La Mummia 2- Il Ritorno
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a cura di Massimo
Londra, 1935. L’avventuriero Rick O’Connell, un emulo di Indiana Jones, ha finalmente sposato la sua Evelyn (reincarnazione di una principessa dell’antico Egitto), l’eroica libraia del primo film, nonchè videogioco per PSX. Da questa unione è nato un antipatico bambino di nome Alex, che ora ha otto anni. La vita della simpatica famigliola procede senza problemi di sorta, se si escludono le marachelle del piccolo di casa e qualche normale screzio familiare (Sigh). Insomma, roba da libro Cuore. Ma come in ogni buon gioco che si rispetti, soprattutto in quelli in cui è presenta un cattivone “morto vivente” (sarà che ai cari estinti non piacciono troppo i romanticismi e le famiglie stile spot pubblicitario), questo idillio è destinato a durare poco. Qualcuno infatti, un gruppo di esaltati appartenenti ad una setta per essere esatti, decide che è giunto il momento di resuscitare nuovamente il perfido sacerdote Imhotep, e utilizzarlo per sfidare il Re Scorpione, un antico guerriero i cui poteri furono secoli prima concessi da un patto malefico con il dio Anubi. ma ovviamente, siccome le disgrazie non vengono mai da sole, ecco che le porte dell’oltretomba vengono spalancate sul nostro mondo, e legioni di guerrieri non morti, vissuti in epoche passate, entrano nella nostra epoca (quella del gioco ovviamente) per invadere il pianeta. Tratto dall’omonimo film, The Mummy Returns si presenta come un adveture game in terza persona. La storia che si nasconde dietro questo gioco, come intuito dal titolo, è la stessa del film, di cui a breve vi proporremo la recensione nella nostra area DVD.
Da grande farò l’avventuriero, anzi no, il Sacerdote EgizianoAll’inizio del gioco, completamente localizzato in Italiano (sottotitoli e doppiaggio), assisterete ad una splendida introduzione in CG che vi coinvolge fin dall’inizio con un atmosfera magica ed arcana, tipica dell’Antico Egitto. In questa introduzione vi verranno raccontate le vicissitudini passate e presenti dei nostri eroi, con tanto di musiche tratte direttamente dal film a cui il gioco, come detto, si ispira. Subito dopo, apparirà la schermata di selezione dei personaggi. Si, avete capito bene, I personaggi. Infatti nel gioco potrete decidere se interpretare il buono, il coraggioso Rick, o il cattivo, Imhotep, con conseguenze dirette ovviamente sul proseguo e sulla trama del gioco. Nel primo caso, il gioco partirà da una caverna, dove il nostro “Indiana Jones” si trova con la famiglia perchè suo figlio, Alex, disobbedendo a mamma e papà (ve l’ho detto o no che è un antipatico rompi….e), ha indossato un bracciale d’oro a forma di scorpione in cui è rinchiuso il segreto dell’esatta posizione della tomba del leggendario e temutissimo “Re Scorpione”, che è come accennato prima, il personaggio chiave per la conquista del mondo. Di conseguenza, la piccola peste diventa oggetto delle attenzioni della Setta, e toccherà proprio al signor O’Connel e alla sua consorte recuperare il figlio, che si è perso ed è stato poi catturato, ed impedire alle Forze del Male di portare a conclusione il loro piano di conquista. In questa fase del gioco, sul modello di Resident Evil 3, la vostra dolce metà vi seguirà controllata dalla Cpu, sparando a destra e manca ai nemici, all’inizio una sorta di Talebani con tanto di sciabola, poi via via mostri e amenità varie.Nel caso invece scegliate di interpretare Imhotep, vi ritroverete all’inizio dell’avventura all’interno del British Museum, dove in primo luogo dovrete provvedere a risucchiare le anime delle persone che troverete al suo interno, in modo da rigenerare la vostra struttura cellulare e provvedere a riportare in vita i vostri soldati (mummificati), e potrete contare in questo caso su una forza straordinaria oltre sull’uso di poteri sovrannaturali. Da notare come succhierete l’energia vitale alle vostre vittime sullo stile di Soul Reaver. Dopo esservi ripresi, dovrete poi procedere verso la tomba segreta citata prima per acquisire maggiori poteri demoniaci e divenire l’Entità più forte determinata a dominare da solo sulla terra. Una cosa è certa, interpretare Imhotep è sicuramente un’esperienza davvero esaltante.
Il buono, il brutto e il… cretinoOvverosia, O’Connel, Imhotep e Alex. Scherzi a parte, c’è poco da aggiungere. Detto dell’audio di buon livello e dell’ottimo doppiaggio in italiano, nonchè delle belle musiche tratte dal film, passiamo alla grafica. I personaggi principali sono realizzati splendidamente, con tanti poligoni ed ottimamente caratterizzati anche nel livello di dettaglio dei volti, praticamente identici agli attori della pellicola, e perfino nelle animazioni, davvero ben fatte. Nota di demerito invece va ai fondali, un pò troppo scialbi e piatti, anche se gli ottimi giochi di luce e la discreta scelta dei colori, rende poco fastidioso questa differenza con i personaggi molto più rifiniti da questo punto di vista. La giocabilità si attesta su buoni livelli anche se non mostra nulla di nuovo. In sostanza vi dovrete limitare a sparare, picchiare (tipo picchiaduro a scorrimento) e massacrare i nemici, risolvendo qua e la qualche enigma poco complesso. La longevità, pur girando il gioco su un DVD non è quindi particolarmente elevata a causa proprio della mancanza di particolari difficoltà o alternative alla trama e al gameplay originale.
Buona grafica
Ottimo doppiaggio in Italiano
Varietà di nemici
Divertente
Fondali un pò poveri
Giocabilità senza particolari innovazioni
Livello di difficoltà basso
Poca longevità nonostante il supporto DVD
7.5
Spesso i Tie In, cioè i giochi tratti da film, hanno quasi sempre deluso le aspettative, proponendosi a parole come dei capolavori che ci avrebbero fatto rivivere le gesta del nostro eroe della nostra pellicola preferita attraverso un gioco. In realtà solo raramente ciò si è verificato, dato che spesso infatti gli sviluppatori hanno più pensato ad investire sulle licenze che sulla giocabilità, credendo che bastasse accalappiarsi i diritti di un film per poter realizzare un prodotto buono. Nel caso de La Mummia Il Ritorno (The Mummy Returns), questa situazione si è riproposta solo a metà, nel senso che il titolo in questione si pone a metà fra un discreto adventure e il solito tie in.
Voto Recensione di La Mummia 2- Il Ritorno - Recensione
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