Kya: Dark Lineage
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a cura di Upe
Lo sconfinato mondo dei giochi d’azione – adventure ha avuto, nel tempo, tanti e “variegati” protagonisti ed ha influenzato le più recenti produzioni platform, le quali (ormai) offrono decisamente elementi tipici dei suddetti generi, creando dei veri e propri “ibridi” di assoluto livello. Tra energumeni ipertrofici, archeologhe top-model e strane coppie, lo spazio a disposizione per tentare di intrufolarsi è veramente poco. Così, quello che ultimamente ha catalizzato l’attenzione del popolo videoludico non è altro che un riproponimento di situazioni e personaggi già visti e rivisti. Taluni purtroppo, ed il riferimento alla bella Lara mi sembra scontato, era meglio ricordarli…piuttosto che riviverli e rimpiangere il passato. Quindi il tentare di inserirsi nella bagarre, e proporre qualcosa che vada oltre agli scontati stereotipi, non è impegno di poco conto, specialmente se chi lo fa si cimenta per la prima volta nella spinosa questione.Questo è un pò quello che è accaduto ai ragazzi della Eden Studios, gente di sicura professionalità, ampiamente dimostrata con titoli del calibro di V-Rally, ma che si trova ad affrontare una sfida tanto impegnativa fuori dal loro campo. Sarà un successo o dovremo (di nuovo) rimembrare il passato?
L’età oscuraL’adolescente età rappresenta un momento della nostra vita dove, fra mille dubbi ed insicurezze, ci affacciamo a quello che sarà il futuro da adulti. La consapevolezza dei nostri mezzi, e delle nostre possibilità, passa per un fitto reticolo di cocenti delusioni e per altrettanti miraggi di raggianti successi. Battaglie quotidiane combattute a testa bassa, nell’anonimato della normalità degli eroi di tutti i giorni. L’età oscura per la quale siamo passati, grandi emozioni racchiuse nell’acerbo essere. Così è Kya, immagine riflessa di assoluta modernità. Una ragazzina come tante, alle prese con le pulsioni tipiche della sua fresca vitalità, attenta alle mode ed alle tendenze del mercato. Non ha super poteri o prestanza fisica, solo tanta voglia di riuscire a trovare la via della maturità. Il padre se ne andò di casa lasciandola in balia delle incertezze. Come se non bastasse si deve occupare anche del fratellino, che da par suo i guai se li cerca con il lumicino. Un bel giorno, infatti, eccolo sbraitare di aver trovato il laboratorio segreto del genitore. La scoperta non porterà nulla di buono e i due si trovano risucchiati in un vortice, una forza oscura li attrae inevitabilmente. Kya si ritrova in un mondo strano, circondata da bizzarre creature, senza traccia del fratello. Gli strani esseri non sono altro che i Nativ, ossia gli abitanti dello sconosciuto luogo. Quest’ultimi raccontano di una terribile maledizione lanciata dal crudele Brazul, un incantesimo in grado di mutarli nei feroci Wolfens. Parafrasando, una sorta di lato oscuro della “forza”. Spiegano anche che, fortunatamente, tale processo è reversibile ma necessita di una sorta di esorcismo. In cambio dell’aiuto a ritrovare il bambino i Nativ chiedono di essere liberati, una volta per tutte, dal malefizio…
Poco fumo e tanto arrostoQuesto è il tratto narrativo dal quale si dipana la nostra avventura in Dark Lineage, che mostra diverse ispirazioni interessanti pur non trovando linfa di particolare originalità. E’ ben chiaro, quindi, l’obiettivo principale di dover liberare i poveri autoctoni dal loro oppressore. Ciò non comporta, come vedremo, una mera gratifica derivante dai salvataggi, assumendo i tratti dell’obbligo “morale”. La liberazione dei Nativ sarà fondamentale, non solo ai fini ultimi del compito assegnatoci, ma ancor più in funzione dell’ampliamento delle zone esplorabili. Infatti ogni abitante riportato al suo stato naturale farà ritorno al villaggio di origine, adoperandosi per costruire nuove aree dove, in seguito, sarà possibile reperire molti utili oggetti.Ben realizzato il concetto di miscelare più generi in uno, tanto da offrire maggior spessore e multidisciplinarità all’intera produzione. Si alternano senza stravolgimenti, unite e dirette allo stesso compito, fasi prettamente platform, di azione, adventure, condite da un pizzico di sport estremo. L’ultima appare particolarmente azzeccata, dove a bordo di uno snowboard fluttuante ci lasceremo scivolare per lunghe corse spericolate (ah… come lo snowboard in Final Fantasy VII, che bei ricordi! ndFei). Anche in questo caso non sarà un’operazione fine a se stessa, essendo passaggio obbligato per sbloccare locazioni altrimenti inaccessibili.Altro elemento sfruttato alla grande è il vento, deputato a molti degli spostamenti attuabili. Una serie di correnti d’aria ci serviranno da mezzo di trasporto fra un livello e l’altro, dato che ognuno è conformato come un’isola sospesa. Infine, non poteva mancare (ormai presente in quasi ogni tipo di gioco) l’elemento stealth. Ci dovremo impegnare, in alcune occasioni, ad essere il meno vistosi possibile, agire nell’ombra o da grandi distanze grazie alla nostra fida arma. Non mancheranno, comunque, i confronti “de visu”, se pur vivamente sconsigliati a causa di una eccessiva difficoltà oggettiva.Abbiamo accennato ad un’arma. Un Boomerang, in considerazione della natura stessa della protagonista e delle atmosfere volutamente soft, apparentemente non distruttivo ma che risulta di eguale efficacia. L’oggetto sarà utilizzabile sia nelle furiose mischie oltre che per le silenziose opere da cecchino di precisione.L’aspetto tecnico evidenzia una precisione artistica di raro valore, partendo dal design dei personaggi e dell’ambiente, complice l’ottima scelta delle textures, fino ad arrivare alla efficace strutturazione dei livelli, tali da offrire una libertà pressoché totale di esplorazione, limitata solamente dai dirupi che separano un’isola dall’altra. Insomma, una meraviglia a livello di caratterizzazione grafica, tecnica e libertà di movimento. Anche il motore grafico si comporta egregiamente, con fluidità sempre costante pur in condizioni di elevato affollamento su schermo.Ottimi i controlli e la risposta ai comandi.Rare incertezze, di contro, si segnalano nella gestione delle telecamere virtuali…ma è un male comune a molte altre produzioni.
– personaggio carismatico
– locazioni molto ispirate
– discreta varietà di situazioni
– non particolarmente originale
– alcuni imprecisioni nella gestione delle telecamere
– forse troppo corto
8
Dark Lineage, ha dimostrato di non sfigurare di certo nell’esteso parco titoli del genere cui appartiene. Per la sua impostazione, più che un concorrente al podio di miglior platform – adventure, vuol porsi quale degna alternativa ai nomi ormai famosi. Questo è un periodo di grandi uscite e di molte attese: Jak II, Ratchet & Clank 2, Prince of Persia, un trittico che farebbe paura a chiunque. Non a Kya, giovane promessa e futura star del panorama videoludico.
Un centro al primo colpo, complimenti!
Voto Recensione di Kya: Dark Lineage - Recensione
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