Recensione

La Cosa (The Thing)

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a cura di Tyo

……”quando avrò finito nasconderò questo nastro. Se nessuno di noi la scamperà ci sarà una documentazione almeno….. siamo sotto la tormenta da più di 48 ore ormai, ma non abbiamo ancora nessun indizio….. c’è un particolare, credo che La Cosa laceri i vestiti quando si impadronisce di qualcuno; Windows ha trovato delle mutande a brandelli ma la targhetta del nome non c’era più; potrebbero essere di chiunque…… nessuno si fida più di nessuno ormai e siamo tutti molto stanchi. Io non posso fare altro…… solo aspettare”……R. G. MacReady pilota di elicottero Base Antartica 31…..Questo è uno dei passaggi più significativi tratto dal film “The Thing” (La Cosa) di John Carpenter, uno dei film fanta/horror meglio riusciti nella storia del cinema e che a 20 anni esatti dalla sua uscita resta ancora, nel suo genere, insuperato.Tratto da un racconto di John W. Campbell Jr (“Who goes there?”), la pellicola di Carpenter riusciva a trasmettere la paranoia e l’inquietudine che serpeggiavano per i freddi e angusti corridoi della base antartica; la stessa identica sensazione che si prova muovendo i primi passi all’interno del gioco dall’omonimo titolo.La trama ha inizio tre mesi dopo i fatti raccontati nel film e si ispira in parte alla sceneggiatura che lo stesso regista aveva iniziato a scrivere (ma mai concluso) qualche tempo dopo la fine dello stesso. Nel gioco una squadra di soccorso con a capo un certo Blake (il personaggio che impersoneremo), viene inviata per investigare sul disastro avvenuto e sui motivi che hanno portato a queste tragiche conseguenze.Come dicevo le prime ore di gioco sono davvero eccezionali e lo spirito del film sembra catturato alla perfezione. Ritornare dove tutto ha avuto inizio per sapere cosa è successo dopo, riesce ad immergere il giocatore come pochi titoli sono in grado di fare; la base non è per filo e per segno come quella vista nel film, ma l’essenza c’è tutta. Basta una mezz’ora di gioco per ritrovare il registratore dove MacReady ha inciso quanto io ho scritto sopra e qualche minuto in più per trovare Childs morto, con a fianco una bottiglia, ma di McReady nessuna traccia.Da qui in poi la trama si srotola riservando qualche colpo di scena (non tantissimi a dire il vero) e una quantità spropositata di piombo.Una volta tanto non saremo soli a dover affrontare tutte le sorprese che la trama ci riserverà, ma avremo al nostro fianco una serie di personaggi utili per portare a termine enigmi ma soprattutto per coprirci le spalle dai numerosi nemici che ci troveremo ad affrontare.Di volta in volta incontreremo nuovi sopravvissuti (non quelli del film, perché quelli se ben ricordate sono morti tutti, o quasi!) che si uniranno a noi o che meglio sostituiranno quelli che purtroppo perderemo lungo il cammino. Alcuni saranno soldati (bravi con le armi da fuoco), altri dottori (utilissimi perché capaci di curare tutti membri della squadra ad esclusione di loro stessi), altri ancora ingegneri (personaggi chiave per la risoluzione di alcuni enigmi), ma su tutti serpeggerà il dubbio sulla loro reale natura: uomini o cose?Prima di passare agli interessanti aspetti tecnici ci terrei a sottolineare che anche se per molti La Cosa è da archiviare sotto la voce survival/horror in realtà si tratta di una Action/Adventure alla Tomb Raider. So che stenterete a crederlo ma purtroppo i ragazzi della Computer Artworks Ltd non sono riusciti nell’intento di creare ciò che evidentemente era il loro obiettivo, superando quel sottile confine che separa il primo genere dal secondo. Per gran parte del tempo il nostro compito sarà quello di andare alla ricerca di scatole di fusibili da riparare capaci di rendere attivi determinate leve o bottoni e necessari per aprire questa o quella porta, unico modo per proseguire nell’avventura; nel frattempo ci toccherà fare fuori la marea di mostri che ci si porrà davanti e che a mio avviso finisce per travisare lo spirito del survival/horror (mi riservo di essere più specifico nel commento!).

