Come si suol dire, “già il titolo dice tutto”. Immaginatevi un re in un castello, con un fiume che scorre sotto di esso e un eroe pronto ad espugnarlo… no, no, non è proprio così. Evidentemente ci sbagliavamo. Il fiume c’è, una leggenda pure, ma verrà interpretata da noi dopo essere stata scritta da Natsume nell’ormai lontano 1999, quando le due dimensioni e la visuale a volo d’uccello andavano forte, davvero forte. La casa di sviluppo di Harvest Moon lanciò Legend of the River King dapprima per Game Boy, poi grazie ad una rivisitazione a colori per l’allora Neo Game Boy Color. Pensata più che buona, visto che la console portatile Nintendo stava vivendo il suo momento di massimo splendore, soprattutto grazie all’uscita dei primi Pokémon, veri e propri colossi per il succitato gioiellino d’antiquariato. A distanza di circa 14 anni, Legend of the River King torna disponibile al pubblico, giungendo sull’eShop per fare ingolosire tutti coloro che non hanno avuto la possibilità di provarlo a suo tempo. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Un eroe poco comune
Come avevamo fatto intuire prima, non si sta parlando di cavalieri coraggiosi, spade affilate, principesse in pericolo, eserciti da affrontare o dungeons da esplorare, nessuna impresa eroica insomma. Anzi, a dire il vero l’eroe c’è, semplicemente non veste i panni di un principe azzurro bensì quelli di un… pescatore! Avete capito bene, il titolo narra le gesta di un giovane pescatore intento a pescare il pesce “guardiano” del fiume, indispensabile per guarire la povera sorella gravemente malata. È così infatti che comincia il gioco, con la madre del protagonista che supplica il piccolo eroe senza nome – spetterà a noi sceglierne uno – di mettercela tutta per pescare la mitica creatura squamata.
Parte l’avventura, il ragazzino senza dire nemmeno una parola acconsente alla richiesta della sua disperata mamma. Ma cos’è di preciso Legend of the River King? Un gioco di pesca o un gioco di ruolo? Da come viene dato l’input la prima supposizione sembrerebbe più azzeccata, ma è proprio qui che Natsume intende stupirci. Il nostro scopo, infatti, non sarà soltanto quello di pescare gli svariati tipi di pesce presenti nel gioco fino ad arrivare al nostro obiettivo finale, bensì anche quello di allenare il nostro personaggio per guadagnare punti esperienza utili alla sua progressione.
Analizziamo una cosa per volta: innanzitutto la modalità pesca, visto che comunque si tratta della fase più importante e caratterizzante del titolo. Spostandoci in riva al fiume, avremo modo di selezionare il tipo di esca che desideriamo utilizzare, lanciare l’amo lontano o vicino a nostro piacimento e mettere alla prova le nostre doti di pescatore. E proprio come fa un vero pescatore, dovremo munirci di tanta pazienza per aspettare il pesce che “abbocca”, nel vero senso della parola, alla nostra esca: spesso e volentieri ci ritroveremo a dover riavvolgere la lenza per lanciare l’amo in un altro punto più denso di pesci. Da un lato questo rende un tantino più realistica la pesca, dall’altro è piuttosto frustrante visto che a volte riuscire a prendere un pesce si rivelerà un’impresa alquanto ostica. Potremo seguire dall’alto i movimenti dei pesci che si aggirano attorno al nostro amo, visto che si intravedono le loro ombre sott’acqua. Una volta che uno di questi avrà abboccato, inizierà la sessione di pesca vera e propria, in cui l’inquadratura si concentra sotto la superficie acquatica seguendo i movimenti della preda. A noi spetterà il compito di tirare la canna in modo tale da portarla verso la superficie: naturalmente saranno diversi i fattori che decreteranno il successo della pesca, in particolare il nostro saper dare lenza e tirare al momento giusto. I meccanismi saranno comunque piuttosto semplici da apprendere, vista l’immediatezza di un gameplay comunque ben riuscito.
Tornando agli aspetti ruolistici del titolo, ci teniamo a specificare che i combattimenti sono naturalmente a turni, visto anche il suo periodo di uscita. Non si limiteranno però alle classiche scelte di attacco o di selezione oggetti, ma sarà data un minimo di interattività al giocatore grazie ad un piccolo pugno che comparirà e scomparirà in diversi punti del corpo dei nostri nemici. Quando sarà visibile dovremo essere veloci a premere il tasto A con il giusto tempismo, altrimenti non infliggeremo alcun danno all’orso, al pipistrello, al serpente, o a chiunque sia il nostro nemico in quel momento. In questo modo sarà anche possibile causare più o meno danni all’avversario, a seconda del punto in cui questo verrà colpito; inoltre, l’ammontare del danno inflitto dipenderà anche dai punti salute, più saranno e più riusciremo a far male! Il resto verrà da sé, visto che non sarà poi tanto diverso dai soliti giochi di ruolo in cui dovremo progredire nella nostra avventura, risolvere semplici puzzle – all’inizio, ad esempio, dovremo procurarci una zattera – e vendere pesci al negozio per arricchirci, senza mai dimenticare di migliorare il nostro eroe.
Alleva un pesce e fallo crescere!
Oltre alla modalità principale di cui abbiamo parlato fino ad ora, ce n’è un’altra che ci permetterà di allevare un pesce nel nostro acquario personalizzato e vederlo crescere piano piano. È consigliabile portare avanti questa modalità in concomitanza dell’altra, in modo tale da non stancarsi subito visto che potrebbe risultare noioso guardare solamente il proprio pesce che cresce.
Prendersi cura di lui significa dargli da mangiare qualora avesse fame, prestando attenzione ai suoi gusti: preferisce i vermi o le ranocchie? Accontentarlo significa renderlo felice, fattore molto importante per la sua crescita. Bisognerà inoltre stare attenti al suo stress, così, di tanto in tanto ci toccherà rinnovare l’ambiente, aggiungendo magari qualche pianta acquatica qua e là o altri oggetti e portando aria di rinnovamento nel suo habitat. Inoltre bisognerà pulire l’acqua, ma per questo basterà premere qualche tasto e nulla di più.
Il titolo è condito da una grafica negli standard della console, nulla di sorprendente: inquadratura a volo d’uccello che per i più sarà collegabile a quella dei titoli Pokémon, colori schietti e imperfezioni dell’epoca, soprattutto nei poligoni. Non c’è un intreccio narrativo solido, la trama è veramente elementare e funge da mero pretesto per dar via alla pesca, senza poi contare il fatto che non saranno nemmeno molti i luoghi visitabili, visto il mondo povero di città presenti. Tuttavia, la vera sfida sarà quella di pescare pesci rari, mettendo la pesca in primo piano visto il buon lavoro svolto da Natsume in questo senso. Sarà davvero divertente cercare di prendere alcune specie di pesci, punto che dona una buona profondità al titolo.
– Un gioco che offre buona varietà
– Le sessioni di pesca sono divertenti!
– Mix riuscito appieno
– Deve piacere il genere
– Poco vasto
Grazie ad un mix per nulla scontato e piuttosto riuscito, Natsume è riuscita a dare vita ad un gioco diverso dai soliti, semplice e allo stesso tempo divertente. Legend of the River King riesce a mischiare in maniera più che discreta il classico gioco di ruolo ad un genere abbastanza inusuale, quale la pesca virtuale. Tenendo sempre presente che si tratta di un titolo per il buon vecchio Game Boy Color, consigliamo l’acquisto a chiunque stuzzichi un simile mix.