Recensione

La Casa dei Fantasmi

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a cura di Ulisse

Dopo esser giunto nelle sale cinematografiche è disponibile il porting su console de La Casa dei Fantasmi, nuovo adventure basato su una decadente simpatia. Adesso rechiamoci nella famosa casa infestata, conosciamo Zeke ed esaminiamo il tutto passo per passo.

La storiaEra il lontano Ottobre del 1879, quando un giovane scapolo, sognatore e senza lavoro, Ezeke Holloway, o più semplicemente, come preferisce lui stesso Zeke, abbandonato sin da piccolo in un orfanotrofio dove ha imparato a contare esclusivamente sulle proprie forze, si ritrovò in una lontana e disabitata campagna agli estremi confini della sua amata New Orleans. Giunto dinnanzi al portone di una magione, rilesse con titubanza l’annuncio sul giornale che l’aveva condotto in quel lugubre posto in cerca di un occupazione come maggiordomo. Venne accolto con un po’ d’incertezza dai bizzarri proprietari della casa, dei simpatici fantasmi, che furono costretti ad assumerlo in funzione di cacciatore di anime avvizzite ovvero di acchiappafantasmi. Nella casa infestata Zeke dovrà annientare 999 spiriti maligni ed evitare di essere spaventato a morte per non diventare il millesimo spettro intrappolato. L’acchiappafantasmi affronterà così più di 40 ambientazioni differenti ispirate in parte al film, e ricche di buffi enigmi di indizi e passaggi segreti che devono essere esplorati per liberare la magione dagli spettri capeggiati dal malefico Atthicus Thorn. Zeke, sorretto in ogni momento di smarrimento e terrore da Madame Leota, uno spirito gentile chiuso in una sfera di cristallo che lo guiderà verso la salvezza, dovrà dare il sonno eterno ai cavalieri in armatura, alle orrende cameriere e naturalmente agli zombi barcollanti…buona fortuna!

Il gameplayIl gameplay si divide in due fasi fondamentali, una in cui il nostro eroe si dedicherà alla ricerca dell’interruttore tramite il quale accendere la luce e far aumentare di conseguenza l’indicatore del coraggio (l’equivalente dell’indicatore d’energia), ed un’altra in cui dovrà “risucchiare” le anime degli spettri con un oggetto magico, una lampada, tipo Ghostbusters. Zeke, inoltre, è obbligato a catturare un certo numero di fantasmi prima di poter passare alla stanza successiva a causa di un malefico incantesimo causato dal perfido Thorn. Il gameplay è semplice, ma i puzzle da risolvere per superare le varie stanze rendono il gioco interessante e avvincente. Inoltre, catturato un certo numero di anime, l’acchiappafantasmi recupererà i pezzi di alcuni certificati di morte andati distrutti, quindi ricomposti e portati al legittimo proprietario otterrà dei doni speciali. Eppure, oltre ai compiti da svolgere, il cacciatore di anime avvizzite deve tener a mente anche il recupero del cosiddetto “tonico rinfrancante”, una cui dose ha la capacità di restituire il coraggio, l’elemento fondamentale per proseguire la nostra missione. Il resto del gioco si basa sull’esplorazione della villa, nella ricerca dei fantasmi e nel risolvere semplici indovinelli.

Zeke come Luigi…La Casa dei Fantasmi ricorda molto il nintendiano Luigi’s Masion sia per quanto riguarda il tema che fa da sfondo, la casa infestata dai fantasmi, sia per la giocabilità. Difatti Luigi, il fratello sfortunato di Mario nonché personaggio principale del titolo per GameCube, doveva in primo luogo cercare di liberare il fratello intrappolato dalle forze del male e poi, come ordinaria amministrazione, liberare la casa infestata dai fantasmi. Entrambi gli acchiappafantasmi vengono coadiuvati nel momento del bisogno da un aiutante bizzarro, Zeke come già accennato potrà far affidamento sui consigli e le indicazioni di Madame Leota, mentre Luigi ricorreva ai bizzarri marchingegni del professor Strambic, che gli ha fornito lo stesso apparecchio risucchia-fantasmi che il coraggioso fratello di Mario utilizza per portare a termine la sua missione. Luigi’s Mansion, d’altronde, rimane a tutt’oggi di gran lunga superiore a La Casa dei Fantasmi: se Luigi all’inizio poteva cavarsela senza difficoltà ma col procedere delle missioni il gioco cresceva di difficoltà ed intensità, al contrario il nostro Zeke con un semplice movimento della lampada può imprigionare senza problemi ogni spettro, per tutta la durata dell’avventura. Il titolo della TDK si fa più impegnativo nella ricerca dei passaggi segreti necessari per andare avanti nelle missioni, e nella ricerca stessa dei bauli da aprire per scovare i fantasmi nascosti, niente a che vedere con le ardue prove che deve invece affrontare il simpatico Luigi. Questa differenza però è giustificata dalla scelta dei produttori de La Casa dei Fantasmi che hanno come target principalmente i bambini, ecco spiegata la semplicità delle missioni.

