Recensione

Kingdom Hearts: Chain of Memories

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a cura di OldBoy

Erano in molti ad attenderlo e finalmente una mattina di inizio maggio è arrivato nei negozi. Stiamo parlando di uno dei giochi più caldi del momento, quel “Kingdom Hearts: Chain of Memories” che proprio sul piccolo portatile Nintendo si appresta a diventare uno dei punti di riferimento del genere action-rpg. Dopo aver combattuto un inenarrabile numero di Heartless, Sora, Pippo e Paperino sono pronti a rimettersi in marcia per affrontare una nuova, indimenticabile avventura.

Ricordati di salvare i tuoi amici!Per Sora, Pippo e Paperino non è mai tempo di vacanze. Dopo aver recuperato Alice, la dolce Kairi e compagnia bella, prosegue il viaggio di Sora all’interno dell’immenso universo Square-Disney, ma stavolta il nemico appare ancor più malvagio. L’introduzione non sarà di quelle maestose in pieno stile Square, ma per quanto si possa vedere sul piccolo GBA, non abbiamo motivo di lamentarci; essa si apre con i tre protagonisti che corrono felici, in un atmosfera da sogno, lungo uno sterminato sentiero. D’un tratto l’effettivo risveglio e dal buio minacciosa spunta la sinistra sagoma di un misterioso personaggio incappucciato. “Più avanti troverai qualcosa di cui hai bisogno… Ma per ottenerlo, perderai qualcosa che ti è caro”. Con queste emblematiche parole pronunciate dal misterioso personaggio, inizia il viaggio di Sora all’interno del Castello dell’Oblio. Il nostro giovane protagonista sarà anche un ragazzo istintivo, ma non per questo sciocco. Sa che per (ri)trovare Re Topolino e l’amico Riku bisognerà affrontare un viaggio rischioso e non si lascia scoraggiare, pronto anche ad affrontare un nemico che minaccia di far precipitare il mondo nell’oscurità delle tenebre. Ancor prima che l’avventura abbia inizio, il personaggio incappucciato si ripresenta loro dandogli il benvenuto all’interno del castello mettendoli al corrente degli influssi negativi che lo stesso avrà su di loro. I ricordi, le sensazioni, gli incantesimi, tutto col tempo andrà sbiadendosi lasciando spazio al vuoto. Perché al mondo non si può avere sempre tutto e se si vuole andare avanti in questa avventura, a qualcosa bisognerà pur rinunciare… e come il misterioso personaggio ricorderà loro, nel Castello dell’Oblio, trovare è perdere e perdere è trovare. Questo preleverà i ricordi dei tre e consegnerà loro la Chiave del Principio, l’oggetto che gli permetterà di ritornare alla Città di Mezzo. Da qua in avanti Sora ritroverà lungo il suo cammino i tanto odiati Heartless e altri diversi amici già conosciuti in passato, tra i quali Alice, Aladdin, Pinocchio, Hercules, Peter Pan e naturalmente i personaggi della mitica serie Final Fantasy.

Giochiamo un po’ a carte?Il sistema di combattimento ricorda molto da vicino quello già apprezzato in passato. Il gioco gode di un sistema di controllo molto intuitivo, lasciando ai tasti A e B le uniche funzioni principali, rispettivamente attacco (col mitico Keyblade) e salto. Le uniche differenze risiedono in due specifici punti. Punto uno: se vi eravate abituati a combattere fianco a fianco a Paperino e Pippo, sappiate che questa volta vi toccherà affrontare ardue prove d’abilità e vari heartless in dure lotte senza esclusioni di colpi da soli, con i due personaggi Disney che potranno correre in vostro aiuto solo grazie all’aiuto del mazzo di carte. Punto due: le vostre azioni in battaglia saranno decise in relazione al mazzo di carte posseduto, a tal proposito maggiore sarà il numero di una carta è maggiore sarà l’entità d’attacco; grazie alla potenza del vostro mazzo, potrete anche curarvi dalle ferite, eseguire magie e richiamare in combattimento proprio i nostri due inseparabili amici per delle veloci apparizioni (avete presente gli attacchi Strikers della serie “The King of Fighters”?) dove sapranno sicuramente farsi valere. Fin da subito riconosco di non essermi trovato bene con questo “battle system”, ma devo ammettere che col passare del tempo ne ho apprezzato le varie caratteristiche rilevando in esso anche qualche piccola componente strategica. Ci avete fatto mai caso? Uno dei marchi di fabbrica dei rpg di casa Square Enix consiste nella durata delle proprie avventure. Nella stragrande maggioranza dei casi Square Enix (prima semplicemente Square Soft), ci aveva quasi sempre permesso di affrontare epiche avventure da portare a termine quasi sempre in almeno cinquanta ore di gioco. In “Chain of Memories” le cose non vanno secondo il marchio di fabbrica. Per goderci il finale di KH saranno più che sufficienti un totale di venticinque ore circa. Logico che poi, sempre secondo stile Square, il tempo impiegato per il completamento sarà a pura discrezione del giocatore, questo per consentire un maggiore potenziamento del party o più semplicemente per affrontare le varie missioni segrete. Se poi avete modo di trovare un amico con la stessa cartuccia, provate il titolo in modalità cooperativa… sicuramente ne gioverà l’esperienza di gioco.

