La Compagnia dell'Anello
Advertisement
a cura di Fei
“Mi sono prefisso di parlare delle fiabe, sebbene mi renda conto che si tratti di un’impresa azzardata. Il Paese delle Fate è una terra pericolosa; vi sono trabocchetti per gli incauti e prigioni per i temerari. E io posso ben essere annoverato fra i temerari perché, sebbene sia stato un appassionato di fiabe da quando ho imparato a leggere, e abbia qualche volta riflettuto su di esse, non le ho studiate professionalmente. Sono stato poco più di un esploratore vagabondo (o un intruso) di questo paese, pieno di stupore ma non di informazioni.Il regno delle fiabe è vasto, profondo, eminente e colmo di molte cose: vi si trovano animali e uccelli di ogni genere; mari sconfinati e stelle innumerevoli; bellezza che incanta e pericolo onnipresente; gioia e dispiacere taglienti come spade. Un uomo può, forse, ritenersi fortunato di avervi vagabondato, ma sono proprio la sua ricchezza e la sua stranezza a legare la lingua di un viaggiatore che volesse riferirle. E mentre egli si trova là, è pericoloso porre troppe domande, perché i cancelli si potrebbero chiudere all’improvviso, e perdersene le chiavi”.(Sulle fiabe, J.R.R. Tolkien)
La serata dell’AnelloMercoledì 6 Ottobre 2002, nel prestigioso e pittoresco contesto del Museo dei Navigli di Milano, in via San Marco, Vivendi Universal Games ha presentato La Compagnia dell’Anello, il videogioco ispirato alla prima parte della trilogia de Il Signore degli Anelli per Pc, Playstation 2, Xbox e Gameboy Advance.Appena entrati nelle assai suggestive sale Medievali del museo un Nazgul, uno spettro dell’Anello, dava il “benvenuto” ai partecipanti.La serata è stata accompagnata da personaggi in costume della “Società Tolkeniana di Udine” e, dopo un buffet, si sono svolti vari eventi: delle ottime letture, interpretate dagli attori di VertexTeatro, tratte dall’opera di Tolkien, delle curate danze celtiche, del gruppo di ballo Gens D’Ys, che spingevano a fare festa alla maniera degli antichi e infine una scena ispirata al più grande romanzo fantasy mai scritto, recitata dalla Virtual’s Production. Quest’ultima performance è stata l’unica delle tre a lasciare un po’perplessi, non per motivi di recitazione, che qui non è il caso di sviscerare, ma perché introdotta dal trailer e accompagnata dalle musiche dell’omonimo colossal cinematografico di Peter Jackson. Potrei sembrarvi troppo fiscale e puntiglioso ma dovete sapere che il videogioco di Vivendi è basato infatti sulla licenza delle opere letterarie di J.R.R. Tolkien e non sul film. Essendo poi il prodotto finale differenziato in maniera consistente dal successo che ha sbancato i botteghini lo scorso inverno, al di là di questioni legali, questa appare una scelta discutibile. Inoltre gli attori rappresentavano Frodo, Gandalf e Legolas mentre nella trasposizione videoludica sono giocabili solo i primi due e Aragorn.Passando alla parte più tecnica, nel Museo dei Navigli trovavano spazio diverse postazioni Pc, Ps2 e Xbox per provare La Compagnia dell’Anello. In queste tre versioni abbiamo lo stesso identico prodotto, un action – rpg, convertito ed adattato in base alle macchine. Per Gameboy Advance invece non c’era alcuna postazione, pur essendo il gioco presente come copia da consegnare agli accreditati, tra i quali la nostra redazione. Sul portatile Nintendo comunque il videogioco è differente, infatti si tratta di uno strategico.Per quanto riguarda la prossima uscita su GameCube non erano presenti preview o informazioni di sorta. Per dovere di cronaca vi anticipo che sarà un platform – action – rpg basato su “Lo hobbit”, il libro di Tolkien in cui si narra l’avventura di Bilbo (il vecchio cugino di Frodo), Gandalf e i nani a partire da Hobbiville per arrivare alla Montagna Solitaria. Durante il racconto il piccolo hobbit trova un anello: un momento “cruciale della sua carriera”…Questo testo è una storia a sé, introduce molti protagonisti della trilogia e si svolge esattamente sessant’anni prima rispetto all’inizio de Il Signore degli Anelli, rispetto al quale è la prefazione ideale scritta in modo più fanciullesco.Le prime immagini del videogioco per GameCube lasciano ben sperare e soprattutto ci danno la possibilità di giocare un’altra grande avventura del genio John Ronald Reuel Tolkien.