GraficaLa grafica è abbastanza elaborata, basata su un motore grafico che fa girare tutto a 60fps. L’aspetto grafico del gioco sorprenderà tutti quelli che si aspettavano un livello decisamente scarso, infatti sebbene La Casa dei Fantasmi non si posizioni nell’elite dei giochi per console, si classifica comunque senza problemi in una fascia medio-alta; stupiscono tutti gli oggetti che troveremo durante il nostro percorso, dalle ampolle magiche ai boccali per le varie bevande passando per le anfore stile classico, dalle poltrone in stile barocco, oppure Ottocentesco per l’appunto, ai tavoli, che anch’essi rigorosamente nello stesso stile delle poltrone, levitano sotto l’effetto di alcuni stupefacenti incantesimi, oppure, ancora, i bauli dove sono intrappolate le anime e le stesse decorazioni tutto che ricorda uno stesso stile, tipico dell’epoca d’altronde. Eppure, ci sono delle imperfezioni e degli accorgimenti che andrebbero riceduti, come i quadri un po’ scarni, le ragnatele che scompaiono per magia se le oltrepassiamo per poi ricomparire una volta superate, e gli stessi spettri o i fantasmi da catturare che, mentre nei video sono curati nei minimi particolari (quasi da brivido direi), nel gioco lasciano delusi per l’aspetto amichevole e un po’ burlone, scelta forse dovuta al pubblico decisamente infantile su cui il titolo vuole far colpo.

Dove regna il silenzio!Ebbene sì, come in ogni gioco horror che si rispetti anche in La Casa dei Fantasmi regna un silenzio interrotto, raramente, dai rumori dei topi che girano intorno a se stessi all’infinito o dai terrificanti e tipici crepitii delle scale trasandate, o da alcune annoianti, perché ripetitive, musiche da “brivido” che fanno da sottofondo quando si avvia il menù. Le voci, doppiate in italiano, sono ben interpretate e la stessa narratrice cambia il suo tono di voce in corrispondenza con i momenti che si stanno vivendo nel gioco.

LongevitàLa longevità è assicurata dai 999 spiriti da catturare e le circa 40 ambientazioni da esplorare. La trama è interessante ma alla lunga banale, perché non ha nessun elemento che possa far accrescere la curiosità del giocatore, anzi a volte diventa addirittura ripetitiva, d’altronde, fermo lasciando, che i puzzle che fanno da contorno animano leggermente il gioco, non si è per nulla indotti a ripeterlo una volta ultimato.

– Puzzle ben ideati

– Buona grafica

– Abbastanza simpatico

– Sonoro da riguardare

– Noioso a lungo andare

6.8

La Casa dei Fantasmi si è rivelato una piacevole sorpresa che, pur non proponendo nulla di emozionante, riesce a divertire, grazie in gran parte ai puzzle ben amalgamati che si incontrano durante la permanenza nella magione. E’ un titolo discreto che potrebbe interessare ai più giovani, soprattutto se desiderosi di trascorrere qualche ora nelle vesti di un improvvisato acchiappafantasmi prodotto dalla Disney. Non c’è nulla di particolare che vi spingerà a ripetere il gioco. La grafica e il sonoro sono sufficienti e potrebbero essere migliorati in alcuni punti, mentre la giocabilità è discreta.

Voto Recensione di La Casa dei Fantasmi - Recensione


6.8

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