Tecnicamente parlandoPur non essendo ai limiti della perfezione, il team Jupiter ha svolto un lavoro encomiabile. Dal punto di vista della programmazione i grafici hanno saputo sfruttare proprio bene le potenzialità del portatile Nintendo, realizzando un comparto grafico brillante con un character design di prim’ordine. Sempre a tal proposito vedrete i personaggi spostarsi su schermo con delle animazioni che per molti versi ricordano molto quelle ammirate nel gioco per PlayStation 2. Se proprio dobbiamo dirla tutta, c’è da dire che sono anche riscontrabili alcuni isolati rallentamenti, visibili nei combattimenti e soprattutto in occasione di fasi particolarmente convulse. Considerate che essendo i combattimenti in real-time, sarà cosa frequente trovare su schermo una moltitudine di nemici pronti a farci la pelle. Anche le varie locations sono abbastanza varie e godono tutte di buona cura per i dettagli. Nonostante l’impianto audio del GBA non sia paragonabile a quello di una semplice PSOne, bisogna ammettere che per il gioco sono state composte delle musiche di ottima qualità e perfettamente orecchiabili. Non nascondo a tal proposito di essermi trovato ad canticchiare alcuni motivi anche sul posto di lavoro.

Consigli per gli acquistiCerchiamo di essere obiettivi, da quando Square-Enix ha ripreso a sviluppare per le console Nintendo, non ha fatto altro che rilasciare titoli stupendi e meritevoli di ogni attenzione. Pertanto alla pari di calibri come “Final Fantasy Tactics Advance”, “Sword of Mana” e “Final Fantasy: Dawn of Souls” (ordine di uscita), anche il gioco in esame è degno di essere comprato e riposto in collezione. Ma sia ben chiaro, il suo acquisto è da considerarsi altamente raccomandato solo se avete giocato (e possibilmente finito) il suo illustre prequel, altrimenti fate sempre in tempo a giocarvelo. Cosa volete d’altro canto? Come tutti i giochi GBA distribuiti da Nintendo è completamente tradotto in italiano e lo potete trovare nei negozi ai canonici 40 euro.

P.S. Osservate bene la copertina, vedete la scritta “ONLY FOR” in alto a sinistra? No? Non è detto perciò che un domani Chain of Memories possa uscire in versione riveduta e corretta proprio sul portatile Sony.

– Segue le vicende della versione PS2

– Tecnicamente splendido

– Non proprio epico come su PS2

– Rallentamenti sporadici

8.0

Sono commosso, il risultato ottenuto dal team Jupiter con quest’incredibile “Chain of Memories” va ben oltre le mie già ottimistiche previsioni. Un gioco che riprende esattamente da dove era finito e di cui ne segue attentamente le vicende anche grazie ai molti riferimenti verso la vecchia avventura. Forse la Square Enix avrà immaginato che dopo il successo ottenuto grazie alla versione PS2, si sarebbe potuto replicare con gli stessi risultati sul GameBoy Advance; dite che dietro il gioco Jupiter si celi una velata mossa commerciale? Sicuramente non è dato da nessuno mettere in dubbio le accattivanti caratteristiche di questo gioco, bello da vedere e divertente da giocare.

Voto Recensione di Kingdom Hearts: Chain of Memories - Recensione


8

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