido e la direzione artistica lo è ancor di più. Con i loro mattoncini virtuali i Traveller sono ormai in grado di creare ambientazioni eccezionali, e di far apparire i loro giochi ben più belli di quanto ci si aspetterebbe. In questo Lego Batman, tuttavia, a brillare è soprattutto il sonoro, che vanta addirittura i doppiatori originali della serie animata in italiano (e in inglese è altrettanto eccelso). Molte delle battute si perdono nella traduzione, ma resta un lavoro sopraffino.
Un appunto finale per i fan DC. I Traveller ad ogni nuovo prodotto dimostrano una conoscenza e un rispetto non indifferente per il materiale da cui traggono ispirazione, e Lego Batman 3 non fa che sottolineare ulteriormente questo loro talento. Certo, la sua natura di titolo per i più piccini costringe a qualche forzatura nella narrativa, ma tenete d’occhio dialoghi e citazioni, potreste trovare più di una gradita sorpresa.
– Sempre ricchissimo di cose da fare, eroi e collezionabili
– Ambientazioni ispirate e davvero belle da vedere
– Gameplay accessibile e sempre perfetto per le famiglie
– Doppiaggio d’eccezione
– L’aumento di costumi ed eroi ha portato a una perdita di intuitività
– Le prime ore sono poco ispirate e noiosette
– Sarebbe ora di qualche seria miglioria in certi aspetti
Lego Batman 3 è l’ennesima conferma delle capacità dei TT Games, ormai talmente a proprio agio con i mattoncini virtuali da riuscire a creare titoli di alta qualità pur senza innovare particolarmente la formula di base. Stavolta il gioco non vanta la libertà di esplorazione di Lego City Undercover, ma rivaleggia con Lego Marvel per Contenuti e cast, e offre alcuni dei livelli più riusciti della serie, il tutto condito dalla solita sana dose di umorismo. Un altro gioco consigliatissimo per le famiglie insomma, anche se inizia ad esserci bisogno di un nuovo concreto passo avanti per la serie.