Recensione

La Bussola d'Oro

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a cura di Krauron

Lyra Belacqua è una bambina di 11 anni cresciuta in un college ad Oxford; è una ragazza speciale, protagonista di una profezia che coinvolge l’intero mondo. Nella realtà proposta, la quintessenza fantasy va ricercata nei Daimon, animali parlanti che incarnano lo spirito di ogni essere umano esistente, dotati di poteri che gli permettono di cambiare costantemente forma.

La bussola della veritàNon mi dilungo sulla trama per non togliere il piacere della visione del film da cui è tratto questo gioco ufficiale. Visione tra l’altro fondamentale per raccapezzarne il senso, reso davvero troppo superficiale nella controparte videoludica.Comprendere la struttura del gameplay è estremamente semplice, visto che si divide sostanzialmente in due parti: quella in cui useremo Lyra, e quella in cui vestiremo invece i caldi panni dell’orso Iorek Byrnison. In quest’ultimo caso, le meccaniche di gioco si avvicineranno grossolanamente ad un picchiaduro a scorrimento, dove non faremo altro che picchiare a destra e manca con pochissima strategia e con una semplicità disarmante. In questo senso l’intelligenza artificiale nemica si dimostra davvero deficitaria; noterete reattività nella risposta dei colpi, che quasi sempre andranno a buon fine (boss inclusi). Nel peggiore dei casi, potrete comunque morire per l’estrema sensibilità (o meglio la cattiva calibratura) della barra di energia; tali situazioni, specialmente per i videogiocatori più smaliziati, saranno comunque una rarità. I combattimenti sono dunque privi di mordente e spesso, addirittura confusionari.

Ben altro discorso vale invece per la giovane protagonista. Non avendo la possanza fisica del suo compagno orso, la piccola Lyra dovrà giocarsi tutto in scaltrezza e furbizia. O, meglio, quasi tutto visto che dal canto suo potrà contare sul succitato Daimon (per la cronaca Pantalaimon in greco “Il misericordioso”) capace di trasformarsi in quattro bestie diverse, ognuna con proprie caratteristiche e capace di rendere (per quanto possibile) dinamiche le sezioni platform. Grazie a quell’esserino, la ragazzina potrà planare, arrampicarsi su determinate zone, afferrare al volo appigli e analizzare le persone. Quest’ultima forma si rivela una delle più utili, in quanto permette di cogliere il grado di “ingenuità” della gente che si andrà ad incontrare. Dovete sapere infatti che Lyra è abilissima nel riuscire ad ottenere preziose informazioni, anche a costo di mentire. Per riuscirci basterà superare particolari minigiochi che appariranno non appena cominceremo a relazionarci con un individuo. Per superare tali frangenti con successo, sarà possibile fare ricorso a determinati oggetti sparsi un po’ per tutto il gioco. Ovviamente, non tutti gli avversari saranno così diplomatici, e di conseguenza, talvolta dovremo ricorrere alle “maniere forti”. In queste eventualità, partirà un altro minigioco dove lo scopo sarà quello di premere il giusto verso delle frecce direzionali, non appena appariranno sullo schermo; così facendo, il nemico perderà lentamente, ma costantemente energia.

La reale sezione di interesse è (almeno potenzialmente) proprio quella in cui faremo uso della nostra Bussola d’Oro, utile per scoprire una serie di verità nascoste. L’idea non è niente male, ma purtroppo è proposta in maniera decisamente poco interessante. In soldoni, lo scopo sarà quello di riuscire ad abbinare tre aggettivi dati ad altrettanti simboli tra i 36 tra cui scegliere. Ad esempio la parola “potenza” dovrà essere abbinata al toro, “viaggi” al cavallo, e così via. Fatto questo, dovremo poi tentare di focalizzare la nostra concentrazione (adeguatamente rappresentata visivamente) al centro dell’aletiometro e premere i tasti che compariranno, la cui difficoltà sarà regolata in base agli accoppiamenti “aggettivo-simbolo” azzeccati in precedenza.

Dal punto di vista tecnico il titolo si attesta su dei discreti standard. La parte grafica, senza infamia e senza lode (per usare un eufemismo), denota purtroppo qualche texture decisamente poco definita. Solo il sonoro si eleva un tantino dalla mediocrità che contraddistingue il titolo, sebbene sia al di sotto della maggior parte dei titoli appartenti a questa categoria videoludica. Nulla da ridire sul doppiaggio, tutto in italiano e di ottima fattura.

– Ottimo doppiaggio

– Adatto ai bambini

– L’aletiometro è un’idea originale…

– …ma mal sfruttata

– Il Gameplay induce al pianto i veri videogiocatori

– Si, è il classico gioco su licenza

5.5

La Bussola d’Oro è il classico titolo uscito sul mercato per approfittare del corrispettivo film a cui fa riferimento. Scialbo, noioso, facilotto (con pochi comandi e tutti sempre in vista in basso a sinistra) ed essenzialmente privo di qualunque stimolo. E’ consigliabile solo ad un pubblico particolarmente giovane, magari alle prime armi con il mondo videoludico.

Voto Recensione di La Bussola d'Oro - Recensione


5.5

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