Dopo essersi dedicati a Batman, Indiana Jones, Harry Potter e persino Rock Band i ragazzi di Traveller’s Tales tornano insieme ai mattoncini LEGO alle origini, a quella saga senza tempo che ha visto l’ultimo capitolo approdare sugli scaffali ormai cinque anni or sono. Dopo così tante uscite, è sorprendente vedere come con Lego Star Wars III: The Clone Wars la software house californiana sia ancora disposta a dimostrare ambizione ed una grande voglia di rinnovarsi, condensate in un prodotto caratterizzato da orizzonti ben più vasti di quanto la saga abbia mai mostrato in precedenza.
La Forza scorre potente nei mattonciniQualunque fan dei precedenti titoli marchiati Traveller’s Tales non faticherà a ritrovare i capisaldi del tipico gameplay anche in questo sequel, tra cui la storia ispirata alle controparti cinematografiche (nello specifico, la saga cartoon The Clone Wars e qualche stralcio dagli ultimi due film della nuova trilogia), le cut scene mute e caratterizzate da un umorismo sempre irresistibile, un grosso livello hub da cui intraprendere le singole missioni della campagna, la modalità Gioco Libero e la cooperativa in locale per due giocatori, oltre naturalmente ad una gran quantità di segreti e sbloccabili. Pur poggiando quindi su basi solide e ben note al pubblico, il terzo capitolo dedicato alla galassia lontana lontana introduce diverse novità sul ricco piatto dell’offerta ludica, non tutte evidenti sin da subito. Se infatti la rinnovata estensione dei livelli, i netti miglioramenti grafici e l’enorme quantità di nemici a schermo sono dettagli in grado di saltare subito all’occhio, al loro fianco vi sono molti passi avanti dal punto di vista narrativo, più nascosti ma non meno importanti. Se infatti i precedenti capitoli si proponevano più che altro come raccolte di scene famose tratte dalle rispettive pellicole, LEGO Star Wars III riesce nell’intento di offrire una vera e propria sceneggiatura, proponendo diversi filoni narrativi legati ad altrettanti villain della saga (tra cui il Conte Dooku ed il Generale Grievous) che si intersecano, pur lasciando totale libertà al giocatore su come procedere di capitolo in capitolo. Le stesse cut scene, già celebri per l’inconfondibile humour e l’ottima recitazione pur priva di dialoghi, si rivelano molto più articolate e lunghe che in passato, collegando a dovere i vari momenti di gameplay. Altri segnali di questo positivo trend sono riscontrabili nelle missioni in cui vi troverete al comando di due diversi gruppi di personaggi separati, con la possibilità di passare da una situazione all’altra in tempo reale, alla semplice pressione di un tasto (espediente che tra l’altro ricalca a dovere lo stile narrativo delle saghe cinematografiche, da sempre ricche di percorsi narrativi sovrapposti e portati avanti simultaneamente).
Guerre stellari, per davveroRecuperata dunque la natura episodica e il velocissimo variare delle ambientazioni (abbandonato recentemente con la più statica parentesi dedicata ad Harry Potter), LEGO Star Wars III investe letteralmente il giocatore con livelli di grandi dimensioni e battaglie su vasta scala, comunque alternate a momenti tradizionali, dove a farla da padrone sarà il classico puzzle solving basato sulle peculiarità di ogni personaggio disponibile, e sulla possibilità di passare dall’uno all’altro in tempo reale. Se queste ultime sezioni funzionano bene come sempre, proponendo enigmi tutto sommato semplici ma sempre divertenti da risolvere, le fasi più action e le battaglie campali offrono un intrattenimento ben diverso rispetto alla tradizione LEGO. Nel primo caso, si nota un netto aumento di sessioni dedicate al combattimento: per quanto i controlli siano molto semplici e la dipartita dei personaggi non porti a grosse conseguenze (se non la perdita di qualche punto dal counter), il divertimento è assicurato grazie ad un comparto animazioni davvero eccezionale, in grado di proporre movenze originali per ognuno dei Jedi e dei combattenti comprimari, le quali riproducono con estrema cura gli stili visti al cinema. A questo si affianca una maggiore varietà quanto ad arsenale disponibile: a fianco delle ovvie spade laser, avrete a disposizione un gran numero di truppe della Repubblica armate fino ai denti con fucili laser, mitragliatori pesanti, lanciamissili, bombe e molto altro. Questa grande varietà si ripercuote maggiormente sulla qualità delle boss fight, spesso molto lunghe, divertenti e graziate da spettacolari finishing move firmate dagli Jedi più potenti e famosi della galassia. Quando tuttavia le vere novità vengono a galla, sotto forma di battaglie caratterizzate da orizzonti ampissimi e da