Recensione

La Grande Fuga

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a cura di Alukard

Nel 1963 uscì una pellicola cinematografica intitolata “La Grande Fuga”, film interpretato da un grandissimo attore quale Steve McQueen. Forse non molti conosceranno tale produzione, vista anche la data, ma sappiate che ebbe un gran successo, forte anche del carisma del personaggio principale. Dopo tanti anni, ecco sfornato dalla Pivotal Games il videogioco dedicato al film. Sarà fedele alla controparte, anche in termini di qualità? Vediamo….

The Great Escape director’s cutLa versione cinematografica trattava di 3 agenti americani, McDonald, Hilts e Sedgewick, impegnati nella fuga dallo Stalagsuft II, un enorme campo di concentramento nazista. Il gioco invece è più completo, visto che mostra cosa è successo ai tre malcapitati prima che fossero catturati dai crucchi, spiegando così in quale modo essi sono andati a finire nella prigione citata sopra, e verranno mostrati anche gli eventi accaduti dopo la fuga del trio sopraccitato. Nel titolo comanderemo tutti e tre i personaggi in varie missioni, che resteranno comunque l’una concatenata con l’altra.

Giocare a guardia e ladri con i nazisti…The Great Escape è uno Stealth Game, dove il nostro scopo sarà di agire nell’ombra, senza essere scovati dai soldati tedeschi, in modo da conseguire il raggiungimento degli obiettivi assegnati in ogni stage. Tuttavia non ci troviamo di fronte ad un titolo interamente stealth, visto che sono presenti alcune sessioni d’azione dove affronteremo i nemici faccia a faccia in scontri da fuoco. Analizziamo prima le sezioni “furtive”: in questi livelli dovremo cercare di fuggire dall’Alcatraz di turno, cercando di non farci scorgere dalle guardie nemiche. Capiterà spesso di dover pianificare la propria fuga prima di metterla in atto: a volte infatti sarà necessario recuperare degli oggetti che costituiranno un valido ausilio alla fuga dai campi di concentramento; essi comprendono oggetti come carte d’identità false, uniformi di soldati nazisti e chiavi, ed in alcune occasioni potremo contare sull’aiuto d’altri prigionieri, che potranno distrarre i cattivi a nostro vantaggio. Per quanto concerne le mosse a nostra disposizione, potremo accucciarci, strisciare sul pavimento e contro i muri, guardare attraverso le fessure delle porte in modo da osservare ciò che accade dall’altra parte e spostare casse di legno. Durante il tragitto troveremo anche alcune armi da fuoco come pistole, fucili di precisione, granate ed altro, che in teoria dovrebbero darci una mano a sopravvivere. Dico in teoria, poiché il loro utilizzo attirerà quasi sempre tutte le sentinelle della zona, a causa del rumore prodotto, e andremo incontro a morte certa. Volendo si potrebbe anche tentare di sorprendere le guardie alla spalle e strangolarle, ma spesso e volentieri non ci riusciremo poiché esse riescono a liberarsi, determinando sicuramente la nostra sconfitta. Per questo sarà meglio agire di soppiatto e non farsi vedere dai crucchi, sfruttando anche il sussidio delle ombre. Certo è che il non poter uccidere i nemici ed essere quasi sempre costretti a procedere lungo i livelli furtivamente obbliga il giocatore a terminare le missioni in un’unica maniera, precludendo la possibilità di optare per diverse soluzioni. L’esperienza di gioco alla lunga diventa noiosa e ripetitiva. Altro elemento che mina la qualità del gameplay del “La Grande Fuga” è sicuramente l’assurda IA dei nemici, fatta di alti e bassi: ad esempio i soldati si allarmeranno se scorgono una porta aperta o se vi vedono trasportare un oggetto sospetto, ma nello stesso tempo potranno passare accanto a voi senza accorgersi della vostra presenza! Altra cosa paradossale è che una volta avvistati, non avrete praticamente via di scampo, poiché i malvagi saranno in grado di scovarvi anche nei luoghi più nascosti, comprese le zone oscure! Per non parlare poi di quando aggredite un tedesco in un luogo isolato, accorreranno tutte le altre guardie come se fossero state avvertite telepaticamente! Fortunatamente a donare un pizzico di varietà al tutto ci sono le sezioni action, le quali risultano un po’ più divertenti rispetto ai livelli furtivi: ad esempio, all’inizio del gioco ci troveremo ad utilizzare il mitragliatore di un aeroplano per sparare contro i veicoli nemici, oppure posso citare la sezione in cui guideremo una moto attraverso una pioggia di proiettili dei nazisti. A guastare la festa in ogni caso ci penserà un sistema di controllo poco preciso.

Analisi TecnicaAnche tecnicamente il gioco non si attesta su grandi livelli. Cominciando dalla grafica, essa appare abbastanza obsoleta, con pochi dettagli e con una cura delle texture sicuramente non maniacale: basta osservare le mani dei personaggi per rendersene conto…vedere le dita attaccate tra di loro è una cosa a cui ormai non eravamo più abituati! L’unica cosa positiva del comparto riguarda i discreti giochi di luce e di ombra, abbastanza realistici, e l’effetto fumo che appanna la nostra visuale. Non male anche i paesaggi. In ogni caso, però, si poteva fare di più.La situazione migliora sensibilmente con il sonoro, caratterizzato da brani musicali idonei all’atmosfera (anche se un po’ ripetitivi) e da effetti sonori discreti. Peccato che il doppiaggio non sia idilliaco, vista la poca nitidezza delle voci registrate, e soprattutto poco calate nella parte: magari capiterà di ascoltare un dialogo tra due prigionieri composto da frasi incoerenti e dette completamente a caso!Per quanto riguarda la giocabilità, abbiamo a che fare con un sistema di controllo piuttosto ostico e poco agevole, e per questo governare il nostro alter ego non sarà una facile impresa. Il problema principale è che i comandi non rispondono sempre come dovrebbero, facendoci così perdere non poco tempo anche in passaggi semplici e commettere errori fatali. Meglio non parlare poi della mira, così imprecisa da rendere un bersaglio ostico anche un soldato distante 2 centimetri!

HARDWARE

Requisiti Minimi: Processore 800 MHz Pentium III/Athlon o 1.2GHz Celeron/Duron, 128 MB di RAM, Lettore CD/DVD 8X, 915 MB liberi su HD, Scheda Video 32 MB, Scheda Audio DirectX compatibile, Sistema Operativo Win 98/98SE/ME/2000 Pro con SP3/ XP con SP1, DirectX 9.0

E’ la licenza di un grande film

Carine le sezioni d’azione

Grafica non eccelsa

Controlli ostici

Pessima IA

Noioso e ripetitivo

5

Purtroppo anche La Grande Fuga è affetto dalla “sindrome della gran licenza”, patologia che colpisce molti di quei titoli che sfruttano grandi brand. Sicuramente l’idea di fondo non era niente male, ma il titolo in questione presenta troppe falle per essere considerato un buon gioco: IA poco curata, realizzazione tecnica mediocre ed un gameplay piatto formano un cocktail decisamente amaro! In parole povere, The Great Escape non può assolutamente reggere il confronto con prodotti del calibro di Splinter Cell e MGS 2: Substance, i quali sono anni luce avanti. Per questo vi consiglio caldamente di lasciar stare l’ultima fatica dei Pivotal, e di buttarvi sui giochii sopraccitati, salvo che non siate proprio degli appassionati del film; se invece siete dei fan di Piovtal…beh, ad attendervi c’è qualcosa di molto meglio realizzato come Desert Storm II!

Voto Recensione di La Grande Fuga - Recensione


5

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