Recensione

La Grande Fuga

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a cura di OldBoy

1963: L’anno d’uscita de La Grande Fuga, il film – 2003: l’anno di pubblicazione de La Grande Fuga, il videogame. 40: Gli anni che sono passati tra l’uno e l’altro – 40: l’anno dal quale prendono spunto i primi tentativi di fuga trattati all’interno della pellicola ed ovviamente della sua trasposizione videoludica. Certo che ce ne hanno messo di tempo! Ma vi sembra giusto che abbiamo dovuto attendere la bellezza di quarant’anni per vedere sulle nostre console il tie-in dedicato a questo cult-movie?

La trasposizione di una mitica fuga

Questi geniali programmatori ne sanno una più del diavolo, il loro è un passato glorioso, anche perché qualche anno fa chiamarsi Microprose era la stessa cosa che chiamarsi Capcom al giorno d’oggi. Nulla di stupefacente nel constatare che dopo il grande successo di Conflict: Desert Storm, non si siano cullati sugli allori e si siano messi di nuovo al lavoro. Ma la cosa che più fa rimanere di sasso è che quasi in contemporanea siano riusciti a portare a termine non solo il secondo Conflict, ma anche quel “The Great Escape” di cui già da tempo si sentiva parlare in molteplici preview. Come fosse facilmente intuibile, per varcare la soglia dello stivale il titolo non poteva che mutarsi ne “La Grande Fuga”. Correva l’anno 1963 quando sui grandi schermi fu lanciata la pellicola girata da John Sturges, essa si rifaceva ovviamente alle mitiche imprese di quattro personaggi entrati con merito nella leggenda cinematografica. Teatro degli eventi é lo Stalag Luft, celeberrimo campo di concentramento nazista, qui vi venivano deportati tutti i prigionieri di guerra catturati dall’esercito tedesco del Führer. Protagonisti di quelle spericolate fughe furono in gran parte quattro uomini ed i loro nomi erano: Hilts, Hendley, Sedwich e MacDonald [noto anche per aver fondato successivamente la popolare catena di fast-food ^_^ – ndOldBoy]. Per sfortuna tedesca questi non erano uomini comuni, le loro menti machiavelliche erano sempre in continua funzione, studiando nei minimi particolari piani di fuga sempre più temerari ed eccitanti.

Il successo di una missione sta nei mezzi…Il film quarant’anni fa annoverava fra i propri attori Richard Attenbourgh, James Garner, un giovanissimo Charles Bronson (recentemente scomparso) ed un già affermato Steve McQueen. Per l’occasione, la Pivotal non solo si è dimostrata più abile del previsto nel ricreare fedelmente le controparti virtuali del film del ’63, ma ha donato all’intero gioco tutto il carisma della pellicola inserendo nel film le scene del film abilmente ricostruite nei minimi particolari.Quel che ne esce fuori è un’avventura matura, intelligente, ma soprattutto molto intensa. Il gioco è l’insieme di svariati elementi, qua abbiamo azione, molta strategia ed alcune sezioni di guida. Come se non fosse abbastanza, è presente nel gioco un tocco di humour che proprio non guasta, forse la giusta medicina per rendere un po’ meno amaro il secondo conflitto mondiale. Inizialmente ci si potrebbe trovare anche in difficoltà, poiché al contrario di quanto visto in Conflict: Desert Storm II (sempre di Pivotal Games), nel gioco in questione si avverte da subito la mancanza di un tutorial che ci venga in aiuto schiarendoci le idee sul sistema di controllo. Per fortuna durante le prime fasi di gioco è presente in alto sulla schermata qualche utile consiglio sul come agire con successo. A semplificarci la vita ulteriormente contribuisce inoltre un utile sistema di icone, peraltro simile a quello visto sempre in C:DS.Unico vero e proprio tallone d’Achille di questa produzione sta nella longevità, pur avendo una difficoltà ben calibrata, non impiegherete molto tempo a portare a buon fine la vostra “fuga”. Calcolando che poi la possibilità piuttosto remota di riportare a termine una seconda volta il gioco, potrete facilmente intuire perché la mia valutazione in merito non ha raggiunto neppure la sufficienza.

…e qua ce ne sono pochi.Come vi ho accennato in precedenza, i personaggi presenti nel gioco hanno sembianze molto simili a quelle delle controparti reali, non avremo quindi difficoltà a riconoscere la sagoma dello Steve McQueen virtuale; certo che se solo i movimenti fossero stati un po’ meno legnosi il realismo ne avrebbe giovato ulteriormente. Da notare che sono state ricostruiti abbastanza fedelmente anche alcuni noti spezzoni del film, qua adattati completamente in FMV. La grafica in genere si assesta su livelli appena discreti su PS2 e meramente sufficienti su XBox ed anche se il numero di poligoni non sembra elevatissimo, nel complesso non mi sembra il caso di muovere particolari critiche contro il titolo Sci. A tal proposito, non mi sembra di aver avvertito neanche rallentamenti di sorta. Alti e bassi per quanto concerne la pulizia delle textures, alcune molto curate, altre un po’ meno. Pollice in basso per le collisioni dei poligoni. Giusto per dover di cronaca, mi sembra giusto riferirvi che nella versione per il monolite nero non è presente l’amato selettore per i 60 Hz. La colonna sonora è chiaramente ispirata a quella presente nel film, ma d’altronde non poteva essere altrimenti, addirittura sentiremo intonare alcuni motivetti direttamente dalla voce dei doppiatori. Doppiatori che, nel caso della nostra localizzazione, hanno svolto bene il loro lavoro appioppando al titolo un aspetto gradevole e sicuramente più fruibile ad una maggiore fascia di giocatori. Effetti sonori dignitosi e sostanzialmente in tema.

Consigli per gli acquisti

Se vivete di pane ed avventure, potreste anche trovare un po’ di fascino nel gioco sviluppato dal team Pivotal. Facendo leva sul suo nome di richiamo, il pubblico maturo potrebbe sentirsi sicuramente attratto da un gioco come questo. D’altronde si sa, di fronte ad un comparto tecnico non eccezionale, si può anche chiudere un occhio, bisognerà vedere a questo punto in quanti saranno disposti a tirare fuori dal portafoglio l’ingente sommetta. Sembra che il prezzo col quale sarà messo in vendita superi anche i canonici sessanta euro.

– Buona ricostruzione cinematografica.

– Personaggi identici agli attori.

– Divertente…

– …finché dura!

6.5

La Grande Fuga è un gioco che potrà sicuramente interessare ad una folta schiera di utenti… magari amanti del genere bellico, ma che purtroppo difficilmente potrà far leva su giocatori simili al sottoscritto. Detto questo non voglio catalogare il gioco SCi come un gioco poco interessante, solo che potrebbe interessare meno a chi da un gioco gradisce una dose maggiore d’azione. Comunque sappiate donargli un pizzico d’attenzione e vi posso garantire che il gioco potrebbe anche catturarvi fino al grande finale.

Voto Recensione di La Grande Fuga - Recensione


6.5

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