Recensione

L.A. Rush

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a cura di Dosse

Quello delle corse automobilistiche a sfondo clandestino è uno dei generi videoludici in costante aumento, forse anche troppo, in certi casi. Ha cominciato Electronic Arts con il suo Need For Speed per poi proseguire con l’eccellente Burnout fino ad arrivare a cloni più o meno riusciti che col passare degli anni si sono succeduti negli scaffali dei negozi.Quello che stiamo per analizzare non è nient’altro che una conversione per PSP di quello stesso L.A. Rush che ha fatto la sua comparsa qualche mese fa su Xbox e PS2, senza obiettivamente lasciare traccia di sé. Questa versione dedicata alla PSP riuscirà a segnare la strada con una poderosa sgommata o sarà soltanto un clamoroso testacoda?

Sfrecciare, a Los AngelesIn effetti questo L.A. Rush è molto simile al già citato Need for Speed per ciò che concerne molto aspetti, che tra poco andremo ad analizzare nel dettaglio.La modalità principale ci narra le vicende di un classico boss americano che gestisce una serie di corse clandestine in quel di Los Angeles, con alla base un giro di milioni e milioni di verdi dollaroni. Naturalmente il nostro compito sarà quello di affrontare (e possibilmente vincere) le gare proposte, con lo scopo di procedere con la storia ma soprattutto di guadagnare tre componenti estremamente fondamentali nella vita del buon gangster vizioso; rispetto, soldi e tante belle donne al seguito… Come di consueto, Los Angeles è suddivisa in zone le quali si sbloccheranno con il procedere delle corse, esattamente come avviene in titoli come Need for Speed. E’ pacifico che in giochi come questi il primo elemento fondamentale è quello di possedere un bolide fulminante, cosa che all’inizio non avviene. Il catorcio che ci troveremo tra le mani va sostituito al più presto, fortuna che le primissime gare (che non richiedono neanche il pagamento dell’iscrizione, cosa che avviene più o meno regolarmente) non sono particolarmente impegnative, il che ci permette di guadagnare qualche soldino nel giro di poco. Il mio consiglio è quello di cambiare subito la macchina, piuttosto che modificarla. Ad ogni modo, in città esiste sia un carrozziere con i controfiocchi, sia un salone di automobili mica da ridere. A voi la scelta.

Vincere, a Los AngelesCome ampiamente prevedibile, la componente principe del gioco sono le gare clandestine che abbiamo a disposizione. Seguendo il gps, partiamo alla ricerca della prossimo confronto con altre tre malavitosi, pronti naturalmente a sbatacchiarci fuori strada per accaparrarsi tutto il malloppone, sino all’ultimo centesimo. Va detto che le gare si rivelano piuttosto appassionanti, e i meriti in questo caso vanno attribuiti sia al sistema di controllo, che si rivela un buon mix tra arcade e simulazione, oltre che al numero piuttosto alto di scorciatoie o strettoie che ci permettono di raggiungere il traguardo in maniera più stilosa, oltre che efficace. Da questo punto di vista L.A. Rush si mostra più versatile e adrenalinico rispetto ad un Need for Speed a caso, laddove nella serie EA i tracciati sono piuttosto lineari, mentre nel titolo Midway la vasta presenza di percorsi alternativi rendono ogni gara più imprevedibile. Non solo, ma la massiccia presenza del traffico rende il tutto anche maggiormente difficoltoso, anche se la sensazione globale è che questo escamotage sia stato ideato dagli sviluppatori soltanto per “nascondere” la non eccelsa I.A. degli altri tre avversari, ma questo è un altro discorso. Ma non è certo finita qui; nel corso delle gare (come anche nella fase di esplorazione della città) potremmo essere tranquillamente essere arrestati dalla polizia, anche se sarà sufficiente pagare una multa (doh!) per continuare la corsa in sospeso.

Giocare, a Los AngelesOltre alla modalità Storia, Midway ha confezionato anche altre modalità di gioco alternative a questa. In quella più interessante il nostro obiettivo sarà quello di scegliere una vettura e, in maniera non lontana dai primi Tony Hawk’s, bisogna eseguire delle acrobazie utilizzando i vari half pipe presente nell’area di gioco prestabilita, al fine di incrementare il proprio score. E’ una modalità piuttosto a fine a se stessa, ma che se affrontata con la giusta dose stilistica può certamente donarci molta soddisfazione e quindi divertimento. Naturalmente è presente anche il Multiplayer, dove è possibile sfidare un amico tramite un solo UMD.Anche da un punto di vista tecnico, L.A. Rush fa il suo dovere, proponendo una grafica in cell shading (scelta abbastanza bizzarra), anche se i colori sono abbastanza smorti per questo genere di grafica. Per il resto, il comparto tecnico raggiunge vette abbastanza elevate, merito soprattutto di una città dettagliata e piena di strade da seguire, un frame rate che si mantiene stabile anche nelle situazioni dove lo schermo è più affollato e textures discretamente rifinite.Buona anche la colonna sonora, la quale propone brani adatti per questo genere di giochi. Come avrete notato, L.A. Rush è un gioco che possiede molti elementi di sicuro valore, peccato davvero che le innovazioni che il gioco porta al genere di appartenenza sono praticamente pari allo zero. Anche così, rimane comunque un titolo che gli appassionati delle corse clandestine potrebbero sicuramente apprezzare.

+Modalità Storia vasta

+Sistema di guida abbastanza divertente

+Buon comparto tecnico

-Nessun elemento innovativo

7.0

Tirando le somme, è innegabile che L.A. Rush su PSP faccia una buona figura, merito di un comparto tecnico di buon livello e di un gameplay discretamente sviluppato. Il problema principale, è che tale gioco pensi più a consolidare elementi già visti e stravisti all’interno del genere (anche su PSP), piuttosto che proporne di nuovi. Nonostante questo, gli amanti del genere troveranno in L.A. Rush un altro buon titolo per placare la loro sete di chilometri.

Voto Recensione di L.A. Rush - Recensione


7

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