Knights of the Temple 2
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a cura di N€uro
Ad un anno e mezzo di distanza si torna a parlare dei Templari e delle loro avventure e battaglie. Sviluppato non più da Starbreeze Studios ma da Caudino, il gioco sembra aver mantenuto le caratteristiche di grande immediatezza e semplicità, punti di forza del primo capitolo. Contemporaneamente però c’è l’impressione che il gioco sia salito di livello sotto altri punti di vista. Hack’n’Slash era e Hack’n’Slash rimane, ma non per questo deve essere bollato come un brutto gioco, proviamo a capirne di più…
Tra battaglie e questAlla ricerca dei tre manufatti perduti, questo l’obiettivo principale di KOTT2, scoprirete quale mistero si cela dietro tali manufatti. La prima cosa che salta all’occhio è che dovremo districarci tra combattimenti in puro stile action-game e quest nelle quali aguzzare l’ingegno.Partiamo col menar le mani. Appena catapultati nello schema di gioco ci troviamo assaliti da un’orda di nemici tutt’altro che amichevole; una volta presa la mano comunque, la cosa non rappresenta un ostacolo insormontabile. Il tutto dipende, in ogni caso, dal livello di gioco impostato, anche se a dire il vero l’IA degli avversari risulta tutt’altro che impeccabile. Così come nel primo capitolo, potremo usufruire di diversi tipi di attacchi: veloce, medio, potente e combinazioni varie che danno luogo a spettacolari combo. Le telecamere, nonostante un sostanziale miglioramento rispetto al prequel, non sono gestite particolarmente bene, infatti capita di frequente di non riuscire a visualizzare in modo utile i nemici, oppure di avere la visuale oscurata sul proprio personaggio, nel caso in cui capiti di essere circondati.Fin dalle prime battute di gioco, comunque, è ben chiaro che il nostro più gran da fare, per raggiungere l’obiettivo finale, sarà quello di non lasciare anima viva all’infuori ovviamente di noi stessi. Forse un po’ pochino per chi preferisce una trama di gioco un po’ più sviluppata. Ecco giungere quindi in nostro soccorso i livelli quest, nei quali sembrano esserci discrete novità. Faccio un esempio concreto, basandomi su un reale schema di gioco. Nello schema appunto preso in considerazione, bisogna trovare un personaggio che potrà svelarci come proseguire la nostra avventura. Per fare questo però dovremo utilizzare una mappa che ci indicherà dove poter parlare con alcune persone, le quali potranno darci ulteriori indicazioni necessarie a trovare chi stiamo cercando.Ora, non avendo giocato al primo Knights Of The Temple, non saprei dirvi se questo era lo standard anche nel titolo primo, ma dalle informazioni raccolte mi sembra che i realizzatori si siano sforzati di rendere un pochino più profondo il gameplay e questo è sicuramente un bene. Tra l’altro, per capirci qualcosa di più, ho scandagliato ben bene i menù ed ho scoperto cose interessanti. Ad esempio le armi a disposizione sono tantissime e una più potente dell’altra, inoltre un discreto inventario, dove alloggiano vari elmi e frecce per il nostro arco (arma supplementare, come da tradizione), permette di completare la sezione degli equipaggiamenti in maniera opportuna. In aggiunta a quanto detto, è certamente utile mettere in risalto l’importanza dei punti esperienza accumulati facendo stragi di avversari. Nelle opzioni è infatti presente una sezione dedicata agli upgrade, che risultano divisi in abilità, colpi speciali e combo. Potremo quindi potenziare il nostro personaggio a piacimento e renderlo il più possibile adatto alle nostre esigenze. Una giusta intuizione per far si che alla definizione action-rpg non si gridi allo scandalo.Degno di menzione il fatto che, a seconda dei dialoghi svolti e a seconda delle scelte compiute, ci saranno finali alternativi, atti probabilmente ad espandere la longevità del titolo. Espediente interessante, che comunque non riesce a controbattere al fatto che il gioco, in molte sue fasi, si presenta un po’ monotono e per questo poco appetibile ad una eventuale seconda giocata.
Il clangore delle spade luccicantiTitolo un po’ epico per introdurre una prima valutazione del comparto tecnico. Da questo punto di vista il titolo si presenta piuttosto bene. La grafica non sembra niente male, anche se di livello non eccelso, oltre al fatto che non rappresenta di certo un test probante per i nostri fidati PC. Sicuramente un passo avanti rispetto al prequel.Discorso diverso per il sonoro non sembra mantenere fede al discreto lavoro già fatto nel primo capitolo. Sia musica che effetti sonori, come ad esempio le voci dei personaggi, non convincono appieno e sfiorano a malapena la sufficienza.
MULTIPLAYER
Presente
– Grafica non male
– Giocabilità migliorata
– Longevità davvero limitata
6.5
Ed eccoci alle classiche conclusioni di rito. Questo Action/adventure/rpg ricalca in parte i passi del suo predecessore. Buona l’idea, sufficiente la realizzazione. La giocabilità ha guadagnato qualcosa grazie all’azione più fluida ed alle quest più impegnative. Il comparto tecnico invece ha avuto una strana evoluzione: migliorata la grafica, peggiorato il sonoro. La longevità rimane comunque il più grosso punto di domanda e probabilmente il tallone d’Achille del gioco.
In definitiva consigliamo l’acquisto agli appassionati del genere ed, eventualmente, ai giocatori affascinati dal periodo storico in cui si svolge la storia.
Voto Recensione di Knights of the Temple 2 - Recensione
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