Recensione

Legacy of Kain: Defiance

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a cura di Fei

Raccontare le vicende che stanno dietro alla saga di Kain e Raziel è un’impresa improba non per me, che sono un fan dal lontano 1996 ed un amante delle vicende di Nosgoth, ma vostra… Non mi basterebbero 2 recensioni per narrarne la storia e si sa, la lettura alla lunga può stancare.Provando a vestire i panni di un conciso bardo posso cimentarmi ad intraprendere questa recensione e dirvi che, a mio giudizio, la trama intricata e magnifica che si dipana dai primi Blood Omen e Soul Reaver, su PlayStation, fino ai due rispettivi seguiti per PS2 è indubbiamente una delle migliori e più affascinanti nella storia dei videogiochi.Questo Legacy of Kain: Defiance (LOKD) rappresenta la summa di questa epopea, con i due protagonisti finalmente giocabili insieme; è un titolo che indubbiamente svela molti misteri e guida il giocatore in maniera sublime attraverso una storia ricca di colpi di scena ed intrecci degni dei migliori scrittori e sceneggiatori.Non vi tolgo il gusto di quanto vi attende non svelandovi nulla. LOKD è un titolo che va giocato ed assaporato districandosi attraverso la sua superba trama e le sue tematiche “colte” non accessibili a tutti, basate sui salti nel tempo, sui giochi del destino ed il loro rapporto con il libero arbitrio.

Esiste un destino?Il rapporto quasi simbiotico dei due protagonisti ha sempre visto il destino giocare con loro, facendoli incontrare, scontrare ed allontanare a sua discrezione attraverso luoghi ed epoche. Le oscure macchinazioni di Moebius il tessitore del tempo, quello che sembra il burattinaio di tutto, hanno portato spesso a colpi di scena da lasciare a bocca aperta e quasi a far smarrire tra gli intrecci della trama. Ancora una volta gli sceneggiatori hanno dosato ciò con grande perizia ed un fan della saga non potrà che esserne soddisfatto, così pure i nuovi “adepti” che presto si ritroveranno vogliosi di giocare anche i vecchi episodi.Kain, un uomo brutalmente ucciso, diventato un vampiro e con i secoli il sovrano di tutta la sua genia, quasi un semidio, dai tempi del loro splendore, fino alla loro persecuzione ed alla inevitabile caduta.Raziel, un Sarafan, un prode paladino cacciatore di vampiri, una volta ucciso da essi è divenuto lui stesso un vampiro. Un vampiro non qualunque, superiore agli altri così tanto da giungere a superare in poteri il suo signore Kain, che, indignato dalla sua tracotante “ribellione”, lo fece uccidere tra inenarrabili sofferenze. Tuttavia si sa… il destino ha il senso dell’umorismo. La “vita” di Raziel non finì quel giorno e tornato come spettro divoratore di anime riuscì a valicare i confini del piano spettrale per tornare in quello materiale a cercare la sua vendetta, a cercare attraverso epoche e luoghi colui che lo uccise due volte: Kain.Attraverso la saga se ne sono succeduti di eventi ed il fato ha dato ad entrambi i due protagonisti la possibilità di imbracciare la Mietrice d’anime, la Soul Reaver, una spada dagli sconvolgenti poteri, una spada creata in un unico esemplare ma che con i paradossi temporali ed i salti attraverso le epoche è finita appunto nelle mani di entrambi. Viene da chiedersi qui se l’unicità di questa arma sia dipesa dall’unicità spazio-temporale o da altro, di certo non sono domande facili ma quesiti che possono pure scatenare profonde riflessioni filosofiche: in ogni caso la trama, con calma, ha spiegato e vi spiegherà tutto.In questo LOKD, come detto prima vestiremo, a turno, i panni sia di Kain che di Raziel, preda e cacciatore e viceversa in un rapporto ambivalente, ognuno alla estenuante ricerca dell’altro, alla ricerca delle risposte agli intricati ed intriganti enigmi che il destino ha messo loro di fronte, attraverso circa quindici capitoli alla ricerca del loro ineluttabile ed inevitabile incontro.

The Return of the Defiance May CryQuesto titolo, volutamente umoristico, ci introduce alla disamina tecnica di LOKD, che ricorda Il Ritorno del Re ed il primo stupefacente Devil May Cry per la spettacolarità delle riprese di tipo cinematografico e, a tratti, come gameplay.