Il videogiocoTra gli appassionati del libro e il successo del film credo che tutti conosciate questa fantastica storia, altrimenti vi consiglio di andare a consultare l’ottimo riassunto che ha fatto Massimo per La Compagnia dell’Anello in DVD. Credo, però, per i neofiti che l’approccio migliore sia leggere Lo hobbit, Il Signore degli Anelli e poi guardare il film. Io, ad esempio, ho letto e sto leggendo l’intera bibliografia di Tolkien, una passione che ho dalle elementari. Se volete quindi un consiglio da amico, non avvicinatevi alla Terra di Mezzo con questo videogioco: ne restereste un po’ delusi e non apprezzereste questo stupefacente mondo.Per coloro che invece amano e già conoscono le storie inventate dal vecchio professore di Oxford, ci potrebbe essere qualche buona sorpresa in questo titolo.La sensazione comunque che pervade l’intero gioco è, purtroppo, che sia stato commercializzato troppo in fretta per anticipare Le Due Torri, ovvero la seconda parte de Il Signore degli Anelli, in uscita nei cinema statunitensi tra quasi un mese, e per arrivare nei negozi poco prima del videogioco dedicato da Electronic Arts sia alla prima che alla seconda parte della trilogia.Era dai tempi del Super Nintendo che non si vedeva un gioco sulla saga di Tolkien, fu carino niente di più, anche se nella prima metà degli anni novanta quella cartuccia aveva fatto una buona figura. L’attenzione per la pellicola di Peter Jackson ci ha dato finalmente la possibilità di vivere videoludicamente, ormai con una tecnologia assai migliorata, le avventure di Frodo e compagni.
Paesaggi e suoni della Terra di MezzoParlare della grafica de La Compagnia dell’Anello non è una delle cose più semplici che esistano.La schermata iniziale sembra fuoriuscita da un vecchio Amiga.Per fortuna avviando il gioco vero e proprio un buon filmato ci introduce alle note vicende. Essendo la stessa storia è ovvio che videogioco e film siano uguali; il titolo Vivendi però essendo figlio della licenza letteraria e non cinematografica, avrebbe dovuto, a mio personale giudizio, usare in tutti i filmati in computer grafica tagli di inquadratura differenti rispetto al lavoro di Peter Jackson.La raffigurazione degli ambienti è completamente 3D, eccezione fatta per gli oggetti di arredo dentro gli edifici. L’impressione iniziale è ottima, molto suggestiva: casa Baggins, la casa sotto la collina è lei! Cucina, camera, salotto, etc. è tutto come uno se lo immagina leggendo l’opera di Tolkien. In effetti quando ci troviamo di fronte o dentro a delle costruzioni si ha veramente un’ottima sensazione, peccato solo per alcuni numerosi ed a volte assai fastidiosi difetti grafici.In presenza di spazi aperti, si ha un po’ un’idea di vuoto, come se mancassero degli elementi e i livelli fossero accorciati, cosa che fa tornare il dubbio di uno sviluppo troppo accelerato.Si ha inoltre la forte impressione del già visto: è una grafica un po’ datata per vari aspetti. L’acqua ben curata e l’effetto orme dei piedi bagnati sono cose che ormai si trovano abbastanza facilmente in giro, non capisco perché non siano state inserite. Così anche altri elementi sui quali non mi sto a dilungare.In generale comunque abbiamo una grafica da 8 e forse qualcosa di più, ma gli errori presenti sono assai fastidiosi e da 5.Per esempio nella valle del Sinuosalice, quando incontrerete il Vecchio Uomo Salice, una volta distrutto il primo braccio – ramo, un pezzo resterà “magicamente” sospeso a mezz’aria. Non è né Matrix né una cosa voluta: è semplicemente un poligono impazzito o un grosso errore, dipende da come guardate voi la cosa.In vari livelli vi imbatterete, dopo dei salvataggi, nei doppioni di alcuni membri della compagnia; mi spiego meglio, quando guido Frodo gli altri hobbit sono tre e mi seguono. Torno indietro nel livello per vedere se ho dimenticato qualcosa e… trovo altri due Merry e Sam, fermi e fissi come statue, nel punto dove avevo salvato prima. Faccio ripartire il gioco, carico nuovamente la partita ed ecco lì, ancora belli come il sole, le copie di Merry e Sam!Un’altro momento curioso: le miniere di Moria sono ben realizzate ma a volte le collisioni tra i poligoni vi costringeranno a uscire dal gioco; sempre in questo