Giocabilità e longevitàCi troviamo di fronte ad un titolo che dietro la porta del gameplay nasconde delle sostanziali novità. Per prima cosa la presenza del “party”, se così possiamo dire, che in un gioco come questo non siamo abituati a vedere. In secondo luogo la gestione dello stesso e nello specifico dei personaggi gestiti dall’IA, ma influenzati da fattori umorali. Sia le ambientazioni che avremo modo di visitare (tutt’altro che rilassanti), sia le situazioni non proprio distensive che affronteremo, influiranno negativamente sull’atteggiamento dei compagni, che saranno condizionati dallo stress e dalla paura, nonché attanagliati dal dubbio della nostra buona fede. Tutti questi fattori saranno visibili fisicamente, con i nostri commilitoni che esterneranno le loro sensazioni imprecando, muovendosi a scatti o addirittura vomitando (questo nelle situazioni più inquietanti!), ma potranno anche essere tenuti sotto controllo tramite un apposito indicatore posto sopra la loro barra di energia.Per visionare questi indicatori basterà accedere all’apposito menù di comando che ci consentirà, tra l’altro, di impartire ordini ai nostri compagni (seguimi, aspetta, ripara quel pannello), gestire l’armamento di ognuno dando o sottraendo armi e munizioni, fino appunto a controllare l’indicatore salute e quello importantissimo della fiducia. L’importanza di questa è data dal fatto che le azioni dei nostri compagni dipendono proprio dal loro stato, se saranno nel panico più assoluto non ci saranno di nessun aiuto ma anzi potranno rivoltarsi contro di noi credendoci infetti e diventando a tutti gli effetti dei nemici, o arrivando nei casi più estremi addirittura al suicidio. A questo punto sarà nostro compito recuperare la loro “stima” perduta e per farlo potremo usufruire di una serie di azioni in grado di colmare i loro dubbi; alcune saranno più diplomatiche come curarli tramite medikit, consegnargli armi o munizioni, oppure iniettargli dell’adrenalina, altre saranno invece più sbrigative, disarmandoli con una scarica elettrica del taser oppure costringendoli ad eseguire i vostri ordini puntandogli un arma alla testa (tramite la visuale in soggettiva). Va detto che nella maggior parte dei casi i nostri compagni non saranno essenziali al completamento dei dieci livelli che compongono l’avventura, ma in determinate circostanze, soprattutto gli ingegneri potranno fornirci un essenziale apporto visto che sono gli unici capaci di riparare congegni elettronici complessi.La loro cooperazione sarà comunque utile considerando anche il fatto che alcuni nemici andranno uccisi accoppiando il piombo delle classiche armi (pistole, fucili a pompa, mitra, lancia granate ecc) al fuoco del lanciafiamme, l’unico in grado di uccidere La Cosa (o dovrei dire Le Cose!).Un’altra interessante novità è costituita dalle icone stile fumetto che appariranno sopra la testa dei vari personaggi e che tendono a sottolineare richieste, stati d’animo, esclamazioni o constatazioni, utili per farci capire rapidamente cosa fare e come comportarci, soddisfacendo ad esempio la richiesta di munizioni di un nostro alleato o magari curandolo, senza dover necessariamente accedere al menù di comando per doversene accorgere.Per il resto ci troviamo di fronte ad un Action/Adventure tipico, con visuale in terza persona alternabile con la prima, ma solo per dare un occhiata in giro, o per prendere meglio la mira visto che non ci si può muovere in quest’ultima modalità. Il nostro personaggio potrà accucciarsi, correre, dare ordini a destra e a manca ma non saltare, una cosa un po’ insolita e a dire il vero poco realistica. Per quel che riguarda la mira, invece, va fatto un discorso a parte: questa sarà completamente automatica (solo con la visuale in terza persona) e la precisione dei colpi, per quel che ci riguarda, sarà lasciata all’abilità del nostro personaggio, mentre per i nostri compagni dipenderà dal loro stato d’animo, ma soprattutto da chi impugna l’arma; i soldati saranno i più abili a maneggiare pistole, fucili, o lanciafiamme, mentre i medici si riveleranno alquanto impacciati e poco precisi.Oltre ad una arsenale discretamente fornito, i nostri eroi potranno usufruire di alcuni gadgets sparsi per le varie locazioni, alcuni si sono già visti in titoli dello stesso genere (flare, medikit) altri fanno la loro prima comparsa in questo gioco, uno fra tutti il test per vedere se un soggetto è infetto. Prelevato un campione di sangue da qualcuno e sottoposto a calore, se il plasma reagirà vorrà dire che ci troviamo di fronte ad una Cosa e quest’ultima vistasi scoperta rivelerà la sua vera identità (molto divertente, soprattutto in un paio di situazioni!).C’è invece poco da dire sulla longevità; i dieci livelli che compongono il titolo della Computer Artworks Ltd garantiscono diverse ore di gioco, capaci di soddisfare il videogiocatore dell’acquisto fatto; con buona pace di tutti quelli che credono che un gioco non debba durare mai 6/7 ore. L’azione di gioco, intercalata dalla gestione “umorale” del nostro party riesce a diluire ancora di più il tempo di vita di questo titolo anche se la cosa secondo me gioca un po’ a sfavore (vedi commento!).