GraficaSia su PS2 che su Xbox, LOKD è un titolo che fa uso di una grafica abbastanza pulita ed artisticamente molto ispirata che rende alla perfezione il mondo di Nosgoth e ne sublima le particolarità, che da sempre accompagnano questa saga.Il buon numero di poligoni e le texture assai ben realizzate danno un impatto che a prima vista lascia davvero soddisfatti e con il prosieguo del gioco ancora di più. Da registrare che in entrambe le versioni le collisioni poligonali talvolta, in particolare usando la telecinesi, non sono del tutto azzeccate, tuttavia nulla di così grave da inficiare un giudizio assai lusinghiero.Il frame rate è adeguato alla caratura del gioco, quindi ben più che positivo.Gli effetti particellari ben realizzati ed i cromatismi suggestivi ed azzeccati conferiscono al titolo un fascino unico, soprattutto con Raziel nel piano spettrale; in questo caso infatti avrete la sensazione di essere davvero su un altro piano esistenziale. Non solo i classici colori e le strutture deformate, retaggio dei precedenti capitoli, ma soprattutto nebbie e foschie danno la chiara sensazione di un mondo parallelo davvero etereo ed impalpabile. Le architetture di isprazione gotica e dark sono maestose e ricche di atmosfera così come i paesaggi di Nosgoth. Insomma, che altro dire, i ragazzi della Crystal Dynamics hanno fatto proprio un ottimo lavoro!Analizzando le specifiche console si nota che su Xbox la grafica risulta nel suo complesso più pulita e con cromatismi ancora più spettacolari, mentre per quanto riguarda la PS2 si verificano talvolta dei fastidiosi rallentamenti, per fortuna molto sporadici.Arrivando a parlare della telecamera ci troviamo di fronte ad una grossa innovazione rispetto alla serie (eccezione fatta per Blood Omen con prospettiva di trequarti a volo di uccello): essa infatti non è più libera o parzialmente libera ma di tipo cinematografico. Indubbiamente la spettacolarità beneficia di questa novità che fa venire in mente i due giochi precedentemente citati.Qui siamo di fronte ad una questione di gusti, a me tale scelta sembra ottima, tuttavia la mancanza dell’effetto trasparenza, quando la telecamera si trova ad essere parzialmente coperta, in fasi di gioco concitate o aree da superare è una cosa sicuramente fastidiosa a livello di giocabilità. Da registrare comunque che in molti punti, non tutti, è possibile ruotarla a partire dal punto di ripresa o ruotarla liberamente a proprio piacimento usando la visuale in prima persona.

SonoroIl comparto sonoro di LODK è di assoluto rilievo.Gli effetti sonori sono in parte nuovi, in parte degli storici campionamenti presi dai precedenti capitoli e migliorati; nel complesso mi sono sembrati davvero realistici ed azzeccati, sempre adatti alle situazioni, mai stonati con il gioco.Le affascinanti musiche sono anche esse uno degli elementi fondamentali della suggestiva atmosfera che il gioco regala. La scelta di non implementarle nel piano spettrale è una cosa che magari non piacerà a tutti ma, personalmente, trovo tale decisione coerente ed ispirata. Infatti l’assenza di esse, con un silenzio interrotto dai suoni ovattati di voci lontane, dei lamenti delle anime e delle urla dei demoni con la loro eco, è a mio giudizio un qualcosa di creativamente davvero superbo in grado di far “vivere” l’immaterialità di quel mondo di morte.La localizzazione ed il doppiaggio di questa saga sono sempre stati, secondo me, tra i migliori mai realizzati se non, addirittura, i migliori in assoluto. Il linguaggio avito ed arcaico di ispirazione colta e teatrale è stato uno degli elementi che più ha caratterizzato questa saga donandogli quella atmosfera, non mi stancherò mai di dirlo, unica e suggestiva. Ancora una volta Crystal Dynamics ed Eidos hanno fatto un ottimo lavoro: i testi sono davvero scritti alla grande. Purtroppo però in LODK il doppiaggio italiano non è a livello dei precedenti capitoli. L’audio tappeto, o di sottofondo, non è doppiato ma la cosa non è così grave, ciò che davvero lascia perplessi è la pessima voce di Kain completamente inadatta, così poco azzeccata da rovinare un personaggio storico del mondo dei videogiochi e, talvolta, da far calare il coinvolgimento in un gioco che conquista. Il cast dei doppiatori è cambiato dopo gli altri episodi della saga e questa, a mio giudizio, è stata una scelta di per sé discutibile per i fan abituati ormai all’ottimo e storico cast che dava vita a personaggi e protagonisti. Mettendo da parte la nostalgia (le vecchie voci però resteranno sempre meglio), soffermiamoci su quanto ora ci troviamo di fronte, o meglio ascoltiamo. Benché il parlato non sia ben sincronizzato con il labiale, dopo l’iniziale disappunto per questo cambio di cast, mi sono abituato a molti dei nuovi attori e con il progredire del gioco ho imparato ad apprezzare in particolare i doppiatori di Moebius e Raziel a seguire, perché adatti, coerenti ed abbastanza espressivi. Ciò che però resta totalmente inappropriata è la voce di Kain: un timbro troppo adolescenziale, senza espressione, sbarazzino, giovane che imita una voce roca, per un vampiro che dovrebbe avere una voce alonata, regale e matura, una voce di chi ha vissuto attraverso le ere, una voce beffardamente ironica ed orgogliosa scavata dalle esperienze. Se dovessi basarmi solo su Kain e su altre voci troppo da cartoni per piccini, probabilmente il voto sarebbe insufficiente.Tirando le somme, nel complesso, il sonoro è davvero notevole e certi difetti non possono rovinarne la qualità. In ogni caso vi ricordo che selezionando la lingua inglese, magari con sottotitoli in italiano se non capite, potrete ascoltare gli storici, per questa saga, e fantastici doppiatori inglesi, un cast stupefacente di attori che hanno lavorato in Star Trek o hanno dato voce ad alcuni dei personaggi più famosi dei capolavori della Walt Disney…

