Sono passati sette mesi da quando Spark Unlimited riuscì a stupirci con Turning Point: Fall of Liberty. Stupirci; perché dopo roboanti trailers, presentazioni brillanti e annunci in pompa magna, presentarono un titolo da voto 4, terrificante per comparto tecnico, tremendo per giocabilità e tanto scriptato da sembrare un brutto film piuttosto che un videogame.Se abbiamo la pazienza di rileggere la recensione di quel titolo, scritta dal caro collega andymonza, potremo notare una frase nei commenti finali che ci fornirà le giuste premesse per valutare anche quest’ultima opera Spark Unlimited:“limitandoci a sperare che questo fallimento serva perlomeno da monito per meglio contestualizzare le future produzioni”
La mitologia diviene realtà nel XXI secoloSette mesi, abbiamo detto, e finalmente possiamo giocare a fondo anche Legendary, sparatutto ambientato nel XXI secolo in cui il ritrovamento e l’apertura del Vaso di Pandora riempiono il mondo di sanguinarie creature mitologiche. Noi impersoniamo Charles Deckard, ladro, truffatore e criminale per professione, assoldato dal ricco LaFey per rubare da un museo Newyorkese il potente cimelio, salvo accorgersi presto di essere delle semplici pedine in una serie di eventi che ci porterà ad interagire maldestramente con il Vaso, aprendolo e cambiando il mondo per sempre; oltre che noi stessi, dato che lo sfortunato avvenimento ci marchierà la mano sinistra indelebilmente, fornendoci del potere di assilmilare la forza spirituale delle creature decesse, e di utilizzarlo per curare le nostre ferite oppure per colpire duramente i latitanti evasi dal ritrovato archeologico
Un primo piccolo de-ja vuLa trama interessante da facilmente modo di tracciare un parallelo con la precedente produzione Spark Unlimited, anch’essa fornita di una buona storia, rivelatasi poi mal sfruttata.Assolutamente esaltati all’idea di essere l’ago della bilancia tra la salvezza e la distruzione della razza umana, iniziamo l’evacuazione dal decadente museo che proteggeva gelosamente l’antico manufatto, museo ormai in fase di completa distruzione a causa di un potente raggio energetico capace di squarciare il cielo ed aprire un passaggio tra realtà e fantasia.
La sensazione prende formaTutta questa poesia si riassume in una corsa tra pareti senza textures, lungo percorsi prefissati ed assistendo a pesanti scripts in cui non v’è alcun modo di intervenire attivamente, sino all’uscita dal museo, dove ancora una volta correremo in ulteriore percorso prefissato ed assistendo agli ennesimi pesanti scripts che saremo costretti a guardare sino in fondo, dato che per la maggior parte delle volte, aspettare che gli eventi precalcolati sblocchino la strada è l’unico modo di procedere alla successiva serie di strade predefinite da percorrere.Qui si delineano contemporaneamente il secondo ed il terzo parallelo con Turning point: fall of Liberty, ovvero l’imbarazzante qualità del comparto grafico, resa appena decente solamente dalla presenza di numerosi effetti scenografici, e la quantità di scripts a cui assistere interni che contraddistinsero negativamente il pessimo titolo di sette mesi fa.