livello la telecamera, per quanto sia ruotabile da voi, vi farà venire mal di testa. Cadere nelle voragini di Moria, inoltre, è un’impresa assai facile, io mi sono salvato mettendo la visuale in prima persona, quella per sparare, pur essendo anch’essa non esente da problemi.I caricamenti invece sono velocissimi ma a volte si impalla tutto e tornate alla schermata di Windows.Onde creare equivoci, il mio computer su cui ho provato il gioco è molto, molto più potente rispetto ai requisiti consigliati, quindi tutto ciò non è dovuto al sistema. Ho fatto una prova su un computer di un amico che ha poco meno dei requisiti suggeriti: il gioco era lentissimo, ancora più errori e si bloccava parecchio.Malgrado tali problemi sarete curiosi di andare avanti perché avrete la voglia di viaggiare e guardare la Terra di Mezzo, che comunque è resa bene e presa direttamente dal libro con tutto il suo fascino. Un consiglio per i repentini blocchi del gioco: salvate molto spesso.Da un punto di vista sonoro La Compagnia dell’Anello fa distintamente il suo dovere pur non eccellendo. Bisogna dare atto, a programmatori e compositori, che fare una colonna sonora con riferimento, nelle orecchie di tutti, il capolavoro di quella del film, non era facile. Complimenti: un buon lavoro e un bel coraggio! L’accompagnamento della ballata celtica nella Locanda del Puledro Impennato è davvero coinvolgente. Sembra però che ci sia povertà di strumenti, così come una certa monotonia.I rumori di fondo sono abbastanza ben fatti e, a livello di udito, gli ambienti sono abbastanza ben ricreati regalando qualche emozione.I suoni invece sembrano un po’troppo scarni, dando l’idea di pochi campionamenti e tra l’altro non sempre tali da sembrare realistici.Le voci, doppiate in italiano, non sembrano troppo azzeccate: quella di Gandalf è troppo giovanile e per nulla profonda, quella di Legolas insignificante e soprattutto Gimli, che da buon nano dovrebbe avere una voce roca e possente, sembra invece un folletto molto giovane e dispettoso. Quando combattono i personaggi sono praticamente in silenzio e le magie non vengono pronunciate: vi assicuro che alla lunga non fa un buon effetto.Le canzoni cantate dai personaggi dovrebbero essere curate di più, considerando l’importanza estrema che dava loro Tolkien.Per concludere, nel complesso il sonoro non sembra vivo, emozionante e a volte dà un’impressione di ripetitività, pur essendo comunque di livello discreto.
Il viaggio di Frodo e della CompagniaPurtroppo sulla giocabilità e la longevità non c’è molto da dire, inficiate come sono da problemi tecnici e di sviluppo.Credo che le possibilità qui siano due: o il gioco è stato creato per un target molto giovanile o, come dicevo prima, la fretta abbia portato ad uno sviluppo troppo frettoloso e penalizzante.I comandi sono semplici da gestire, anche se la possibilità di utilizzare un joypad non sarebbe stata una brutta idea.I personaggi giocabili sono Frodo, che ha l’unica particolarità di poter usare l’Anello, Aragorn molto forte con spada ed arco, Gandalf che dà la possibilità di fare magie. Usare il Grigio Pellegrino, l’anziano stregone , il personaggio più simbolico e carismatico della Terra di Mezzo è davvero una sensazione unica, peccato che non sia adeguatamente sviluppato e il contesto del gioco lo impoverisca.L’italiano delle scritte e del parlato è buono e molto spesso fedele al testo di Tolkien.Da Hobbiville a Granburrone (il primo libro) impiegherete circa un sette, otto ore mentre da Granburrone alla fine de La Compagnia dell’Anello (il secondo libro) saranno a malapena tre o quattro ore. La sproporzione è notevole. Inoltre un gioco di questo tipo dovrebbe durare molto di più, una decina di ore sono troppo poche e poi molto difficilmente avrete motivo di tornare a giocarci.Vi ricordo che essendo basato sulla licenza letteraria, il gioco vi vedrà anche impegnati in quei capitoli che non sono stati girati nel film (dal V all’VIII) e incontrerete quindi Tom Bombadil in persona, uno dei personaggi più potenti e simpatici de Il Signore degli Anelli, che sulla pellicola era stato omesso. Per i puristi più estremi immagino che questa sia una gran bella notizia.All’inizio la parte nella Contea è forse la