Recensione

Krashlander

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Il filone dei titoli lanciàti-per-colpire-il-bersaglio si arricchisce di un nuovo esponente: si tratta di Krashlander, sviluppato da Farseer Games e disponibile su iOS. In un pianeta conquistato da misteriose entità aliene, il gioco vi pone nei panni di un uomo che lancia la sua vendetta ai nemici, cercando di distruggerli uno dopo l’altro. La sua strategia? Gettarsi su di essi per abbatterli.

Passione per la fisica
Il gioco si suddivide in venti livelli, subito accessibili, ciascuno dei quali vi pone innanzi ad un differente percorso: all’inizio di ogni stage, potrete infatti esplorare l’area bidimensionale che vi attende, localizzando l’ubicazione dei nemici da abbattere (possono essere uno, due o tre) e preparandovi quindi ad affrontare al meglio il cammino.
Grazie ad un controller touch circolare mostrato sul lato destro del display, la posizione del nostro alter-ego, che si muoverà su pendii innevati scivolando grazie agli sci, può essere modificata: potremo ad esempio farlo inclinare in avanti o indietro, piegare le gambe per farlo chinare e, successivamente, ristenderle per farlo saltare.
La fisica farà il resto: una volta lanciati nella prima discesa, infatti, non sarà più possibile arrestare la corsa del protagonista, che continuerà a scivolare sulla neve, e potremo solo farlo chinare/inclinare, magari nel preparativo di un salto o di una capriola. Spesso, ad esempio, la neve termineràimprovvisamente lungo il pendio, e sarà necessario saltare (chinandosi e poi ristendendo le gambe tramite il controller touch) per raggiungere la prossima area dove sarà possibile sciare e proseguire il cammino in direzione dei nemici da abbattere.
La cura affinché Krashlander avesse una fisica realistica è stata sicuramente maniacale da parte dello sviluppatore, e le riposte del personaggio ai pendii, ai salti e agli scontri sono estremamente realistiche e credibili. Dall’altro lato della medaglia, però, il sistema di controllo prevede tempi di apprendimento abbastanza frustranti e spesso non da i risultati sperati, dal momento che vi ritroverete di frequente a non riuscire a misurare precisamente i vostri salti. Capiterà spesso, insomma, che terminiate uno dei livelli più per caso che non perché siate davvero riusciti ad avere il totale controllo dei movimenti del vostro personaggio.
Una volta abbattuti i nemici presenti nel livello – anche con più di un tentativo, dal momento che, al riavvio dello stage, il gioco ricorderà quali avevate già steso – potrete avanzare a quello successivo. Tuttavia lo sviluppatore, forse conscio della difficoltà nel prendere confidenza con i controlli, ha inserito una particolare feature: quando Krashlander si rende conto che state ripetendo molte volte un livello senza riuscire a completarlo, infatti, vi domanda se volete sbloccare automaticamente il prossimo, così da non dover rimanere incastrati all’infinito in uno stage. Se, da un lato, questo accorgimento cerca di ovviare alla possibile frustrazione data dal non riuscire a gestire appieno i movimenti del protagonista, dall’altro facilita eccessivamente il gioco, che già non richiede nemmeno un punteggio minimo da raggiungere per considerare il livello completato.
Minimalista, forse anche troppo
Come avete compreso, quindi, Krashlander sposa un sistema fisico estremamente efficace ad un’impostazione del gameplay claudicante e che rischia di stancare presto per via della difficile gestione dei movimenti.
A tutto questo va sommata però una brillante grafica minimalista, davvero di personalità, per la quale ha optato Farseer Games: la schermata di gioco è pulita, quasi monocolore, sicuramente d’effetto, realizzata quasi come se dal fondale dello scenario emergessero le ombre dei pendii, dei nemici e del personaggio controllabile.
Il minimalismo stilistico viene ripreso anche dalle scelte effettuate dagli sviluppatori per il menù di gioco – costituito strettamente da icone quadrate – e per le soundtrack, che si limitano ad accompagnarvi con cupi suoni robotici dal sapore extraterrestre.
L’eccesso di minimalismo arriva, però, quando si va a considerare il numero complessivo di livelli offerti: solamente venti, che potremmo definire il minimo sindacale. Davvero pochi – se considerate anche che è possibile saltare da uno all’altro senza completare il precedente – per un titolo mobile da € 0,89. Lo sviluppatore ha promesso aggiornamenti gratuiti con nuovi stage, che però – al momento in cui scriviamo questa recensione – non sono stati ancora rilasciati.

– Ottimo sistema di simulazione della fisica

– Grafica minimalista di personalità

– Difficile prendere confidenza con i controlli

– Eccessivamente corto

6.5

Nel complesso, quindi, Krashlander risulta essere un titolo che parte da buone premesse, ma perde buona parte del suo potenziale per strada. I pochi livelli disponibili mettono a nudo un ottimo sistema fisico, ma anche un eccessivamente complesso sistema di gestione dei controlli, troppo articolato e poco funzionale per un titolo mobile che chiede semplicemente di scivolare e saltare su dei pendii per abbattere dei nemici, affrontando scenari di difficoltà crescente.

Krashlander, in definitiva, divertirà tutti coloro che sono disposti ad armarsi di parecchia pazienza e a scoprire come sfruttare appieno le possibilità offerte dai controlli – che rischiano però di rimanere alla fine delusi dalla scarsa longevità, visti i soli venti livelli. Se, invece, cercate un titolo che possa offrirvi tutta l’immediatezza tipica dei giochi mobile, utile per trascorrere i momenti morti o ingannare l’attesa dal medico, il consiglio è di orientarsi su altri lidi.

Voto Recensione di Krashlander - Recensione


6.5

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