L’importante è divertirsi.. ma il dubbio si concretizzaNonostante tutto, un titolo che vuole fare del divertimento puro il proprio punto focale, potrebbe non necessitare obbligatoriamente di un level design particolarmente ispirato, rendendosi divertente solamente tramite la grandiosa qualità dei nemici e l’incalzante azione su schermo. Almeno in questo campo, Legendary riesce parzialmente a non deludere del tutto. Combattere contro giganteschi grifoni, lupi mannari da decapitare e poderosi minotauri è abbastanza divertente, dato che ci caricheranno violentemente in continui branchi da mietere uno dopo l’altro; utilizzando le poche armi disponibili che non spiccano per originalità, che vanno dalla classica pistola all’immancabile fucile a pompa, al già visto mitra con puntatore laser sino all’ancor meno originale mitragliatore alla Rambo, senza dimenticare molotov e granate, tutte malamente realizzate ed incredibilmente meno potenti di quella che è l’arma migliore del gioco, ovvero l’ascia da pompiere, capace di annichilire potenti mostri di Omerica concezione con un sol colpo.Ancora una volta, semmai avessimo pensato che almeno sul versante antagonisti avremmo avuto nemici interessanti da affrontare, arriva il quarto parallelo con Fall of Liberty, ovvero l’improbabile idiozia della CPU per quanto riguarda i soldati che cercheranno di eliminarci. Cosi come nell’inguardabile titolo fantapolitico, anche in Legendary l’intelligenza artificiale risulta incredibilmente inesistente, con soldati che se ne staranno fermi nella loro posizione continuando a spararci addosso, senza accorgersi minimamente che noi -da soli- spariamo molto meno ma anche molto meglio, atterrandoli uno dopo l’altro dalla distanza come fossero spighe di un campo di grano in una notte prolifica di crop circles. Unico modo per ottenere un minimo di sfida è aumentare la difficoltà di gioco, ottenendo semplicemente nemici più resistenti e dannosi, ma non meno mentalmente inadeguati.
L’impressione è ormai certezzaCon quattro campi di valutazione di cui tutti risultano incredibilmente combacianti tra i due titoli di Spark Unlimited, l’ormai datato commento del buon recensore monzese prende anch’esso la parvenza mitologica di una speranza disattesa.Gli errori commessi nel precedente tentativo di realizzare un buon gioco sono ancora tutti presenti, seppur limati, anche in Legendary, che non si evolve minimamente nel gameplay a partire dal primo livello (tempo di percorrenza, 10 minuti scarsi), passando per fogne, castelli, labirinti e via dicendo sino all’ultimo capitolo, che non è il numero venti e nemmeno il dieci; bensì l’ottavo, portando all’attenzione, se mai servisse infierire sul videogiocatore, un’ ulteriore rassomiglianza con il fratello maggiore dall’ambientazione storica, ovvero una longevità insufficiente, accompagnata da un online malpensato ed indubbiamente accessorio, che propone una modalità a squadre 4 vs 4 in cui avremo -ancora- gli stessi mostri e features del single player, dovendo uccidere bestiame in quantità, accumulandone l’energia vitale e riversandola in appositi contenitori.
– Immediato e spensierato
– A tratti cinematico
– Buona idea per la trama…
– … completamente mal sfruttata
– Tecnicamente povero
– Esageratamente scriptato
– I.A. improponibile
– 8 livelli cortissimi
– Multiplayer accessorio
5.5
Dopo Turning Point: Fall of Liberty, era il minimo aspettarsi che Spark Unlimited cambiasse rotta con Legendary. Il titolo, invece, ripropone perfettamente la stessa trafila già seguita in passato, con annunci esaltanti, numerosi trailers e dietro le quinte, salvo poi presentare un gioco troppo simile al fallimentare predecessore, differendo solo nell’ambientazione e per minimi miglioramenti nel comparto audio/video, mantenendo però identica la scriptata linearità dell’intera avventura, in cui per tutto il tempo ci si sente attori ma non protagonisti, e portandoci alla mente le black ride di un parco giochi, dove il carrellino segue il suo immutabile binario dall’inizio alla fine, facendoci incontrare volta per volta mostri animatronici spettacolari, da ammirare senza potervi minimamente interagire.
Consigliato solo se volete investire i vostri soldi in un gioco che permetta di sparare e, se vogliamo, “divertirsi” senza grossa attività di neuroni; in qualsiasi altro caso è bene lasciar seriamente perdere, specialmente in un autunno 2008 cosi prolifico di grandi titoli, tra cui si può citare Fallout 3, anch’esso distribuito da Atari.