più divertente ma trae in inganno perché poi il gioco inizierà a diventare ripetitivo, soprattutto nelle quest che vi vedranno assai spesso impegnati a trovare i vostri compagni persi.I livelli sono vuoti e brevi, c’è poco da fare, la struttura è troppo lineare senza la benché minima esplorazione, gli enigmi e le missioni sono facilissimiGli oggetti da raccogliere sono sempre gli stessi e si trovano facilmente, non ci sono potenziamenti o punti esperienza, se non l’aumento della purezza di Frodo per indossare l’Anello.I nemici variano pochissimo come creature; inoltre a volte sono troppo semplici, altre molto difficili. Il Vecchio Uomo Salice vi farà impazzire, ma qui credo purtroppo che si tratti di problemi con le collisioni dei poligoni. Inoltre, sempre parlando di nemici, potrete correre sempre dritti schivandoli oppure facendoli distruggere dai compagni in gruppo con voi, che vi seguono da vicino; questi sono immortali ed attaccano sempre. Per fortuna i classici boss di fine livello vanno distrutti.La curiosità di vedere la Terra di Mezzo, di viaggiare con Frodo e la Compagnia dell’Anello scoprendo le varie locazioni, sarà un motivo che vi vedrà andare avanti nel gioco; inoltre l’attenzione al testo di Tolkien renderà questo titolo appetibile agli appassionati de Il Signore degli Anelli, a condizione che venga interpretato come una guida in questo mondo, poiché purtroppo la componente ludica sarà scarsa.Vedere Amon Sul o Moria, incontrare Tom Bombadil o Glorfindel sono emozioni che restano pur sempre uniche.
HARDWARE
Requisiti consigliati:– Pentium 4 1,5 GHz o superiore– 256 MB RAM– GeForce 3 o 4 con 64 MBNon vi metto i requisiti minimi perché non riesce a girarci comunque affatto bene.
MULTIPLAYER
– Il mondo della Terra di Mezzo
– Tom Bombadil e Glorfindel, ovvero fedeltà alle vicende del libro
-Musica carina…
– … ma povera di strumenti
– Voci e suoni scadenti
– Molti errori grafici
– Sembra realizzato in fretta e incompleto
– Troppo poco profondo e longevo
6.5
Giocando La Compagnia dell’Anello si ha la palpabile sensazione che manchi qualcosa, che il titolo non sia stato sviluppato e testato abbastanza.
Vedere sul sito una patch di quasi 30 MB per correggere vari errori tecnici, credo sia molto esplicativo.
I numerosi difetti grafici tolgono qualità ed appesantiscono un gioco che avrebbe meritato di essere assai più longevo, interessante, divertente e profondo come missioni, esplorazione, avventure e sviluppo dei personaggi.
Certamente un Pc non ha lo stesso anti – aliasing di una console di nuova generazione, ma certi problemi sono parecchio fastidiosi.
Le ore in cui si può completare lo rendono inoltre ancor meno appetibile.
Solo il fascino, la curiosità di visitare e viaggiare per la Terra di mezzo, attraverso luoghi realizzati in modo abbastanza suggestivo, vi spingeranno ad andare avanti ed in effetti questa è la dote migliore del gioco.
Personalmente penso e ho sempre pensato che il miglior modo di rendere Il Signore degli Anelli in un videogioco sia un gioco di ruolo o un action – rpg. Questo titolo inizialmente mi lasciava ben sperare e non volevo fidarmi delle voci negative provenienti dagli U.S.A., ma ahimè devo ammetterlo: questa Compagnia dell’Anello è stata una delusione.
Una grossa licenza che non è stata ben sfruttata. Sia chiaro che siamo di fronte ad un gioco discreto per certi versi ma troppo mediocre per altri.
Tolkien avrebbe meritato molto, molto di più anche in un videogioco.
Peter Jackson ad esempio ha fatto un capolavoro cinematografico con la trilogia sull’Anello.
Vorrei raccontarvi però un simpatico aneddoto: il più grande genio del cinema, Stanley Kubrick, voleva negli anni ’70 girare un film su Il Signore degli Anelli. Siccome, più che per una questione di budget, non c’era la tecnica per gli effetti speciali, Kubrick preferì evitare di fare un film che non riuscisse a riproporre a dovere lo stupendo e fantastico mondo di Tolkien. Stanley Kubrick era un genio anche perché era un perfezionista.
A buon intenditor poche parole…
“La Via prosegue senza fine
Lungi dall’uscio dal quale parte.
Ora la Via è fuggita avanti,
Devo inseguirla ad ogni costo…”.
Voto Recensione di La Compagnia dell'Anello - Recensione
Advertisement