Giocabilità e longevitàLOKD è un titolo molto coinvolgente che con il progredire dell’avventura vi incollerà al joypad ed allo schermo. Tale coinvolgimento dipende in gran parte, come più volte detto, dalla eccezionale trama, che si dipana attraverso l’intero gioco, in grado di proiettarvi all’interno di una storia fantastica, e dall’atmosfera molto suggestiva che permea le terre di Nosgoth.Il gameplay, dal canto suo, è sicuramente buono ma non è allo stesso livello dell’ottima storia.Prendere possesso dei due protagonisti è qualcosa di immediato con comandi semplicissimi da imparare, gli unici problemi che si possono incontrare sono dovuti, come discusso in precedenza, all’uso della telecamera qualche volta più di impiccio che spettacolare.Il sistema di combattimento, con varie combo potenti e sanguinarie facili da gestire, mi ha ricordato ancora una volta il primo Devil May Cry ed in quanto tale risulta di rilievo. I due protagonisti combattono in modo assai simile: partendo dal presupposto che usano la stessa identica arma, che sono strettamente legati l’uno all’altro e che sempre hanno combattutto così, la scelta mi sembra corretta ma ammetto tuttavia che ai novizi potrebbe quantomeno lasciare leggermente interdetti.Del titolo Capcom, così come del recente Il Ritorno del Re, LODK purtroppo ha anche una certa linearità. Questo, per fortuna, si avverte solo dopo parecchie ore di gioco.Da buon fan della saga ritengo il primo Soul Reaver su PlayStation il migliore in quanto a libertà di azione e ad enigmi. Parlando di enigmi appunto, questi mi sono sembrati semplici, in particolare quando si vestono i panni di Kain. Con quest’ultimo infatti le sessioni di gioco sono più improntate all’azione vera e propria ed i rebus da indovinare sono tutti facili da risolvere; con Raziel, pur essendoci comunque combattimenti, gli aspetti privilegiati sono l’esplorazione e la soluzione di certi rebus, non come i precedenti ma comunque non così difficili. Usando con intelligenza il piano spettrale e quello materiale riuscirete a procedere, senza particolari intoppi, lungo il gioco attraverso il corso degli eventi.La crescita dei personaggi, i potenziamenti, l’uso della telecinesi e di altre abilità sono sicuramente ottimi particolari come nei precedenti capitoli e le novità introdotte al tema non sono niente male.Nel complesso LODK è un titolo quindi assai giocabile ed impiegherete abbastanza per portarlo a termine. Il fattore longevità, se facciamo eccezione per Soul Reaver, non è mai stato un aspetto così eclatante della saga ma in questo capitolo è sicuramente migliore che nei precedenti ed il fattore rigiocabilità è comunque da tenere da conto: capire meglio la trama, giocare con il doppiaggio inglese o semplicemente divertirsi con un buon titolo sono tutti elementi che giovano a favore di ciò.

– Un grande ritorno: una trama fantastica ed un’atmosfera unica

– Il piano spettrale è uno spettacolo per gli occhi

– Immediato e coinvolgente

– Telecamera spettacolare di tipo cinematografico…

– … ma problematica a livello di giocabilità

– Doppiatori cambiati rispetto alle versioni precedenti

– La voce di Kain è così inappropriata da inficiare la stupenda atmosfera e svilire personaggio

– Non così difficile ed alla lunga lineare

8.2

Finalmente Raziel e Kain sono tornati e finalmente sono giocabili insieme in un action/adventure che è la summa di tutti i precedenti capitoli.

Legacy of Kain: Defiance è un acquisto obbligato per tutti i fan della saga che lo troveranno il migliore episodio rispetto agli ultimi due usciti. Per tutti gli altri è un gioco sicuramente più che consigliato.

Una trama fantastica, tra le migliori mai viste, che segna il compimento (sarà davvero così…?) delle vicende di Raziel e Kain, un comparto tecnico di rilievo, una giocabilità ed una longevità assai buone fanno di questo gioco un titolo da tenere in seria considerazione sia su PS2 che su Xbox.

Da notare il cambiamento del cast degli attori per il doppiaggio in italiano che potrebbe lasciare con l’amaro in bocca qualche fan. Il lavoro svolto su questo LODK è comunque discreto se escludiamo uno dei protagonisti, il povero Kain, che purtroppo ne esce con le ossa rotte per la voce e l’interpretazione per nulla adatte e coerenti con il personaggio. Audio in inglese e sottotitoli in italiano sono il mio consiglio.

Voto Recensione di Legacy of Kain: Defiance - Recensione


8.2

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