interi eserciti a schermo, il titolo perde un po’ del suo mordente: il problema principale è legato ad un’individuazione degli obbiettivi necessari a proseguire spesso poco chiara, che vi lascerà in balia delle molte forze nemiche senza sapere qual è il passo successivo. Se è vero da una parte che la morte non ha grandi conseguenze nell’economia di gioco, dall’altra è inevitabile avvertire un forte senso di frustrazione quando tutto quello che si può fare è vagare per i livelli sotto l’incessante fuoco nemico, alla disperata ricerca di un elemento interattivo che sblocchi la situazione. Questa scarsa cura e finalizzazione del level design finisce per vanificare in parte i nuovi traguardi grafici e d’offerta ludica raggiunti dagli sviluppatori: le battaglie campali risultano infatti spettacolari e notevoli nell’insieme, tanto nello spazio a bordo dei tipici caccia Jedi, quanto sui diversi pianeti. In quest’ultimo caso, è stata persino implementata una meccanica ispirata ai giochi di strategia in tempo reale, laddove per conquistare i segmenti di mappa sotto il controllo nemico vi troverete a costruire torrette difensive e unità d’attacco tramite pratici menu, naturalmente spendendo la valuta di gioco precedentemente accumulata. Per quanto non troppo approfondita, la dinamica funziona e diverte, offrendo un punto di vista completamente nuovo per la serie.Una volta completata la campagna, la quale già da sola porterà il contatore a 6/8 ore di gameplay, potrete dedicarvi ai moltissimi extra tipici della serie, tra cui la modalità Gioco Libero, ottima per riattraversare i livelli nei panni di altri personaggi e sbloccare nuovi segreti, o l’esplorazione dell’ampissimo livello hub, il quale affiancherà ai progressi di gioco la possibilità di sbloccare nuove aree segrete. Ad aggiungere ulteriore appeal all’offerta ci pensa l’immancabile cooperativa in locale per due giocatori, come sempre impreziosita dal curatissimo split screen dinamico. Proprio quest’ultima possibilità trova ulteriore sfogo nella modalità Arcade, che ripropone le battaglie campali in modalità competitiva per due giocatori: non ci spenderete moltissimo tempo, ma risulta senza dubbio una gradita aggiunta al già ricchissimo carnet.
Comparto tecnicoDal punto di vista grafico, LEGO Star Wars III mostra veri passi da gigante: l’estensione dei livelli non teme confronti con i precedenti lavori della software house, così come la quantità di personaggi e veicoli a schermo. Purtroppo, questa densità porta anche a qualche calo di frame rate nelle situazioni più concitate, ma nulla di inficiante a livello di godibilità. Notevole anche l’incremento di definizione e varietà delle texture e relativi shader, anche se i passi avanti più evidenti si notano sotto il profilo del comparto d’illuminazione dinamica, davvero eccezionale soprattutto nei livelli avvolti dall’oscurità. Il tutto contornato dall’immancabile colonna sonora classica e dall’effettistica direttamente mutuata dalle pellicole, per un comparto audio di notevole spessore. Dispiace infine notare la presenza di qualche bug, evidentemente frutto di uno scarso testing finale del prodotto: soprattutto in cooperativa locale, abbiamo notato l’occasionale scomparsa di veicoli necessari al completamento del livello, costretti di conseguenza a riavviare la partita per proseguire.
– Battaglie campali
– Narrazione coesa e convincente
– Grafica notevole
– Level design spesso non curato
– Frame rate instabile
– Qualche bug
Come anticipato in apertura, è davvero sorprendente come Traveller’s Tales dimostri ancora una gran voglia di superarsi, nonostante i molti anni di vita del brand. È un vero peccato in questo senso che l’onda rivoluzionaria si sia infranta contro gli scogli di una direzione non sempre attenta, che di fronte ad un notevole allargamento degli orizzonti di gameplay sembra aver perso di vista gli strumenti necessari a proporre un’esperienza di gioco costantemente fruibile e divertente. Dove LEGO Star Wars III funziona davvero è negli elementi classici della serie, come il puzzle solving, le fasi action e la ricerca dei segreti, mentre gli elementi innovativi risultano slegati e troppo poco rifiniti per offrire lo stesso livello di divertimento. La saga LEGO dimostra con questo capitolo di avere ancora molte idee da proporre, necessitando tuttavia di un’ulteriore maturazione per rifinirle a dovere e conferire loro la stessa capacità di intrattenere che caratterizza le colonne portanti del gameplay. Comunque consigliato ai fan di entrambi i brand coinvolti, pronti a farsi stupire dalle meraviglie grafiche al prezzo di un po’ di frustrazione e di fasi di gioco non ben rifinite.