Grafica e sonoroIl motore grafico alla base de La Cosa non fa gridare al miracolo ne fa sfoggio di particolari sfarzi, ma devo dire che fa il suo lavoro e lo fa comunque bene. Le ambientazioni sono caratterizzate alla perfezione e non lesinano in dettagli (alcune sono davvero spaventose!). La cosa riguarda chiaramente le aree al chiuso, visto che all’aperto tutto ciò che vedremo sarà neve, intercalata solo da strutture di vario tipo. Le texture sono sufficienti mentre le skin applicate ai modelli poligonali risultano particolarmente curate fatta eccezione per i personaggi marginali che oltre ad essere un po’ troppo anonimi, sono anche graficamente un tantino troppo approssimati, complice l’effetto lifting.Per quel che riguarda invece la grafica di contorno ci assestiamo ad alti livelli, con un ottimo effetto fuoco e giochi di luci ed ombre veramente curati, per non parlare dell’illuminazione dinamica perfettamente implementata (una su tutte la realizzazione della torcia elettrica!).Anche le animazioni dei modelli convincono e appaiono fluide e coordinate, mentre quelle dei mostri non sono curate quanto quelle degli umani.Un difetto tutt’altro che marginale riguarda proprio i nemici e la loro caratterizzazione a mio avviso troppo sempliciotta e che non convince sotto diversi aspetti; basti pensare che quelli più curati sono gli umani e gli umanoidi in generale, che tra l’altro sono anche i meno spaventosi. Il sonoro riesce in parte a mettere una pezza con un ottima campionatura e un audio posizionale semplicemente ottimo. La cura riposta la si intuisce fin dalle primissime fasi di gioco, con rumori non identificati in lontananza, fruscii e scricchiolii vari e con il rumore dei passi nella neve (suono ricreato veramente bene!) che predomina su tutto.Il doppiaggio, localizzato in italiano, non è di altissimo livello, soprattutto per quel che riguarda la voce di Blake, incapace a volte di dare il giusto accento alle varie situazioni, segno che anche se in Italia la cultura del doppiaggio nei videogames sta facendo passi da gigante ci sono ancora margini di miglioramento.Le tracce audio sono ovviamente eccellenti e non poteva essere altrimenti considerando che con la licenza della Universal, quelli della Computer Artworks Ltd hanno potuto sfruttare la sound track originale composta da Ennio Morricone, e non credo serva dire altro.

Buona grafica.

Sonoro coinvolgente.

In parte innovativo.

Parte splendidamente ma poi degenera.

Licenza sfruttata male.

Alla lunga monotono.

7.5

Spesso e volentieri si spera che un titolo sia longevo, a maggior ragione se questo ci piace ed è in grado, magari, di rapire la nostra attenzione. Altre volte invece non vediamo l’ora che finisca e nella maggior parte dei casi quando questo avviene è dovuto ad un eccessiva monotonia dell’azione mai spezzata da qualcosa capace di inframmezzare il gioco rendendolo più vario e interessante.

Credo che La Cosa appartenga alla seconda categoria e dico questo con la morte nel cuore; io che ho amato la pellicola di Carpenter non sono affatto contento del risultato ottenuto. E’ la prima volta che mi trovo a giocare ad un titolo che mi coinvolge tantissimo nelle prime battute e che piano piano finisce per perdere tutta la magia di cui invece sembrava pregno. Non ci troviamo davanti ad un survival/horror per definizione, perché la vera suspance, l’angoscia e la paura si provano soltanto all’inizio e scompaiono quando vediamo comparire il primo mostro. Siamo quasi attoniti nel vedere quella cosa (in senso dispregiativo!) e increduli nel ritenerla un nemico anche lontanamente inquietante. Come se non bastasse il numero di nemici è veramente esiguo e viene rinfoltito da una serie di avversari però umani e quindi tutt’altro che spaventosi. In più ci si mette anche la loro prevedibilità, spuntando sempre da dove uno se li aspetta ed escluse un paio di volte (sempre ad inizio avventura), io di salti sulla sedia non è che ne abbia fatti tanti. Neanche i compagni che si trasformano in “Cose” mi hanno spaventato più di tanto, per non parlare del test del sangue, fumo negli occhi: a cosa serve fare il test ad un nostro compagno che risulta negativo, se poi dopo un paio di passi (senza che questo si sia mai allontanato) si trasforma in Cosa?

La trama poi inizia splendidamente ma prosegue malamente lasciando davvero l’amaro in bocca e nemmeno i colpi di scena riescono a risollevarla.

Le caratteristiche tecniche costituiscono l’unico vero pregio di questa produzione; sia la grafica che il sonoro (quest’ultimo soprattutto) sono stati capaci di ricreare delle ambientazioni a tema e molto curate, ma sono le situazioni di gioco la vera pecca, incapaci di fargli salire quello scalino che ne avrebbe decretato il sicuro successo.

Voto Recensione di La Cosa (The Thing) - Recensione


7.5

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