Recensione

Lake Masters EX

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a cura di Upe

Lo sport preferito dall’uomo, è il titolo di un film di qualche anno fa con protagonista Rock Hudson. Qual è questo sport, vi starete chiedendo? Chiaramente il riferimento non può che essere la pesca sportiva, laddove oltre ad una buona base teorica conta, soprattutto, la pratica sul “campo”. Personalmente ritengo di avere una discreta dose di esperienza, avendo praticato assiduamente (al dispetto del mio cognome) tale sport. Anche in ambito videoludico, con lunghe ed estenuanti sessioni all’insegna di Fisherman Bait (Konami), credo di essermi forgiato per bene.Insomma, realtà e proposta virtuale, entrambe facenti parte (ormai) del mio DNA. In questa ottica e con tali fondamenta mi appresto a provare il qui presente Lake Masters EX.

Brrrr… freddino stamattina!Un aspetto del praticare la pesca, che molto scoraggia i novellini, consiste proprio nelle alzatacce mattutine. Finché si è in estate la cosa potrebbe anche essere piacevole, ma in inverno la questione assume tratti da melodrammone napoletano… con tanto di lacrime. Quindi, se avete una minima intenzione di affrontare la situazione fate bene i vostri conti. Oltre al fattore orario/climatico c’è un’altra questione da non sottovalutare, ossia il freno maggiore alle velleità di “Sampeiana” memoria. Lo sport in argomento non è tra i più economici, specialmente se non si possiede l’attrezzatura di base (ereditata – in senso lato – dal genitore praticante o da un amico ormai stufo). Infatti, cosa imprescindibile e necessaria, bisognerà acquistare nell’ordine: una canna, un minimo di materiale di consumo (ami, fili, esche, retino, etc…), farsi la licenza governativa e ancora tutta una serie di altri utili accessori. L’alternativa sarebbe quella di accontentarsi dei laghi artificiali a pagamento, certamente nel complesso molto meno costosi (si fa per dire), ma di dubbio gusto estetico/sportivo/naturalistico. Appare chiaro che l’affrontare una decisione del genere, se non si è economicamente sufficienti, richiede tanta faccia tosta e dei genitori di manica larga o di larghe disponibilità. Non rimane quindi, tanto per saziare la sete, che accontentarsi della virtuale rappresentazione.Tralasciamo il dettaglio delle modalità previste, comprendenti il Tournament e il Freestyle, concentrandoci maggiormente sull’aspetto prettamente giocabile. Direi di iniziare dal sistema di controllo, il quale si fa apprezzare per l’immediatezza e la semplicità di gestione… forse anche troppo. I tasti utilizzati sono la x, deputata al lancio della lenza nonché al recupero della stessa. Quelli dorsali a destra, invece, riguardano la variazione delle visuali: una da bordo barca e una da sotto il pelo dell’acqua. La leva analogica sinistra si occupa dello spostamento del piccolo motoscafo sul quale siamo collocati e con il quale potremo spostarci dove meglio crediamo. Rimane lo stick destro, assegnatario della rotazione dell’angolo d’osservazione. Tutto fin troppo semplice e semplificato, per voler essere una simulazione. A questo punto mi sento quasi obbligato ad un parallelismo, anche se con un prodotto certamente più datato. Il riferimento è a Fisherman Bait, come accennato in apertura, il quale possedeva un sistema di controllo praticamente perfetto e, per certi versi, innovativo. Era stato implementato l’uso della leva destra del Dualshock quasi fosse la manovella di un mulinello. La rotazione dello stick, più o meno veloce, riavvolgeva la lenza rendendo tutto molto “reale”. Inoltre, il pulsante L1 svolgeva la funzione di frizione, ossia il rilascio del filo per evitarne la rottura. Nel nostro caso, affidando la manovra di riavvolgimento ad un tasto, si perde molto (tutto) di quel feeling. Assente anche l’azione della frizione, ottenibile solamente allentando la pressione dello stesso pulsante. Poco incisiva, infine, la funzione di vibrazione che dovrebbe rendere l’idea della resistenza dell’animale all’amo, non riuscendo però a trasmettere le giuste sensazioni.

Un giro in barcaL’aspetto più interessante viene dall’opportunità di esplorare liberamente (fino ad un certo punto) l’intera superficie acquatica, a bordo della nostra piccola imbarcazione. In questo modo potremo scegliere il posto che meglio ci aggrada o nel quale riteniamo ci sia più possibilità di catturare del pesce. Trovata la giusta collocazione si può passare alla scelta dell’esca (artificiale), ottenibile da una variegata selezione di modelli e funzioni: da profondità, galleggianti o da media altezza. La pesca può così iniziare… con tutte le magagne evidenziate in precedenza. Direte: ”beh, il bello di questo sport sta anche nel contatto con la natura, nella vista di paesaggi naturalistici”. Vero! però… Le ambientazioni sono completamente poligonali, realizzate con le librerie grafiche Renderware che ne evidenziano oltremodo l’obsolescenza. Il quadro complessivo non riesce nell’intento di ricreare le atmosfere da “scampagnata” a causa, soprattutto, dell’impiego di colori poco credibili e texure di dubbia valenza. La stessa resa dell’acqua evidenzia lacune, pur presentando effetti di riflessione abbastanza verosimili. Sul piano della fisica, relativa al movimento delle onde e degli animali sotto la superficie, stendiamo un velo pietoso. Velo che bisogna estendere anche alle sonorità, vuoi che si associno ai rumori delle attrezzature (mulinello) o allo sciabordio del pesce all’amo. Per il resto si assiste ad un desolante silenzio, rotto solamente da qualche effetto ambientale di discreta fattura.

– Semplicistica gestione della lenza

– Controlli facili

– Possibilità di muoversi sul luogo di pesca

– Non riesce a creare il giusto feeling

– Effetti sonori approssimativi

– Poca varietà di situazioni

– Grafica datata

4.5

L’idea di base poteva essere intrigante, a patto però di amare lo sport in argomento. Diversi difetti ne limitano fortemente il pieno godimento, difetti purtroppo sostanziali e che si riferiscono a quello che doveva, invece, rappresentare il maggior punto di forza: la giocabilità. Così com’è rimane un mediocre gioco, sospeso nel limbo degli ibridi. Non né una simulazione né un arcade. La pesca sportiva è un’altra cosa. Se proprio non ve la sentite di praticarla dal vero allora, forse, potreste trovarlo interessante… anche se ne dubito seriamente.

Voto Recensione di Lake Masters EX - Recensione


4.5

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